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Autore: Veronique.    08/07/2010    0 recensioni
La storia che tutte sognano: incontrare la star dei loro sogni. Ed è quello che succede a Mya, una ragazza, che sogna di incontrare Jackson Rathbone
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jackson Rathbone, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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L'attimo di un bacio

L'attimo di un bacio

 

Dopo tutto ero solamente una fan. Una ragazza che lo seguiva in tutto e per tutto. Non mi lamentavo neanche, mi bastava vederlo. Incontrare quegli occhi verdi che tanto mi facevano sognare. Non chiedevo tanto alla fine.

Mi alzai sospirando dalla sedia e raggiunsi la porta dell’aula. Un’altra ora di lezione era finita, ora una breve pausa. Cercai l’ipod nella borsa e infilai le cuffie nelle orecchie. Sentii subito la canzone che mi faceva sorridere “Keep Awake”. Anche se sentivo le canzoni del suo gruppo ero felice.

Mi accontentavo con poco, forse. Ma mi bastava quel poco per continuare ad andare avanti nella giornata. Non ero una di quelle fan che si metteva ad urlare “ti amo” o “sei stupendo”. Tenevo tutto per me. Sognavo ad occhi aperti e forse era quella la causa dei voti scarsi in certe materie, come biologia.

Sentii una manata che mi scosse dal mio mondo dei sogni “ehi” mi chiamò una delle mie amiche “bella addormentata, è finita la pausa..si torna al mondo reale” scherzò ridendo.

Entrammo in classe. Altra aula, altra materia: storia.

Mi piaceva storia, sorrisi, stavo sempre attenta anche se a volte mi perdevo a scrivere qualcosa sul quaderno. Argomento del giorno: guerra civile.

Sorrisi tra me e me. A volte ero così, bastava una sciocchezza per farmi venire in mente quel ragazzo e paff..la giornata prendeva una piega diversa.

Iniziai a prendere appunti e ad ascoltare quando il prof iniziò a dare i compiti. Quel giorno il compito centrava sia con storia che con la fantasia “Dovrete parlare del periodo della guerra civile, ma attraverso gli occhi di un personaggio da voi inventato o che vi ispira questo periodo.

Per me sarebbe stato semplice. Il mio compito aveva due parole fisse: Jasper Whitlock, prendendo spunto dalla saga di Twilight.

Sorrisi beffarda e raggiunsi le mie amiche “ragazze, oggi cinema?” proposi. “A vedere cosa Mya?” mi chiesero in coro. Scossi la testa. Non ne avevo proprio idea, ma come al solito avremmo deciso tutto la sera stessa.

 

Arrivai a casa, salutai mia mamma e andai in camera mia. Avevo voglia di svolgere quel compito, strano da dirsi. Accesi il mio Mac e iniziai a scrivere la storia di quel maggiore, che in una notte del 1843, venne trasformato in vampiro.

Mi impegnai parecchio e persi la cognizione del tempo. Salvai il file e entrai in doccia, le mie amiche mi aspettavano.

Mi vestii in fretta e le raggiunsi all’entrata del cinema. “Scusate il ritardo” sorrisi guardandole “il tempo è passato troppo in fretta oggi pomeriggio” scherzai. “Allora, avete scelto qualcosa?” chiesi curiosa rivolgendomi a Lucy e Tanya, le mie migliori amiche.

Entrambe scossero la testa “niente di interessante” mi rispose una. Mi avvicinai alle locandine dei film che erano appese al muro e ne intravidi uno, S.Darko.

Mi illuminai e le pregai di farmelo vedere, di venire con me. Sapevo che ci sarebbe stato lui in quel film e volevo vederlo.

Riuscii a convincerle ed entrammo in sala. Il film iniziò quasi subito tra il rumore dei pop corn e delle persone che entravano in sala.

Guardai interessata tutto il film, ma quando lo vidi fu tutto diverso. Mi spuntò il sorriso sulle labbra. Volevo sentire tutte le sue battute, seguire il labiale, osservare tutti i dettagli.

Ero così. Una fan..strana alle volte. Ma non ero una che riempiva la posta per i fan di lettere, regali o quant’atro. Io mi limitavo a sognare ad occhi aperti.

Rimasi fino alla fine del film per leggere i nomi del cast, aspettando che apparisse il suo tra i personaggi. E poi arrivò: Jackson Rathbone.

Sorrisi e uscii dalla sala. “Io amo questo film” risi rivolgendomi alle mie amiche “volete mangiare qualcosa?” chiesi guardandole.

“Mmm, magari qualcosa al mc” propose Lucy, la ragazza che tutti chiamavano bionda-mozzafiato.

Annuii e andammo a prendere qualcosa al mc, effettivamente avevo anche io voglia di qualcosa da mangiare.

Quando entrammo nel locale ci saltò all’occhio il fatto che fosse deserto, se non per la presenza di un ragazzo in un tavolino isolato.

Lo fissai per un po’, incuriosita. Gli occhiali scuri, il cappuccio..ero certa che non voleva farsi riconoscere, ma perché? e soprattutto..da chi?

Smisi di fissarlo e andai a ordinare alla cassa, seguendo le mie amiche.

Iniziammo a mangiare e quel ragazzo si alzò dal tavolo e uscii dal locale. Nell’alzarsi però gli cadde un bracciale, ma lui non si accorse. Ero sicura di averlo già visto da qualche parte, ma non ricordavo dove.

Mi alzai per raccoglierlo e darlo al ragazzo, ma era sparito. Uscii in fretta dal mc, lasciando le mie amiche a mangiare e mi guardai attorno. Quel ragazzo era sparito, letteralmente sparito.

Presi il braccialetto dalla tasca e lo guardai, lo girai tra le mani fino ad intravedere una scritta “jay”.

Non poteva essere QUEL Jay. Era improbabile come cosa. Scossi la testa e mi incamminai per rientrare nel locale quando sentii il rumore di una macchina che si fermava. Era il ragazzo di prima.

Mi avvicinai con il cuore a mille, non poteva essere lui. Non poteva succedere davvero. Feci un respiro profondo e mi avvicinai alla macchina.

“ehm..” azzardai al ragazzo che era sceso dalla macchina, ma era di spalle “scusa io..ho trovato questo” dissi tutto d’un fiato.

E quando si voltò..cercai quegli occhi verdi, quegli occhi che tanto mi facevano sognare..e li vidi. Il suo sorriso, i suoi occhi..erano davvero li.

Era sicuramente un sogno, uno di quelli da cui non volevo svegliarmi.

Lui mi sorrise “Grazie!” mi disse solamente prima di risalire in quella macchina. Prima di partire però..abbassò il finestrino e mi lasciò un paio di biglietti “questi sono per ringraziarti ancora, senza questo braccialetto mi sentirei perso” mi disse guardandomi.

Dovevo ricordarmi come respirare e come parlare..semplice. “Grazie a te..Jackson” gli risposi.

Lo guardai partire su quella macchina nera nella notte. Guardai i biglietti che mi aveva lasciato e quasi urlai. Erano due biglietti per gli MTV Movie Awards.

Era ufficiale, ero in paradiso.

   
 
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