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Autore: Pheonix Red    10/07/2010    1 recensioni
Una coppia un po' inaspettata:RenesmeexAlec. Dal Prologo: "Eravamo lì. Su quel prato ricoperto di neve. Gli uni contro gli altri. Buoni e cattivi. Vegetariani e non. Bene e male. Era tutta una relatività. Chi diceva che loro erano i CATTIVI? Chi diceva che non potessero provare dei sentimenti D’AMORE?"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Senza Frontiere 

Eravamo lì.

Su quel prato ricoperto di neve.

Gli uni contro gli altri.

Buoni e cattivi.

Vegetariani e non.

Bene e male.

Era tutta una relatività.

Chi diceva che loro erano i CATTIVI? Chi diceva che non potessero provare dei sentimenti D’AMORE?

 

 

Capitolo

“Renesmee” sentì chiamarmi, ma ero troppo occupata a sognare, un insieme indistinto di forme e colori..poi tutto prese un senso e, come diapositive, sopraggiunsero tutti i volti dei miei famigliari: La mamma, Il papà, il nonno Carlisle, la zia Alice,lo zio Emmet, la zia Rosalie, lo zio Jasper, la nonna Esme,il nonno Charlie, il mio lupo Jake.

“Renesmee, svegliati” era la mia mamma.

“mmh..” uscì dalle mie piccole labbra impastate dal sonno.

“Oggi arrivano gli ospiti, svegliati!” già, era vero. Oggi arrivavano gli altri vampiri, da tutto il mondo. Non sapevo bene il motivo, nessuno mi aveva detto più del dovuto.

Io ero Renesmee Carlie Cullen, figlia di Isabella Cullen e Edward Cullen. Mia madre mi aveva avuta quando era ancora umana, quando io ero nata mio padre l’aveva dovuta trasformare.

Io ero un’ibrida. Una metà fra umano e vampiro.

Avevo cinque anni, ma il mio corpo e la mia mente ne dimostravano sedici.

“Oh e va bene! Sono sveglia!” dissi a mia madre, ancora con gli occhi chiusi.

“Di solito chi è sveglio apre gli occhi, si alza, non rimane a letto!” mi disse.

Senza dire niente mi alzai e mi catapultai al bagno.

“Sbrigati, sono già arrivati.” Mi disse mia madre dalla porta.

“Certo certo” a forza di sentirla dire da Jacob, quell’affermazione aveva contagiato anche me. Era il solito tono scocciato che usavamo. Io e lui.

Era il mio migliore amico. Gli volevo bene, davvero tanto.

Era il mio lupo.

Mi ridestai dai miei pensieri, mi resi presentabile e scesi le scale.

Sentì nuovi odori, tutti meravigliosi.

Arrivai in salone, con tutti gli sguardi puntati su di me.

“Nessie, questi sono i nostri ospiti” mi disse mio padre venendomi incontro e prendendomi per mano. Io regalai dei sorrisi a tutti.

“Allora: Lei è Zafrina” una donna dalla carnagione scura, molto alta e massiccia, con i capelli intrecciati lunghi fino al busto, lineamenti marcati, mi si parò davanti.

“E’ un piacere conoscerti Nessie” e fece un lieve inchino. La sua voce era profonda e si addiceva benissimo al suo fisico.

Mio padre si spostò verso un altro gruppo di persone, alcune dai visi conosciuti.

“Loro sono nostri cugini, li hai visti solo una volta tanto tempo fa: Tanya..” mi indicò una vampira dagli occhi dorati, proprio come loro. Aveva dei boccoli biondi con dei riflessi rossicci.

“Kate..” indicò una donna statuaria, molto bella, anch’essa con gli occhi dorati, capelli corti e castani,anonimi.

“Carmen ed Eleazar” Mi indicò una coppia. Si tenevano per mano. Avevano gli occhi rosso fuoco, con qualche pagliuzza dorata, segno che si erano aggiunti da poco al nostro stile di vita. La loro carnagione era scura e i capelli lunghi e corvini.

“Loro sono i nomadi, Peter e Charlotte.  Garret, Alistair, Makenna.” I cinque mi sorrisero gentili, io ricambiai.

“Questo invece è il clan egizio:  Amun, Kebi, Benjamin e Tia” i primi due sembravano quasi ostili, non mi guardavano. Benjamin e Tia mi sorridevano amichevoli. Li salutai con un piccolo cenno della mano.

“Il clan Irlandese: Maggie,Liam, Siobhan.” Tutti molto raggianti, la piccola Maggie addirittura mi abbracciò.

“Ed infine, il clan rumeno: Vladimir e Stefan” Due vampiri dall’aria inquietante mi scrutavano, la pelle quasi invisibile, gli occhi rossi, i capelli lunghi. Vladimir li aveva biondi, Stefan neri pece.

Io, un po’ intimorita, li guardai per poi prendere posto davanti una tazza fumante di latte.

Dopo aver fatto colazione, tutti si misero ai preparativi tranne lo zio Emm, che mi offrì una corsetta. Appena fuori casa, inaspettatamente balzò in avanti e cominciò a correre io me ne accorsi in tempo e mi fiondai al suo inseguimento. All’improvviso mi venne un’idea:

Mi fiondai verso il primo albero che vidi, per salirci sopra e accucciarmi su un ramo, MOLTO in alto. Lo zio si accorse che non ero dietro di lui e, dall’alto, lo vidi girarsi e rigirarsi per trovarmi. Quando fu girato, balzai giù sulle sue spalle.

Iniziai a ridere “Nessie, questo no!” mi disse minaccioso.

“Zio??” dissi allarmata.

“La maglietta, me la stropicci!” si lagnò.

Scoppiai in una risata fragorosa, buttando la testa indietro. 

Fu una bella giornata, quando tornai a casa, tutti confabulavano. “Che succede?” sospettosa, cercai di investigare.

“Niente di cui preoccuparsi Ness” mi disse la mamma, venendomi incontro.

E anche così, la giornata passò..

 Prologo

  
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