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Autore: Beliar    07/07/2010    6 recensioni
“Sbagliato – fece Itachi sorridendo un poco e guardandolo, finalmente – ‘leggere’ non è la stessa cosa di ‘studiare’.” Gli poggiò piano due dita sulla fronte con una piccola pressione e poi abbassò di nuovo gli occhi.
[Itachi+Sasuke] [NO incest]
Autrice: L i a r
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Prompt n° 36, Sbagliato.
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non ci ricavo nemmeno una mela marcia a scriverci su <3.




Di risate, tramonti e capelli neri.




“Niisan?”
Il richiamo acuto proveniva da qualche parte dietro il pannello shoji; Itachi sollevò lo sguardo per posarlo sulla sagoma che si intravedeva appena dietro il tessuto bianco. Fece un minuscolo sorriso e tornò a concentrarsi sul libro che teneva in mano.
“Entra, otouto.”
Sasuke non se lo fece ripetere due volte e fece scorrere il pannello per poi entrare silenzioso e richiuderlo dietro di sé; stette lì, incerto, torcendosi le mani dietro la schiena e fissando l’altro ragazzo.
“Stai studiando, niisan?” proruppe allora, incapace di stare zitto dall’alto dei suoi cinque anni.
Itachi scosse lievemente la testa e il più piccolo corrugò appena la fronte “Allora cosa stai facendo?”
“Leggo.” Rispose quelli sollevando appena la copertina del libro quasi a sottolineare l’ovvio.
Il bimbo si avvicinò e si sedette di schianto accanto al fratello, osservando con diffidenza il tomo che rubava le attenzioni di Itachi. “Quindi stai studiando!” ribatté.
“Sbagliato – fece Itachi sorridendo un poco e guardandolo, finalmente – ‘leggere’ non è la stessa cosa di ‘studiare’.” Gli poggiò piano due dita sulla fronte con una piccola pressione e poi abbassò di nuovo gli occhi.
“Perché?” chiese subito Sasuke, sbattendo incredulo le palpebre.
Itachi chiuse il libro lasciando il pollice fra le pagine per tenere il segno “Beh – cominciò incerto guardando l’altro di traverso – studiare a volte non è divertente. A volte può essere noioso. Leggere invece – e sollevò ancora il libro – è divertente, e non è una cosa che… non lo faccio perché devo, ma perché mi piace.”
“Ma, niisan…” protestò ancora Sasuke, sollevandosi per guardare meglio l’oggetto che divertiva tanto il suo fratellone e capire cosa aveva di tanto diverso da quelli su cui stava chino tutti i giorni; nel farlo però cozzò col ginocchio nel piccolo tavolino al centro della stanza e mugolò di dolore.
“Ti sei fatto male?” sussurrò Itachi afferrandolo per la maglietta prima che finisse a faccia per terra e trattenendo a stento un risolino.
“N-no!” arrossì Sasuke, inginocchiandosi immediatamente come se fosse stato quello il suo intento fin dall’inizio “Non mi sono fatto niente! È il tavolino che ha fatto un gran rumore, ma…!”
Itachi reclinò la testa all’indietro e scoppiò a ridere di gusto, tremando appena e facendo ondeggiare i capelli sciolti.
Sasuke lo osservò un attimo, perplesso, ma poi il suono di quella risata lo contagiò inevitabilmente e, dopo trenta secondi netti, entrambi si tenevano la pancia senza più fiato.
Itachi si strofinò gli occhi umidi e scosse la testa cercando di ricomporsi; incrociò le gambe e l’altro ne approfittò per poggiarvi la testa, ridendo ancora come un matto.
“Come devo fare con te, otouto?” borbottò divertito passandogli una mano fra i capelli neri.
Sasuke era inspiegabilmente felice: avevano riso per una cosa che di solito l’avrebbe infastidito, si rese conto con un piccolo moto di incredulità - e aveva fatto divertire Itachi molto più di quello stupido libro, si disse in uno slancio d’oroglio; il suo fratellone adesso avrebbe sicuramente messo da parte tutto quello che stava facendo per giocare con lui.
“Mi fai tornare alla mia storia, ora?” fece il più grande fingendosi seccato ma senza riuscire a smettere di sorridere.
Sasuke si imbronciò e lo guardò risentito, mettendosi più comodo sulle sue cosce quasi sfidandolo a cacciarlo via; Itachi dal canto suo aprì il libro sul tavolino e lasciò una mano nei capelli del fratellino, l’altra a sfogliare le pagine.
Quando il ragazzo sollevò lo sguardo per puntarlo sulla finestra notò il sole che oramai stava tramontando, e questo spiegava anche perché non riuscisse più a veder chiaramente i caratteri del testo; abbassò lo sguardo facendo per alzarsi ma si bloccò vedendo il fratellino con gli occhi chiusi e il respiro leggero, una mano inconsciamente stretta alla stoffa della maglietta dell’altro.
Itachi sorrise ancora e stette per un attimo immobile, senza sapere cosa fare.
Alla fine prese il bimbo in braccio e si alzò per aprire il pannello con un piede “Stasera a letto senza cena…” mormorò divertito.






















Note di L i a r
Nulla in particolare da dire. Questi due sono bellissimi e continuo a ripetere che mi ricordano me e il mio niisan (anche se mio fratello non va in giro a uccidere famiglie, ecco).
Fondamentalmente tutto ciò è tratto da qualcosa realmente accaduto, solo che io e mio fratello siamo grandi e scemi il doppio dei bellissimi Uchiha.
Ma questo non significa che non siamo altrettanto stupendi.
Potrei cambiare qualcosa asap perché - ahahahah - non ho letta e non ho voglia di farlo ora. Oh, well. [sussurr] si, lo so che il titolo fa schifo [/ sussurr]
  
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