Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |      
Autore: Fangi    07/07/2010    2 recensioni
In una terra baciata dal sole da molto tempo,fin troppo,le nubi cominciano ad apparire e ad addensarsi portate da un potere immenso ed inaspettato... spero che vi piaccia,ci ho messo anima e corpo.recensite mi raccomando! non mi ero accorta che i dialoghi non si vedevano..l'ho corretto..leggete in massa!
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Mi trovavo in un corridoio poco illuminato. Le pareti erano viscide, il pavimento sporco e si sentiva un odore poco gradevole. Delle guardie profondamente addormentate sedevano accanto a porte chiuse.
Impallidì quando sentii qualcuno passare accanto a me. Mi superò come se non mi avesse visto e continuò ad avanzare. Era una donna dai lunghi capelli neri. Non capii perché ma la seguì. Camminava a passi veloci senza fare alcun rumore, quasi avesse paura di svegliare le guardie. A giudicare dai vestiti sporchi e malandati doveva essere una serva ma il suo portamento, la schiena dritta e persino il modo in cui teneva il cesto, le donava un’aria da nobildonna. Continuammo a camminare. Mi tenni sempre un po’ a distanza per paura che si accorgesse di me, ma non successe. Sembravo non esistere per lei. Finalmente si fermò. Rovistò dentro il cesto e ne tirò fuori delle chiavi. Ne scelse uno, la infilò nella serratura e con un sonoro CLONG, che mi sembrò il suono di mille campane, la porta si aprì.
-Finalmente ci liberano!-urlò una voce maschile da dentro la cella.
Mi avvicinai nonostante il mio buonsenso mi urlasse di rimanere dove ero.
-Mi dispiace deludervi,ma non ho l’autorità per liberarvi.In compenso vi ho portato questo-disse la donna,spingendo verso i prigionieri il cesto.Non riuscivo a vederle bene il volto,a causa della poco illuminazione.
-Ma che bello!Del cibo avanzato.Piuttosto mandami al patibolo-disse sarcastica una seconda voce.
-Non dovresti essere così sgarbato con la persona che ti salverà dai morsi della fame,mio ingrato amico-gli rispose la donna.
-Non ci serve la tua carità!-tuonò il ragazzo”ingrato”.
-Il tuo amico mi sembra di diverso parere-replicò la donna con calma.Come a voler confermare le sue parole,dalla cella si udirono i rumori di qualcuno che masticava a bocca aperta.-A quanto pare il tuo amico ha più buon senso di te-
-Sarebbe più corretto dire che ha meno orgoglio di me-mormorò il ragazzò .
-Oh,avanti!Per un pezzo di pollo!Chi vuoi che muoia,Francesco!-gli rispose l’altro.
-Oggi è un pezzo di pollo,ma domani potrebbe essere qualcosa di importante,Darius!-
Sentì qualcosa cadere sulle mie gambe e mi svegliai.
-Scusami,Alyssa-sussurrò qualcuno.Credevo di sapere chi fosse ma non dissi niente perché avevo troppo sonno.Così mi rimisi a letto.Mi ero appena addormentata,o almeno così mi parve ,che mi sentì scuotere.
-Signorina  si alzi.-Riconobbi la voce di Nanda.
-Mmm..-
-Si svegli ,o chiamo la direttrice-
D’un tratto mi svegliai e rizzai a sedere.-Che ore sono?-
Sentì Nanda che a stento soffocava una risata.-Sono le 7 ,signorina-
-Ti ringrazio per avermi svegliata,Nanda -
-Si figuri.Ho già scaldato l’acqua-
-Grazie ancora-
Aspettai che uscisse dalla camera prima di muovermi.Mancava un’ora all’inizio della cerimonia e avevo ancora sonno.Ero tentata di chiudere di nuovo gli occhi e tornare a dormire,ma mi alzai.Scesi dal letto di malavoglia e mi diressi verso la finestra.Spalancai le ante per far entrare un po’ d’aria fresca. Inspirai a fondo e ammirai il paesaggio.Il sole era già alto nel cielo e illuminava tutta la valle circostante.Davanti a me vidi i contadini lavorare ai campi,i pastori portare le pecore al pascolo mentre dall’altra parte si stendeva la Nuova Gerusalemme,già sveglia e in piena attività.A destra della città si trovavano le rovine della Vecchia Gerusalemme andata distrutta circa 500 anni fa.Dicono che ci vollero circa 100 anni per costruirne una nuova.La Chiesa si offrì di dirigere le operazioni,tuttavia non sborsò neanche un soldo.Fece una campagna per chiedere il denaro alla gente promettendo loro  in cambio la salvezza dell’anima.Sprecarono il denaro nella ricostruzione delle chiese addobbandoli senza ritegno mentre investirono solo una minima parte nella ricostruzione di tutti gli altri edifici. Dopo circa 50 anni dalla fine della ricostruzione,quando la città stava finalmente rifiorendo, un terremoto colpì la zona e tutte le case vennero inevitabilmente distrutte.Tutti additarono immediatamente la Chiesa e per quanto cercasse di discolparsi la gente continuò ad indicarli come i colpevoli.Il governatore chiese loro di lasciare la propria sede ma il Papa si oppose.L’odio delle persone e la testardaggine della Chiesa non potè che portare ad uno scontro con le armi.Le altre poleis si astennero per paura di trovarsi in una posizione scomoda.La guerra non durò neanche un mese e come era ovvio vinse il popolo e quei viziati Crisanti furono costretti ad abbandonare la città.Furono ripudiati da molte poleis ma trovarono comunque rifugio da quei governatori fedeli che donavano ingenti  somme di denaro alla Chiesa per assicurarsi un posto in paradiso.Come se bastasse.
 -Vuoi chiudere quella finestra,maledizione!-
Mi girai.Vidi Elvira ancora vestita a festa seduta sul suo letto che mi guardava.
-Allora lo vuoi chiudere o no?Vuoi che le tue compagne di stanza diventino di ghiaccio?-
-Che succede?-Un assonnata Flaminia fece capolino da sotto le lenzuola.
-Niente niente.-Guardai un ultima volta fuori e notai dei movimenti nelle rovine.Avrei voluto guardare meglio ma già sentivo Elvira alzarsi e venire verso di me<< Vado a fare il bagno prima che l’acqua si raffreddi- e chiusi la finestra.
-Divertiti alla cerimonia!-mi salutò Elvira e si rimise sotto le coperte.Dovettero passare solo pochi istanti prima che la sentissi di nuovo russare.Intanto Flaminia si era già persa nei suoi sogni.
Guardai l’orologio,erano le 7.05. Presi il mio asciugamano dall’attaccapanni e lo misi sul comodino accanto alla vasca.Versai la schiuma ,mi immersi nella acqua,poggiai la testa all’indietro e mi rilassai.Ero veramente stanca.Avevo passato tutta la notte a ripassare il discorso di benvenuto.
Ripensai alla scorsa notte.Elvira aveva insistito che io e Flaminia l’accompagnassimo alla festa di fine estate che si teneva alla taverna.Ovviamente rifiutammo,non eravamo per niente tipe da feste,per non dire che era contro il regolamento. Avevo paura che ci beccassero.
”Vedrai che non ci scopriranno” ci aveva giurato Elvira”Non ci hanno mai scoperti!”
Nonostante ciò rimanemmo nella nostra camera.Anche se a pensarci ora credo sarebbe stato meglio andare,forse non mi sarei torturata tutta la notte. Camminavo avanti e indietro nella stanza,mi sdraiavo nel mio letto,mi facevo aiutare da Flaminia : ero ansiosa ed agitata come non mai e più cercavo di non pensare al giorno dopo più l’ansia saliva.
”Devo solo rilassarmi”mi ripetevo.”Cosa vuoi che sia parlare davanti a tanta gente?Basta che sali sul palco e ripeti il discorso che hai preparato”.
Purtroppo non servì un granché perché l’ansia non smise di divorami,come sta facendo tutt’ora.Cercai di distrarmi e rivolsi la mia mente altrove.Inevitabilmente finì per concentrarsi su qualcosa di speciale, o meglio, qualcuno.Dwayne.Ultimamente pensavo più spesso a lui.Era sempre presente nei miei pensieri, non mi abbandonava mai.Se solo avessi potuto parlargli.Sospirai,rassegnata.Iniziai a lavarmi.Come potevo sperare di poter parlare con lui?Era una cosa impossibile.Lui non era alla mia portata.Ma era così bello.Sospirai di nuovo.Finì di pulirmi, presi l’asciugamano e me lo avvolsi attorno al corpo.Era un sogno irrealizzabile.
-Buon giorno!-sentii dire mentre entravo in camera.
-Buon giorno-le risposi.-Già sveglia a quest’ora,Fla?-
-E una così bella giornata!E poi c’è la festa,no?-Flaminia si sedette sulla sedia e si pettinò i lunghi capelli rossi.Era così strano.I suoi capelli sembravano bruciare,come se,anche solo avvicinandoti ,ti potessi scottare.Nessuno che conosca aveva capelli così.Suo padre ci disse che li aveva ereditati da sua madre,ma non riuscimmo mai a verificarlo visto che sua madre non sembrava essere mai esistita.Avevamo cercato ovunque,persino all’Anagrafe ma non sembrava esserci una Meridith nata il 6 luglio 2975.Ricordavo ancora la faccia delusa di Flaminia.Ci credeva talmente tanto.
-Vieni alla festa?-le chiesi.Finì di asciugarmi ed iniziai a vestirmi.
-Certo!Non vedo l’ora di conoscere i nostri nuovi compagni!-
Il suo entusiasmo mi fece sorridere.Aveva sempre questa energia capace di contaggiare tutti.-Lo sai che probabilmente sei l’unica in tutta l’accademia ad essere così felice oggi?-
-Che ci posso fare io,se sono tutti così pigri-
-Questo è vero-convenni- Ieri sera  ho fatto un sogno.Mi trovavo in un sotterraneo e c’era una donna che aveva dato da mangiare a due ragazzi imprigionati.Secondo te ha un significato?-
- Forse in futuro aiuterai due ragazzi in difficoltà.Magari,uno di questi è proprio Dwayne e finalmente vi darete il vostro tanto desiderato bacio-Prese il cuscino ed iniziò a sbaciucchiarlo.
-Ha!ha!Quanto sei divertente!-Per tutta risposta mi sorrise e si mise a girare a tondo con il cuscino in braccio canticchiando uno di quei motivetti che suonavano ai balli. -Comunque la scena non la guardavo dal punto di vista della donna,ma dall’esterno.Io stavo con loro in quel sotterraneo,anche se non mi vedevano-
-Boh.Non tutti i sogni devono avere per forza un significato no?-Tornò a sedersi sulla sedia.
-Hai ragione.Eppure sembrava così vero,riuscivo perfino a sentire chiaramente ogni odore-
-Non so proprio che dirti-
-Ma come,stai proprio perdendo colpi!La vecchiaia si fa sentire,amica mia-mi avvicinai e le diedi delle pacche sulla schiena come a volerla confortare.
-Senti chi parla!Questa battuta è vecchia come la direttrice!-Scoppiammo a ridere entrambe.
-Se la direttrice ti sentisse!-
-Ma non mi ha sentito quindi…-
-Non si sa mai -Finii di abbottonarmi il camice ed indossai i pantaloni -Elvira è ritornata di nuovo tardi,vero?-
-Come sempre.Sembra che non possa vivere senza le feste-
Mi girai verso il letto di Elvira.-Davvero non la capisco-
-E che riesce a farlo?Beh io vado al bagno prima che El si svegli e lo sequestri.A dopo-
-A dopo-le risposi mentre la porta si chiudeva.
Controllai l’ora.Erano le 7.30.Mi guardai un’ultima volta allo specchio.Avevo il viso un po’ pallido,ma per il resto ero apposto.Mi allacciai il mantello, misi il cappello ed uscii. Percorsi il corridoio,attraversai il Salotto e scesi rapidamente le scale.
Quando arrivai al Salone lo trovai vuoto. Era tutto tappezzato dall’emblema dell’Accademia.Uno scettro posato sopra un libro attraversato da due spade incrociate decorava le lunghe tende scostate,brillava fiero sulle armature e svolazzava spinto dall’aria negli stendardi.
 Non si vedeva anima viva in giro.A quanto pare avevano già finito di sistemare tutto.Le sedie erano allineate di fronte al palco e il tavolo del rinfresco era già apparecchiato. Non sapevo cosa fare ,così ripassai il discorso.Mi sedetti su una delle sedie e tirai fuori il foglio.Lo stavo ripetendo per la ventesima volta quando vidi Farrell varcare la porta. Alzai subito la mano per salutarlo.
-Come va?-
-Un po’ tesa-gli risposi.
-Ce la farai-mi sorrise e stranamente mi tranquillizzai-Ho chiesto alla direttrice se poteva assegnarlo a me il discorso, però.. -
-Però la direttrice mi vuole così bene che lo ha affidato a me-lo interruppi  sarcastica.
-Già.Per lei sei come la figlia che non ha mai avuto-continuò a scherzare Farrell.
-Chissà perché non ne ha mai avuti….-Avrei voluto tapparmi la bocca perché sentii tossire dietro di me.
 La direttrice e Dwayne erano appena arrivati.Mi girai.
-Buon giorno,direttrice-dissi imbarazzata mentre sentivo Farrell ridere sotto i baffi.
Il mio sguardo incontrò quello di Dwayne.Sentì le mie guancie riscaldarsi d’improvviso.Il mio cuore accellerò i battiti.Non riuscivo a distogliere lo sguardo e lui continuava a fissarmi.Volevo allontanare lo sguardo ma allo stesso tempo non volevo.
-Allora signorina Alyssa,ha preparato il discorso?-disse la direttrice.
Mi ci volle qualche secondo per rispondere.-Certo,direttrice-
-Ma non c’è lo zio?-chiese Farrell.
Vidi la direttrice irritarsi.-Il preside,signorino Farrell.Quando si trova qui all’Accademia è il suo preside.Comunque è impegnato e non può presenziare alla cerimonia.-
-Perché?-chiese invece Dwayne.
-Vedi..-Farrell sbuffò.Capì perché lo fece.Se avessimo fatto noi quella domanda alla direttrice non ci avrebbe risposto sicuramente.-..il Preside è stato chiamato ad assistere gli scavatori nelle rovine-Ecco chi avevo visto prima.Ma perché era stato chiamato il preside e non dei normali archeologi?Avrei voluto saperne di più.
-Bene.I nuovi alunni arriveranno fra qualche minuto.Sarà meglio che vi prepariate-
Superammo le sedie e salimmo i pochi gradini che portavano al palco.Mi sedetti ad un lato del palco con le gambe a penzoloni.Francesco si mise accanto a me e mi aiutò a ripassare mentre Dwyane si sedette su una delle sedie della prima fila.Non riuscì a concentrarmi molto perché sentivo lo sguardo di Dwayne su di me e non potei fare a meno di esserne felice.Delle volte mi azzardavo a guardarlo,ma appena incontravo il suo sguardo, riabbassavo subito gli occhi.Non ho mai capito cosa mi attraesse di lui.Non è il tipo ragazzo che definirebbero “figo”.Come direbbe Elvira “Con quel cespuglio che ha al posto dei capelli è un miracolo che qualcuno lo veda”.Io l’ho visto e da allora non faccio altro che pensare a lui.
Sentii un mormorio avvicinarsi e dedussi che erano arrivati i nuovi allievi.Mi alzai e mi posizionai al centro del palco.Dwayne e Farrell mi raggiunsero.Sentii l’ansia salire.Farrell deve averlo avvertito perché mi strinse la mano.Mi rilassai all’istante,ma pregai che Dwayne non lo vedesse.Fissai la folla che si stava riversando sulla sala.Erano tutti benvestiti e,come di tradizione ormai,ogni famiglia portava sui vestiti il simbolo della prorpia città natale.Mi venne da sorridere.Quest’accademia era stata fondata come simbolo della pace trovata tra le città-stato.Un posto in cui i futuri re delle città possano conoscersi e fare amicizia per evitare ostilità future.Eppure continuavano ad esserci delle rivalità,anche all’interno dell’accademia.Dwayne e Farrell ne erano la prova.Tutti sanno che le loro famiglie erano avversari da tempi molto remoti.E come dei bravi discendenti anche loro si odiavano.Non era un ostilità violenta e spettacolare,era fatto per lo più di sguardi inceneritrici e battute offensive.Fortunatemente.
I primi arrivati stavano già prendendo posto. Vidi qualcosa che mi colpì.In mezzo alle folla,c’era un ragazzo.Non aveva i genitori ad accompagnarlo,ma questo non sembrava turbarlo minimamente.Si guardava intorno meravilgiato mentre avanzava in mezzo alla folla.Continuai a fissarlo.Mi sembrava stranamente famigliare.Non erano i suoi capelli neri né gli occhi scuri,bensì..
-Mi ricorda te-sentii dire da Farrell
Non gli risposi.Già.Ecco perché mi sembrava così famigliare.Mi ricordava me.Quando ero venuta all’accademia per la prima volta,anch’io ero sola.Senza la mia famiglia.
Le prime persone avevano già preso posto.
-Benvenuti a tutti voi-esordì a voce alta.L’ansia tornò ad assallirmi.Non sapevo cosa dire.Non sapevo cosa farei. Erano tutti in attesa che parlassi.Entrai nel panico.Cercai di nuovo la mano di Farrell e la strinsi.Mi calmai un pochino.
-Il fatto di trovarvi qui-sentì la voce tremare e sperai che nessuno se ne accorgesse.Mi schiarì la gola
- significa solo una cosa, fra tanti ambiziosi ragazzi voi siete stati scelti per entrare in questa prestigiosissima accademia.- Tutti gli sguardi erano fissi su di me.Rivolsi lo sguardo su una delle armature nell’angolo. -Il vostro cammino verso la gloria ha inizio qui.Sono molti i ragazzi che speravano di poter frequentare l’Accademia.Ragazzi provenienti da tutte le città hanno sperato di poter far parte di questo privileggiato gruppo,che in futuro potrebbe,anzi sicuramente, diverrà un gruppo di grandi uomini,o donne.- Sentivo il cuore uscire dal petto.Avevo la sensazione di aver parlato troppo velocemente,ma guardando le facce tranquille dei presenti, mi sentii più sicura.
-Per due anni avete faticato e avete dato il massimo e ora vi trovate qui seduti ad ascoltarmi.Ciò significa che fra tutti i ragazzi della vostra età voi siete i migliori,non importa se è per un abilità innata o semplicemente per la vostra intelligenza. Qui potrete affinare le vostre capacità così da poter diventare in fututro,chissà,il nostro prossimo eroe.Ma vi avverto subito.La strada per la gloria è ardua e spesso dolorosa.Sarete sottoposti ad allenamenti duri e molto faticosi che vi renderanno forti e i migliori-Vidi le facce entusiaste dei nuovi arrivati in contrasto con le facce tristi delle madri e quelle orgolgiose dei padri.Sentii una fitta al cuore.
-Ovviamente qui non pensiamo solo allo studio.Abbiamo molte attività di svago,come la corsa di cavalli o i tornei;inoltre, abbiamo una grande biblioteca dove sicuramente gli amanti dei libri troveranno il paradiso.Un’altra cosa particolare sono le missioni. Un esercitazione pratica è molto utile, metteranno a prova quello che avete imparato-
Vedevo già le mamme preoccupate e mi affrettai di aggiungere:-Per vostra sfortuna le missioni vengono assegnate a quelli del 4° e 5° anno,per ovvi motivi di sicurezza.-Ci fu un disappunto generale che si oppose al evidente sollievo delle mamme.Aspettai che il chiacchiericcio generale finisse prima di continuare.
-Come sapete quest’accademia offre tre tipi di addestramenti diversi.La prima,rappresentata da Farrell-lo indicai-vi offre una formazione basata soprattutto  sulla forza ed agilità della persona,chi farà parte di questa casa ne uscirà padrone dell’arte del combattimento.Il secondo,rappresentata da Dwayne-questa volta indicai verso la mia destra -vi renderà capaci di cose che molte persone potrebbero solo sognare,sarete in grado di manipolare ogni cosa se saprete ascoltare bene ciò che i vostri mentori hanno da insegnarvi e cosa più importante avete avuto in dono la cosa più potente che esista:la magia.L’ultima casa,non certo per inferiorità, è rappresentata da me e,molto probabilmente,è la casa in cui è più difficile essere ammessi.Si richiede non solo un certa abilità fisica e mentale,ma anche il talento della magia. In questa casa imparerete a comandare,ad essere di esempio ai vostri futuri sottoposti ed a prendere le decisioni che potrebbero cambiare il mondo.Sarete la guida del mondo futuro .Da voi dipenderà il mondo.Vi peseranno sulle spalle  responsabilità enormi e dovrete essere in grado di affrontarle-feci una pausa per riprendere fiato.-Ricordatevi,qui,più impegno metterete più soddisfazioni avrete-Arretrai per lasciare la parola alla direttrice.
-La ringrazio signorina Alyssa.Davvero un bel discorso.Ora passiamo all vostra suddivizione.Quando sentite il vostro nome vi prego di raggiungere i rappresentanti del vostro gruppo.Iniziamo con i Guerrieri.-
Intanto io, Farrell e Dwayne scendemmo e ci sistemammo davanti al portone.
-Bel discorso-si congratulò Farrell-Eri così ispirata.Sembrava che adorassi veramente l’Accademia-
-Scherzi,vero?-mi finsi stupita-Io l’adoro-
-Certo-Sorridemmo entrambi-Comunque ce l’hai fatta!Hai visto che le tue preoccupazioni erano infondate.-
-Non credo.Sono riuscita a dirlo bene solo perché mi sono ammazzata per impararlo-
-Secondo me ci saresti riuscita comunque-
-Questo è un tuo pensiero-Ma dentro di me ero contenta.I miei sforzi erano serviti a qualcosa e,soprattutto,nessuno ha riso di me.
-Mark  -chiamò la voce della direttrice
-Guarda,c’è il tuo piccolo gemello-disse Farrell indicando dietro di me.
Il ragazzino che avevo notato prima si alzò dalla sedia e si diresse verso di noi.Aveva il sorriso stampato sulle labbra.L’assenza dei suoi genitori non sembravano turbarlo minimamente.
-Perché è così felice?-mi domandai ad alta voce.
-Forse perché non tutti sono paranoici come te-mi rispose Farrell
-Devo ridere?-dissi sarcastica.Farrell mi lancio un mezzo sorriso e ritornò al suo posto.
Durante l’appello vidi degli occhi curiosare dentro il Salone e mi ricordai come l’anno scorso anch’io lo facevo.Ora invece ero lì come rappresentante del mio gruppo.
Rammentai il primo giorno all’Accademia.Molto probabilmente avevo la stessa faccia ansiosa,agitata e allo stesso tempo emozionata che avevano i nuovi arrivati.Era incredibile come il tempo passasse velocemente.Sembrava solo ieri quando io e Fla varcammo il portone piene di emozioni.Avevamo così tante aspettative e così tante speranze.Ora invece non ne potevamo più!
L’anno passato è stato noioso e divertente.Le lezioni erano monotone ed per niente stimolante.Fortunatamente c’erano i miei compagni.Ricordavo ancora quando hanno sporcato di gesso la sedia della professoressa e lei senza accorgersene andò in giro col sedere sporco per tutto il giorno!Ne avevamo combinate delle belle,anzi ne avevano combinato delle belle,perché io ho sempre cercato di non lasciarmi andare.Dovevo essere sempre perfetta,impeccabile.Così voleva mamma.Non potevo mai commettere nessun errore.Mai.Era così esigente!Eppure era solo la moglie di un contadino.
Qualcosa mi urtò e mi fece indietreggiare.
-Scusa-Era stato Dwayne.
Restai a bocca aperta cercando di dire qualcosa,ma non ci riuscì.
-Ehm,non leggo il labbiale-e sorrise.Aveva il più bel sorriso che avessi mai visto.-Allora,io vado a prendere un dolcetto.Ne vuoi?-
-No, non lo vuole-Farrell si avvicinò e guardò storto Dwayne.
-Non lo stavo chiedendo a te,se non te ne sei accorto-
Intervenni prima che succedesse il peggio.-Grazie dell’offerta,ma non ho fame.Andiamo-.Afferrai Farrell sotto il braccio e lo trascinai via.
-Perché parli con lui?E un idiota-disse mentre lo accompagnavo al suo posto.
-Stavamo solo parlando.Cosa c’è di male?E poi non devo certo dire a te quello che faccio-
-Ti stavo solo proteggendo-
-So cavarmela da sola-Detto questo tornai al mio posto.
Mi girai verso il tavolo del rinfresco.Dwayne stava chiacchierando con dei signori.Mi sentivo al settimo cielo.Mi aveva parlato!Continuai a sbiciare nella sua direzione per tutto lo smistamento.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Fangi