SPOILER PUNTATA DI SKINS
4X08 (Ci sono alcuni cambiamenti fatti da me, appunto come avrei fatto
io la
puntata e quindi chi non avesse visto ancora la puntata 4x07 e non si
volesse
rovinare la sorpresa, non legga questa fan fiction.)
Salve a tutti! Questa
è
la mia prima fan – fiction. Sono emozionatissima. Allora,
dato che io amo il
telefilm Skins alla follia, questa è la mia idea di finale
per quanto riguarda
Effy, Cook e Freddie e il loro ‘’triangolo
amoroso’’. Perdonatemi se nel testo
troverete presenza di brutte parole o lessico inappropriato, ma in
Skins questo
linguaggio è molto usato. Quindi di conseguenza se non
l’avessi utilizzato la
storia non sarebbe stata abbastanza credibile. Inoltre ho inserito alcuni
cambiamenti per rendere la storia più scorrevole. I
personaggi appartengono al
telefilm ovviamente.
Questa storia è
stata
scritta senza alcuno scopo di lucro.
vi saluto e ringrazio
tutti quelli che la leggeranno! Fatemi sapere cosa ne pensate!
Questa è la mia
4x08
Freddie/Effy/Cook. Ciao! J
‘’Dure
verità’’ (1
capitolo)
FREDDIE
Sono a casa. Precisamente
nel mio letto. Non riesco a dormire dalla gioia; ieri pomeriggio Effy
mi ha
detto chiaramente di amarmi. E’ stata un emozione grandissima
vedere finalmente
tutto il suo dolore uscire lentamente dal suo cuore. Mi sono commosso
davanti a
lei, fino a quando si è addormentata. Vederla
così in pace, dopo tanta
sofferenza, mi ha reso felice. Sua madre mi ha abbracciato, prendendo
il mio
posto sulla poltrona sulla quale avevo vegliato su di lei, fino ad
addormentarci entrambi inconsapevolmente. Mi riscuoto dai ricordi e mi
alzo dal
letto. Sono le 6:30 del mattino. Faccio una doccia, mi vesto, prendo il
mio
skateboard e filo via.
Passo dalla porta sul
retro, ma qualcuno mi viene addosso. Karen.
-Ehi? Dove cazzo vai a
quest’ora del mattino? –
mi chiede lei
visibilmente assonnata.
-Tu gli affari tuoi mai?-
rispondo mentre sto per aprire la porta.
Quando sono già in
giardino mi volto:
Lei neanche mi risponde e
sbatte la porta violentemente.
Certe volte Karen ha
degli atteggiamenti da bambina deficiente.
All’improvviso mi squilla
il cellulare. Il display si è illuminato, mi è
arrivato un messaggio.
È Cook.
‘’Sto
andando a trovare Eff. Vieni?’’
Sorrido
inconsapevolmente. Cook è scappato di prigione da pochi
giorni, e nessuno l’ha
ancora trovato. Prima è stato un po’ da JJ, ma ora
è tornato nella sua vecchia
stanza che offre la scuola, ma non ci va tutte le notti, ha paura di
essere
scoperto. Certe volte dorme da Naomi, altre gli lascio la
libertà di dormire
nel mio capanno.
Rispondo
al messaggio.
‘’Arrivo. Aspettami davanti
all’edificio.’’
Salgo
sullo skate, mentre il vento mattutino mi scompiglia delicatamente i
capelli. Dopo
circa una decina di minuti, arrivo davanti al portone
dell’istituto che
frequenta Effy.
Si
avvicina a me. Prima che apra bocca, gli dico:
Lui
mi guarda serio, non lo vedo sorpreso di questa notizia.
-Mi
dispiace. – riesco a dire solo questo
-Non è vero. Se
avesse scelto me, a me non sarebbe dispiaciuto. –
I
suoi occhi si inumidiscono. Non l’ho mai visto
così stravolto. Sotto i suoi
occhi solo ora mi accorgo delle sue occhiaie violacee.
-No!
Tu non sai un cazzo! Dormire in giro come un cane abbandonato, non
avere una
famiglia, avere paura di essere scoperto da quei coglioni dei
poliziotti,
essere rifiutato dall’unica ragazza che io abbia mai amato.
Non sai niente.
Niente!- urla lui.
Il suo respiro è
affannoso.
-
E tu e JJ fate tanto gli incompresi! Vi lamentate, vorreste sempre
avere
qualcosa di più. Voi e la vostra vita perfetta!-
Lo
guardo senza fiatare. Ha ragione lui. Se anche io fossi al suo posto,
nella sua
situazione, sarei arrabbiato e pieno tristezza e delusione.
Quando
si è calmato, dice con la voce ancora tremante.
-
E dove vai?-
Butta
per terra la sigaretta ormai finita.
-Cook.
Tu hai me. Hai JJ. Noi ti vogliamo bene.- mi scende una lacrima sulla
guancia
destra.
Annuisco
in silenzio. Cook si avvia verso la porta. Lo seguo.
Arriviamo
davanti alla stanza di Eff. La porta è chiusa. Busso.
Nessuna risposta.
Apro
lentamente. Effy sta ancora dormendo. È calma, sembra in un
altro mondo. Ha le
gote leggermente rosee. Sul comodino accanto al suo letto
c’è una foto. Siamo
io e lei.
Cook
la vede ma non dice nulla. Si siede solo accanto al suo letto.
- Non svegliarla. Sarebbe
più difficile dirle addio. –
Restiamo zitti per qualche
minuto a guardarla
mentre dorme in pace.
Dopo circa 5 minuti, Cook si alza. Tira fuori dalla
tasca dei suoi pantaloni un biglietto e lo appoggia sul comodino.
-
L’ho scritto prima.
Degnati di farglielo leggere. –
- A preparare la borsa per la
partenza.-
– Glielo
dirò.-