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Autore: Slytheringirl093    10/07/2010    1 recensioni
Questo è vero Tema, che mi è stato assegnato a scuola. E questa è la mia storia, una storia triste, ma reale.
Cit.è difficile se tu fin da bambina hai un sogno , ti alleni giorno per giorno con passione per realizzarlo, lotti contro tutto e tutti, raggiungi dei risultati che ti fanno avvicinare al sogno sempre di più e poi arrivi quasi al traguardo e qualcuno ti dice che sei fuori dal gioco.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tema : Racconta un avvenimento particolare della tua vita, che ha lasciato il segno


Fin da quando ero bambina ho sempre avuto una certa predisposizione per la danza. Mia madre mi dice sempre che appena sentivo un po’ di musica cominciavo a muovermi e che praticamente è stata come dire “costretta” da me ad iscrivermi ad una scuola di danza, dalla mia evidente passione già da bambina. Ho cominciato a frequentare corsi di danza classica e moderna all’età di 7 anni e da allora non mi sono mai fermata. Lentamente la danza è diventata parte della mia vita, poi il centro, il mio futuro, tutto. Ricordo ogni qual volta un insegnante a scuola o anche una qualsiasi persona della mia famiglia mi domandava “che cosa vuoi fare da grande?” come si suol dire, la mia risposta era sempre la stessa : la ballerina o l’insegnante di danza. Non riuscivo ad immaginare un futuro che non comprendesse la danza, era letteralmente impossibile per me. Anno dopo anno sostenevo esami di danza classica con esaminatrici che provenivano direttamente dalla Royal Ballet di Londra e esami di danza moderna con professionisti come Steve la Chance e con mia grande soddisfazione riuscivo ad ottenere ottimi risultati se non i migliori. La danza era fatta per me e io ero fatta per la danza: avrei potuto rinunciare a tutto.. ma non a ballare. Cercavo sempre di organizzarmi al meglio tra la scuola e la danza e ci sono sempre riuscita, ho sempre fatto tutto ciò che dovevo per conseguire i miei scopi e non c’è niente di più bello, alla fine di vederne i risultati. Ma .. cosa posso dire? Forse era troppo bello per essere vero? Fatto sta che un anno fa il mio sogno si è frantumato e con lui anche una parte di me. Tutto è cominciato 4 anni fa quando durante una lezione ho sentito il mio ginocchio sinistro schioccare; lì per lì non ho detto nulla e ho sofferto in silenzio pensando che si trattasse di un semplice strappo. Il giorno dopo non riuscivo a muoverlo e dopo la visita dell’ortopedico che mi diede un antibiotico e una particolare fasciatura ortopedica con le stecche da mettere al ginocchio almeno per un paio di settimane, mi disse che dovevo fermarmi per un po’. Allora erano solo due settimane : feci le cure al meglio e le due settimane passarono velocemente. Il sorriso mi tornò e tutto procedette normalmente, ma il mio ginocchio non è più stato lo stesso. Nei tre anni successivi facevo sempre molta attenzione al mio ginocchio e usavo, quando mi faceva male, la fascia ortopedica che avevo conservato e mi è stata molto utile, e ho continuato ho perseverato sopportando difficoltà e a volte dolore ma la danza era tutto per me e perciò mi compensava totalmente. L’anno scorso, poi , era verso novembre ed io e le mie compagne di danza ci stavamo preparando per l’esame di “Advance 1” che vuol dire livello avanzato 1 che ci avrebbe finalmente spalancato le porta al diploma finale. Eravamo sotto pressione ma ci impegnavamo come non mai sapendo che eravamo arrivate fino a lì e intendevamo continuare e raggiungere i nostri obbiettivi. Passavamo , praticamente, l’intera giornata ad allenarci volenterose , come ogni anno, di raggiungere ottimi risultati e di dare così anche soddisfazione alla nostra insegnante e alla scuola, oltre che a noi stesse, ovviamente. Durante una lezione di classico, mentre facevamo un esercizio, di nuovo il mio ginocchio schioccò. Lo dissi alle mie amiche e loro, come me si preoccuparono e lo dissero all’insegnante che mi obbligò nel vero senso della parola a fermarmi, poiché io altrimenti come ben sanno sia le mie amiche che la mia insegnante avrei continuato sopportando il dolore pur di non fermarmi. Quando tornai a casa andai direttamente a letto mettendomi la fascia ortopedica. Quando la mattina seguente me la tolsi , il mio peggiore incubo , tornò a farmi visita: non riuscivo a reggermi in piedi. Mia madre mi portò subito dall’ortopedico che mi visitò e mi assegnò un nuovo antibiotico e l’uso della fascia, di nuovo. Dopo quindici giorni mio nonno mi accompagnò di nuovo da lui per farmi l’ulteriore controllo e il dottore , dopo le solite domande del tipo “come te lo senti?” o “ riesci a piegarlo e stenderlo” e altre, mi chiese di parlare da sola con lui. quando mio nonno uscì dalla porta lui mi fece sedere e cominciò a parlare dei rischi e dei problemi che avevo al ginocchio : mi parlò dello sforzo eccessivo a cui lo avevo sottoposto , della problematica fisica in se per se del mio ginocchio sinistro che avevo da quando ero nata, e poi concluse dicendomi che se lo sforzo a cui avevo sottoposto il mio ginocchio si sarebbe riproposto ancora c’era il pericolo che si spezzasse. Avevo già capito dove volesse arrivare ma quando me lo disse fu terribile ugualmente : “ devi smettere di fare danza” mi disse “ almeno per qualche anno” aggiunse poi a mò di consolarmi cosa che decisamente non funzionò. Mi disse di fare ginnastica correttiva e poi dopo, se fosse stato il caso, avrei potuto riprendere a ballare. Ovviamente , come si può facilmente immaginare, scoppiai a piangere disperatamente ma questo non mi impedì di chiedere se mai, dato l’anomalia fisica del mio ginocchio che ora precisamente non ricordo ma forse è meglio così, avrei mai potuto intraprendere la carriera della ballerina professionista: gli stavo chiedendo in poche parole se il mio sogno sarebbe stato infranto. Lui fu sincero e mi disse che io potevo tornare a ballare tranquillamente e senza problemi ma che se ne avessi fatto una carriera i problemi ci sarebbero stati sempre. Da quel giorno in cui mi disperai completamente ho smesso di danzare. Piansi notte e giorno per intere settimane, non capivo più niente, a scuola, dove ero sempre stata una tra le più brave se non la più brava, non riuscivo a concentrarmi come prima e scoppiavo a piangere all’improvviso. È stato il periodo più brutto della mia vita, credo; è difficile se tu fin da bambina hai un sogno , ti alleni giorno per giorno con passione per realizzarlo, lotti contro tutto e tutti, raggiungi dei risultati che ti fanno avvicinare al sogno sempre di più e poi arrivi quasi al traguardo e qualcuno ti dice che sei fuori dal gioco. Ora è passato quasi un anno da allora. Ho superato la cosa e ne sono felice perché come si dice “la vita va avanti” e bisogna farsene una ragione. La mia forza è stata l’arte : il canto e la recitazione mi hanno salvato, se così si può dire. Ho concentrato tutta me stessa in queste due discipline che, oltre alla danza, mi hanno sempre affascinato . Adesso nel mio futuro vedo il canto, cui mi hanno detto sia il maestro sia molte altre persone che ho una voce davvero bella, e la recitazione , in cui oltre ad aver preso una borsa di studio, mi sono anche esibita in un musical ricevendo complimenti e ricoprendo uno dei ruoli principali. Sono rinata attraverso queste due arti e adesso sono felice. Non ho certo dimenticato la danza, come potrei.. è stata fondamentale per me e non sono minimamente pentita di averla studiata per tanti anni perché resta e resterà sempre una parte di me. Sono convinta che tutte le esperienze della vita , belle o brutte che siano, i servono e sono per noi curriculum per il futuro. Il tema mi chiedeva di raccontare un avvenimento in particolare che mi era rimasto impresso , che mi aveva segnato per così dire , che era stato decisivo per la mia vita : ed ecco, è questo. Non ho avuto dubbi su cosa raccontare .. perché se nella mia vita , almeno fin’ora c’è stato un avvenimento che mi ha segnato , che è stato decisivo per me , che mi ha regalato gioia e dolore allo stesso tempo ma che non cambierei mai per nulla al mondo e che mi è servito come lezione di vita per proseguire la strada verso il mio futuro , questo è senz’altro la danza.


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