Effy riflette in un momento di
sconforto. Seduta sul suo letto, i suoi pensieri si ingarbugliano.
Voi non mi conoscete. Sapete solo il mio nome.
E con questo?
Un nome non dice nulla. Effy. Bene, carino.
Ma la mia mente è impenetrabile. Potete fare quello che vi
pare, voi idioti.
Io sono Effy Stonem. Non sono una ragazza qualunque.
Non ho sentimenti, non ho emozioni.
O forse vivono dentro di me ma sono io a non volerli fare uscire.
Il mio cuore è di ghiaccio.
L'amore rende deboli. Io non voglio esserlo.
I deboli perdono sempre. E io sono una vincente.
Lo sono sopratutto con gli altri. Basta un mio sguardo per
sottomettere i miei coetanei.
Se sono così il merito è tutto dei miei genitori.
Con le loro stronzate mi hanno fatto scoppiare la testa.
Sono passata dalla razionalità e dal buon senso a
sballarmi per essere felice.
Voi non avete capito niente di me.
L'unico che mi capisce è mio fratello Tony.
Lui è fantastico. Non ci sono parole per descriverlo.
E' geniale.
Lo amo veramente tanto, ma non posso certo dirglielo. Il mio orgoglio
non me lo permette.
Allora noi fratelli Stonem facciamo questo gioco reciproco:
PRIMA REGOLA: Ci vogliamo bene.
SECONDA REGOLA: Non ce lo diciamo mai, ma sappiamo di volerci bene.
Il mio orgoglio finirà per uccidermi.
Sono Effy. Ricordatevelo bene.