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Autore: ISI    03/07/2010    5 recensioni
La signora del West, Jake/Hank.
Se non tollerate lo slash allora, alla larga!
"D'un tratto lo sfavillio della testa fosforosa di un fiammifero si fece largo nella penombra, mostrandogli le labbra rosse di Jake già inumidite di Wishky."
Attenzione al linguaggio, non è propriamente quello di due gentiluomini...
Buona lettura!
Genere: Romantico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Smoke&Wishky - My sin is yours, yours is mine

 

N.B. Se siete omofobi o non potete sopportare che lo slash sia contemplato nel fandom de “La signora del West” fate come disse Virgilio a Dante: “Non ti curar di loro, ma guarda e passa.”

 

... Innocence dyin' in so many ways
Things that you dream of are lost
Lost in the haze ...
(Hold on - Kansas)

La luce ardente di un primo pomeriggio d'agosto, con un solleone che spaccava le pietre e una canicola che aveva mandato all'aria più d'un paio di gambe recando una mole di lavoro assurda alla dottoressa Quinn, penetrava a stento, filtrata dalle imposte ben serrate.

La stanza angusta, quasi soffocante, era occupata per buona parte da un ampio letto matrimoniale al centro e da una cassapanca sul fondo, proprio là vicino all'uscio, anche questo chiuso con sufficiente cura da non potervi neppure sbirciare attraverso la toppa della serratura.

Abiti sgualciti giacevano abbandonati qua e là alla rinfusa, mentre nudi i loro padroni si godevano, distesi tra lenzuola bianche, ma non per questo caste, le ultime allucinanti sensazioni del comune orgasmo.

D'un tratto lo sfavillio della testa fosforosa di un fiammifero si fece largo nella penombra, mostrandogli le labbra rosse di Jake già inumidite di wishky.

"Ehi, dammene un tiro..." gli fece il barbiere allungando una mano verso la sigaretta, ma l'altro, dispettoso, gliela allontanò ridendo, mentre già fluenti spire argentate si disegnavano nell'aria, invisibili agli occhi, confondendo il loro acre odore con quello del sesso dei due uomini, di cui era impregnata la stanza.

"Tu dammi un goccio di Wishky, allora..." lo ricattò Hank e in tutta risposta l'altro dette un lungo sorso dell'ambrato distillato che ben presto si ritrovò, assieme ad una soffocante boccata di tabacco a fare da condimento ad un bacio sporco e corrotto come sporche e corrotte erano state Sodoma e Gomorra, ma a nessuno dei due la cosa dispiacque più di tanto e anzi, finchè ebbero fiato non si staccarono, lasciando che le proprie lingue ora si sfiorassero gentilmente, ora si dessero battaglia con foga, scambiandosi l'uno il peccato dell'altro, prenotandosi entrambi per la medesima dannazione.

"Che ore saranno?" domandò Jake dopo qualche attimo di silenzio,passandosi la lingua tra le labbra in un gesto tanto inconscio quanto provocante che, pur nella poca luce della stanza, non sfuggì all'attenzione dell'altro.

"Le due e mezzo, le tre forse, comunque sia è ora che io scenda di sotto e riapra il saloon... con questo caldo la birra fresca va via come l'aria..." considerò in un respiro argenteo che sfumò dalle sue narici "Tu, piuttosto? Te ne tornerai al negozio?"

"Sì." gli rispose giocherellando con il sughero della bottiglia, mentre sul suo volto si palesava un'espressione piuttosto scontenta ed imbronciata "Tsk, che palle..."

 A quelle parole Hank si voltò verso di lui di scatto e la sua foltissima, bionda chioma mossa dai riflessi ramati seguì come in un'onda il movimento improvviso del suo capo.

"Che c'è... forse non ti è piaciuto?" gli chiese con un certo timore nella voce che però ebbe vita breve e si dissipò non appena intravide gli occhi di Jake brillare per il sorriso che gli era fiorito sulle labbra.

"Ma no, scemo, non mi riferivo a prima, ma a tutta questa fottuta farsa..." s'interruppe per un sorso di wishky e riprese a spiegargli "Ora dovremmo uscire di qui e tornare a far finta di non poterci sopportare, di non... di non... com'è che disse Loren, quella volta?"

"Di non poterci vedere!" gli ricordò l'altro scoppiando a ridere e lasciando che la propria mano accarezzasse piano quella del barbiere e socio.

"Proprio così. Certe volte vorrei proprio farla finita con questo maledetto teatrino, vorrei che non dovessimo nasconderci come assassini!" gli confessò in un borbottio a denti stretti che sapeva un po' di rabbia e un po' di sconfitta innanzi ad una realtà che non si sarebbe ma e poi mai piegata ai suoi voleri "Una volta ho provato anche ad immaginare che cosa potrebbe accadere se il reverendo Johnson, per caso, ci scoprisse..." Hank allora rise di nuovo, stavolta più forte e così di gusto da far tremare, anche se leggerissimamente, il letto.

"Dieci a uno che si unirebbe a noi con somma, somma gioia!"scommise sicuro e l'altro si passò una mano sulla faccia scuotendo il capo, come a voler cancellare dal proprio cervello un'immagine sgradita.

"Tu sei decisamente più ottimista di me, lo sei sempre stato..." gli fece notare il barbiere e l'altro si accigliò.

"Perché, tu quale finale avevi intravisto per una simile eventualità?" gli domandò allora, pur avendo già una mezza idea e le labbra dell'altro si piegarono in un ghigno amaro come una sboccata di bile.

"Semplice, con noi che penzoliamo impiccati e mezzo metro da terra ed il reverendo Johnson tutto bello ordinato e composto dentro una cassa di cerro perché seccato da un infarto alla vista della nostra sodomitica perversione..." lo delucidò con minuzie di particolari e questa volta Hank non rise, non sorrise, non fece nulla, semplicemente gli appoggiò la testa sulla spalla e lo lasciò sfogarsi mentre si portava lentamente la sigaretta alle labbra "E invece adesso dovremmo tornare alla stupida apparenza di sempre: tu te ne tornerai a svendere le tue puttanelle ed io invece a tagliare barbe e capelli come al solito, come se niente fosse. Ora dovremmo ricominciare con la solita nenia e quando tu mi darai dell'idiota perché per sbaglio ti graffiato con il rasoio io ti dirò che sei un caprone analfabeta e dovremmo continuare così fino a che uno dei due prima dell'altro non diventerà terra per ceci o peggio ancora il delizioso spuntino di qualche cane sciolto..." considerò tetro e stava per aggiungere anche qualcos'altro, quando le labbra del barista sulle sue spazzarono via dalla sua mente ogni triste pensiero con un ennesimo bacio.

"Ah, permaloso come sei prenderti per il culo è una stronzata, ma il vero problema, per me sta invece nel dover resistere ogni volta alla tentazione di sbatterti su di un tavolo davanti a tutti e ficcarti la faccia tra le gambe..." lo informò con la sua solita ingenuità in uno sbuffo argentato di fumo ed un sorriso allegro rinacque allora sul volto di Jake, che alzò gli occhi al cielo, concedendosi un ultimo goccio di Wishky.

"Eh già, a chi lo dici..."

 

°°°

Non credevo che avrei mai scritto sul fandom della Signora del West, specialmente considerando che sto parlando di una fanfiction slash...

Fatemi sapere che ne pensate e alla prossima!

ISI.

  
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