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Autore: Clarissa_fairy    02/07/2010    5 recensioni
Tossi' ripetutamente,inciampando poi in una grossa radice semi nascosta. La caduta gli provocò un dolore intenso alla testa e un pizzicorìo fasidioso alla guancia sinistra,solcata da un taglio insidioso ricoperto da fango e sangue. Lentamente provò a risollevarsi,ignorando il dolore lancinante alla testa e con un gemito,tornò in posizione eretta. All'improvviso,venne afferrato per la vita da un paio di forti braccia coperte, spuntate da un'alto cespuglio. Merlin sobbalzo' e con le ultime forze si divincolo' furiosamente,brandendo dal terreno un robusto ramo spezzato e puntandolo verso lo sconosciuto.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Escape from this world                                                                                                   ESCAPE FROM THIS WORLD.           



     We are so young

     our lives have just begun

     but already we're considering

     escape from this world

     and we've waited for so long

     for this moment to come

     was so anxious to be together

     together in death


     Won't you die tonight for love

      Baby join me in death

     Won't you die

      Baby join me in death

     Won't you die tonight for love

      Baby join me in death...

                                                                                                




Merlin correva a perdifiato nel cuore della notte.
Il suo feroce ansimare si confondeva con i battiti sordi del cuore che impazzito,sembrava sul punto di esplodere da un momento all' altro.
Rallentò l'andatura e dopo pochi passi si appoggio' stancamente al tronco di un grande albero.
Vide ai suoi piedi delle radici incrociate tra loro,fino a formare un giaciglio nascosto e titubante,si accuccio'nel bel mezzo cercando di recuperare il respiro.
Si guardò attorno,nonostante l'oscurità impregnasse ogni singolo anfratto erboso, come una fitta cappa opprimente che dal cielo avvolgeva ovunque le sue spire mortali.
Lo stesso Merlin sembrava agonizzare assieme al tetro paesaggio in balia di un pallido tremore che con violenza scuoteva il suo corpo infreddolito e indolenzito.
Un rombo saettò con fragore nel cielo plumbeo annunciando imminente l'arrivo di una tempesta.
Le prime goccie bagnarono l'erba producendo una nenia leggera con le loro fittizie e invisibili dita.
"Cercate d'appertutto,non puo' essere andato molto lontano!! Setacciate ogni albero se necessario ma ricordate dobbiamo consegnarlo vivo al re".
Merlin riconobbe la voce acuta di uno dei cavalieri di Camelot e serrando le labbra,abbandonò il rifugio,riprendendo la sua folle marcia.
In un momento di lucidita pensò che se avesse continuato il  tragitto,all'alba sarebbe giunto con tutta probabilità all'uscita della foresta mantenendo un discreto vantaggio sulle guardie reali.
Con gli abiti ormai fradici dalla pioggia sferzante prosegui' incurante,mettendo da parte ogni pensiero che in quel momento avrebbero solo peggiorato la situazione portandolo vicino al baratro della pazzia.
E di certo,era l'ultima cosa che gli occorresse.
Ad ogni passo,avanzare,diventava sempre più difficoltoso in parte a causa della scarsa visibilità data dalla leggera nebbiolina unita al vento gelido e alla pioggia scrosciante e in parte alla profonda stanchezza che avvertiva con scosse di dolore in ogni lembo di pelle.
Tossi' ripetutamente,inciampando poi in una grossa radice semi nascosta.
La caduta gli provocò un dolore intenso alla testa e un pizzicorìo fasidioso alla guancia sinistra,solcata da un taglio insidioso ricoperto da fango e sangue.
Lentamente provò a risollevarsi,ignorando il dolore lancinante alla testa e con un gemito,tornò in posizione eretta.
All'improvviso,venne afferrato per la vita da un paio di forti braccia coperte, spuntate da un'alto cespuglio.
Merlin sobbalzo' e con  le ultime forze si divincolo' furiosamente,brandendo dal terreno un robusto ramo spezzato e puntandolo verso lo sconosciuto.
"Sono impressionato"!-mormoro' con scherno la figura,interamente ricoperta da un pesante mantello scuro il cui cappuccio velava quasi del tutto il suo volto.
"Peccato che potrei disarmarti in pochi istanti e senza alcuno sforzo"-proseguì con arroganza,scostando dal volto la stoffa del cappuccio,rivelando due intense iridi azzurre e dei capelli chiari che i raggi di luna,rendevano scintillanti e ammantti d'oro.
Merlin lasciò cadere il ramo,osservando sgomento il volto perfetto del principe di Camelot.
"A-Arthur"??-soffiò incredulo il giovane mago,immobilizzato sul posto.
"In carne e ossa"-annuì Arthur Pendragon,fissando in silenzio il volto sporco e affaticato del suo ex valletto.
"Che cosa fate qui"?-bisbigliò strofinandocon vigore le mani sulle braccia in cerca di ristoro per il gelo pungente che ormai non riusciva a smettere di sentire.
Arthur seguì il gesto con sguardo cupo e avvicinandosi si tolse il mantello,avvolgendolo con cura al corpo fragile dell'altro.
In seguito blocco'sul nascere ogni protesta del mago,zittendolo minaccioso.
"Cosa credevi,che ti avrei lasciato fuggire da solo"?-domando' abbracciandolo con impeto.
Merlin riconobbe il calore familiare e intossicante che solo quel biondo asino era in grado di dargli e poggiando la testa al suo petto,non potè impedirsi di sorridere dolcemente.
"Devi andartene,sono inseguito e non ci metteranno molto a trovarmi"-disse debolmente tentando disperatamente di non cedere al nodo soffocante che avvertiva in gola e in mezzo al petto.
Il principe gli alzò il mento con due dita,fissandolo con uno sguardo bruciante a cui Merlin rispose con il respiro fattosi improvvisamente affannoso.
"Non  guardarmi così"!!-esalo' sciogliendosi dalle sue accoglienti braccia.
Distolse lo sguardo e nervosamente prese a torturarsi il labbro inferiore martoriandolo tra i denti e le mani che si torcevano incapaci di stare ferme.
L'erede al trono annullò le distanze in un solo attimo,attirando a sè il corpo flessuoso del moretto con una morsa d'acciaio.
"Così come"?-sussurro' a pochi centimetri dalle labbra morbide del servitore,fissandolo con bramosia e amore in quei meravigliosi topazi che come ogni altra cosa di Merlin,gli apparteneva di diritto.
Bastò un'occhiata e un secondo dopo si ritrovarono avvinghiati in un bacio dal sapore di pioggia,di buono e d'amore.
Il tempo sembrò dilatarsi,perdendo forma e consistenza,adattandosi alla magia di quel momento.
L'aroma speziato dell'erba bagnata volteggiava nell'aria accompagnata dalla brezza del vento divenuto a tratti, pacato e ben più sopportabile.
Si staccarono lentamente,le fronti a contatto e gli occhi incatenati tra loro.
"Non ti lascerò Merlin,non chiedermelo.Se dobbiamo morire,allora lo faremo insieme".
Merlin non potè trattenere oltre le lacrime che piano fecero capolino dal suo delicato viso.
Arthur bacio'ogni singola lacrima,assorbendole come fossero parte di sè.
Piccole gemme di luce versate da uno spirito altrettanto lucente,agguantato di vita e amore,vivo e pulsante come soltanto Merlin poteva essere.
Sorrise,baciando la fronte nivea del suo amato stregone.
"Dobbiamo proseguire,ma non prima di aver curato questa ferita".
Arthur mise una mano nella sacca sottostante al mantello,estraendo un fazzoletto con cui ripulì alla bell'e meglio il volto insozzato di Merlin che torno' splendido come sempre nonostante il taglio violaceo che spiccava sulla guancia nivea.
"Hai una minima idea di cosa tu stia dicendo?Non puoi abbandonare il tuo regno,i tuoi sudditi...tuo padre,solo per....me".
Sorpreso il biondo principe,reagì istintivamente,scrollando con un ringhio l'esile spalla del moretto.
"Non osare ripetere mai più una cosa del genere! Solo per te,solo....dici.....sei un vero idiota,ecco cosa sei!Non hai ancora capito che senza di te la mia vita è inutile?Che semplicemente quando non ci sei,mi manca il respiro?Che....il solo pensiero di perderti,mi strazia l'anima,uccidendomi senza pieta'"??
Si fermò tremando d'ira e dolore,scrutandolo con uno sguardo tale che Merlin dimenticò persino come si respirasse.
Assecondando il cuore,ripieno di gioia,afferro' le guancia del suo asino,baciandolo come se il mondo stesse per finire,imprimendo un così forte ardore da sordire entrambi.
Arthur rispose con la medesima intensità,ebbro di una felicità che a tratti lo esaltava e lo terrorizzava.
Il suo splendido inferno,capace di torturarlo e renderlo pazzo fino a morirne....mai morte gli era sembrata così giusta,così.....dolce.
"Ti amo"-mormorò Merlin,sorridendogli teneramente.
"Lo so,chi non mi amerebbe"?-rise l' asino,beccandosi uno scapellotto,nonostante la situazione tragica.
"Scherzavo,scherzavo"!!-si affrettò a dire per poi ritornare nuovamente serio.
"Ti amo anch'io"-gli sussurrò nell'orecchio,donandogli un piccolo bacio sulla guancia.
"Che facciamo ora"?-chiese ansioso il giovane mago,rabbrividendo nel mantello.
"Ci troveranno dovunque andremo"-affermo' atono il giovane reale,spostando lo sguardo oltre le dense nuvole nere,che coprivano quasi completamente la visuale della luna.
Si fissarono per un tempo indefinito.
Merlin scrutò a fondo nelle iridi cupe del suo amante,trovando una risposta invisibile alla sua precedente domanda.
Spalancò gli occhi,scioccato.
Arthur rimase in silenzio,notando la consapevolezza sul volto del mago.
Gli prese una mano,baciandone il dorso con affetto per poi tracciarne i lombi con il pollice,in cerchi concentrici, immaginari.
"Vieni"-disse semplicemente prendendolo per mano.
Lentamente condusse Merlin lungo il sentiero,fermandosi ad un tratto in modo brusco.
Intravidero da lontano le placide acque del lago che la notte rendeva simile ad un manto di inchiostro.
Si avvicinarono fino a trovarsi a pochi metri di distanza.
Arthur si voltò verso Merlin cercando i suoi occhi,poi con tono deciso,parlò.
"Ho sempre pensato fin da bambino ad accontentare mio padre e la corte,accettando senza mai lamentarmi ogni imposizione,ogni obbligo,ogni loro volonta' anche se tutto ciò mi ha privato dell'infanzia e buona parte della mia adolescenza,affrontando problemi e questioni appartenenti ad un adulto e non ad un bambino o ad un ragazzo.
Mi sta bene.Non posso cambiare il passato.Tuttavia,ora mi si chiede una scelta da compiere......soddisfare ancora quel folle uomo che per anni ho invano chiamato padre e perdere la mia unica ragione di vita....oppure......essere libero,affrontando le conseguenze delle mie azioni,sapendo però di avere te al mio fianco e vivere del nostro amore.Non importa in quale modo o in quale forma,continuerò ad amarti,sempre.............mi basta averti vicino.
Merlin,attese in silenzio,ascoltando commosso le parole del suo compagno.
"Arthur.....noi resteremo insieme fino alla fine,qualunque cosa succeda".
Gli prese le mani  intrecciandole tra le sue.
"Sempre,non dimenticarlo.Il mio cuore sarà sempre accanto al tuo e niente potrà mai cambiare questo....avro' cura di te".
"Ed io di te,amore mio".
Sorrisero complici e nemmeno le voci poco lontane dei soldati riuscirono a scalfire la loro felicita'.
"Nemmeno la morte riuscira' a tenerci separati......ci rincontreremo"-bisbigliò il principe baciando i morbidi capelli corvini del suo compagno.
"Sì, e se non fosse così,ti ritroverò,ritroverò il mio asino"-mormorò determinato,mostrando ancora una volta la sua straordinaria ed inesauribile forza di volontà.
Arhur lo ammirò in silenzio non potendo fare di più.........lo amava già troppo disperatamente da morire,letteralmente.
"Strano,l'acqua non e'così fredda come immaginavo".








        This world is a cruel place

         and we're here only to lose

         so before live tears us apart let

         death bless me with you


         Won't you die tonight for love

          Baby join me in death

           Won't you die

          Baby join me in death

        Won't you die tonight for love

           Baby join me in death...


           Baby join me in death.


                    "Join me"    

                      HIM.             

 








Le prime luci dell'alba tinteggiarono il cielo di mille sfumature annunciando l'arrivo del sole che nonostante fosse appena sorto,brillava scintillante, irradiando intensamente con i suoi raggi la cittadina ancora dormiente.
Sembrava quasi divertito dalla scena che tra le tante osservava da lassù.
Le acque argentee del lago e il silenzio della natura circostante che si risvegliava attrassero la sua attenzione per un breve istante.
Poi si spostò incuriosita sul gruppo di soldati,immobili e con il viso pallido accanto alle rive del lago.
Uno di loro sembrava scioccato da qualcosa che teneva in mano.
Al centro un uomo con un mantello ed una corona sedeva inginocchiato nell'acqua tiepida,gridando sempre più forte,in preda al delirio.
Nella mano del soldato,l'anello d'oro con lo stemma dei Pendragon,scintillava fioco,proiettando la sua luce su un logoro pezzo di stoffa,un fazzoletto rosso.
Il vento lo sopinse lontano e alto nel cielo,sparì dalla vista.




























   
 
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