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Autore: Hedley    08/07/2010    3 recensioni
Tre erano i fratelli Jonas all’epoca. Tre è un numero perfetto, lo sanno tutti. Ma alla nostra famiglia mancava qualcosa. Mancavano un faccino vispo e due occhietti sempre all’erta, occhi di folletto. Mancavano piedini lisci e paffuti incapaci di mantenersi immobili. Mancava una ventata d’aria fresca: mancavi tu fratellino. Mancavi tu Frankie.
Genere: Generale, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perchè sei mio fratello

Perchè sei mio fratello

I wasn't there the moment
You first learned to breathe
But I'm on my way, on my way

Boyce Avenue- On my Way

 

Non ero lì.

Non ero lì quando quelle guanciotte piene hanno dato origine al tuo primo respiro.

Non ero lì e già allora avremmo dovuto capire qualcosa: qualcosa che si sarebbe trasformato in polvere di stelle dissolta nel silenzio dell’oscurità.

 

Il vuoto incolmabile di un fratello che non ti ha osservato crescere, maturare, vivere.

 

Ma credimi piccolo, io c’ero.

Ci sono sempre stato.

Con il pensiero e con l’anima.

 

E quella sera, la sera in cui Franklin Nathaniel Jonas fece capolino tra le braccia di un’orgogliosa madre, io, tuo fratello Nicholas, mi apprestavo ad affrontare una folla di persone senza volto, né nome, arrampicandomi in quell’immenso palco che era un po’, te lo dissi forse una volta, una seconda casa.

 

Avevo otto anni, una mamma e un papà colmi di premure e due fratelli meravigliosi che mi coprivano le spalle.

 

Avevo un sogno che mi faceva puntare in alto, contro un cielo limpido che profuma di stelle e se solo per sbaglio mi capitava di spiegare le braccia, la mia mente incominciava a volare.

 

Tre erano i fratelli Jonas all’epoca. Tre è un numero perfetto, lo sanno tutti.

 

Ma alla nostra famiglia mancava qualcosa.

Mancavano un faccino vispo e due occhietti sempre all’erta, occhi di folletto.

Mancavano piedini lisci e paffuti incapaci di mantenersi immobili.

Mancava una ventata d’aria fresca: mancavi tu Frankie.

 

E tu sei arrivato, scalciando e strepitando, reclamando il diritto che ti era stato assegnato da un angelo. Guadagnandoti un posto in questa famiglia cresciuta a pane, musica e buoni propositi.

 

Eravamo in tre, ma un quadro ha quattro lati, perciò sei venuto al mondo.

 

Per aggiungere un tocco di classe alla nostra cornice di sogni e fantasie infantili.

 

Quattro fratelli, Frankie, ma il quarto è il più speciale di tutti.

 

Ed io non seppi mai quanto eri bello, mentre in una tiepida saletta d’ospedale il tuo sguardo colmo di curiosità scopriva le sue prime forme, nutrendosi di suoni e odori.

 

Ero lontano Frankie, ma il mio cuore era con te e solo con te.

 

E mentre cantavo, pregai che quelle note raggiungessero esili e delicate le tue minuscole orecchie, perché il tuo risveglio dal torpore silenzioso fosse più docile, mitigato da una voce conosciuta.

 

Adesso ti guardo Frankie. Osservo il tuo volto ben delineato e non più ingenuo incorniciato dai bordi grigi del televisore.

 

Sei bello fratellino. Il più bello, lo sai.

 

E i tuoi occhi hanno frugato fra cieli più immensi, cogliendo immagini sfumate di un cammino che sarebbe stato tuo e tuo soltanto.

 

Piccolo.

Lo ammetto, a volte un po’ mi manca il tuo essere piccolo. Il tuo essere puro. Il tuo essere qui, vicino a me.

 

Ma in cuor mio ho sempre saputo che quell’ometto dallo sguardo di stelle era destinato a ben più cose che al solo fatto di essere piccolo ed essere mio: il mio fratellino.

 

Perciò ti guardo Frankie,anche se da lontano e sorrido: sorrido, perché il mio cuore sgorga di orgoglio e la ferita provocata da quella leggera fitta di nostalgia si rimargina, quando nei tuoi occhi leggo la gioia di aver scoperto come si sta al mondo: mirando sempre più in alto. E volando come le aquile.

 

E io l’ho sempre saputo, che dietro quel faccino di bimbo, si celava un uomo, il migliore di tutti.

 

Ti osservò, ti ascolto, accolgo con gioia  le note della tua musica.

 

Una mano si appoggia docile sulla mia spalla.

 

“Sei orgoglioso di lui, non è vero?”

 

Sì lo sono.

 

Lo sono piccolo. Piccolo Frankie.

 

E lo sarò sempre, perché sei miei fratello.

 

Perché sei tu:

 

Franklin Nathaniel.

 

Jonas.

Spazio dell'autrice.

Ok, non è niente di che, ma ci tenevo a scrivere qualcosa sul piccolo Frankie(personalmente è il mio Jonas preferito).

La one-shot come avrete potuto capire è narrata dal punto di vista di Nick. La storia in realtà è nata per essere una fan fiction, ma ho deciso di oubblicare solo il primo capitolo come una one-shot, perchè non credo che come long avrebbe avuto molto seguito.

Spero di ricevere comunque  qualche vostro parere. Ci terrei davvero.

Un bacione a tutti!

Laura

 

 

   
 
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