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Autore: Lilla Wright    07/07/2010    7 recensioni
O la va o la spacca.
Anzi, o la va o lui mi spacca la faccia.
Lo faccio prima che il coraggio accumulato se ne vada.
Lo abbraccio. [...]
- Ti voglio bene – sussurro
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Synyster Gates, The Rev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Ti voglio bene

 

Titolo: Ti voglio bene

Autore: Lilla xD
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro, altrimenti non sarei qui ma a Chicago dove vorrei essere da una vita.

Rating: Verde
Pairing/Personaggi: Synyster Gates, JimmyThe Rev’ Sullivan and Avenged Sevenfold
Avvertimenti: Magari sono un po’ OOC i personaggi xP
Note: One shot scritta esattamente un anno fa.

L’avevo dedicata alla mia Sory Gates e lo faccio tutt’ora a distanza di un anno.

La scrissi a tempo record quindi non sarà perfetta e dettagliata, anzi penso sia un gran casino xD

La pubblico oggi per memoria di Jimmy!

Avverto!!! Sembra una slash ma non lo è.. solo amicizia u.u (fluffosa)

Chiedo scusa per eventuali errori di battitura o peggio di grammatica.

Buona lettura!

 

 

 

Sono nel pallone.

Perché mi sembra così strano?

Perché io, Jimmy Owen Sullivan non sono mai nel pallone. Sono gli altri che si rivolgono a me quando sono nel pallone perché io sono il saggio del gruppo.

Solo che ogni tanto non vorrei essere così saggio almeno potrei abbassarmi e chiedere aiuto (sinonimo anche di vanità ma solo un pochino). Forse a volte sono anche fastidioso per questo mio comportamento.

Il mio migliore amico dice che non sono fastidioso ma allora non capisco da dove vengono fuori tutti i nostri litigi. Cazzate la maggior parte delle volte ma sembriamo dei cavalli indomabili quando iniziamo a urlarci dietro. Gli altri non ci prendono neanche più in considerazione tanto sanno che facciamo sempre pace; una bevuta tra amici risolve tutto.

Eppure non è abbastanza una bevuta per farmi dimenticare le parole che gli dico. Faccio perennemente lo stronzo. Certo non può aspettarsi che vada da lui e baci e abbracci; da quando la nostra amicizia è nata non credo che nessuno dei due abbia mai dimostrato vero affetto verso l’altro.

Ci fu solo un episodio che mi lasciò del tutto spiazzato.

Una sera come tante, il solito bicchiere di troppo e noi a sparare cazzate una dietro l’altra. Ridevamo come dei cretini per ogni battuta ma ad un tratto si era fatto serio e mi guardava. Smisi di ridere all’istante e lo fissai a mia volta.

- Ti voglio bene –

Me lo disse così, senza tanti problemi, e mi abbracciò.

No. Dire che mi aveva spiazzato è poco.

Poi sentii il suo respiro regolarizzarsi e scoprii che si era addormentato.

Non ricordo cosa successe dopo. Ricordo che il giorno dopo ho fatto finta di niente dando la colpa di questo slancio d’affetto all’alcool.

Ma forse è proprio questo il nostro problema.

Perché non riusciamo a dimostrarci il nostro affetto?

Cazzo! È il mio migliore amico e gli voglio un bene dell’anima ma pensare di digli “ti voglio bene” mi crea un senso di disagio. Solo non capisco il senso di questo disagio.

Cazzo! Non ricordo neanche perché ho incominciato a parlare di lui.

Ah si! Oggi è il suo compleanno e sono nel pallone perché non so che regalargli. Da qui tutto il discorso. Ma il problema rimane.

Guardo l’orologio. Le 4.

Ho due ore per trovare qualcosa prima che inizi la festa.

Cosa posso comprare? Ci vorrebbe Zacky, lui sa sempre cosa regalare.

Entro ed esco dai negozi con una velocità impressionante. Le commesse non fanno in tempo ad avvicinarsi che io sono già uscito perché ho capito che lì non c’è niente.

Alla fine, stremato, mi sdraio su una panchina del parco a fumarmi una sigaretta. L’accendo e aspiro un tiro lasciandomi rilassare dalla nicotina.

Ad un tratto un rumore mi riscuote dai miei pensieri.

- Sei il mio migliore amico –

Mi volto verso la fonte del suono e noto due bambini, uno magro e uno un po’ cicciottello, abbracciati.

Forse è proprio vero che tutto accade per un motivo o forse ho semplicemente culo a trovarmi sempre al posto giusto al momento giusto ma questa scena mi fa venire in mente me e Brian, anche se il bambino che lo interpreta è più brutto dell’originale.

Ora so cosa fare.

 

 

La sera alle 6 precise sono a casa di Matt, dove si terrà la festa a sorpresa per il nostro amico.

La stanza è addobbata in maniera un po’ eccessiva, manco fosse natale, colpa delle ragazze, mentre io, Matt e Johnny pensiamo ai viveri. Zacky è con Brian.

Cazzo, non è ancora iniziata la festa e io sono teso come una corda di chitarra, tanto che rischio di far cadere la torta per terra. Meno male c’è Matt vicino a me.

- Ehi amico, stai bene? – mi toglie il dolce dalle mani e mi guarda preoccupato.

- In effetti non mi sento tanto bene –

- Siediti un attimo – mi dice con tono che non ammette repliche.

Mi siedo e fisso la tv spenta davanti a me, pensando alla sua reazione davanti al mio regalo.

Tiro fuori dalla tasca la piccola scatolina incartata da me alla bene in meglio e me la rigiro tra le mani. Non sono più tanto sicuro.

Il telefono squilla due volte segno che i ragazzi stanno arrivando. Mi metto vicino a Johnny e, spente le luci, aspettiamo.

Dopo pochi minuti la porta si apre e due persone entrano nella stanza, richiudendosi la porta alle spalle.

Le luci si accendono e come vuole la tradizione urliamo “sorpresa”. Solo non riesco a capire se il festeggiato sia sorpreso o indifferente. Alla fine abbozza un sorriso.

- Quanto siete scemi. Sapete che odio ste cose –

Ridiamo tutti mentre gli altri gli vanno incontro facendogli gli auguri.

Io apro qualche bottiglia e inizio a distribuirle in giro. È il mio lavoro.

Bevo appena si propone un brindisi ma poi lascio perdere; sta sera la mia parte festaiola non è molto attiva, sono ancora teso. Prima o poi dovrò farlo però.

Aspetto che rimanga solo o almeno con una persona che possa bellamente allontanare con qualche scusa patetica.

L’occasione arriva quando rimane solo con la sua fidanzata. La cosa è troppo semplice.

Mi avvicino a loro e do un leggero colpo di tosse per far percepire la mia presenza.

- Ehi ragazzi – esclamo con la solita voce gioiosa – non vorrei interrompere qualcosa ma Val ti sta cercando Michelle –

- Ah si? Per cosa? –

- Ehm.. Non lo so. Mi ha solo detto che è importante –

- Ma non ti ha proprio detto di che si tratta? –

- No mi dispiace –

Porca troia! Ma che donna fastidiosa. Ci credo che Brian preferisce venire al bar con me ogni sera piuttosto che stare a casa con sta piattola della sua fidanzata.

- Vado a vedere che vuole – si alza, da un bacio al fidanzato e se ne va con me che mentalmente ringrazio la mia buona stella, se ne ho una.

- Allora? Non mi fai gli auguri? –

- E’ proprio per farti gli auguri che ho mandato via Michelle con quella patetica scusa – sorrido. Lui invece scoppia a ridere.

- Che perfido che sei –

- No seriamente. L’ho mandata via perché volevo darti anche il regalo senza che quella iniziasse ad urlare

- In effetti è fastidiosa a volte – sorride e io sorrido di rimando.

- Beh, dammi il regalo prima che Michelle scopra il tuo trucchetto –

- Ah giusto –

Sono ancora teso tanto che sbaglio anche tasca, dandogli il mio cellulare. Maledetto aggeggio.

Alla fine riesco a dargli il pacchetto e lui lo guarda curioso. In effetti è un po’ piccolo e un po’ ridicolo.

Per la prima volta in vita mia arrossisco davanti a un uomo ma mi vergogno come un cane per quel misero pacchetto.

- Che cos’è? –

- Beh. Ecco.. Diciamo che.. Si insomma – balbetto anche adesso, andiamo bene.

Prendo un respiro, raccolgo le idee e cerco di rispondere in modo grammaticalmente corretto.

- Beh. So che è una stronzata e con la S maiuscola ma pensavo fosse carino. Sono dei braccialetti dell’amicizia. Hai in mente quelle stupidate che vendono gli ambulanti? – lo vedo annuire – Ecco io sarò superstizioso ma ci credo, così ho pensato di regalartelo

Okay. Sono un cretino patentato e il suo sguardo conferma il mio pensiero.

Eppure dopo un attimo sorride. Non so più che pensare.

Mi prende il braccio destro e inizia a trafficare con uno dei due cordoncini che ha in mano.

- Uno per te – dice appena finisce di legarmelo al polso.

Cerca di allacciare il proprio ma io lo blocco.

- E uno per te – dico appena finisco di allacciarglielo, finendo la sua frase.

Ci guardiamo un attimo poi scoppiamo a ridere come due imbecilli.

- No dai, è bello. Nessuno mi aveva mai fatto un regalo del genere. Semplice ma significativo. Grazie –

- Veramente non è quello il vero regalo – abbasso lo sguardo. Mi sento tanto un bambino.

- Ah! Beh, adesso mi spiazzi. E quale sarebbe il regalo vero e proprio? –

O la va o la spacca. Anzi, o la va o lui mi spacca la faccia.

Lo faccio prima che il coraggio accumulato se ne vada.

Lo abbraccio.

Lo sento irrigidirsi sotto il mio tocco, forse non se l’aspettava. Sto per sciogliere l’abbraccio sicuro che riceverò un pugno, se non da lui da Michelle, invece ricambia, lasciandomi senza parole.

Credo che anche gli altri si siano fermati a fissarci e non so se ho il coraggio di continuare ora ma ho voluto la bicicletta.. e allora pedala Jimmy!!!

Mi avvicino di più in modo che solo lui possa sentirmi.

- Ti voglio bene – sussurro.

Lo sento stringersi ancora di più a me.

- Anche io ti voglio bene nonostante la prima volta che te l’ho detto non mi hai creduto –

- Allora non eri ubriaco?! – domando staccandomi da lui.

- No, ubriaco lo ero ma non così tanto da non rendermi conto di cosa dicevo –

Lo guardo un po’ perso. Ora sono veramente spiazzato.

- Comunque so quanto ti è costato questo gesto per di più davanti a tutti. Grazie –

Mi riabbraccia e non posso far altro che ricambiare.

Un momento! Ha detto davanti a tutti? Cazzo!

Alzo lo sguardo e noto tutti che ci stanno fissando e Michelle che se potesse mi ucciderebbe con lo sguardo.

Ci stacchiamo e anche lui nota che tutti ci stanno fissando.

- Beh? E questa è una festa? Sembra più un funerale. Jim, qui c’è bisogno di noi –

- Sono pronto –

La mia parte festaiola si riattiva e come al solito finisce con me che sparo cazzate a manetta.

A metà serata Brian manda via le ragazze dicendogli che ora voleva rimanere solo con i suoi amici. Grazie a dio ha impedito che Michelle mi ammazzasse.

Saluto Leana con un cenno. Non l’ho considerata molto questa sera.

La serata continua con noi cinque a scherzare e a bere. Credo che dopo 2 ore siamo tutti secchi. O almeno Zacky, Matt e Johnny mi danno questa impressione. Sono stravaccati in tre su un divano che dormono e la posizione di Johnny mi fa pensare che presto dormirà per terra, per non parlare di Zacky che dorme addosso a Matt che se si gira il poveretto finisce sul tavolo.

Io e Brian in compenso abbiamo guadagnato l’altro divano, non comodissimo ma un po’ più largo.

Noto che il mio amico ha difficoltà a tenere gli occhi aperti, come me del resto.

- Mi sono proprio divertito sta sera – mi dice stropicciandosi gli occhi – tu ti sei divertito? –

- Un mondo –

Mi stravacco un po’ di più sul divano, mettendo i piedi sul tavolo. Brian invece poggia la testa sul mio stomaco, sdraiandosi sulla restante parte del divano.

- Ti do fastidio? –

- No anzi sono comodo – ridiamo entrambi, sappiamo fare solo quello.

- Grazie per il regalo. Era bellissimo –

- Di nulla. Anche se Michelle mi avrebbe volentieri scuoiato – ridiamo un'altra volta e poi il silenzio.

Dopo un attimo abbasso lo sguardo e noto che sta dormendo.

Mi sembra un dejà vu ma sta volta non scappo, perché si la prima volta sono scappato.

Ora ho capito che è facile esprimere i propri sentimenti specialmente se sono sinceri.

Gli scompiglio un po’ i capelli e chiudo gli occhi anche io.

- Ti voglio bene Bri -

 

   
 
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