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Autore: FallingInLove    03/07/2010    6 recensioni
Lui: un ragazzo squattrinato dei quartieri bassi, forse un po' immaturo, rissoso e con una sorprendente passione per la musica. Ha un sogno fra le mani, un sogno che mira in alto.. forse troppo. Lei: una ragazza dei quartieri alti, stanca della situazione in cui vive, con l'adorata sorella lontana e il padre che pensa solo al lavoro. Cosa succederebbe se si incontrassero? Avrebbero tanto da insegnare l'uno all'altra, potrebbe essere un'occasione per loro di crescere e maturare insieme. Ma imprevisti ed errori dei loro giovani cuori, rischiano di minare seriamente alla loro felicità..
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Pain is Love'
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Ciao a tutte e benvenute :)

Ecco il primo capitolo! 

Volevo premettere una cosa, prima di tutto: questa storia che state per leggere, l'ho già scritta tutta e non credo che la cambierò, almeno non in modo considerevole.. Spero davvero che  possa piacervi, perché io mi sono divertita tanto a scriverla =) 

I primi capitoli non sono un granché (spero che mi darete fiducia!) specialmente questo, che serve solo per darvi un'idea dei personaggi.

Lungo "la strada" ho messo molte citazioni, tratte per la maggior parte da testi di canzoni, e a volte ho riportato direttamente l'intero testo. Nel capitolo che state per leggere, la citazione qui sotto in verde (perché se non ho fatto casini con la pubblicazione dovrebbe essere in verde >.<) è di una canzone dei Queen, Somebody To Love, mentre la canzone in fondo è di Michael Jackson, Off The Wall

Anche i capitoli, iniziano ognuno con il titolo di qualche canzone. Ad esempio questa, The Unvritten Law  è una canzone dei Deep Purple.

Va bene, sto parlando troppo e voi vi sarete giustamente rotti le scatole (a meno che non abbiate saggiamente deciso di saltare le mie chiacchiere xD)!

Quindi vi auguro buona lettura e.. no aspettate, un'ultima cosa!

Ci tenevo a dirvi che lo spunto per scrivere questa storia mi è arrivato da una canzone che ho trovato scritta sul mio libro d'inglese, ma per ora non vi dirò quale, tanto poi lo scoprirete =)

Ah, ma adesso la smetto sul serio xD

Buona lettura a tutte e, se questo capitolo non vi farà così schifo, arrivederci al prossimo! =D

********

CAPITOLO 1. The unwritten law

[Can anybody find me somebody to love?]

[Chi può trovarmi qualcuno da amare?]

Un’altra giornata di merda.

E perché? In fondo non era successo niente di brutto.. ma nemmeno niente di nuovo. Calma piatta.

Merda.

Lasciò cadere la cicca a terra e la calpestò con il piede destro, finché non fu sicuro di averla spenta.

Fumava veramente tanto e sapeva che probabilmente un giorno ne avrebbe pagato il prezzo, ma tutto ciò che non riguardasse l’immediato futuro non lo interessava granché.

-Hey Raul! Oggi cosa proviamo per primo?

Pianeta Terra chiama Raul, rispondere prego: Joey, prove, chitarra..

Raul si era momentaneamente estraniato, dimenticandosi persino che il suo migliore amico gli stava camminando affianco.

Un giorno mi scorderò anche dove abito..

-Credo che Dario volesse iniziare con i Kiss

-Ah, già.. –sembrò contrariato, a lui non piaceva molto quella band, in effetti, ma rimase taciturno: questo non era da lui.

Joey e Raul erano amici da tantissimo tempo; la loro era un’amicizia nata fra i banchi di scuola e poi consolidata dalla musica.

A entrambi infatti piacevano più o meno gli stessi generi: dall’hard rock al metal, ma anche pop e rock melodico. Questi ultimi due, erano i generi che più spesso provavano con la band, dove entrambi suonavano la chitarra, altra cosa che li aveva sempre accomunati.

Erano cresciuti insieme e ognuno sapeva in pratica tutto dell’altro, dalle cose più inutili tipo quanti calzini avessero nel cassetto alle cose più scottanti, come a che età avessero perso la verginità; insomma, l’uno per l’altro era come un libro aperto.

Ecco perché Raul conosceva il motivo del malumore dell’amico e lo condivideva appieno: la saletta di musica che erano riusciti ad affittare dopo anni di schitarrate nei garage, urla dei vicini e risparmi, si trovava nella “uptown”, ovvero la zona ricca della loro città, quella dove stavano camminando in quel preciso istante.

Ricca si fa per dire; forse è più corretto benestante. Insomma, erano comunque messi molto meglio di loro: loro, considerati i ragazzacci della “downtown”, la zona dei poveracci come erano soliti chiamarla, disprezzandola.

I loro ragazzi andavano alla scuola privata più prestigiosa dell’intera regione, indossavano l’uniforme e vestiti firmati.

Loro invece erano, quelli che andavano in giro fino a tarda notte, che passavano le serate a bere nei pub, che si drogavano e che andavano alla scuola pubblica per l’amor del cielo!

Né Raul, né Joey né tantomeno nessuno dei ragazzi della loro band improvvisata, come piaceva loro chiamarsi, avevano mai fatto uso di droghe e raramente avevano bevuto qualche bicchierino di troppo.

E Raul, dal canto suo, riteneva di saperne molto di più di quei bambocci firmati dalla testa ai piedi che si facevano comprare i voti da paparino.

Due ragazze con le borsette di Gucci passarono e li squadrarono con schifo malcelato, scuotendo le chiome; Raul sorresse il loro sguardo mentre sputava sulla strada della loro preziosissima città immacolata.

I ragazzi della downtown erano fieri del loro quartiere, dal primo all’ultimo; si conoscevano quasi tutti e quel posto della loro infanzia ormai ce l’avevano nel cuore.

-Non mi piace questo posto con tutta questa gente che ci guarda come se fossimo il loro peggior incubo –commentò Joey

-Lo siamo –confermò Raul –e dovremmo usare la cosa a nostro vantaggio uno di questi giorni

-Per farne fuori un po’?

-Perché solo un po’? Meglio fare piazza pulita

-Vabbè ora però esageri

-Può essere, ma è assurdo che ci disprezzino così tanto, senza neanche conoscerci

Joey seguì con lo sguardo un gruppo di ragazzi ancora con l’uniforme e scosse la testa –Sembrano tutti uguali

-Lo sono infatti –rispose Raul

Non si sarebbe trasferito là per nulla al mondo. Sai che noia.. be’ in effetti ultimamente lui si annoiava un po’ dappertutto. Non vedeva più solo la gente tutta uguale, ma anche le giornate.

Che giornata di merda. Pensò ancora.

Passarono accanto a un altro gruppetto, ragazzi e ragazze della loro età.

Risatine, bacetti, minigonne e poveri stupidi che si sentivano tanto machi. Raul scrutò il gruppetto e gli sembrarono tutti tremendamente monotoni.. ma c’era una, una ragazza.

Anzi una Barbie.

Bionda, alta e snella; chissà magari aveva anche gli occhi celesti. Ma quelli non li riusciva a vedere perché, a differenza degli altri, teneva lo sguardo basso e non rideva anzi, sembrava molto imbronciata.. triste.

Il ragazzo corrugò le sopracciglia, perplesso. In quel momento la ragazza alzò lo sguardo (occhi marroni, non mi dire!) e non appena intercettò il suo, sussultò, lo distolse e cominciò a prestare attenzione ai suoi amici. Un sorriso stupido si dipinse anche sul suo volto.

No, niente eccezioni pensò perdendo la curiosità che si era fatta sentire prima per Barbie, tutti uguali. E hanno paura di noi. Paura! Nemmeno fossimo dei mostri cattivi

Non ci pensò più e finalmente arrivarono alla saletta.

Dario, Lela e Rob erano già lì

-Ce l’avete fatta ad arrivare! –li accolse Rob, già seduto dietro la sua amata batteria.

-Eravamo a piedi, non in motorino –spiegò Joey; poi assunse un’espressione interrogativa –Che fai Michela?

-Lo sai che non mi piace quando mi chiami così –rispose lei –Comunque sto abbellendo questo postaccio.

Lela stava appendendo una foto di loro cinque tutti insieme, scattata chissà dove e chissà quando. Ma era bella, tutti sorridenti.

Raul la guardò e sorrise –Bella idea. E bella foto

-Grazie –rispose lei –E’ un po’ vecchia, ce la siamo fatta fare l’anno scorso, non so se te lo ricordi.. ma mi piaceva tanto!

Il ragazzo trovava loro 5 insieme una forza della natura, la band migliore del mondo.. anche se naturalmente non lo erano affatto.

Sta di fatto che comunque mancava loro un componente: Joey e Raul alle chitarre, Dario al basso, Lela alla tastiera e Rob alla batteria.. ma nessuno al microfono.

Quando si concentrava, Raul qualcosa riusciva a fare, ma avrebbe avuto bisogno di lezioni e non poteva permettersele, se voleva continuare a contribuire con l’affitto.

Così, per ora suonavano e basta, scrivendo comunque testi sopra alle melodie in attesa di trovare un o una cantante. Quel giorno per esempio, avrebbe cantato Raul, fiero del nuovo testo che aveva appena sfornato.

Come al solito, una volta presi gli strumenti, nessuno pensò più a niente se non al musica.


When the world is on your shoulder
Gotta straighten up your act and boogie down
If you can't hang with the feeling
Then there ain't no room for you this part of town
'Cause we're the party people night and day
Livin' crazy that's the only way
So tonight gotta leave that nine to five upon the shelf
And just enjoy yourself
Groove, let the madness in the music get to you
Life ain't so bad at all
If you live it off the wall
Life ain't so bad at all
Live your life off the wall
You can shout out all you want to
'Cause there ain't no sin in folks all getting loud
If you take the chance and do it
Then there ain't no one who's gonna put you down
'Cause we're the party people night and day
Livin' crazy that's the only way
So tonight gotta leave that nine to five upon the shelf
And just enjoy yourself
C'mon and groove, and let the madness in the music get to you
Life ain't so bad at all
If you live it off the wall
Life ain't so bad at all
Live your life off the wall
Do what you want to do
There ain't no rules it's up to you
(ain't no rules it's all up to you)
It's time to come alive
And party on right through the night
Gotta hide your inhibitions
Gotta let that fool loose deep inside your soul
Want to see an exhibition
Better do it now before you get to old
'Cause we're the party people night and day
Livin' crazy that's the only way
So tonight gotta leave that nine to five upon the shelf
And just enjoy ourselves/yourself
C'mon and groove let the madness in the music get to you
Life ain't so bad at all
If you live it off the wall
Life ain't so bad at all
Live your life off the wall
So tonight gotta leave that nine to five upon the shelf
And just enjoy yourself
C'mon and groove let the madness in the music get to you
Life ain't so bad at all
If you live it off the wall
Life ain't so bad at all
Live your life off the wall



Quando il mondo ti pesa
devi rimetterti in sesto e andare a ballare
se non riesci a sentirlo
allora sei nella parte sbagliata della città
perchè noi ci divertiamo notte e giorno
vivere da pazzi è l'unico modo
stasera devi dimenticare il tuo lavoro
e semplicemente divertirti, abbandonati,
lasciati prendere dalla pazzia della musica
la vita non è poi così male se la vivi fuori dalle regole
la vita non è poi così male se la vivi fuori dalle regole
vivitela fuori dalle regole
puoi urlare quanto vuoi
perchè non è un peccato fare casino
se ci provi e lo fai
non ci sarà più nessuno che ti tratta male
perchè ci divertiamo giorno e notte
vivere pazzi è l'unico modo
stasera devi dimenticare il tuo lavoro
e semplicemente divertirti, abbandonati,
lasciati prendere dalla pazzia della musica
la vita non è poi così male se la vivi fuori dalle regole
la vita non è poi così male se la vivi fuori dalle regole
vivitela fuori dalle regole
fai quello che ti senti
non ci sono regole decidi tu
è ora di vivere
e divertirsi per tutta la notte
nascondi le inibizioni
libera la follia che si nasconde nella tua anima
vuoi averne una prova?
meglio farlo prima che invecchi
perche ci divertiamo giorno e notte
vivere pazzi è l'unico modo
stasera devi dimenticare il tuo lavoro
e semplicemente divertirti, abbandonati,
lasciati prendere dalla pazzia della musica
la vita non è poi così male se la vivi fuori dalle regole
la vita non è poi così male se la vivi fuori dalle regole
stasera devi dimenticare il tuo lavoro
e semplicemente divertirti, abbandonati,
lasciati prendere dalla pazzia della musica
la vita non è poi così male se la vivi fuori dalle regole


******

La ragazza chiuse la porta e spense la luce in silenzio. Indossò la camicia da notte di seta e si sedette sul letto abbracciando il cuscino, il cuscino più soffice che sia mai esistito.

Sospirò, spiando le stelle dalla finestra.

Una giornata di merda non c’è che dire. Ma questa notte è fantastica.

  
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