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Autore: Betty    19/09/2005    9 recensioni
Un incontro casuale tra l’affascinante Benjamin Price e Nicole, ragazza timida e ahimè con qualche chilo di troppo. Non hanno niente in comune, ma il destino li ha già fatti incontrare e chissà che non possa farli innamorare…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 15

Ho deciso di fare alcune modifiche a questo capitolo, perché come mi è stato fatto notare sembra scritto di fretta. La risposta è sì ma anche no, perché ci ho messo molto tempo per finirlo (mancanza di idee) però ho avuto molta fretta di pubblicarlo è così non ho riletto ciò che avevo scritto. Ho sbagliato, ma come si dice sbagliando si impara. Spero di non deludervi più. Con affetto Betty.

 

CAPITOLO 15

 

Nicole uscì dall’acqua abbastanza stanca, il corso le faceva sfogare tutto lo stress che accumulava durante la settimana, ma appena finita la lezione si dirigeva quasi strisciando verso casa. Essendo sempre stata un pigrona quello per lei era un grande sforzo, anche se doveva ammetterlo le piaceva nuotare, era una soddisfazione quando notava che riusciva ad avere una resistenza maggiore di alcuni uomini.

Si tolse la cuffia e i lunghi capelli le ricaddero fin sotto le spalle, mentre si infilava l’accappatoio si sentì chiamare, si voltò verso le tribune dove una scatenata Lisa cercava di attirare la sua attenzione.

Pur essendo al sesto mese di gravidanza, anzi quasi al settimo era in gran forma, bella come sempre e con energie da vendere.

"Finalmente hai finito!" disse la ragazza appena le fu di fronte.

"E’ successo qualcosa?" chiese Nicole sorpresa di trovare l’amica ad aspettarla.

"Guarda" le disse mettendole sotto il naso un giornale scandalistico.

Nicole lo afferrò e lo bagnò un po’ con la mano ancora umida, la copertina mostrava una foto di Benji vestito elegantemente, vedendo la sua foto il cuore le fece un balzo in gola, poi notò al suo fianco una ragazza che conosceva molto bene.

"Denise" pensò "che diavolo ci faceva a Tokyo?" Lesse molto velocemente l’articolo e scoprì che Denise era diventata una modella molto quotata.

"Da quando questa qui è una modella?" chiese con rabbia additando la foto.

"Si vede che ti sei estraniata dal mondo, lo sanno tutti quello che è diventato Denise." Le rispose Lisa.

La ragazza osservò ancora le foto, quell’arpia gli stava incollata addosso come una sanguisuga e soprattutto era bellissima.

"Tieni, non ne voglio sapere niente!" disse Nicole quasi sbattendo il giornale addosso all’amica e avviandosi verso lo spogliatoio.

"Dimenticalo, soffrirai di meno." Le disse Lisa.

"Non posso – le rispose Nicole fermandosi - sarebbe come dimenticare un pezzo della mia vita e poi sto ancora aspettando una sua risposta. Aspettami fuori, vado a farmi una doccia calda."

Appena arrivò nello spogliatoio, Nicole andò direttamente a fare una doccia, intorno a lei le altre donne parlavano del più e del meno. Solitamente partecipava a quelle chiacchierate ma dopo aver visto quello foto non ne aveva proprio voglia, a dire la verità non erano stati ripresi in atteggiamenti compromettenti o meglio lui non sembrava incoraggiarla, ma il tarlo della gelosia è una brutta cosa e Nicole in quel momento lo stava provando appieno, se solo fosse riuscita a parlare con lui….

Non poteva continuare a vivere di se, se torna, se mi risponde, se mi ama; non poteva vivere sempre con l’incertezza, quei mesi erano stati un continuo cambiamento ed adesso era arrivato il momento di dare una svolta definitiva.

Era pronta per sentire la verità? Forse ma non ne era sicura, dentro di se aveva comunque paura di quello che lui le avrebbe detto, aveva paura di come avrebbe reagito di fronte all’evidenza che forse lui non provasse niente per lei o quello che provava prima forse si era affievolito nel corso di quei mesi per poi scomparire.

L’acqua della doccia si fermò e così anche i suoi pensieri, con la mente vuota Nicole fece meccanicamente i successivi passaggi, si vestì ed uscì senza asciugare i capelli, trovò Lisa al bar intenta a divorarsi un enorme pezzo di pizza.

"Non capisco come mai non ingrassi con tutto quello che mangi. Pancia a parte naturalmente."

"Ma io mangio per due" protestò Lisa.

"Raccontala a qualcuno altro! Anche incinta non hai messo un solo chilo in più." Si sedette vicino all’amica e guardando l’altro pezzo di pizza enorme che era sul tavolo continuò "Questa è per me o pensi di fare il bis?"

"E’ per te, stupida! Lo sai che io per te voglio solo il meglio!"

"In teoria io sarei a dieta!"

"Su non fare la schizzinosa! Quanti chili hai perso 10? E solo in quattro mesi! Mi sembra che ti meriti un mezzo premio."

"Ho perso 11 chili per l’esattezza! Comunque questo è un premio completo! Affogherò i miei dolori nel cibo e anche se so già che fra un ora me ne sarò pentita" disse teatralmente Nicole.

"Mangia e zitta. Non c’è niente di meglio del cibo per sopportare le delusioni." Le rispose l’amica.

"Ha parlato la mia psicologa personale!" disse Nicole con un sorriso e poi addentò la pizza, quanto le era mancato quel gusto.

Osservò Lisa ti faceva venire fame solo a guardarla mangiare, ripensò ai vari cambiamenti che si erano succeduti nelle vite di entrambe solo negli ultimi mesi, Benji prima di partire si era preoccupato di trovare un lavoro a Ian nella sua società e grazie ad esso i due piccioncini erano da poco andati a vivere insieme e sembravano, anzi erano, il ritratto della felicità.

"Finalmente si è visto il sesso!" disse Lisa tra un boccone e l’altro con fare indifferente.

"Davvero, era ora! Dimmi chi dovrò tenere a battesimo, un maschio o una femmina?" chiese eccitata Nicole.

"Anastasia avrà una zia fantastica"

"Una bambina! Lo sapevo!" esclamò raggiante Nicole.

"Come facevi ad essere così sicura?"

"Perché ho già comprato un po’ di cose…. tutte rosa!" disse Nicole sorridendo.

"Tu sei pazza, se era un maschio cosa facevi?"

"Aspettavo che facevi un altro figlio sperando che fosse femmina."

"Sei pazza, lo sapevo!" disse Lisa poi scoppiò a ridere.

***-***-***-***-***-***-***-***-***-***-***-***

"Sig. Price ecco le ultime carte da firmare" disse Makamoto

"E con questa abbiamo finito, da domani lei sarà il responsabile dell’aria asiatica della nostra società. Mi aspetto molto da lei, ma so che ho fatto la scelta giusta." Disse Benji posando la penna.

"Sig. Price lei mi lusinga, è stato un piacere per me lavorare al suo fianco. Ma è proprio deciso? Tornerà in Germania?"

"Sì, lì ho alcune questioni importanti da sistemare, partirò domani mattina." Disse Benji con un sorriso.

L’interfono interruppe la loro conversazione "Sig. Price c’è una signora che la desidera" disse la segretaria.

"Signorina per favore" si sentì in sottofondo.

Benji riconobbe subito la voce "Fai che non sia lei!" esclamò facendo sorridere Makamoto.

"In questo momento sono occupato" disse Benji all’interfono per cercare di non incontrare la "signorina" in questione.

"Ma cosa fa!" la voce della segretaria era sdegnata.

"Benji sono io, Denise. Ho assolutamente bisogno di parlarti." La voce acuta della donna era ancora più orribile sentita all’interfono.

Benji si mise una mano sul volto con aria esasperata. "Denise, sono in riunione, adesso non posso.."

Si interruppe vedendo aprire l’enorme porta del suo studio e osservando Denise entrare con passo deciso, era vestita in modo a dir poco volgare, una minigonna che non copriva assolutamente niente, un top senza spalline che stava su per miracolo e una giacca leggera di jeans, il tutto completato da un paio di stivali di dubbio gusto.

"Come ti permetti di entrare? Ti ho detto che non avevo tempo!" disse irato Benji.

"E’ vero che domani parti?" gli chiese la donna senza aver dato segno di aver ascoltato quello che aveva appena detto.

Makamoto si alzò dalla sedia e disse: "E’ meglio che vada ha molte cose da fare, buon viaggio sig. Price." Disse allungando la mano a Benji che ricambiò la stretta.

"Grazie Makamoto"

"Allora te ne vai?" la voce acuta di Denise stava dando sui nervi a Benji, se fosse stato un uomo, l’avrebbe sbattuta fuori a calci nel sedere. Respirò profondamente per restare calmo.

"Sì, domani parto." Disse Benji sedendosi.

"E dove vai? Torni in Germania"

"Non sono cose che ti riguardano. Adesso se vuoi scusarmi ho molto cose da fare"

Denise si piazzò davanti alla scrivania "E no, non osare trattarmi così!"

"Così come?" chiese Benji alzando un sopracciglio.

"Come se fossi un’estranea!"

"Ma tu per me lo sei." Le rispose Benji con calma.

Denise assunse un colorito rosso acceso "Ma se siamo stati insieme ad ogni evento mondano!"

"Questo non è esatto! Tu ti sei appiccicata a me come una sanguisuga. Dovunque andassi c’eri tu, sei diventata quasi un’ossessione!" disse Benji alzando il tono di voce.

Denise boccheggiò non sapendo cosa rispondere a quelle parole, come si permetteva quel cafone! Lei era una delle modelle più richieste, centinaia anzi migliaia di uomini avrebbero pagato chissà cosa per avere la sua compagnia. E lui, quello… quello zotico la trattava in quel modo!

"Adesso se hai finito di startene lì con la bocca aperta puoi anche andartene!"

"Ma tu… tu non puoi, parlarmi così."

"Certo che posso, anzi te lo ripeto ancora, esci di qui! Io non so che farmene di una donna come te!"

Denise recepì il senso della frase. "Ah già! È vero che ti piacciono, le santarelline grasse e vergini!"

Lo sguardo di Benji divenne improvvisamente gelido "Non osare offendere Nicole, tu non sei neanche degna di pulirle le scarpe!"

"Così torni da lei, credevo che un uomo come te aspirasse a molto di più. A quanto pare mi sbagliavo." Disse la donna, poi uscì dall’ufficio.

Appena fuori chiamò il suo agente. "Derek, il jet della società è libero?"

"….

"Bene, fallo preparare. Devo assolutamente andare ad Amburgo.. va bene tra tre ore sono in aeroporto!"

Denise mise il cellulare in borsa mentre un sorriso cattivo le se disegnava sul volto. Quel troglodita l’avrebbe pagata cara per il modo in cui l’aveva trattata! Se Benji non voleva lei, avrebbe fatto in modo che Nicole non lo volesse più.

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Benji osservò nuovamente la porta dell’ufficio, quella donna era una pazza, meno male che partiva e se la toglieva dai piedi!

Andava in giro a dire che loro due erano intimi e che presto lui l’avrebbe sposata! Sposata! Quella donna era fuori di testa.

L’unica che avrebbe voluto accanto era Nicole, tornava solo per lei in Germania, le avrebbe fatto una sorpresa, nessuno sapeva del suo ritorno neanche sua madre.

Non sapeva come avrebbe preso il suo improvviso ritorno sperava solo che i suoi sentimenti non fossero cambiati.

Cercò di immaginarsi Nicole, come fosse cambiata in quei mesi, aveva cercato di farsi mandare una foto da sua madre, ma lei gli aveva detto che se voleva vederla avrebbe dovuto tornare.

Aveva ragione. In quei mesi sua madre lo aveva rimproverato più volte di essere scappato dai suoi problemi, lui non poteva fare altro che starla ad ascoltare in silenzio, perché non osava interromperla mentre lo rimproverava, anche se ormai era un uomo, lei era sempre sua madre.

Sorrise alla foto di sua madre, era ancora così bella anche se dopo la morte di suo padre, sottili ma impercettibili rughe avevano iniziato a rigarle il volto.

Si alzò dalla comoda poltrona, aveva molte cose da fare, preparare le valigie ed andare quella sera a cena da Bruce ed Evelin. E cosa fondamentale doveva dormire un po’, da quando era arrivata la lettera di Nicole non era più riuscito a dormire bene, sentiva ancora di più la sua mancanza, ma presto sarebbe stato da lei. Sorrise a quel pensiero, ripose le ultime carte in un cassetto ed uscì dall’ufficio, era da tempo che non si sentiva così felice.

  
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