Titolo: Ti voglio bene
Autore: Lilla xD
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non scrivo a scopo di
lucro, altrimenti non sarei qui ma a Chicago dove vorrei essere da una vita.
Rating: Verde
Pairing/Personaggi: Synyster
Gates, Jimmy ‘The Rev’ Sullivan and
Avenged Sevenfold
Avvertimenti: Magari sono un po’ OOC i personaggi xP
Note: One shot scritta
esattamente un anno fa.
L’avevo dedicata alla mia Sory Gates e lo
faccio tutt’ora a distanza di un anno.
La scrissi a tempo record quindi non sarà
perfetta e dettagliata, anzi penso sia un gran casino xD
La pubblico oggi per memoria di Jimmy!
Avverto!!! Sembra una slash
ma non lo è.. solo amicizia u.u (fluffosa)
Chiedo scusa per eventuali errori di battitura o
peggio di grammatica.
Buona lettura!
Sono nel pallone.
Perché mi sembra così strano?
Perché io, Jimmy Owen Sullivan non sono mai
nel pallone. Sono gli altri che si rivolgono a me quando sono nel pallone
perché io sono il saggio del gruppo.
Solo che ogni tanto non vorrei essere così
saggio almeno potrei abbassarmi e chiedere aiuto (sinonimo anche di
vanità ma solo un pochino). Forse a volte sono anche fastidioso per
questo mio comportamento.
Il mio migliore amico dice che non sono fastidioso
ma allora non capisco da dove vengono fuori tutti i nostri litigi. Cazzate la
maggior parte delle volte ma sembriamo dei cavalli indomabili quando iniziamo a
urlarci dietro. Gli altri non ci prendono neanche più in considerazione
tanto sanno che facciamo sempre pace; una bevuta tra amici risolve tutto.
Eppure non è abbastanza una bevuta per farmi dimenticare le parole che gli dico. Faccio
perennemente lo stronzo. Certo non può aspettarsi che vada da lui e baci
e abbracci; da quando la nostra amicizia è nata non credo che nessuno
dei due abbia mai dimostrato vero affetto verso l’altro.
Ci fu solo un episodio che mi lasciò del
tutto spiazzato.
Una sera come tante, il solito bicchiere di troppo e
noi a sparare cazzate una dietro l’altra. Ridevamo come dei cretini per
ogni battuta ma ad un tratto si era fatto serio e mi guardava. Smisi di ridere
all’istante e lo fissai a mia volta.
- Ti voglio bene –
Me lo disse così, senza tanti problemi, e mi
abbracciò.
No. Dire che mi aveva spiazzato è poco.
Poi sentii il suo respiro regolarizzarsi e scoprii
che si era addormentato.
Non ricordo cosa successe dopo. Ricordo che il
giorno dopo ho fatto finta di niente dando la colpa di questo slancio
d’affetto all’alcool.
Ma forse è proprio questo il nostro problema.
Perché non riusciamo a dimostrarci il nostro
affetto?
Cazzo! È il mio migliore amico e gli voglio
un bene dell’anima ma pensare di digli “ti
voglio bene” mi crea un senso di disagio. Solo non capisco il senso di
questo disagio.
Cazzo! Non ricordo neanche perché ho
incominciato a parlare di lui.
Ah si! Oggi è il suo compleanno e sono nel
pallone perché non so che regalargli. Da qui tutto il discorso. Ma il
problema rimane.
Guardo l’orologio. Le 4.
Ho due ore per trovare qualcosa prima che inizi la
festa.
Cosa posso comprare? Ci vorrebbe Zacky, lui sa
sempre cosa regalare.
Entro ed esco dai negozi con una velocità
impressionante. Le commesse non fanno in tempo ad avvicinarsi che io sono
già uscito perché ho capito che lì non c’è
niente.
Alla fine, stremato, mi sdraio su una panchina del
parco a fumarmi una sigaretta. L’accendo e aspiro un tiro lasciandomi
rilassare dalla nicotina.
Ad un tratto un rumore mi riscuote dai miei
pensieri.
- Sei il mio migliore amico –
Mi volto verso la fonte del suono e noto due
bambini, uno magro e uno un po’ cicciottello,
abbracciati.
Forse è proprio vero che tutto accade per un
motivo o forse ho semplicemente culo a trovarmi sempre al posto giusto al momento
giusto ma questa scena mi fa venire in mente me e
Brian, anche se il bambino che lo interpreta è più brutto
dell’originale.
Ora so cosa fare.
La sera alle 6 precise sono a casa di Matt, dove si
terrà la festa a sorpresa per il nostro amico.
La stanza è addobbata in maniera un po’
eccessiva, manco fosse natale, colpa delle ragazze,
mentre io, Matt e Johnny pensiamo ai viveri. Zacky è con Brian.
Cazzo, non è ancora iniziata la festa e io
sono teso come una corda di chitarra, tanto che rischio di far cadere la torta
per terra. Meno male c’è Matt vicino a me.
- Ehi amico, stai bene? – mi toglie il dolce
dalle mani e mi guarda preoccupato.
- In effetti non mi sento
tanto bene –
- Siediti un attimo – mi dice con tono che non
ammette repliche.
Mi siedo e fisso la tv spenta davanti a me, pensando
alla sua reazione davanti al mio regalo.
Tiro fuori dalla tasca la piccola scatolina
incartata da me alla bene in meglio e me la rigiro tra
le mani. Non sono più tanto sicuro.
Il telefono squilla due volte segno che i ragazzi
stanno arrivando. Mi metto vicino a Johnny e, spente le luci, aspettiamo.
Dopo pochi minuti la porta si apre e due persone
entrano nella stanza, richiudendosi la porta alle spalle.
Le luci si accendono e come vuole la tradizione
urliamo “sorpresa”. Solo non riesco a capire se il festeggiato sia
sorpreso o indifferente. Alla fine abbozza un sorriso.
- Quanto siete scemi. Sapete che odio ste cose
–
Ridiamo tutti mentre gli altri gli vanno incontro
facendogli gli auguri.
Io apro qualche bottiglia e inizio a distribuirle in
giro. È il mio lavoro.
Bevo appena si propone un brindisi ma poi lascio
perdere; sta sera la mia parte festaiola non è molto attiva, sono ancora
teso. Prima o poi dovrò farlo però.
Aspetto che rimanga solo o almeno con una persona
che possa bellamente allontanare con qualche scusa patetica.
L’occasione arriva quando rimane solo con la
sua fidanzata. La cosa è troppo semplice.
Mi avvicino a loro e do un leggero colpo di tosse
per far percepire la mia presenza.
- Ehi ragazzi – esclamo con la solita voce
gioiosa – non vorrei interrompere qualcosa ma Val ti sta cercando
Michelle –
- Ah si? Per cosa? –
- Ehm.. Non lo so. Mi ha
solo detto che è importante –
- Ma non ti ha proprio detto di che si tratta?
–
- No mi dispiace –
Porca troia! Ma che donna fastidiosa. Ci credo che
Brian preferisce venire al bar con me ogni sera piuttosto che stare a casa con sta piattola della sua fidanzata.
- Vado a vedere che vuole – si alza, da un
bacio al fidanzato e se ne va con me che mentalmente ringrazio la mia buona
stella, se ne ho una.
- Allora? Non mi fai gli auguri? –
- E’ proprio per farti gli auguri che ho
mandato via Michelle con quella patetica scusa – sorrido. Lui invece
scoppia a ridere.
- Che perfido che sei –
- No seriamente. L’ho mandata via
perché volevo darti anche il regalo senza che quella iniziasse ad urlare
–
- In effetti è
fastidiosa a volte – sorride e io sorrido di rimando.
- Beh, dammi il regalo prima che Michelle scopra il
tuo trucchetto –
- Ah giusto –
Sono ancora teso tanto che sbaglio anche tasca,
dandogli il mio cellulare. Maledetto aggeggio.
Alla fine riesco a dargli il pacchetto e lui lo
guarda curioso. In effetti è un po’
piccolo e un po’ ridicolo.
Per la prima volta in vita mia arrossisco davanti a
un uomo ma mi vergogno come un cane per quel misero pacchetto.
- Che cos’è? –
- Beh. Ecco.. Diciamo che..
Si insomma – balbetto anche adesso, andiamo bene.
Prendo un respiro, raccolgo le idee e cerco di
rispondere in modo grammaticalmente corretto.
- Beh. So che è una stronzata e con
Okay. Sono un cretino patentato e il suo sguardo
conferma il mio pensiero.
Eppure dopo un attimo sorride. Non so più che
pensare.
Mi prende il braccio destro e inizia a trafficare
con uno dei due cordoncini che ha in mano.
- Uno per te – dice appena finisce di
legarmelo al polso.
Cerca di allacciare il proprio ma io lo blocco.
- E uno per te – dico appena finisco di
allacciarglielo, finendo la sua frase.
Ci guardiamo un attimo poi scoppiamo a ridere come
due imbecilli.
- No dai, è bello. Nessuno mi aveva mai fatto
un regalo del genere. Semplice ma significativo. Grazie –
- Veramente non è quello il vero regalo
– abbasso lo sguardo. Mi sento tanto un bambino.
- Ah! Beh, adesso mi spiazzi. E quale sarebbe il
regalo vero e proprio? –
O la va o la spacca. Anzi, o la va o lui mi spacca
la faccia.
Lo faccio prima che il coraggio accumulato se ne
vada.
Lo abbraccio.
Lo sento irrigidirsi sotto il mio tocco, forse non
se l’aspettava. Sto per sciogliere l’abbraccio sicuro che
riceverò un pugno, se non da lui da Michelle, invece ricambia,
lasciandomi senza parole.
Credo che anche gli altri si siano fermati a
fissarci e non so se ho il coraggio di continuare ora ma ho voluto la bicicletta.. e allora pedala Jimmy!!!
Mi avvicino di più in modo che solo lui possa
sentirmi.
- Ti voglio bene – sussurro.
Lo sento stringersi ancora di più a me.
- Anche io ti voglio bene nonostante la prima volta
che te l’ho detto non mi hai creduto –
- Allora non eri ubriaco?!
– domando staccandomi da lui.
- No, ubriaco lo ero ma non così tanto da non
rendermi conto di cosa dicevo –
Lo guardo un po’ perso. Ora sono veramente
spiazzato.
- Comunque so quanto ti è costato questo
gesto per di più davanti a tutti. Grazie –
Mi riabbraccia e non posso far altro che ricambiare.
Un momento! Ha detto davanti a tutti? Cazzo!
Alzo lo sguardo e noto tutti che ci stanno fissando
e Michelle che se potesse mi ucciderebbe con lo sguardo.
Ci stacchiamo e anche lui nota che tutti ci stanno
fissando.
- Beh? E questa è una festa? Sembra
più un funerale. Jim, qui c’è
bisogno di noi –
- Sono pronto –
La mia parte festaiola si riattiva e come al solito
finisce con me che sparo cazzate a manetta.
A metà serata Brian manda via le ragazze dicendogli
che ora voleva rimanere solo con i suoi amici. Grazie a dio ha impedito che
Michelle mi ammazzasse.
Saluto Leana con un cenno. Non l’ho
considerata molto questa sera.
La serata continua con noi cinque a scherzare e a
bere. Credo che dopo 2 ore siamo tutti secchi. O almeno Zacky, Matt e Johnny mi
danno questa impressione. Sono stravaccati in tre su un divano che dormono e la
posizione di Johnny mi fa pensare che presto dormirà per terra, per non
parlare di Zacky che dorme addosso a Matt che se si gira il poveretto finisce
sul tavolo.
Io e Brian in compenso abbiamo guadagnato
l’altro divano, non comodissimo ma un po’ più largo.
Noto che il mio amico ha difficoltà a tenere
gli occhi aperti, come me del resto.
- Mi sono proprio divertito sta sera – mi dice
stropicciandosi gli occhi – tu ti sei divertito? –
- Un mondo –
Mi stravacco un po’ di più sul divano,
mettendo i piedi sul tavolo. Brian invece poggia la testa sul mio stomaco,
sdraiandosi sulla restante parte del divano.
- Ti do fastidio? –
- No anzi sono comodo – ridiamo entrambi,
sappiamo fare solo quello.
- Grazie per il regalo. Era bellissimo –
- Di nulla. Anche se Michelle mi avrebbe volentieri
scuoiato – ridiamo un'altra volta e poi il silenzio.
Dopo un attimo abbasso lo sguardo e noto che sta
dormendo.
Mi sembra un dejà vu ma sta volta non scappo,
perché si la prima volta sono scappato.
Ora ho capito che è facile esprimere i propri
sentimenti specialmente se sono sinceri.
Gli scompiglio un po’ i capelli e chiudo gli
occhi anche io.
- Ti voglio bene Bri -