Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: salf    05/07/2010    0 recensioni
"La prima volta e unica volta che l’aveva visto era quando aveva 13 anni, quel giorno era stato concordato il loro matrimonio." Questa è la prima ficci che posto, fatemi sapere se vi piace.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap 7

Quando si svegliò il mattino dopo pensò di trovarlo ancora lì, accanto lei ma lui non c’era più; Alex si chiedeva perché tutto quel mistero anche Raphael non voleva dirle nulla.
Si alzò dal letto e si vestì con gli abiti che le erano stati dati il giorno prima: Ilaria la sera prima aveva detto di metterli, si trattava di un abito rosso con un gonnellone semplice, il tessuto era molto simile al lino e sembrava fresco ed era molto lontano dagli abiti sfarzosi e ricchi a cui era abituata, eppure le ricordava sua mamma, a lei non erano mai piaciuti i vestiti troppo elaborati e i suoi abiti erano sempre molto semplici certe volte suo padre la prendeva in giro dicendole che per fortuna portava una corona sulla testa altrimenti l’ avrebbe di sicuro confusa con la servitù.
Sorrise all’immagine riflessa nell’acqua del piccolo catino, il ricordo di sua madre riempì la sua testa: Iris era una donna bellissima aveva i capelli di un biondo chiaro e il viso rotondo come la luna piena ed era la donna più dolce che avesse mai conosciuto, si ricordò il giorno in cui morì i pianti che aveva fatto sul suo corpo e la lotta che hanno fatto per allontanarla dal suo corpo, per giorni le uniche cose che ripeteva erano le ultime parole di sua madre: “ mandala a Linden prima che sia troppo tardi il sigillo reggerà  ancora per poco, ti prego marito mio mandala a Linden.”
Sentì bussare alla porta e prima di rispondere si aggiustò i capelli sperava che fosse Raphael ma quando dalla porta entrò Margherita la sua espressione di disappunto era talmente evidente che la donna commentò: “ Mi dispiace piccola ma sono io, e purtroppo non sono un uomo o comunque un certo uomo”.
“Buongiorno signora”, Alex salutò la donna che la guardò per alcuni secondi, “ ho indossato in modo errato quello che mi è stato dato?” chiese guardandonsi.
“No, mia cara ma con i nostri abiti sembri Iris da giovane e la cosa mi fa nascere molti ricordi, vieni qui sediamoci tra qualche istante Ilaria e Marzia ci porteranno la colazione tra pochi minuti“.
Si sedettero al piccolo tavolo presente nella stanza, tra loro era calato un pesante silenzio la vecchia continuava a guardare con insistenza Alex come se volesse costringere la ragazza a confessare qualche cosa, per un instante la giovane donna ebbe l’impressione di conoscere quello sguardo, le ricordava un po quelli della madre infatti erano della stessa tonalità di azzurro.
“Iris ti ha mai parlato di me?” Alex scosse la testa, “sospettavo che tuo padre non le avesse permesso anche se quando ha avuto bisogno di me mi ha mandato a chiamare. Tua madre era mia figlia, la mia unica figlia. Si cara Alex sono tua nonna. Tuo padre ha mai avuto il coraggio di raccontare come lui e Iris si siano incontrati?”
“Mia madre mi raccontò di un laghetto e di uno scherzo ma è passato tanto tempo e  dopo la sua morte non mai avuto il coraggio di chiedergli di lei“.
La vecchia sorrise ma era un sorriso triste di una persona a cui tutto quello che rimane sono i ricordi.
“Tuo padre si era presentato qui chiedendomi una delle mie figlie per diventare sua moglie e visto che non sono favorevole ai matrimoni combinati gli ho permesso di restare qui qualche settimana convinta che avrebbe trovato la ragazza giusta da solo. A quei tempi tua madre era finalmente riuscita a controllare i suoi poteri. Tua madre era molto potente e aveva un futuro gia scritto, lei aveva la capacità di guarire, il mio piccolo fiore poteva guarire qualunque malattia nemmeno io che vengo ritenuta potentissima ho la facoltà di guarire potente come la sua”.
“Allora perché è morta se lei poteva guarire?” Le lacrime iniziarono a uscire in modo incontrollabile dagli occhi di Alex.
“Perché i nostri poteri non agiscono su noi stessi, chi come tua madre, ha il potere di guarire non può usarlo su se stesso, chi ,invece come te, ha enormi capacità di svariato genere non può usarli in prima persona ma solo al servigio si altri. Madre natura ha fatto in modo che potessimo avere delle facoltà speciali ma ha fatto in modo che non potessimo usarli per scopi personali. La cosa giusta non sempre è la cosa più equa“. La donna si alzò e l’abbracciò. “Davvero tuo padre non ti ha mai parlato di noi, o almeno di me?” Alex scosse la testa, aveva vaghi ricordi dei racconti di sua madre a proposito di Linden, e l’ultima volta che l’aveva sentita nominare era alla sua morte.
“Lavati il viso e vieni con me ti mostrerò una cosa“. Alex fece quello che gli chiese la donna e la seguì, camminarono per circa mezz’ora fino ad una grotta: le pareti erano piene di nomi, tutti di donne.
Vieni quello che ti devo mostrare è qui, con molto fatica la donna si inchinò ed indicò un nome “Alexandra” Alex guardo la vecchia, “è il mio nome
L’ha scritto tua madre quando sei nata, tuo padre non te l’ha detto ma sei nata qui in questa grotta, era l’unico luogo in cui tua madre stava bene, i tuoi poteri erano talmente forti che temevamo che la gravidanza non arrivasse a termine e cosi fu ma tu eri forte, anzi sei forte faccio fatica a starti accanto“.
“Non capisco: di quali poteri parli. Io non sono una maga o una santona”, la voce di Alex era offesa non aveva mai dimostrato di avere capacità strane, ne aveva sentito parlare ma non le comprendeva, soprattutto trovava che erano semplicemente delle storie per bambini.
“Quando avevi quattro anni tua madre ti riportò qui: eri malata, molto malata“, Margherita si sedette su una roccia, “sperava che questa grotta potesse aiutarti, visto che i suoi poteri non erano serviti. In realtà la tua malattia era il tuo potere di avere delle visioni: era talmente forte che ormai deliravi e sembravi pazza. Tuo padre dava la colpa a me dicendo che avevo fatto un maleficio contro di te“.
“Non ricordo di essere stati mai malata; per giunta non ho le visioni di cui parli“.
“Certo perché le ho bloccate: ho creato un sigillo per impedirti di avere le visioni, e questo terminerà alla mia morte. Il mio compito era quello di insegnarti appena possibile come controllare: all’inizio tuo padre er molto d’accordo ma alla morte di tua madre mi disse che non avrebbe permesso che ti insegnassi la stregoneria. Era convinto che la morte di tua madre era legato a quello che lei era: tua madre era una figlia di madre Terra. Tua madre conosceva bene tuo padre così organizzò il matrimonio con Raphael, eravate bambini ma sapeva, grazie a una delle tue visioni prima del blocco che avrebbe rispettato il patto e tu saresti tornata a casa.”
Quindi ecco spiegato il matrimonio con Raphael: “quindi il nostro era un matrimonio fasullo?”. La voce di Alex si affievolì mentre diceva quelle parole.
Margherita lesse negli occhi della nipote tristezza e delusione: “si, anche perché se così non fosse stato le tue visioni sarebbero tornate e ora saresti morta. Il sigillo funziona solo se sei vergine: se il matrimonio fosse stato consumato tu saresti morta il giorno dopo la notte di nozze”.
Alex in questo modo si spiegò il perché dell’atteggiamento di Raphael.
“Ora è meglio che torniamo a casa hai molte cose a cui pensare domani inizierò i tuoi allenamenti in modo da poter togliere il sigillo al più presto“.


Erano passati tre mesi dall’ inizio del suo allenamento, Alex ogni volta che poteva andava alla grotta a guardare il suo nome, le sembrava così di avere vicino sua madre. Margherita, che lei ormai chiamava madre senza pensarci, non le aveva dato tregua, ogni giorno le imponeva dure prove ma ormai riusciva a controllare le sue visioni, erano ancora improvvise ma almeno era in grado di non delirare più.
La prima volta che le fu tolto il blocco fu uno schock: le immagini di sua madre che partoriva lei nella grotta erano state tremende anche perché lei provava gli stessi sentimenti: dolore, felicità, paura e amore; fu l’enorme amore di sua madre a riportarla indietro, le fu detto poi che ha continuato ad urlare per ore durante la visione e che la Madre era molto preoccupata in quanto non riusciva a ristabilire il sigillo.
Quel giorno aveva deciso di andare a fare una passeggiata, e aveva bisogno di non pensare, anche se era difficile, questo suo potere le aveva fatto conoscere molti aspetti della vita di sua madre che non aveva mai saputo; mentre si era seduta a riposarsi sotto un’albero una visione le arrivo nitida ma soprattutto cruda: Raphael, girato di spalle parlava ad una donna, questa provava un sentimento di gioia mista superiorità.
Guardava tutto con gli occhi di questa donna, la voce di Raphael le arrivò alle orecchie come se lui fosse stato lì con lei:
Come ti ho detto il matrimonio sarà annullato tra qualche settimana e poi potremo annunciare le nostre nozze.
Caro sono al settimo cielo questa notizia è fantastica: celebreremo il matrimonio in primavera. La donna si avvicinò a lui e lo baciò, sentiva il suo sapore nelle labbra, ma in particolare sentì il calore della sua lingua quando incontrò quella di lui.
Dopo che si staccò da lui vide i suoi occhi ma ciò che lesse fu disperazione e infelicità, fu a questo punto che il suo punto di vista cambiò, guardava tutto con gli occhi di lui e fu così che vide con i suoi occhi la persona che aveva baciato, e non era lei.
La voce di Margherita che la chiamava la riportò alla realtà
Alexandra ti prego svegliati.
Alex guardò la donna e si mise a piangere.
La vecchia le chiese: cosa hai visto da averti sconvolto così tanto? Tuttavia la ragazza non disse una parola.

Era passata una settimana da quell’episodio Alex si aggirava per il villaggio come uno zombie: non parlava e quando parlava era in preda a qualche visione catastrofica l’unico modo per calmarla era quello di portarla alla grotta ma appena rientrava in sé voleva nuovamente uscire.
La sera durante i pasti guardava appena il piatto che veniva ritirato praticamente pieno. Quella sera però anche se nel suo mondo notò che alcune delle ragazze più giovani chiacchieravano fittamente tra di loro, sembravano delle oche che starnazzavano nel cortile del palazzo, Alex dedicò a loro solo un rapido sguardo poi tornò a giocare con il cucchiaio e la zuppa di legumi.
Lo sai che oggi è arrivato un ospite venuto a trovare la madre, disse la donna seduta vicino a lei, si dice che sia un uomo, e che sia molto bello è per quello che quelle oche parlano in continuazione sperano di attirare la sua attenzione. Alex la guardò e poi le sorrise come per dire che la capiva ma soprattutto che lei non era disposta ad ascoltare.
Non capisco perché la madre accetti queste visite, non basta quello che è successo la scorsa settimana? Continuò la donna con un tono indignato.
Ah si cosa è successo? Rispose Alex più per cortesia che per vero interesse.
Un ragazzo si  era intrufolato nel villaggio, quindi oltre a cercare te come una disperata la Madre cercava di tenere a bada il ragazzotto che non si dava pace visto che voleva a tutti costi vedere una ragazza. Ho sempre detto che non dobbiamo accettare allieve, disse guardandola e con un tono di voce rassegnato, procurano solo problemi.
mi dispiace  essere quello che sono disse Alex con tono poco convinto, non ho voluto essere qui mi ci hanno costretto.
Conosciamo la tua storia bambina, disse la donna alla sua sinistra, non hai colpe per quello che è successo la scorsa settimana vero Filippa, chiese guardando l’altra donna, d’altronde se non sbaglio eri un allieva anche tu giusto?
Filippa guardò entrambe con sdegno e se andò sbuffando e borbottando qualcosa a proposito che quando lei era un allieva certe cose non succedevano. Alex guardò la donna che aveva parlato e si rese conto di non averla mai vista.
Mi chiamo Janira e di norma mi siedo in fondo al tavolo ma stasera sono venuta a sedermi vicino a te, una persona mi ha chiesto di darti questo e le passò un piccolo biglietto. Sono convinta che ti farà piacere, inoltre quando tornerai nella tua camera troverai una lettera. E ritornò a mangiare. Alex continuava a fissarla senza capire.
Forza bambina corri in camera, non si offenderanno se non mangerai nemmeno questa sera, e poi visto che la madre non c’è nessuno si accorgerà della tua assenza.
Grazie per filippa , disse alex e si alzò dal tavolo.

Appena fuori dalla sala alex aprì il biglietto:
Non vedo l’ora di rivederti.
Non riconobbe la calligrafia e mentre rientrava nella sua camera pensò persino di buttarlo via infatti aveva deciso che l’ avrebbe bruciato; entrò  nella camera buia con il biglietto in mano e cercando la lettera che Janira le aveva detto era in camera, ma si rese subito conto che c’era qualcuno in camera.
Chi c’è? Lo sconosciuto si mosse senza dire una parola. Se non mi dici chi sei inizierò ad urlare.
Ti prego no, è gia stato difficile arrivare fin qui.
Raphael sei tu la voce di alex era incerta aveva paura fosse una nuova visione davvero sei tu? Le braccia dell’uomo l’attirarono a sé
Dubiti di me, certo che sono io chi verrebbe nella tua camera di notte. La stringeva forte come se avesse paura di perderla, poi a un certo punto l’allontanò. Dimmi viene qualcuno da te di notte? Dimmi la verità Alex non potrei sopportare una bugia da te.
La donna accarezzò il viso dell’uomo tracciando i controrni del naso, della bocca e del mento, poi lo baciò, era molto simile al bacio della visione ma fu lui a cercare la sua lingua e  fu lui a baciarla di nuovo.
Ti prego dimmi che non hai un altro uomo potrei morire, ho passato la scorsa settimana in pena per te. Ho aspettato per giorni che mi mandassero un messaggio per sapere se eri viva che stavi bene. Ero disperato. Mentre parlava le lasciava piccoli baci sul viso e sul collo.
Sapevi della mia sparizione? Chiese Alex con l’ultima bricciola di lucidità che e era rimasta, quei baci leggeri la stavano consumando.
Sono stato io a dare l’allarme: la madre non ti raccontato nulla vero? Alex scosse la testa.
Maledizione quella donna mi farà impazzire. Comunque un mese fa mia madre mi scrisse una lettera raccontatomi dei tuoi progressi, lo so che non avete legato molto ma lei voleva molto bene a tua madre e a quanto pare le somigli molto. Mi disse delle tue visioni e che la madre temeva che prima o poi avrebbe avuto visioni che mi riguardavano e ho avuto paura, volevo parlarti prima che tu
Venissi a sapere delle tue nuove nozze completò la frase Alex separandosi da lui, mi dispiace per te mai sei arrivato tardi, il tono della donna era triste e sconsolato.
Amore mio a strinse nuovamente a sé credi davvero che amerei una persona diversa da te? Fidati di me, tu vedi solo il passato ma nel nostro futuro noi resteremo insieme. Ho deciso di rinunciare a tutto e chiederò di diventare un allievo, la madre mi dovrà accettare e…”
“Smettila non illudermi ho gia visto anche il futuro e per noi non esiste nulla che supererà la notte“. Le parole di Alex era strozzate dalle lacrime che ormai rigavano il suo viso e bagnavano la camicia dell’uomo.
“Alex ero venuto per te ti ho aspettato qui tutta la notte la scorsa settimana ma non  sei tornata, quando capì che ti stavano cercando per la colazione iniziai a pensare che ti fosse successo  qualcosa, senza pensare sono corso da margherita a raccontarle che non eri tornata a dormire, e cominciamo a cercarti; sono stato io a trovarti sotto quell’albero, per la prima volta ho avuto paura per te: i tuoi occhi erano assenti e continuavi ad urlare, erano parole senza senso e piangevi. Mandaia chiamare Margherita che mi disse di andare via dicendomi che se ti fossi svegliata con me li ti saresti sentita male cosi tornai al villaggio. Volevo tornare nella tua camera ma alcuni simpatici amici mi accompagnarono in casa della madre. Il giorno dopo  mi mandò via dicendomi che non dovevo tornare senza invito, ma non potevo andare via senza avere tue notizie così appena arrivato sulla terraferma mi sono accampato a ho atteso per poter tornare da te. Amore mio non sai quanto sono stato in pena. Nessuno venne a darmi tue notizie ero disposto a venire di nuovo di nascosto per poterti vedere. Ma poi mia mamma mi mandò un biglietto dicendomi che la madre mi invitava di nuovo nella sua dimora ma questa volta da me pretendeva discrezione così eccomi qua“.
Si erano seduti sul letto mentre Raphael finiva il suo racconto. “Ho visto quando le hai detto del vostro matrimonio, è successo quel giorno. Credo che sia meglio che tu ora vada via; come vedi tu stesso sono ancora viva“.
“Ho parlato con la madre per via di Veronica, ho deciso le ho gia chiesto di poter tornare qua come allievo e sono sicura che non potrà negarmi”
“Povero sciocco“, disse Alex accarezzando il viso di Raphael avrebbe voluto accendere una candela per poter vedere il suo viso ma aveva paura che fosse una visione, nei giorni passati il confine tra realtà e le sue visione era talmente labile da confonderla. “La madre non accetterà mai una cosa del genere tu lo sai qui le donne non hanno un compagno e un uomo non ha una compagna, anche se resti qui non possiamo stare insieme, non possiamo essere marito e moglie“.
“Non è vero noi…” Alex lo zittì mettendo le sue dita sulle labbra di Raphael,
“Se posso avere solo una notte con te mi dovrò accontentare” e lo attirò a sé, “amami ti prego come se fossi davvero tua moglie, amami per questa notte non siamo a Linden e non ho poteri e tu non sei in procinto di rinnegarmi“.
“Ma tu sei mia moglie e nulla potrà cambiare questo e ti amo più della mia stessa vita“.
Quella notte diede inizio al giro di vite che avrebbe portato alla morte di molte persone, da quella notte Alex non ebbe più visioni del passato ma soltanto disperazione.
Una notte d’amore, frutto del desiderio e del sentimento piu puro può scatenare i sentimenti meno umani del mondo?

per ora ho completato la storia, aggiungerò altri capitoli piu avanti magari riscrivendo anche quelli gia pubblicati. Il cap 8 non è stato scritto da me e non c'entra con la storia.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: salf