Corri. Corri
il più
veloce possibile. Cerchi di arrivare in tempo, ma appena lo vedi, li
per terra,
ti blocchi. Non ne vuoi sapere di muovere un passo avanti. Fa troppo
male.
- Nick -
pensi, -
Nick! – urli
Eppure tutto
ciò che
pensi, di andare da lui, di soccorrerlo, rimane tutto nella tua testa,
perché
tu sei fermo, immobile.
Nemmeno la
voce di Joe
che urla il nome di tuo fratello, di quel ragazzo che tanto ti
è stato accanto,
ti risveglia dai tuoi pensieri.
Solo un
brivido ti
riporta alla realtà, una lacrima, pesante, piena di tutto il
dolore che hai
dentro.
I tuoi piedi
ricominciano a muoversi, il cuore pompa più veloce che mai,
ma quando arrivi
vicino a Joe capisci che non c’è più
nulla da fare.
Lui vi ha
lasciato.
Lui ti ha
lasciato, da
solo.
Ti svegli tutto sudato e preoccupato, ti alzi e raggiungi tuo fratello Nicholas, che dorme beatamente nel suo letto.
Lo fissi. I suoi lineamenti sono rilassati e ogni tanto scossi da un tremore.
È allora che non riesci a trattenerti e le lacrime iniziano a scorrere veloci sul tuo viso, lasciandosi dietro una sottile linea calda.
Poi una frase
Anche le lacrime si fermano e il tuo cuore, che sa di amare quel ragazzo, riprende a battere, forte, tanto forte che temi possa svegliare il tuo amato fratellino.
Ti allontani e vai in cucina.
Ti siedi e inizi a pensare, a tutto ciò che è successo, a tutto quello che tu e i tuoi fratelli avete dovuto subire per arrivare a questo punto.
Senti un rumore alle tue spalle "Kevin, che ci fai in piedi a quest’ora?" ti chiede Joe.
Sicuramente anche lui avrà avuto una nottata movimentata, ma ormai ci stai prendendo l’abitudine.
Tutte le notti è sempre la stessa storia.
"Joe.. non riuscivo a dormire, tutto qui.>" menti. Menti spudoratamente ai tuoi fratelli.
E come se la cosa non bastasse, loro continuano a farti domande, su quella sera, su come tu sia finito all’ospedale, di come tuo fratello Frankie ci sia finito, ma l’unica risposta che dai è un semplice “scusa, ma non ricordo nulla di quella sera”.
Vorresti dire di più, vorresti dire la verità, ma LORO non vogliono, LORO ti hanno minacciato più volte, ti hanno detto che uccideranno tutti se dirai qualcosa.
Deglutisci.
Hai la gola secca.
Joe ti scruta, guarda il tuo viso ormai segnato da orribili occhiaie violacee.
Segnato da un dolore incomprensibile.
"Joe tu come mai sei in piedi?" cerchi di farlo distrarre, odi quando ti fissa, perché ti legge dentro.
" Io.. ecco avevo sete" la sua risposta non ti convince, forse mentre dormivi hai detto qualcosa ad alta voce, forse hai urlato spaventandolo a morte.
"Ok.. io esco ho bisogno di aria fresca" dici evasivo "Ok" risponde Joe anche se lui sa che gli stai nascondendo la verità.
Lo sa.
L’aria del mattino ti colpisce la faccia come uno schiaffo.
Inizi a camminare, avanti, senza sapere dove andare, solo avanti.
Il vento ti da i brividi, ti ripulisce dai tuoi pensieri e dalle tue preoccupazioni.
Ti fermi.
Ti guardi intorno.
Sei in mezzo ad una campagna.
Non sai come ci sei finito li.
Tutto è strano, tutto è diverso.
Poi una voce ti risveglia "Kevin, figliolo.." stai sudando freddo.
Non può essere lei, no.
Lei ti ha lasciato.
Lei è morta.
"Mamma.."