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Autore: egovincitomnia    04/07/2010    2 recensioni
{Se ne rimase fuori dalla porta, a sistemarsi il fiore nero che portava fra i capelli.
Era sottile, elegante, divina.
Le sue spalle morbide posavano sul margine della porta, per poi scuotersi ad un sospiro tenue.
}
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La dama verde

La dama verde.






Se ne rimase fuori dalla porta, a sistemarsi il fiore nero che portava fra i capelli.
Era sottile, elegante,
divina.
Le sue spalle morbide posavano sul margine della porta, per poi scuotersi ad un sospiro tenue.

Era l'ora di entrare in scena.
Ondeggiando entrò nell'enorme sala da ballo, e tutto ciò che c'era intorno s'ingrigì.
Le altre dame fecero silenzio, basite dinnanzi alla sua bellezza.
Una gonna verde le carezzava le belle gambe, e un bustino nero le fasciava le forme, troppo meravigliose per essere vere.
Gli uomini
persero il respiro, non vedendo nemmeno più le donne che stavano intrattenendo.

Ma nessuno osava avvicinarla.
Non era preoccupata, lei, dall'essere al centro dell'attenzione. Sapeva d'essere un
frutto prelibato, e non era per superbia. O forse sì? Ma non le importava!, poteva averne la certezza.

Continuò a farsi strada fra gli sguardi ammiranti, decidendo che il suo obbiettivo era lo champagne.
Se ne versò mezzo flute. L'alcolico brillava sotto la luce della stanza, e le dita della donna avvolgevano il bicchiere come i petali di una rosa fanno quando il fiore sta per sbocciare.

Uno fra i principi si fece coraggio, avvicinandosi lentamente alla lady.
Posso avere l'onore di un ballo?” sussurrò dolcemente.
Le chiome scure non si volsero, ma pronunciarono delle ferme intenzioni di rifiuto. “Non sei tu, quello che mi interessa, questa sera.”

Cercò con lo sguardo fra la folla ancor più scioccata, fino a soffermarsi su qualcuno.
La stava
consumando con gli occhi.
L'osservata, teneva su lo sguardo, orgogliosa, non intenzionata a far sentire l'osservatrice importante.
La nobildonna si diresse con velocità verso la ragazzina.
Non reggeva il confronto con la Dama Verde. Lei aveva un semplice abitino rosso, e nessuna meraviglia da mostrare.

Ballerai tu, con me.” asserì, sicura “se ne sei capace, ovviamente.”
La piccola, inesperta, la prese per quel che era – una sfida – ma
non avrebbe dovuto accettare.

Rimasero sole, al centro, con la musica che vezzeggiava i loro movimenti.
Sembravano due gioielli danzanti, uno smeraldo ed un rubino, che altalenavano piacevolmente in quelle note soavi.
Finché, la donna non prese a girare velocemente su se stessa, ghermendo per i fianchi l'altra.

La giovinetta non capiva più dove si trovava. I colori della stanza sparirono, per lasciare spazio ad un gelido nero.
Non percepiva nemmeno il suo rosso oramai.

Era la fine del mondo.
Voleva solo scendere da quell'Inferno.
Provò a dimenarsi, ma non le resto che dolore.

Le piroette rallentarono.
Con i suoi guanti nivei sporchi di sangue, la giovane vestita di porpora si ritrovò in mezzo alla stanza, in ginocchio, con una spada che le trafiggeva l'addome.

La folla rumoreggiò, ma nessuno si permise di avvicinarla.
Lo stesso principe che prima aveva cercato le attenzioni della Dama la soccorse, sorridendo dolcemente.


____

L'ho scritta con un'intenzione,
purtroppo. Ma dovevo sfogarmi.
La Dama verde, rappresenta la gelosia, e la menzogna.
Sparisco, yah.

   
 
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