Seferdi-Terra dei Giorni
E' sera,l'aria č ferma e tutto č tranquillo,la guerra non aveva raggiunto il confine,la cittā era ancora sicura. In una delle tante case,una donna molto giovane canta una ninna nanna in elfico,passeggia nella camera da letto con in braccio la sua bambina,suo marito le si avvicina,la abbraccia e da un bacio alla bambina.Entrambi hanno capelli blu e orecchie a punta,tipica del popolo dei mezzelfi. A un certo punto si sente uno scoppio improvviso,poi urla,ruggiti e ancora urla ma stavolta in una lingua sconosciuta.La giovane donna posa la bambina nella culla e col marito vanno a vedere cosa sta succedendo. Non appena vanno alla finestra il terrore si impossessa di loro:Dei draghi sorvolano la cittā lanciando lingue di fuoco sulle case,dappertutto ci sono soldati e quei mostri con lunghe zanne e pelliccia rossa creati dal tiranno,l'intera cittā č in fuga. la donna corre a prendere la bambina,la avvolge e se la stringe al petto rivolgendo una preghiera a un dio di nome Shevrar,poi raggiunge il marito che adesso aveva in mano un pugnale,ed escono. Cominciano a correre cercando di non perdersi nella confusione,l'uomo cerca di difendere la sua piccola famiglia,ma un soldato lo trafigge. La donna corre,le lacrime calde a rigarle il volto,tiene stretta sua figlia,poi all'improvviso uno di quei mostri rossi esce da un vicolo lei urla e comincia a correre,ma il mostro la colpisce da dietro con un ascia:il suo corpo si fa rigido,il respiro si ferma,le mani convulsamente strette attorno alla bambina,sul petto.