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Autore: Neko    11/07/2010    5 recensioni
Naruto ha trovato una famiglia che lo ha accolto a braccia aperte sin dalla nascita, nonostante la sua condizione di Jinchurichi. Ma qualcosa lo spingerà a scappare e a crearsi una nuova "famiglia"
Genere: Avventura, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jiraya, Naruto Uzumaki, Tsunade
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Capitolo 5: Amici

 

Dopo tanti anni, quella notte Naruto riuscì a dormire tranquillamente, senza che i sensi di colpa e il rimorso lo tormentassero.

Fece un sonno senza sogni e nemmeno i soliti insulti da parte del villaggio sembravano volerlo disturbare.

Al suo risvegliò si sentì felice e rinvigorito.

Spesso aveva desiderato, davanti a una stella cadente, che tutto tornasse come una volta e finalmente le sue preghiere cominciavano a essere esaudite.

Si diede dello stupito, perchè se avesse seguito le sue paure, non sarebbe tornato e ora chissà dove sarebbe.

Si mise a sedere sul letto e notò di essere solo nella stanza.

Si recò in cucina per vedere se ci fosse qualcuno, ma la casa era troppo silenziosa.

Per un attimo temette di aver solo sognato di essersi riappacificato con la madre, ma quando vide sul tavolo un’abbondante colazione e un bigliettino, un sorriso comparì sul suo viso.

 

Buon giorno tesoro. Dormito bene?

Scusa se non ti ho salutato prima di recarmi nel mio ufficio,

ma dormivi talmente bene che non ho voluto disturbarti.

Ti ho preparato la tua colazione preferita, sperando che in

questi anni i tuoi gusti non siano cambiati.

Mangia tutto e dai il tuo meglio all’allenamento di oggi.

A sta sera.

Bacio.

                                                           Mamma

 

Naruto sorrise, ma il sorriso durò poco, perché una domanda gli sorse spontanea.

“Allenamento? Quale allenamento?” si chiese, ma i  suoi pensieri vennero interrotti da un bussare incessante alla porta.

“Ah ecco dov’eri! Cosa ci fai ancora qui e in quelle condizioni?” disse Jiraya sorprendendo il figlio ancora in pigiama e tutto trasandato “Kakashi ti sta aspettando all’allenamento!”

“Tutti sanno dell’allenamento tranne io?” chiese esasperato il ragazzo.

Jiraya lo guardò stralunato poi scoppiò in una risata che lasciò sorpreso Naruto

 “Non ci posso credere, Kakashi ti ha accettato nella squadra, ma non ti ha detto orari e giorni di allenamento!” disse continuando a ridere di gusto.

Ehm…papà…” disse Naruto preoccupato per la momentanea pazzia dell’uomo.

Kakashi non cambier…c-cosa hai detto?” disse tornando serio improvvisamente.

I-io?” chiese titubante Naruto, sbattendo gli occhi.

C-come mi hai chiamato?”

Naruto stava per ripeterlo, ma  Jiraya non gli diede la possibilità di farlo, perché lo strinse forte , con un fiume di lacrime che gli uscivano dagli occhi

Aaaah, da quanto tempo sognavo di sentirmi chiamare ancora così! Figliolo, non sai quanto mi rendi felice!” disse continuando a “piangere” come una fontana.

P-papà m-mi stai s-soffocando!”

Jiraya lo lasciò e gli sorrise, mentre Naruto abbassò tristemente lo sguardo.

Ecco…io volevo…ehm” cominciò, ma Jiraya scompigliandogli i capelli gli disse

Tsunade mi ha detto cosa vi siete detti ieri sera. Non hai niente di cui farti perdonare e non è vero che abbiamo un motivo per non volerti più con noi” dopo un momento di pausa disse “bentornato a casa!”

Naruto sorrise e abbracciò l’uomo amorevolmente, senza la foga con cui prima jiraya lo aveva stretto a se.

 

Jiraya accompagnò il ragazzo al campo di allenamento, dove Sasuke e Sakura si stavano scontrando tra di loro. Il moro sembrava poco interessato alla lotta e faceva poca fatica a schivare i colpi della ragazza, ma quando decideva di attaccare, cercava di atterrarla senza farle troppo male.

Naruto si chiese se quel comportamento era dettato dalla gentilezza o semplicemente Sasuke non aveva voglia di impegnarsi con un avversario così debole.

Infatti a vederla, Sakura sembrava piuttosto deboluccia, ma Naruto era convinto che con l’allenamento avrebbe fatto molta strada, d'altronde anche lui era sempre stato considerato debole da tutti e con i giusti maestri, si era notevolmente rafforzato.

Naruto era intento a osservare i due, tanto che si spaventò quando Kakashi gli comparve davanti.

“Salve!” disse il copia-ninja “Che dire Naruto, sei ancora più ritardatario di me!”

Naruto mise il broncio e volto la testa “Non è colpa mia, se qualcuno si fosse degnato di mettermi al corrente dell’incontro di oggi, magari sarei arrivato puntuale!”

Jiraya intervenne “Sii sincero Kakashi. Lo hai messo al corrente di questo allenamento?”

Kakashi guardò Jiraya serio, poi portando una mano dietro la testa disse “Ehm…credo di essermene dimenticato!”

Naruto sospirò. Si chiedeva se con lui avrebbe potuto fare carriera, ma da quello che aveva sentito, anche al covo dell’akatsuki, Kakashi era un ninja in gamba, che preoccupava non poco i membri dell’organizzazione.

Kakashi andò dagli altri suoi allievi e Naruto approfittò per fare una domanda a Jiraya.

“Senti papà, ho sentito grandi cose su Kakashi e qualcuno mi ha anche raccontato che dietro il copri fronte si nasconde lo sharingan, con cui è in grado di fare cose straordinare come copiare le tecniche altrui. Ma è davvero così? Insomma a vederlo sembra un’idiota!”

Jiraya scompigliò i capelli del ragazzo “Non si giudicano le persone dal loro aspetto, aspetta di conoscerli fino in fondo prima!”

Naruto!” lo chiamò Sakura, la quale in lontananza stava sventolando una mano per richiamare la sua attenzione.

Naruto si incamminò per raggiungerla, ma prima si girò verso il padre per guardarlo. Jiraya rispose con un cenno della testa.

“Bene ora che siamo tutti qua, possiamo iniziare l’allenamento vero e proprio!” disse Kakashi

Tsè, finalmente” disse Sasuke che si era stufato di giocare.

“Eh no1 è mezzo giorno passato ed è ora di pranzo, riprenderemo gli allenamenti dopo!” disse Sakura sorprendendo il maestro, il quale, stupito dallo spirito di iniziativa della rosa, non riuscì a controbattere.

“Vieni Naruto andiamo a mangiare! Sasuke-kun vieni anche tu?” disse trascinando per un braccio il biondo, il quale non sapeva cosa fare, se dar retta alla ragazza o allenarsi come aveva detto Kakashi, ma il dubbio gli scomparve, quando Sakura tornò indietro a prendere per la maglia Sasuke che non si decideva a muoversi, mentre Kakashi si avvicinava con una nuvola nera sulla testa a Jiraya, il quale disse ridendo “Quella Sakura mi ricorda Tsunade, quando decide qualcosa nessuno glielo può impedire!”

“è così bello quando in battaglia si affida a me perché non sa cosa fare!” disse sconsolato l’uomo.

“Suvvia, non mi pare di farne un dramma, in fin dei conti quando vi allenate sul serio, i tuoi allievi ti danno retta!”

Kakashi annuì.

 

Sakura stava continuando a trascinare i ragazzi finchè “Sakura, siamo in grado di camminare da soli!” disse Sasuke scocciato.

“Ehm scusate!” disse lasciandoli andare “Allora,cosa vi va di mangiare?”

Sasuke alzò le spalle, mentre Naruto la informò che aveva appena fatto colazione.

“Bene allora decido io, andiamo all’Ichiraku ramen!”

Sasuke alzò il sopracciglio “E perché proprio li?”

Bhe perché…” Sakura esitò nel parlare “Diciamo che il proprietario del ristorante è uno dei pochi che non vede Naruto come un mostro!”

Naruto si fermò di scatto.

“Cosa ti prende?” chiese Sasuke

Bhe ecco…” abbassò la testa “non voglio che siate costretti a scegliere un posto in base all’opinione che la gente ha di me, andate pure dove volete, tanto come vi ho detto io ho mangiato da poco!”

Sakura gli si avvicinò e mettendo le mani sui fianchi gli disse “Sciocchezze, siamo una squadra no? e in una squadra si dividono momenti belli e momenti brutti, dico bene Sasuke-kun?”

Sasuke si limitò ad annuire, anche se cercava di  mantenere la sua aria indifferente.

“Bene, andiamo!” disse Sakura riprendendo a camminare.

Sasuke affiancò Naruto e gli disse “Ti avverto che se Sakura dovesse prendersi una cotta per te, sarà alquanto appiccicosa!”

“Davvero? Io la trovo carina e gentile, non mi da fastidio!” ammise Naruto sincero.

“Sarà!” disse Sasuke per poi superare il biondino, portandosi le braccia dietro la testa.

Naruto seguiva tranquillamente i suoi amici, quando improvvisamente qualcuno gli diede una spallata violenta.

Il ragazzo si girò verso il responsabile, il quale arrabbiato lo insultò “Sta attento dove vai brutto mostro!”

Naruto si girò e lasciò correre, mentre Sasuke lo osservò con la coda dell’occhio. Ma non fu l’unico incidente di percorso.

Naruto incominciava a infastidirsi e non sapeva quanto a lungo avrebbe continuato a starsene buono e sembrava che il moro si fosse accorto di questo nervosismo.

Un uomo di media statura stava avvicinandosi a loro, tenendo ben nascosta la mano destra, pronto per lanciare qualsiasi cosa avesse a Naruto, ma proprio quando stava per caricare il colpo, Sasuke gli si avventò contro e facendolo cadere con un colpo dietro alle ginocchia, gli puntò un kunai al collo. Lo guardò in modo minaccioso e gli disse “Io non ci proverei fossi in te!”

L’uomo inghiottì la saliva di troppo, mentre Sakura si accinse a raccogliere il pomodoro, in possesso dell’uomo, e a lanciarglielo dritto in faccia.

Naruto fu sorpreso di quel comportamento dei compagni, non si sarebbe mai immaginato niente del genere. Anche se non era la prima volta che Sasuke lo difendeva.

I due continuarono il tragitto mettendosi uno a destra e l’altra a sinistra del biondo e rivolsero uno sguardo in cagnesco a chiunque avesse il semplice coraggio di guardare storto il loro compagno.

Naruto sorrise e sentì una strana sensazione crescergli dentro, qualcosa che lo faceva stare bene. Ora sapeva cosa volesse dire amicizia.

Arrivarono presto all’Ichiraku dove vennero accolti a braccia aperte.

“Salve e benvenuti all’Ichiraku! Oh Sakura, sei tu, vedo che hai portato i tuoi amici…aspetta , tu chi sei?”chiese una ragazza al biondo.

Ehm…io sono Naruto!” disse per poi strizzare gli occhi e prepararsi a ricevere qualche insulto, ma non sentendo niente, riaprì gli occhi e vide la ragazza sorridergli.

“Piacere io sono Ayame! Su sedetevi, cosa vi porto?”

Ramen con verdure!” disse Sakura

Ramen con miso!” disse Sasuke

Naruto invece stette in silenzio. Gli sembrava tutto strano quella situazione.

“Allora Naruto? cosa ti porto?” chiese Ayame vedendo il ragazzo titubante.

“Io non so…fai tu!” disse

“D’accordo. Papà? Hai sentito? Tre porzioni di ramen belle bollenti!”disse Ayame al padre che cucunava nella piccola cucina che si trovava alle spalle della ragazza.

Quando le tre porzioni di ramen furono pronte, vennero servite ai tre ragazzi, i quali iniziarono a mangiare con gusto.

“Allora? Vi piace?” chiese ansiosa Ayame

Sakura espresse la sua approvazione per il piatto.

Naruto rispose che era squisito, mentre Sasuke si limitò a un “non c’è male!”.

“Sakura, è lui il Naruto di cui ci parlavi ieri? Colui che viene considerato da tutti mostro?” chiese Ayame curiosa.

Naruto smise di mangiare e abbassò la testa.

Il padre della ragazza, uscito dalla cucina appena in tempo per sentire, rimproverò la figlia per la domanda poco opportuna, dopo aver notato la reazione del ragazzo, ma Ayame non si preoccupò del padre, ma si mise davanti a Naruto e gli chiese.

“Com’è essere un Jinchuuriki?”

Naruto alzò la testa e sgrano gli occhi. Le parole gli erano morte in gola.

“ci si sente più forti o cosa?” insistette la ragazza.

“d-dipende!” disse il ragazzo ancora sorpreso.

“Da che cosa?” insistette la ragazza.

Bhe se fai o no uso del chakra del demone. Se no si è una persona completamente normale!”

“Ma non è pericoloso usare quel chakra?” chiese questa volta il padre “Alla fine è pur sempre un chakra che non appartiene a te dalla nascita, non comporta dei rischi usarlo e soprattutto non si rischia che la volpe si liberi?”

Naruto si alzò e sbattè le mani sul bancone

“Mi state facendo l’interrogatorio, per capire o meno se sono pericoloso vero?” chiese infastidito dalle troppe domande.

Il vecchio agito le mani “Oh no, scusa, non volevamo essere invadenti. È semplicemente curiosità!”

Ayame intervenne “Abbiamo visto di cosa è capace il demone dalle nove code e ci chiedavamo cosa significasse esserne la forza portante!”

Naruto si calmò “Bhè non è una passeggiata! Tutti ti odiano pensando che tu stesso sei il demone, devi combattere tutti i giorni con la solitudine che comporta essere un jinchuuriki e soprattutto…il potere di un demone può fare gola a chiunque criminale e questo vuol dire, combattere per la sopravvivenza! Se potessi scegliere, vorrei essere un ragazzo normale!”

Il silenzio calò all’ichiraku, tutti colpiti dalle parole del ragazzo, Sasuke compreso, il quale fissava il ragazzo.

Vedeva in lui qualcuno che aveva dovuto subire, una sorte simile alla sua. Essere circondato da mille persone, ma sentirsi costantemente solo.

“Sinceramente pensavo fosse più facile essere un jinchuuriki. Mi dispiace Naruto se ho ficcato il naso dove non dovevo!”

Naruto non disse niente.

“Però qui sarai sempre il benvenuto e anche quella volpe!” disse Ayame sorridendo affiancata dal padre.

Naruto non potè fare a meno che sorridere e essere grato a quelle persone che lo avevano accettato come uno di loro.

************

Ehilà, eccomi tornato con un nuovo capitolo.

È ancora concentrato sulla vita di naruto, ma credo che da qui a poco inizierà un po’ di movimento (anche se non so esattamente come gestirlo T_T)

Speriamo in bene.

Grazie a chiunque segui la storia e grazie mille per le recensioni.

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo.

Ciao alla prossima

Neko =^_^=

 

  
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