L'ennesima contrazione, e Silvia si ritrovò ad urlare. Non avrebbe mai pensato che dare alla luce suo figlio potesse essere tanto doloroso.
E in più, suo marito non le era di nessun aiuto. Apollo, infatti, giaceva immobile al suolo, sopraffatto da troppe emozioni.
C'era da dire, però, che ogni tanto tornava in sè, le stringeva la mano, le diceva qualcosa... e poi perdeva di nuovo i sensi.
Dannazione! Partorire era già difficile, se poi si doveva occupare anche di un  marito fin troppo sensibile!
- Dottore, mi faccia un piacere - esclamò la principessa, tra un urlo e l'altro - lo faccia rinvenire, poi gli tiri una botta in testa da parte mia! Almeno sviene per un motivo valido!
- Si calmi, signora - le rispose il medico - Vedrà che andrà tutto bene.
- Lo so che andrà tutto bene! Ma non voglio che mio marito si perda la nascita di nostro figlio! APOLLO!!
Il rosso si tirò su di scatto, guardandosi intorno stranito. Poi, una volta resosi conto di dove si trovasse, volò letteralmente accanto alla moglie, prendendole la mano.
- Sono qui, Silvia.
- Oh, e quanto hai intenzione di restare questa volta?
- Ce la posso fare - replicò il ragazzo, respirando profondamente - Ce la devo fare!
Sembra davvero serio, pensò Silvia prima di lanciare l'ennesimo grido.
- Un'ultima spinta e ci siamo - le disse il dottore, sorridendo.
La ragazza ce la mise tutta, cercando di ignorare il dolore e stritolando nel frattempo la mano del marito.
Qualche minuto e qualche urlo dopo, il medico riemerse tenendo tra le braccia un piccolo esserino piangente, che depositò poi in braccio alla madre.
Le lacrime iniziarono a scendere copiose dagli occhi della principessa, mentre guardava la sua bambina e le accarezzava dolcemente il viso.
- Hai visto? - chiese, rivolta al marito - E' una femmina!! Sei contento, Apollo? Apollo??
Si voltò, contemplando solo il vuoto accanto a sè. Poi fece passare lo sguardo dal dottore al pavimento, per poi tornare sul medico.
- Mi sa che dovrete trovare un letto anche per lui...