Dopo tutto ero solamente
una fan. Una ragazza che lo seguiva in tutto e per tutto. Non mi lamentavo
neanche, mi bastava vederlo. Incontrare quegli occhi verdi che tanto mi
facevano sognare. Non chiedevo tanto alla fine.
Mi alzai sospirando dalla
sedia e raggiunsi la porta dell’aula. Un’altra ora di lezione era finita, ora
una breve pausa. Cercai l’ipod nella borsa e infilai le cuffie nelle orecchie.
Sentii subito la canzone che mi faceva sorridere “Keep Awake”. Anche se sentivo
le canzoni del suo gruppo ero felice.
Mi accontentavo con poco,
forse. Ma mi bastava quel poco per continuare ad andare avanti nella giornata.
Non ero una di quelle fan che si metteva ad urlare “ti amo” o “sei stupendo”.
Tenevo tutto per me. Sognavo ad occhi aperti e forse era quella la causa dei
voti scarsi in certe materie, come biologia.
Sentii una manata che mi
scosse dal mio mondo dei sogni “ehi” mi chiamò una delle mie amiche “bella
addormentata, è finita la pausa..si torna al mondo reale” scherzò ridendo.
Entrammo in classe. Altra
aula, altra materia: storia.
Mi piaceva storia, sorrisi,
stavo sempre attenta anche se a volte mi perdevo a scrivere qualcosa sul
quaderno. Argomento del giorno: guerra civile.
Sorrisi tra me e me. A
volte ero così, bastava una sciocchezza per farmi venire in mente quel ragazzo
e paff..la giornata prendeva una piega diversa.
Iniziai a prendere appunti
e ad ascoltare quando il prof iniziò a dare i compiti. Quel giorno il compito
centrava sia con storia che con la fantasia “Dovrete parlare del periodo della
guerra civile, ma attraverso gli occhi di un personaggio da voi inventato o che
vi ispira questo periodo.
Per me sarebbe stato
semplice. Il mio compito aveva due parole fisse: Jasper Whitlock, prendendo
spunto dalla saga di Twilight.
Sorrisi beffarda e
raggiunsi le mie amiche “ragazze, oggi cinema?” proposi. “A vedere cosa Mya?”
mi chiesero in coro. Scossi la testa. Non ne avevo proprio idea, ma come al
solito avremmo deciso tutto la sera stessa.
Arrivai a casa, salutai mia
mamma e andai in camera mia. Avevo voglia di svolgere quel compito, strano da
dirsi. Accesi il mio Mac e iniziai a scrivere la storia di quel maggiore, che
in una notte del 1843, venne trasformato in vampiro.
Mi impegnai parecchio e
persi la cognizione del tempo. Salvai il file e entrai in doccia, le mie amiche
mi aspettavano.
Mi vestii in fretta e le
raggiunsi all’entrata del cinema. “Scusate il ritardo” sorrisi guardandole “il
tempo è passato troppo in fretta oggi pomeriggio” scherzai. “Allora, avete
scelto qualcosa?” chiesi curiosa rivolgendomi a Lucy e Tanya, le mie migliori
amiche.
Entrambe scossero la testa
“niente di interessante” mi rispose una. Mi avvicinai alle locandine dei film
che erano appese al muro e ne intravidi uno, S.Darko.
Mi illuminai e le pregai di
farmelo vedere, di venire con me. Sapevo che ci sarebbe stato lui in quel film
e volevo vederlo.
Riuscii a convincerle ed
entrammo in sala. Il film iniziò quasi subito tra il rumore dei pop corn e
delle persone che entravano in sala.
Guardai interessata tutto
il film, ma quando lo vidi fu tutto diverso. Mi spuntò il sorriso sulle labbra.
Volevo sentire tutte le sue battute, seguire il labiale, osservare tutti i
dettagli.
Ero così. Una fan..strana
alle volte. Ma non ero una che riempiva la posta per i fan di lettere, regali o
quant’atro. Io mi limitavo a sognare ad occhi aperti.
Rimasi fino alla fine del
film per leggere i nomi del cast, aspettando che apparisse il suo tra i personaggi.
E poi arrivò: Jackson Rathbone.
Sorrisi e uscii dalla sala.
“Io amo questo film” risi rivolgendomi alle mie amiche “volete mangiare
qualcosa?” chiesi guardandole.
“Mmm, magari qualcosa al
mc” propose Lucy, la ragazza che tutti chiamavano bionda-mozzafiato.
Annuii e andammo a prendere
qualcosa al mc, effettivamente avevo anche io voglia di qualcosa da mangiare.
Quando entrammo nel locale
ci saltò all’occhio il fatto che fosse deserto, se non per la presenza di un
ragazzo in un tavolino isolato.
Lo fissai per un po’,
incuriosita. Gli occhiali scuri, il cappuccio..ero certa che non voleva farsi
riconoscere, ma perché? e soprattutto..da chi?
Smisi di fissarlo e andai a
ordinare alla cassa, seguendo le mie amiche.
Iniziammo a mangiare e quel
ragazzo si alzò dal tavolo e uscii dal locale. Nell’alzarsi però gli cadde un
bracciale, ma lui non si accorse. Ero sicura di averlo già visto da qualche
parte, ma non ricordavo dove.
Mi alzai per raccoglierlo e
darlo al ragazzo, ma era sparito. Uscii in fretta dal mc, lasciando le mie
amiche a mangiare e mi guardai attorno. Quel ragazzo era sparito, letteralmente
sparito.
Presi il braccialetto dalla
tasca e lo guardai, lo girai tra le mani fino ad intravedere una scritta “jay”.
Non poteva essere QUEL Jay.
Era improbabile come cosa. Scossi la testa e mi incamminai per rientrare nel
locale quando sentii il rumore di una macchina che si fermava. Era il ragazzo
di prima.
Mi avvicinai con il cuore a
mille, non poteva essere lui. Non poteva succedere davvero. Feci un respiro profondo
e mi avvicinai alla macchina.
“ehm..” azzardai al ragazzo
che era sceso dalla macchina, ma era di spalle “scusa io..ho trovato questo”
dissi tutto d’un fiato.
E quando si voltò..cercai
quegli occhi verdi, quegli occhi che tanto mi facevano sognare..e li vidi. Il
suo sorriso, i suoi occhi..erano davvero li.
Era sicuramente un sogno,
uno di quelli da cui non volevo svegliarmi.
Lui
mi sorrise “Grazie!” mi disse solamente prima di risalire in quella macchina.
Prima di partire però..abbassò il finestrino e mi lasciò un paio di biglietti
“questi sono per ringraziarti ancora, senza questo braccialetto mi sentirei
perso” mi disse guardandomi.
Dovevo
ricordarmi come respirare e come parlare..semplice. “Grazie a te..Jackson” gli
risposi.
Lo
guardai partire su quella macchina nera nella notte. Guardai i biglietti che mi
aveva lasciato e quasi urlai. Erano due biglietti per gli MTV Movie Awards.
Era
ufficiale, ero in paradiso.