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Autore: Biola_907    06/07/2010    2 recensioni
Faceva freddo nel parco, quella sera. Remus, seduto beatamente sul divano, osservava dalla finestra chiusa le gocce di pioggia che lentamente bagnavano il vetro...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faceva freddo nel parco, quella sera. Remus, seduto beatamente sul divano, osservava dalla finestra chiusa le gocce di pioggia che lentamente bagnavano il vetro. Con sè aveva un libro di incantesimi, avrebbe dovuto imparare bene la teoria dell'Incanto Patronus per il giorno sucessivo, secondo i compiti assegnati dal professore, ma il suo cervello quel giorno non voleva proprio connettersi. Pensava a Sirius, in realtà...era da tempo che i suoi pensieri non facevano altro che indirizzarsi a lui, al suo bel volto, il suo comportamento fiero e "malandrino", per non parlare poi del suo fisico...

"Oh, come vorrei poter tenere tra le mie braccia quel suo corpo caldo e rassicurante...anche solo per un pò..."

Nel frattempo Sirius era sgattaiolato giù nelle cucine, dove un centinaio di elfi domestici l'avevano circondato facendo tanti piccoli inchini al suo passaggio;

-Non è che potrei avere due belle tazze di cioccolata calda?

chiese con moderata gentilezza. Non aveva finito di parlare che quattro piccoli elfi corsero verso di lui reggendo un enorme vassoio, contenente due tazze di cioccolata fumante, un piattino con una montagna di zuzzotti di zucca e tanti tovagliolini colorati.

-Grazie siete gentilissimi!!
-Si figuri signore, speriamo siano di vostro gradimento signore, buon appetito signore!!

ripetevano gli elfi reverenziosi.

"Remus è come al solito sul divano della Sala Comune..gli farò una sorpresa, non se l'aspetta di sicuro" pensò.

Remus si era deciso, alla fine, ad aprire il libro,

"se non metto da parte per un pò i miei pensieri rischio di prendere un Troll domani a lezione.."

era intento a ripetere con la bacchetta in mano la formula dell'Incanto, per memorizzarla

-Expetto..no, Expecto, Expecto Patro? Com'è? Ah si, patronum..Expecto Patronum...Expecto Patronum...

Qualcuno intanto stava entrando dal buco del ritratto, ma Remus non si voltò, continuava a ripetere piano la formuna. Non si accorse che colui che era appena entrato era proprio Sirius, il cuore centrale dei suoi pensieri, che cercava di destreggiarsi tra l'entrare dal buco del ritratto e il non rovesciare a terra l'ambaradàm che aveva tra le mani. Gli si avvicinò piano, vedendolo intento a studiare;

-Ehi, Rem, guarda cos'ho portato?

disse sollevando di un poco il vassoio quando fu praticamente al lato del divano, ben visibile a Remus. Remus alzò lo sguardo e vide Sirius raggiante per esser riuscito nella sorpresa davanti ai suoi occhi, aveva ancora la bacchetta in mano e la felicità fu così immensa che non si accorse di pronunciare in trance nuovamente la formula

-Expecto Patronum!!

Ne scaturì un'immensa luce di vapore denso che prese le sembianze di un cane-lupo, il quale fece un giro intorno a Sirius, e sparì poco dopo.

-Uau Rem!! Devo dedurne che sei molto bravo o sei semplicemente felice di vedermi?
-Eheh suvvia Sir, non scherzare...

disse Remus con la faccia rossissima, ma certo che era felice di vederlo, più che felice..quel Patronus era l'esatta espressione dei suoi pensieri. Sirius si sedette sul divano vicino a lui e gli porse una tazza,

-Ho pensato che in una giornata fredda come questa ti avrebbe fatto piacere una cioccolata calda..

"con me.." pensò infine;

-Sei stato gentilissimo Sir, grazie..si, in effetti mi va proprio..

"con te.." pensò guardando Sirius col volto basso, rivolto alla cioccolata. Bevvero qualche sorso, fissando di tanto in tanto il fuoco che divorava lentamente i ciocchi di legno, e ridendo dell'ultimo tentativo di James nella conquista di Lily Evans. Poi Remus ingoiò l'ultimo sorso della sua cioccolata e poggiò lentamente la tazza sul vassoio, che galleggiava lì vicino a mezz'aria, e si risistemò sul divano.
Sirius nel mentre lo fissava, aveva finito la sua da un pò ma non l'aveva fatto notare a Lupin, che aveva continuato a bere. Quando poi si era risistemato sul divano Sirius era come incantato sulla piccola goccia di cioccolata che era rimasta sul labbro di Remus, il che attirò lo sguardo di quest'ultimo

-Cosa c'è? Perchè mi fissi?

chiese col cuore che batteva forte;

"come avrei voluto essere la tazza dalla quale beveva.."

pensava intanto;

-No è che..hai un pò di cioccolata qui..

disse sfiorandogli il labbro. Remus non riusciva a muoversi, il contatto della mano di Sirius l'aveva come immobilizzato.

-Aspetta, adesso te la tolgo..

disse Sirius, e nel dirlo si era lentamente avvicinato a Remus, ritrovandosi così a pochi centimetri dal suo volto. Remus aveva il cuore in gola. Sirius gli aveva preso il volto tra le mani, l'aveva avvicinato un poco a sè, e chiudendo dolcemente gli occhi pieni di emozione diede un bacio sulle labbra di Remus, che rimase impalato, incapace di reagire.
Sirius si staccò lievemente, quasi con paura di ciò che aveva appena fatto, ma Remus fu invaso da uno sprono improvviso e afferrando Sirius a sua volta lo riportò a sè, baciandolo con forza, come a voler ripetere con intensità quel miracolo avvenuto poco prima; Sirius di rimando ricambiò la passione del bacio stringendo a sè con maggior ardore il corpo esile ma perfetto di Remus, che gli teneva con una mano la testa dai lunghi capelli corvini e con l'altra lo cingeva a sè.
Si baciarono a lungo, sempre più intensamente, poi si allontanarono lentamente l'uno dall'altro, si sorrisero, e Remus abbracciando forte Sirius gli sussurrò

-Lo so che sembrerà strano..ma ti aspettavo da tanto, tantissimo tempo..questo è il momento più bello della mia vita, io..io ti amo Sirius..

e Sirius, accarezzandogli i biondi capelli con la mano, rispose

-Anche io, Remus..anche io ti amo...tantissimo.

Restarono abbracciati per quel che parve loro un'infinità di tempo, poi Sirius si sedette composto sul divano, e accompagnò dolcemete la testa di Remus al suo petto, il quale riusciva a sentire i battiti accelerati del cuore del compagno...accelerati, come i suoi.
Restarono lì tutta la notte, baciandosi e ridendo, e infine si addormentarono  fianco a fianco, i volti l'uno vicino all'altro, tenendosi  teneramente per mano... .

  
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