Era stato magnifico quel concerto.

Sapeva che lui la stava guardando.

Stava guardando quella che avrebbe voluto essere veramente, ogni singolo giorno della sua vita: una ragazza libera.

«Wah, sono stanchissima!»

Esclama la bionda sedendosi su qualcosa ignoto all'umanita'.

«Milady...lei è molto brava a cantare.»

prosegue il ragazzo, facendola arrossire.

«Io non posso cantare perchè sono un mobile.»

(Questo è plagio! ndr. Scrivania)

Ci risiamo. Sempre questa storia del mobile. Suonava ogni volta come una scusa. Una fottutissima scusa!

«Dai, non dire così. Siamo entrambi umani, no? Anzi, ti diro' di più. A me non piace per niente vivere su quest'isola. Essere il successore della Famiglia Ushiromiya non è altro che un peso. Proprio per questo sono riuscita a creare un altra me stessa, che puo' vivere al massimo, proprio come vorrei.»

Il ragazzo resto' impressionato dal discorso.

«Un'altra....te stessa?»

«Le persone sono capaci di creare una specie di alter ego quando vogliono. Vale anche per te.»

Stava provando a farli cambiare idea. Aveva solo sedici anni, se non avrebbe vissuto la vita adesso, quando l'avrebbe vissuta?

Purtroppo rimase impassibile a tutto cio'.

«Un altro io...non posso crearlo. A me non è concesso avere un futuro, delle opportunita' o dei sogni, perchè a me........piacciono i treni.»

SBAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAM!

Fine :D