“Cissy… posso sapere per quale motivo continui ad ignorarmi?”

Nessuna risposta.

Bellatrix Lestrange osserva la sorella con sguardo interrogativo.

“Stai dormendo?”

“Vattene da casa mia Bell” lacrime copiose prendono vita da occhi di ghiaccio.

“Cissy ma che stai dicendo?? Perché piangi?”.

Tuono di porcellane in frantumi, urlo di disperazione: “Vattene!!”.

La figura esile di Narcissa Black si lascia cadere sulle ginocchia, i capelli scivolano in avanti, un manto dorato a rivestire le cosce snelle.

Il suono di passi decisi che si avvicinano la fanno chiudere ancora più su se stessa.

“Bellatrix lascia questa casa e non farti più vedere!”

“Perché?? Cissy che ti prende?!”

Come sotto metamorfosi la  debolezza mostrata poco prima dalla bella moglie di Malfoy si tramuta in una forma avanzata di dolore sferzante.

“Hai fallito la missione del Signore Oscuro, gli sei caduta ai piedi e l’ hai passata liscia, perché sei la stupida sgualdrina che quel mostro si porta a letto. Non ti vergogni? Con che coraggio affermi di essere una Black?? Con quale coraggio?!”.

“Cissy…”

“ZITTA! Taci finchè sei ancora in tempo! Mentre il tuo letto si tramuta nel parco dei divertimenti di un assassino, mio marito si corrode in una cella ad Azkaban! Mio figlio dovrà uccidere uno dei maghi più potenti del mondo! E sai con cosa pagherà se dovesse fallire?? Con la morte! Il mio unico figlio! Ma che diavolo te ne importa?? Tuo marito è un animale corrotto dal demonio come te, schiavi senza orgoglio!

Non sei una donna, non sai che vuol dire essere madre!

Non sai che vuol dire amare qualcun altro più di quanto tu abbia mai amato te stessa!

Sei solo un’illusa che cerca di realizzarsi nelle aspettative degl’ altri!

Ti apri ad un mostro come una qualsiasi puttana di strada!”

Bellatrix fonde il suo sguardio con l’odio della sorella: “ Sei una fallita Bella! Ed io con te."