CAPITOLO 1
LETTERA INASPETTATA
Un
ragazzo verso i sedici anni era disteso sul letto a occhi chiusi mentre tutta
Privet Drive cadeva in un sonno profondo. Occhialuto, con capelli neri e occhi
verdi smeraldo si alzò dal letto e si guardò allo specchio della soffitta dove
viveva: era Harry Potter. Harry viveva con i Dursley che erano i suoi zii
materni, aspettava la fine dell’ estate per andare alla sua scuola di magia e
stregoneria di Hogwarts. Ma nel frattempo doveva restare
rinchiuso nella sua soffitta, con Edvige l’unica amica che aveva lì. Edvige è un grazioso gufo bianco che Hagrid, il
guardiacaccia di Hogwarts, aveva regalato a Harry per il suo undicesimo
compleanno. Quel estate avevano chiamato a casa dei Dursley, come promesso, Ron
Weasley e Hermione Granger i suoi due migliori amici, che aveva conosciuto a
Hogwarts . Ron aveva chiamato a casa dei Dursley ogni tre giorni per tutta
l’estate ma non gli diceva molto su Voldemort e cosa succedeva nel mondo magico
come Harry voleva. Hermione era con lui e gli spiegava come parlare al telefono
visto che la prima volta aveva iniziato a urlare attraverso la cornetta credendo
che Harry non lo avrebbe mai sentito da quella distanza.
Harry
pensava spesso di fuggire come aveva fatto qualche anno fa… Ma poi
riflettendoci, l’Ordine della Fenice avrebbe avuto seri problemi e poi Ron e Hermione
gli avevano promesso che sarebbe andato presto alla Tana o a casa Black.
Harry
era steso sul letto mentre, pensava cosa avrebbe fatto alla tana…quando
all’improvviso Edvige con un gran
frastuono di ali entrò nella soffitta e si posò sulla sua gabbia con un
topolino morto nel becco; Harry si alzò per accarezzarla e lì notò che aveva
una pergamena legata alla zampa: era di Ron e Hermione. La sfilò dalla zampa di
Edvige e la lesse in fretta:
Harry,
Lupin ha detto che
puoi andare a casa di Tartufo il fine settimana, prima che la scuola inizi così possiamo
prendere tutto il materiale che ci serve per Hogwarts. Non posso dirti molto
perciò ti dico solo che Hermione è qui con me .
Ciao Ron e Hermione
Harry
era contento di rivedere i sui amici, però avrebbe voluto alcune notizie su
Voldemort e cose del genere, ma sapeva che non poteva dirgli molto attraverso
le lettere perciò aveva messo in mezzo Tartufo, che era un nome in codice per Sirius.
Insonne
ormai si vestii decise di fare una passeggiata per Prive Drive per far passare
un po’ il tempo. Scese le scale quatto,quatto per non far svegliare suo cugino
Dudley, zia Petunia e zio Vernon.
Era
una mattinata fredda e umida. La strada era deserta; fece la stessa strada che
aveva fatto un anno prima, la sera quando cercava delle notizie su Voldemort
raccattando giornali vecchi dall’immondizia. Andò verso il parco giochi e si
fece dondolare su un’ altalena.
Se
pensava a tutto quello che gli era successo l’anno prima…si sentiva male.
Il Solo
pensare a Sirius, il suo padrino, morto nell’ufficio misteri al Ministero della
magia senza che nessuno sapesse che era innocente gli veniva una rabbia smisurata…L’aria fresca
gli batteva in faccia, prese a camminare verso la casa della vecchia signora
Figg che si era rivelata un membro dell’ Ordine della Fenice.
Ormai
era sorto il sole e decise di tornare a casa prima che i Dursley si
svegliassero.
Arrivato
a casa salì piano le scale e andò dritto in camera sua. Lì trovò Edvige che lo
guardava semplicemente disgustata e Harry capì subito il perché: un gufo,
dall’aria vecchia, gli volò sulla spalla ponendo la zampa. A Edvige non piaceva
avere visitatori. Aveva una lettera di Hogwarts per lui. Harry la prese. Aveva
il cuore in gola…era della scuola per sapere se era stato promosso. Non
riusciva ad aprirla…e se fosse stato bocciato? Cosa avrebbe fatto?…Sarebbe
diventato come Sirius?…E forse sarebbe andato a vivere con i Weasley?… Perché
era certo che a Prive Drive non ci restava…
Si
fece coraggio e l’apri.
Per il signor Harry
potter,
La informiamo che è
stato ammesso al sesto anno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, per
sur richiesta del ministro della Magia Cornelius Caramell e il preside di
Hogwarts, Albus Silente.
E
poi cerano i voti che aveva preso all’ esame.
Astronomia
esame pratico “A”
Astronomia
esame scritto
“A”
Trasfigurazione esame pratico “E”
Trasfigurazione
esame scritto “O ”
Difesa
contro le Arti Oscure esame pratico “E”
Difesa
contro le Arti Oscure esame scritto
“E”
Storia
della magia “Bocciato”
Cura delle creature
magiche esame pratico “E”
Incantesimi esame
pratico “O”
Pozioni esame pratico “A”
Pozioni
esame scritto “O”
Erbologia esame
pratico “O”
Divinazione
esame pratico “Bocciato”
Era
andato molto bene, più o meno. Era stato bocciato in Divinazione…e quel anno l’avrebbe
mollata perciò non era molto importante, però era stato bocciato anche a storia
della magia… avrebbe ricuperato. Ma il suo orgoglio era di aver preso “Eccezionale” a Difesa contro le Arti Oscure e questo era moto
importante.
Per
Piton era andato abbastanza bene un “Accettabile” e “Oltre ogni previsione” non l’avrebbe bocciato.
Senti
dei passi e parlar di gente e si accorse che i Dursley si erano svegliati. Così
andò a dire a zio Vernon se poteva andare da
Ron. In effetti il suo parere non era indispensabile, ma sapeva bene che i
signori Weasley volevano l’approvazione dei Dursley.
Scese
giù in cucina e vide zia Petunia che cucinava la colazione a Dudley ma quando
lo vide scendere gli lasciò il fornello prima che Harry potesse dire qualcosa. Harry
guardò le uova fritte e lo stomaco si arricciò. Non aveva cenato l’altra sera.
Fece bruciare un’ po’ le uova di Dudley e prima che aprisse bocca zio Vernon
entrò nella cucina con in mano un giornale.
‹‹’Giorno
›› grugni rivolgendosi alla famiglia. Harry mise le uova nel piatto di Dudley
che brandiva forchetta e coltello in entrambi le mani. Harry si sedette e
aspetto che zio Vernon chiuse il giornale per parlare, perché sapeva che
qualunque cosa dicesse mentre lui leggeva gli entrava da una parte e gli usciva
dall’altra. Quando finalmente abbassò il giornale e la sua faccia papanozza si
concentro sulla sua colazione Harry parlò:
‹‹
Zio Vernon venerdì vado dal mio amico Ron. ›› Zio Vernon alzò la faccia dal
piatto e diventò di un viola intenso.
‹‹
Tu non vai da nessuna parte! Mi ricordo ancora cos’è successo a Dudley l’ultima
volta! ›› e indico quest’ultimo che singhiozzava con il viso nelle mani. Zio
Vernon si riferiva a quando Dudley aveva mangiato una Moumollelingua di Fred e
Gorge e la sua lingua era cresciuta quasi un metro in un minuto. Harry sapeva
che i gemelli avevano fatto cadere apposta il pacchetto di caramelle.
‹‹
È stato un incidente! ›› disse Harry cercando di essere onesto. Zio Vernon fece
un grugnito che avrebbe messo vergogna a un suino.
‹‹
Ti ho detto no e basta! ››
‹‹
Ok. Allora dovrò dire a Ron che non volete farmi andare e cosi verrà di persona
con il padre a prendermi con…›› disse Harry non curante. Fece un gran sospiro e
finì la frase girando la sua piccola parte di colazione.
‹‹ La
magia! ›› Harry sapeva che quella parola
era vietata in quella casa, ma non gli importava. Zio Vernon divenne ancora più
papanozzo di quello che era già, mentre zia Petunia fermò un urlo tappandosi la
bocca con entrambi le mani, e Dudley si limito a prendersi il sedere.
‹‹
Ti avverto ragazzo! Un'altra parola come…come…quella e non vedrai più la luce del sole per tutta
l’estate! ›› Harry lo guardò sorridendo.
‹‹
Allora deciditi…mi fai andare o no? ›› Zio Vernon lanciò un occhiata a zia
Petunia e poi disse immergendosi nel giornale.
‹‹
Vacci pure! Sarà un vantaggio per noi. Ti vengono a prendere stasera? ››
‹‹No.
Venerdì ›› Zio Vernon fece un sospiro e tacque.