Buonasera
Upper East Side, qui è la vostra Gossip Girl che vi parla. La vostra sola ed
unica fonte di notizie sulle vite scandalose dell’elite di Manhattam. Che c’è
oggi sulla mia Home Page?
Blair
Waldorf!
A
quanto pare la Queen Bee è stata appena vista scendere dall’elicottero privato
di famiglia, dopo una lunga assenza durata ben “due anni”. Come ben ricorderete
la nostra ex-Regina della Constance, dopo una rottura “inspiegata” con il suo
Cavaliere Oscuro, ha deciso di partire per Parigi subito dopo aver finito gli
studi alla NYU.
Quali
misteri riguardano la sua fuga da Manhattam? Perché adesso è tornata?
Caro
il nostro C. come prenderai la notizia del suo ritorno? Abbandonerai di nuovo
il volto del “bad-boy”, ora decisamente più “bad-man”, adesso che B. è tornata?
Chissà se il destino ha in mente qualcosa per voi…
Intanto
ammira la foto scattata di B. che si abbraccia…con S?!…ed appena scesa
dall’elicottero.
A
quanto pare tua sorella era ben più informata di te sull’epico ritorno.
http://img215.imageshack.us/img215/6388/ggs24cap1n01.jpg
Non
disperare C. prima o poi saluterà anche te, dopo tutto è l’ultimo dell’anno.
Esprimi un desiderio.
Vi
terrò informati appena saprò altro, fino ad allora….sapete di amarmi.
XOXO
Gossip Girl
31
Dicembre, ore 00:14 a.m. Eliporto di Manhattam.
Appena scese
dall’elicottero, Blair si fiondò tra le braccia della sua migliore amica che
non vedeva da almeno due anni. Dio, se le era mancata.
-Blair è
bellissimo vederti- le disse S. stringendola forte a se.
-Serena, mi
sei mancata da morire- rispose contraccambiando l’abbraccio con l’unica persona
che riteneva alla stregua di una sorella.
Rimasero così
per ancora qualche secondo, prima di allontanarsi.
-Mi devi
assolutamente raccontare tutto quello che hai fatto a Parigi. So che hai
diretto la Boutique di tua madre e l’hai aiutata molto nel suo lavoro-
-Sì, e mi è
piaciuto molto farlo. C’è così tanto da fare e poi è stato anche divertente.
L’hai visto il servizio fotografico che mi hanno fatto su Vogue?-
-Sì, eri
bellissima!! Com’era il titolo?…ah, già. “Il volto della futura Regina”,
riferito se non sbaglio all’Impero di tua madre nella Moda, giusto?!-
-Esatto…mia
madre mi vede già al suo posto. Sogna un po’ ad occhi aperti quando si parla
del mio futuro- commentò alzando gli occhi al cielo, ma continuando a
sorridere.
Aspettarono
fino a che i bagagli di Blair non furono tutti scesi e caricati dall’autista
sulla vettura, continuando però a parlare del più e del meno.
Poi B. si girò
a guardare verso l’auto e rimase un po’ colpita.
-Ti sei
comprata finalmente una limosine S.?! Perché era anche l’ora di farlo- aggiunse
squadrando l’amica con una sottile linea di stupore.
-Ehm…ecco…veramente
non è mia- rispose lei, nel tentativo di non guardarla negli occhi.
-Davvero?! Ma
allora di chi….oh…- si fermò di colpo appena realizzò “chi” era il
proprietario.
-Ma…lui
non…è…insomma…- cominciò a balbettare ormai in preda al panico.
-No, no, no!!!
Lui me l’ha solo prestata, ma niente di che. Non sa che sono venuta a prenderti
qui…beh, in effetti…non sa nemmeno che sei tornata- rispose in fretta agitando
le mani in aria, per poi diventare molto seria, abbassando addirittura la voce.
Blair sospirò
e strinse un attimo gli occhi come per scacciare qualcosa che gli era frullato
in testa in quell’istante, poi sospirò nuovamente e fingendo disinteresse
rispose a S.
-Ok, va bene.
In ogni caso devo pur incontrarlo, dato che verrò all’Empire con te, no?!
Comunque sono felice che non glielo hai detto- farfugliò dirigendosi allo
sportello della limosine, per poi entrare con Serena.
Appena si
furono finalmente accomodate la macchina partì e pochi istanti dopo il Sidekick
di entrambe squillò e appena lo presero in mano videro il nuovo post di Gossip
Girl.
S. sbarrò gli
occhi e B. sbiancò letteralmente, mentre la pressione gli scendeva velocemente.
Per fortuna era seduta.
Solo una
decina di secondi dopo Serena ebbe il coraggio di dire:
-Credo che sul
fatto di “riferirglielo” ci abbia appena pensato Gossip Girl-
31
Dicembre, ore 00:24 a.m. Suite di Chuck Bass all’Empire.
Appena lesse
quello che c’era scritto su Gossip Girl sentì il bisogno impellente di sedersi
e un attimo dopo era piombato sul divano, con il cuore a mille e le mani che gli
prudevano. Prima lo aveva colto lo stupore ad una notizia così impellente ed
inattesa, e per questo aveva avuto la necessità di sedersi, ma poi una tal
rabbia gli era salita addosso, sostituendo lo stupore. Così oltre che a
prudergli le mani, aveva cominciato a stringere i denti, fino a che la mascella
non gli fece male.
Per un po’ di
minuti guardò il post, nel tentativo di scoprire un qualche cosa che provasse
la “non” veridicità della notizia, uno spregevole tentativo di Gossip Girl di
allarmarlo...dato che il post era diretto soprattutto a lui.
Purtroppo non
trovò niente di niente, persino la foto era una prova.
Infatti era
certo di aver visto quello stesso cappotto scuro addosso alla
“sorella-bugiarda”, quando era venuta da lui a chiedergli in prestito la
limosine.
“Vado a fare
un giro con delle amiche, me la puoi prestare? Te la rendo tra non molto,
appena non ci serve più”, ecco qual’era stata la scusa e lui come un cretino
c’era cascato. Ma come aveva fatto a non notare la balla che gli aveva detto?!
Beh...i casi
sono due: o si era rammollito, dato che si riteneva un esperto in materia di
inganni; o la cara sorellina aveva imparato molto bene tale arte, forse dovuta
al fatto che si frequentavano come fossero davvero fratello e sorella.
Nel primo caso
si dava mentalmente e ripetutamente del coglione, nel secondo si riteneva
soddisfatto ed orgoglioso ad aver influenzato “bene”, a parer suo, la
sorellastra.
Gettò
distrattamente il Sidekick sul divano accanto a lui e si passò le mani sul
viso, esasperato...dall’arrivo di Blair, dal fatto che nessuno gli aveva detto
del suo arrivo...soprattutto Serena.
-Perché...perché
mi fai ancora questo?- bisbigliò tra se e se.
Gossip Girl
aveva centrato nel segno. Perché lo aveva lasciato? E adesso perché era
tornata?
La prima
domanda lo tormentava da ben due anni, ma la seconda...non avrebbe mai pensato
che se la sarebbe mai posta.
Si alzò di
scatto, come se lo avesse punto qualcosa, poi si diresse al piano bar della
suite e si versò un bicchiere di Scotch senza ghiaccio, quasi pieno. “Al
diavolo la salute” pensò bevendolo velocemente. “Se n’è andata senza una
spiegazione soddisfacente. Urlandomi di odiarmi e di non voler stare più
accanto a me. Ma perché? Cosa gli avevo fatto?”
-Maledizione.
Esci dalla mia testa Waldorf!!!” ringhiò sbattendo il bicchiere sul banco.
Proprio in
quel momento qualcuno bussò alla sua porta, facendolo sobbalzare, perché
inaspettato.
-Non sarà...-
disse sottovoce per poi pensare “...Blair”. Scosse la testa scacciando via quel
pensiero. “Forse è una delle tante che ho rimorchiato e chiede il bis” pensò
cercando di riacquistare un tono ed un contegno familiari allo stile di Chuck
Bass, anche se lo faceva più per se stesso che per gli altri. Ma questo non lo
avrebbe mai ammesso.
Si avvicinò
alla porta, nella speranza che dietro vi avrebbe trovato una qualche
distrazione piacevole. Ma nell’incertezza non guardò neanche dallo spioncino
della porta, anzi, aprì e basta. Come a volersi togliere un dente.
Certo però che
fra tutte le persone che aveva pensato, “quella”, soprattutto in “quel”
frangente o a quell’ora, non l’aveva neanche presa in considerazione.
-...Nate-
disse semplicemente, in un misto di delusione e sollievo. “Non di certo il tipo
di distrazione che mi aspettavo” pensò.
-Ciao, Chuck.
Mi fai entrare?! Lo so che sono un quarto al tocco, ma passavo e pensavo che
non volessi stare da solo- gli rispose Nate, andando a rallentare con le parole
appena Chuck gli ebbe piantato un paio di occhi di ghiaccio dritti nei suoi.
-Non sei di
certo la persona che mi aspettavo di vedere Archibald- rispose facendosi da
parte per farlo passare.
-Non sono di
certo il tipo di compagnia che ti aspettavi vero?- chiese sarcastico.
-Che mente
labile- rispose Chuck, chiudendo la porta.
-Guarda che
sono rimasto sorpreso anche io dalla notizia di Gossip Girl-
-Chi non lo è
in questo momento?!-
-Direi pochi
nell’Upper East Side....a cominciare da Serena-
-Ma non ti ha
mai chiamato neanche una volta in tutto questo tempo?-
Chuck sospirò
e si riversò da bere, esattamente come prima.
-Direi di no.
Come non mi ha mai detto la verità sulla sua fuga-
-Cos’è che ti
aveva detto?- chiese Nate sedendosi davanti al bancone, accanto all’amico.
-Vorrai dire,
cosa “non” mi ha detto. Cioè neanche una parola, ma solo frasi senza senso, finché
un giorno non ha fatto i bagagli e se n’è andata- Chuck si rese conto che il
suo tono era tornato ad essere paragonabile ad un ringhio, e questo a Nate non
sfuggì.
-Serena deve
essere rimasta in contatto con lei per tutto questo tempo, probabile che sappia
cosa l’ha spinta ad andarsene ed ora a ritornare. hai mai provato a parlarci?-
-Peggio l’ho
sottoposta ad un vero interrogatorio alla Bass e tu sai quanto è spietato. Ma
lei ha avuto la bocca cucita per tutto questo tempo, negando di sapere
qualcosa. Mentiva palesemente, ma non ha fiatato- Chuck espresse queste
considerazioni molto concitatamente, alzandosi in piedi e gesticolando. Cosa
che faceva quando era sconvolto. Per non parlare che buttava giù un sorso di
Scotch ad ogni, o quasi, punto.
-Tosta la
faccenda....- commentò Nate. Per poi alzarsi e prendere dalle mani dell’amico
il bicchiere. Cosa che Chuck disapprovò notevolmente.
-Avanti
togliti la vestaglia e scendi. Non puoi restare qui- disse poi perentorio.
-Perché dovrei
scendere?! Per farmi commiserare?-
-No, ma se
vuoi proprio bere lo faremo al bar di sotto. Qui dentro non puoi stare-
-Qualcosa in
contrario con il mio appartamento?- chiese alzando un sopracciglio, mentre
“seguendo il consiglio” si stava già togliendo la vestaglia di seta di Armani,
per cambiarla con la sua giacca, appoggiata su una delle sedie.
-Niente in
particolare sull’arredamento, che è troppo “in” anche per i miei gusti, ma
soprattutto per l’aria di rabbia che si respira. Fa quasi paura- rispose mentre
si accingeva ad aprire la porta.
-Spiritoso.
Non pensavo che frequentare i sobborghi di Brooklyn ti facesse male al
cervello-
-Se lo
frequentassi come me, cambieresti idea-
-Direi che il
volontariato non faccia per me- commentò sorridendo sornione.
Nel frattempo
erano appena arrivati all’ascensore. Così entrarono e selezionarono il piano
dove si trovava il bar. Chuck pensò che si stava gia rilassando, anche solo a
parlare così, quando un qualcosa di inaspettato tolse tutte le sue speranze di
poter recuperare la serata, in maniera positiva.
Infatti il
Sidekick di entrambi suono e solo una persona poteva far squillare due
cellulari contemporaneamente.
Gossip Girl.
Avvistate:
B. e
S. che attraversano la hall dell’Empire, con tanto di valigie a seguito.
Che
succede B.? Ti trasferisci di nuovo dal tuo Cavaliere o forse vuoi solo farlo
agitare? Lo sai che potresti ferire questa volta...io starei attenta con le
armi, soprattutto se decidi di usare la lingua e non la spada. Quale sarà la
tua scelta?
E tu
C....hai la giusta armatura addosso? Sarei attento se fossi in te.
Ecco
la prova del loro ingresso:
http://img707.imageshack.us/img707/5006/ggs24cap1n02.jpg
Grazie
Notturna90, la foto è stata molto utile.
Comunque
se continuerà così, penso che stasera farò le ore piccole per tenervi informati
sugli sviluppi...sapete di amarmi.
XOXO
Gossip Girl
Appena ebbe
terminato di leggere, un attimo prima che le porte si aprissero, Chuck disse:
-Direi che
quella di bere sia un ottima idea-
Nate non seppe
però come interpretare quella frase.
31
Dicembre, ore 00:51 a.m. Suite di Serena Van Der Woodsen all’Empire.
Finalmente
erano arrivate nella suite di Serena. Dopo aver letto il messaggio di Gossip
Girl aveva sentito il bisogno di bere e così per tutto il tragitto
dall’Eliporto all’hotel aveva avuto una discreta confidenza con il bar della
limosine. Anche se dopo il terzo bicchiere di Gin, S. si era sentita costretta
ad allontanarla dal suo temporaneo anestetico.
Quando furono entrate nella hall un sorriso l’aveva colta, ripensando che quell’ambiente le era mancato molto. Poi, notando che al suo interno c’era una netta differenza di temperatura si era tolta il cappotto rosso di Valentino, per continuare ad ammirare un posto che non era cambiato nonostante i due anni e gli piaceva forse ancor più di prima che partisse per Parigi.
Per tutto il tragitto dall’ingresso fino all’ascensore si era sentita in maniera fastidiosa, come dire…osservata. Ciò le aveva dato disagio e non solo a lei, ma anche a Serena, che cercò di non farci caso trascinandola fino alla sua suite.
Appena entrate B. indicò al fattorino dove mettere i bagagli, per poi dare lui una cospicua mancia, prima di chiudere la porta.
-Finalmente siamo arrivate. Sicura che è stata una buona idea farmi venire qui, invece di andare a casa mia?- chiese a S. che stava aprendo le tende delle grandi finestre della suite.
-Sì, non farmelo ripetere in continuazione. È l’ideale che tu stia qui, altrimenti non metteresti mai in atto i tuoi “buoni” propositi…e conoscendoti rimanderesti in eterno la questione- commentò sedendosi accanto a lei, sul divano.
-Nutri così tanta sfiducia in me?- esclamò, fingendosi mortalmente offesa.
-Vuoi la risposta sincera o quella di cortesia?- la canzono la bionda.
-Direi che me le immagino entrambe-
Un altro squillo fece sobbalzare le due. “Possibile che sia un altro post di Gossip Girl?” pensarono entrambe.
Le due presero il Sidekick in mano e sospirando l’una e trattenendo il respiro l’altra cominciarono a leggerlo.
Quello che trovarono non fu molto gradito alla seconda, che dopo averlo chiuso si alzò in piedi e cominciò a camminare, soprattutto davanti al divano.
-Oddio. Adesso sa che sono qui e sai cosa significa?- borbottò a S.
-Che adesso non sarà più così difficile dirgli che resterai qui fino a domani?- azzardò l’altra cercando di allentare la situazione.
-No! Che adesso me la vorrà far pagare, ora che sono sotto il suo stesso tetto-
-Non è detto che voglia fartela pagare, probabile che starà ad ascoltare tutto quello che dirai-
-Non lo farà perché è orgoglioso e testardo e….diamine è un Bass!!-
Blair continuò a camminare sempre lì davanti al divano, tanto che Serena pensò che se il pavimento non fosse stato di buon marmo selezionato in Italia avrebbe potuto sfondarlo.
-Ma lui non sa niente giusto?- chiese poi B. allarmata.
-No, non sa niente. Anche se per i primi mesi ha cercato di farmelo dire in tutti i modi, addirittura ha cercato di farmi tradire con altri, naturalmente pagati da lui, ma non c’è riuscito-
Blair sospirò sollevata, prima di appoggiarsi alla spalla dell’amica, quando poi si alzò decretando che avrebbe portata almeno una delle sue innumerevoli valigie. Così S. distrattamente prese il telecomando e accese su un canale a caso; poi cominciò a scorrerli, fino a che non vide che trasmettevano niente meno che Sharada.
“Blair non ha mai amato questo film…chissà perché” pensò, mentre si sistemò meglio. “Forse è la volta buona che lo intuisco”.
Per sua fortuna non era iniziato da molto e se ricordava bene, adesso Audrey Hepburn stava per scoprire la verità sul defunto marito, all’ambasciata americana. Il dialogo era già iniziato, beh…pazienza. Mise il telecomando accanto a se e si mise a guardarlo, mentre sentì dire a Blair che arrivava subito. Dicendogli un veloce “ok”, dedicò la sua attenzione al dialogo del film.
-“Che c’entro io con tutto
questo signor Bartholomew?”- chiese Audrey un po’ disinteressata.
-“Suo marito era ricercato dal
governo degli Stati Uniti”- rispose lui.
Audrey stupita non fiato per
qualche istante.
-“Posso avere un Sandwich, per
favore?”- chiese come se la sua vita dipendesse dal panino.
-“Pollo o fegatelli?”- chiese
Walter sorridendo un po’ trionfante, per aver colto la sua attenzione.
-“Pollo”- decretò lei,
prendendone poi uno dal cestino.
-“Per essere precisi suo
marito era ricercato da questa agenzia”-
-“Era per questo!”- esclamò
lei, pensando di aver risolto tutti i suoi misteri.
-“Si…solo che noi lo
conoscevamo col suo vero nome…”- rispose soppesando a lungo nelle pause.
-“Bass…Charles Bass”-
Il
televisore si spense all’istante. Appena il tempo di Serena di realizzare ciò
che aveva appena udito…ma non era stata lei a spengerlo, così si girò e vide
Blair che senza che se ne fosse accorta aveva sottratto il telecomando e spento
all’istante. Ma a quanto sembrava non aveva fatto in tempo, perché S. la stava
guardando con uno sguardo indecifrabile.
Blair si sentiva un po’ come smascherata e disarmata, non avendo il coraggio di guardare l’amica in faccia.
-È per questo che non hai mai amato il film?- chiese a bassa voce a B.
-Io…io…sì- asserì poi abbassando gli occhi.
-Mi dispiace-
-Il fatto è che me lo ricordava troppo e mi dava fastidio. E quel che è peggio…la cosa mi infastidiva enormemente prima di quel fatto al Victrola-
S. si alzò e andò ad abbracciarla, mentre B. era sul punto di piangere.
Quel momento fu spezzato nuovamente dallo squillo dei Sidekick, che entrambe afferrarono per controllare cos’altro aveva da dire ancora Gossip Girl.
Avvistato:
Cavaliere
Oscuro dal cuore infranto mentre tenta di annegarlo in un mare d’alcool, nel
bar dell’Empire.
A quanto
pare i vecchi sistemi anti-depressivi sono sempre di moda, anche nell’Upper
East Side.
http://img149.imageshack.us/img149/7619/ggs24cap1n03.jpg
Cosa è
successo C.? Ti ha ferito la lingua o la spada della Regina? Datevi un po’ di
tregua, dopo tutto è l’ultimo dell’anno. Chissà che davvero non si risolva
tutto in questo magico giorno.
Oh, ma
guarda sono le 01:00 di notte…avete ancora 23 ore di tempo per sistemare la
questione. Se fossi in voi non perderei altro tempo.
Spero di
avere presto i nuovi sviluppi….Sapete di amarmi.
XOXO
Gossip Girl