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Autore: Lelli 91    15/09/2005    6 recensioni
Dopo l'ennesima giornata di lavoro presso il quartier generale della BBA, uno degli ormai trentenni ex-Blade Breakers torna nella sua accogliente casetta e ritrova in camera sua una scatola piena di vecchie fotografie, che lo riportano al periodo più bello della sua vita: l'adolescenza.
Mia prima song-fiction; chiunque abbia la bontà di leggere, sia clemente!
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Takao Kinomiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE! PREMESSA ESSENZIALE!!!
Ci tengo a fare alcune premesse prima di lasciare spazio alla mia song-fiction.
Innanzitutto, volevo avvertire che questa non è una song-fic breve, perché non ritengo particolarmente originale un autore che si limita a creare un testo introspettivo COPIANDO praticamente il testo di una canzone malinconica presa a caso, invece ho preferito montare sopra questa particolare canzone dei Gemelli Diversi una vera e propria storia di un capitolo, una specie di epilogo che vede alcuni dei nostri protagonisti 15 anni dopo gli avvenimenti della B.E.G.A. Quindi vedremo Takao e i suoi all’età di trent’anni.
Inoltre, per adattare la storia al testo della canzone, ho tagliato alcuni piccoli pezzi del testo (quelli che alludono alla prima comunione e a Vasco Rossi x farvi un’idea) ed ho modificato un po’ la trama di Fondo di Takao Aoki, facendo sì che i suoi protagonisti, invece che aver vissuto la loro adolescenza agli albori del ventunesimo secolo, abbiano formato i Blade Breakers intorno agli anni ’80…
Spero di aver fatto chiarezza, anche se a dire la verità non sono molto brava con queste cose…Spero che la mia song-fiction piaccia a tutti coloro che avranno la bontà di leggere.


FOTORICORDO



Eccomi qui, finalmente, nella pace della mia piccola, accogliente casetta!
Strascicando i miei passi lenti e stanchi mi butto, distrutto, sul divano proprio di fronte al caminetto, cercando un po’ di calore e riposo per riprendermi da quell’ennesima e stremante giornata di lavoro presso il quartier generale della BBA…
La BBA…
…solo il pensiero mi fa sorridere…! E, tutto d’un tratto, mi tornano in mente le immagini di quando ero un adolescente…

…E, allora, eccomi qui; adesso resto per un po’ da solo. Meglio così! Io, per il mondo, oggi non ci sono. E voglio restare con me stesso a pensare, se solo adesso mi fermo ancora mi sembra di sognare…!
Una foto coi miei attrae il mio sguardo in quello scatolone; ricordo…sai…? […]
E, ancora, eccole qui; tra mille foto impolverate vedo, così, le mie emozioni immortalate. Troppi ricordi; momenti incancellabili… mentre una lacrima disegna un solco tra i miei brividi…
Guarda mio padre coi baffi, siamo nei settanta; e quel pancione mia madre lo porta assai contenta!
Le foto alle elementari, in bianco e nero e a colori… guarda questa! Non ci credo…a me, lo sai? Sembra ieri...!



Quasi soprappensiero, sorridendo ancora tra me, abbandono il mio comodo divano e mi metto a girare per casa, in cerca di qualche elemento della mia famiglia…
Giunto nell’ultima camera (la mia stanza da letto) mi rendo conto di essere completamente solo… le mie labbra si increspano un po’, leggermente imbronciate… eppure… in fondo… meglio così!
Un sorriso più ampio adesso mi colora il viso mentre, con un’espressione felice pari a quella di un bambino, mi metto a quattro zampe e tiro fuori da sotto il letto matrimoniale uno scatolone pieno di vecchie foto ingiallite…
La prima ad attirare la mia attenzione è una foto coi miei familiari, scattata attorno agli anni settanta; mio nonno, mio padre, mia madre e mio fratello Hitoshi mi sorridono allegri, in piedi sul vialetto di ghiaia che conduce alla porta principale del nostro Dojo.
La scruto assorto mentre i ricordi riaffiorano e scorrono chiari nella mia mente…
…mi fa uno stranissimo effetto vederli tutti così…giovani…spensierati…!
Hitoshi era troppo carino da piccolo, poteva avere si e no sette anni, mio nonno era la fotocopia di mio padre come me lo ricordo io, ad eccezione dei capelli ormai quasi grigi e della sua immancabile katana, il mio papà, poi, era il più buffo di tutti, con quegli stranissimi baffi che usava portare allora, e poi… per ultimo, il mio sguardo si posa su mia mamma, la più bella e sorridente di tutti, che accarezza ridendo il suo pancione… che accarezza ridendo me…
“stupida, STUPIDA MAMMA!” mi ritrovo a sibilare, quasi soprappensiero. Era colpa mia se adesso lei non c’era… se non aveva mai potuto vedere suo figlio il giorno del suo matrimonio, se non aveva mai conosciuto i suoi nipoti… i miei figli…
…ma cosa blateravo?
…se si fosse curata avrebbe dovuto abortire ed io non sarei mai nato…!
…era un’eroina… una santa… mia madre…
Quasi a forza mi costringo a staccare gli occhi da quelli di mia madre, mentre tra mille sospiri mi sfugge una lacrima, e mi rimetto a rovistare tra le foto, trovando un portafoto pieno di foto di classe di quando andavo alle elementari…
E ancora una volta mi sorprendo di come il tempo sia passato velocemente…
Passo le mie dita segnate dagli allenamenti sopra la superficie lucida di quelle vecchie istantanee in bianco e nero, cercando di riconoscermi tra quei bambini…
Eccomi! Sono lì, accanto ad il mio migliore amico, compagno inseparabile ancora oggi, del quale, tra le mille testoline ridenti, compare solo zazzera di capelli castani con i suoi immancabili occhialoni da vista.
Rido subito vedendo me e quel piccoletto tutti avvinghiati e sorridenti (e mi immagino pure gli ingranaggi in movimento nella testa del mio migliore amico-genietto, sicuramente intento a macchinare la nostra prossima marachella) e, rivedendomi in quel modo, mi sembra solo ieri quando ridevamo spensierati tra i banchi di scuola…

Cerco su ogni volto un ricordo e sembra che il tempo non sia mai trascorso! Un brivido chiude lo stomaco, rimango incredulo e so che le emozioni non muoiono mai...



Con in volto dipinta un’espressione decisamente nostalgica e malinconica, rovisto ancora tra quei mille cartonicini sopra i quali sono incisi tutti i ricordi e le mie emozioni. Passo da un’istantanea all’altra facendo dei balzi di tempo a volte enormi.
Ma nulla di ciò mi sconvolge, in quel momento il tempo non esiste più, diventa una delle molte cose relative della vita… eterno, modellabile a mio piacere, elastico…
…non sento neanche più la stanchezza del lavoro…
…il tempo non esiste… si è bloccato… come se non fosse mai trascorso…
…e in quei mille volti che mi passano davanti scorgo emozioni sempre diverse, uniche… che rimangono eterne…
…un brivido mi percorre da parte a parte…
…in quel momento, davvero il tempo non esiste più…

Vedo gente con noi, persa lungo questo mio cammino; giuro che mai avrei riconosciuto quel bambino! E che cambiamenti tra gli amici e parenti, con le mie pettinature quando stavo sui venti!
Mi fermo un attimo qui, o meglio, mi si ferma il cuore, quando a un tratto, così, ritrovo il primo grande amore…
Resto senza parole, sai che eri bellissima? Guardando dietro c’è un cuore, due frecce ed una dedica:
"Staremo insieme per sempre, tu sei la mia vita…"
…é un sorriso innocente… e poi? Com’è andata? Troppo distanti ma troppo simili, sono i tuoi occhi a suggerirmelo, qui non hai alibi…!
Ritrovo serenità quando rivivo quei momenti e, in tutta sincerità, anni rivisti in pochi istanti… […]



Vado ancora avanti, giungendo al mio periodo preferito: la mia adolescenza!
Sorridendo di cuore fisso i volti dei miei compagni di squadra, dei mille rivali che ho affrontato durante la mia carriera di blader…
In quel periodo ho fatto talmente tante nuove amicizie che non sono mai riuscito a tenerle tutte a mente… alcuni dei blader che ho affrontato hanno percorso il mio cammino per poco tempo, per poi perdersi chissà dove, ma tutti hanno lasciato un’impronta indelebile nel mio cuore…
Conservo gelosamente in tasca una foto che mi ritrae con i Blade Breakers, promettendomi di incorniciarla il prima possibile, e scorro ancora le foto, arrivando ai miei vent’anni…
Tutte impacchettate assieme, apro le foto del mio diciottesimo compleanno, una festa bellissima con tutti i miei amici, della quale conservo un ricordo bellissimo.
La prima di queste istantanee che mi capita sotto gli occhi ritrae me con il Prof, Daichi (che si era stabilito definitivamente a casa mia) e Max; tutti e quattro sfoggiavamo un look e delle pettinature che al giorno d’oggi andrebbero bene ad una retata carnevalesca. Ridendo di cuore a quella vista passo avanti con le foto e me ne ritrovo fra le mani una bellissima…
“…Takao…? Sei in camera…?”
La voce della donna che amo mi riporta dolcemente alla realtà, troncando proprio sul più bello il filo dei miei ricordi.
“…si Ila-chan…! Vieni!”
Attendendo l’arrivo di mia moglie, ritorno a concentrarmi su quella bellissima foto che ancora mi rigiro tra le mani e fisso con infinita tenerezza e nostalgia i volti giovani, vitali e spensierati dei due ragazzi catturati in quel fotoritratto.
Ricordo quando Max mi scattò quella foto, proprio nel bel mezzo del mio diciottesimo, nel momento in cui annunciai che io e colei che era stata il mio unico e grande amore ci eravamo ufficialmente fidanzati.
“era ora!!!” avevano urlato tutti in coro, a quella notizia.
“…beh! Per questo importante avvenimento ci vuole una foto!” aveva proposto a quel punto Max. E così, imbarazzati ma infinitamente felici, ci eravamo avvinghiati in un tenero abbraccio ed avevamo sorriso sereni in direzione della macchina fotografica.
Era venuta fuori una foto bellissima, il che era un miracolo per il solo fatto che metà dello spazio lo occupavo io…!
…ma era l’amore per la mia Ila-chan a rendermi così… bello, decisamente!
In quel momento sento la porta della mia camera aprirsi, ma non mi volto. So che è stata proprio colei che era al centro dei miei pensieri a disturbarmi, nuovamente, ma ciò non mi dispiace affatto. Attendo qualche secondo (il tempo per farla arrivare fino a me e per farle scorgere la foto che sto accarezzando) e poi mi volto a fissare i suoi stupefacenti occhi color amaranto, sorridendole come un bambino fa con la sua mamma.
“…lo sai che eri bellissima…?” le sussurro, indicandole la foto.
Anche lei, a quelle parole, mi sorride, recuperando quella giovialità che i nostri due figli le hanno prosciugato negli anni, e si siede accanto a me, posandomi la testa sulla spalla e fissando assieme a me quella fotografia.
Molto lentamente, volto l’istantanea, e ne fisso il retro levigato, dove spicca una dedica scritta con la penna rossa.
< staremo insieme per sempre, sei la mia vita… Ilary > leggo sottovoce, fissando il cuore trafitto che la mia Ila-chan vi aveva disegnato accanto.
“…staremo insieme per sempre…” sussurro Ilary al mio orecchio “…quando te lo scrissi lo feci a cuor leggero…allora non sapevo quanto avremmo dovuto faticare per mantenere quella promessa…”
“…già…” le feci eco, socchiudendo gli occhi. Ricordavo perfettamente quel periodo e la dura opposizione al padre di Ilary che non voleva consacrare la nostra unione… era persino arrivato a costringerla a studiare all’estero per non farla avvicinare a me… dopotutto… non poteva permettere che la figlia di un ricco impresario si sposasse con un ragazzo la cui massima aspirazione era giocare con le trottole…
gli era andata male, però, al signor Tachibana… distanti o vicini che fossimo, io ed Ilary continuammo a volerci bene e a tenere vivo il nostro sentimento… e così, volente o nolente, suo padre dovette darmi il permesso di fare sua figlia la donna più felice del mondo…!
Eravamo troppo distanti…ma troppo simili perché i nostri cuori si separassero…!
Con questi pensieri mi volto verso l’amore della mia vita, che mi sorride complice, intuendo gli stessi miei pensieri che le passavano per la mente…
Sono così… felice… sereno… quando sto con lei…!

Cerco su ogni volto un ricordo e sembra che il tempo non sia mai trascorso! Un brivido chiude lo stomaco, rimango incredulo e so che le emozioni non muoiono mai...
E non so se sorridere… io…non so cosa può succedere… so che voglio vivere fermando il tempo e guardarlo in un fotoricordo...



Scorrendo ancora altre fotografie mi si riversano dentro altre mille emozioni, conservate in quello scatolone di foto ingiallite, e continuo a sorridere.
Non so se è giusto, in fondo, quando mi scattarono quelle foto non ero meno cosciente di adesso su ciò che il futuro mi avrebbe riservato… ma ero felice… felice di poter rivivere in ogni istante quei momenti incancellabili attraverso quelle istantanee.
Ero felice…

…e in sottofondo mettere buona musica.
Questa la voglio! Me la stacco dalla pagina… è la più vecchia, c’è tutta la comitiva, sembra persino che anche il sole sorrida!
Quanto sembriamo diversi… sempre gli stessi… alcuni si sono persi, ma noi ci siamo ancora e, allora, scatta subito! Così per sempre avremo accanto il nostro pubblico...!



Ad un tratto, Ilary abbandona la mia spalla e si alza per andare ad accendere lo stereo e mettere su la nostra musica preferita, il primo singolo di Ming Ming…
…sembra impossibile che proprio lei metta su questa canzone… eppure, ironia della sorte, dopo aver conosciuto la tanto odiata cantante, Ila-chan si ricredette e le due, adesso, sono diventate inseparabili…eh…casi della vita…!
La voce calda ma squillante di Ming Ming invade la camera da letto, riportandomi alla memoria il periodo in cui conobbi la cantante e gli altri componenti della B.E.G.A. quello fu, forse, il periodo più sereno della mia vita, dove tutti noi blader di squadre e nazionalità diverse ci alleammo, divenendo un’unica squadra, per sconfiggere il nostro grande e comune nemico.
E, ad un tratto, la vedo…! Tutta ripiegata, stropicciata e relegata in un angolo dello scatolone c’è una foto proprio di quel periodo, con tutti i nostri amici venuti in nostro soccorso, scattata dopo la mia vittoria su Brooklyn… eccoli tutti lì… Bahiuzu… All Starz… Neo Borg… Partence Squadre… F sangre… persino i componenti della B.E.G.A.…!
…sembriamo tutti molto diversi rispetto a come siamo adesso (per dirne una, il prof adesso è proprio in carne, Kai non porta più i tatuaggi blu e Ray ha i capelli lunghi ad una misura ortodossa…!), eppure siamo sempre lì, sempre noi… sempre uniti…
…peccato, però, che adesso molti di loro non abbiano più fatto sapere nulla di se…! Kai è scomparso chissà dove e l’ultima lettera di Ray risale a due mesi fa…!
Ad un tratto, la porta della nostra camera da letto si apre nuovamente e fanno irruzione una intera nidiata di bambini seguiti da una mezza dozzina di adulti.
“…ehi! Mah… cosa?! CHE SUCCEDE?!” urlo in preda al panico mentre due bambini di sei anni mi saltano in groppa.
“…zio Takao! Zio Takao!” mi urlano in coro “…ci dai le caramelle?!”
Riconoscendo in quei due bambini dalle lentiggini e le iridi chiare Richie e Miky, i miei “nipotini” (vale a dire, i gemellini di Max e Mariam) mi volto inferocito verso il mio amico che, assieme alla sua consorte, se ne sta comodamente fermo sulla soglia a chiacchierare con il Prof, Daichi e le loro rispettive mogli (Emily e…Ming Ming!).
“…insomma! Qualcuno mi vuole spiegare il perché di questa improvvisa irruzione in camera mia?!” chiedo urlando, mentre poggio la scatola con le foto proprio al centro del letto matrimoniale, così da non essere raggiunta dai bambini.
“…m…ma…ma come?! Takao!” mi dice Prof, guardandomi confuso “…ci avete invitati voi per il ventesimo anniversario dalla formazione dei Blade Breakers!”
“…ventesimo! Ventesimo!!!” urla Miyuko, una bambina di quattro anni dai bizzarri capelli color verde acqua, aggrappandosi alla gonna di Ila-chan.
“…appunto…! Piuttosto, ti pare questo il modo di trattare i tuoi ospiti, Takao?!” sbotta impulsivamente Daichi, come è suo solito fare.
“…io…non capisco…” borbotto confuso.
“…Daichi ha ragione, Ilary ci ha fatti entrare in casa e poi è scomparsa per venire a cercarti…!” concluse Max, illuminandomi.
“…mamma scomparsa, sì!” urlano in coro Kennasuke e Kioko, i nostri figli di sette e cinque anni.
“…sì…scusatemi…avete ragione…” si scusa mia moglie con i miei inattesi ospiti “…quando ho trovato Taka-chan qui in camera a guardare vecchie fotografie ho perso la testa…! Troppi bei ricordi abbiamo insieme…!”
“stavate guardando vecchie foto?!” chiede deliziata Emily.
“…sì…” le rispondo con garbo “…guardate cosa ho trovato?”
I miei amici si avvicinano a me incuriositi ed io mostro loro la foto di gruppo trovata poco prima.
“…wow!!! È Bellissima!!!” urlano tutti insieme “…quanta nostalgia…”
“…già…” continuo “…ed è proprio un peccato che anche oggi non siano tutti qui con noi a festeggiare questo anniversario…”
Tutti, per qualche istante, abbassano lo sguardo malinconico per terra, mentre i nostri figli ci guardano senza capire.
“…beh…!” asciugandosi furtivamente una lacrima, Ilary interrompe quel breve istante di silenzio “…noi ci siamo però! E siamo qui per divertirci!”
“…giusto!” le fa da spalla Mariam “…anzi, io propongo di coronare questo anniversario con una bella foto, che si sommerà a tutte quelle che hanno già contribuito a documentare la nostra storia!”
Levo lo sguardo, a quelle parole, e mi volto verso i miei amici che mi fissano tutti sorridenti.
“Kenny…” propone Emily “…prendi la macchina digitale…!”
“volo!” obbedisce prontamente il mio migliore amico.
In men che non si dica, il Prof è di ritorno con la sua macchina digitale nuova fiammante con tanto di piedistallo.
“mettetevi in posa, ragazzi!” urla felice “tra dieci secondi avvio l’autoscatto!”
Prontamente, Ilary prende in braccio Kennasuke ed io faccio lo stesso con Kioko, mentre Max e Mariam abbracciano un gemellino a testa e Ming Ming mette la sua piccola Miyuko sulle spalle del padre.
“…ehi, Prof!” sbotto allora “…ma tu ed Emily non avete intenzione di prolificarvi?”
I due coniugi arrossirono violentemente.
“…beh…em…ecco…” balbetta Emily.
“…ho messo l’autoscatto, ragazzi!” urla il Prof per sviarci “Mettetevi in posa che arrivo!”
Obbedendo al comando, sfoggiamo tutti un sorriso smagliante (stringendo con vigore i bambini che cercano di sgusciarci tra le mani) e il Prof, raggiungendoci, fa altrettanto.
“CHEEEEEES!!!!”

CIACK!

Cerco su ogni volto un ricordo e sembra che il tempo non sia mai trascorso! Un brivido chiude lo stomaco, rimango incredulo e so che le emozioni non muoiono mai...




Grazie.
Lelli 91
  
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