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Autore: Stray cat Eyes     12/07/2010    1 recensioni
[Mordred/Galahad pre-slash]
Cavalieri, caccia, pensieri alla rinfusa e tutti i cliché del caso.
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Mordred
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[The more I think about, the more…]





Battuta di caccia. Luogo comune fra i cavalieri, che pare si sentano molto più uomini così che nel combattere una guerra - allorché possono dimostrare la superiorità della loro specie rispetto alle altre.

Cavalli, archi e frecce, odore di terra umidiccia e nell’aria un ché di sanguigno - tutto questo non gli è mai troppo dispiaciuto, dovrà ammetterlo; ma oggi c’è qualcosa che gli impedisce di pensare al prurito che prova giusto sotto la faretra, dove la mano proprio non ci arriva - e quel qualcosa ha forma umana, nome e uno status sociale.
E sa anche cavalcare. E usare le armi. Una specie superiore.
Galahad, insomma.
Mordred insiste nel guardarlo, in conflitto con se stesso e assolutamente rapito dal nuovo gioco: pensa, ripensa, quasi si strugge alla ricerca degli aggettivi più adatti ad ornare - con bizzarria, magari - il nome di quel ragazzetto, un qualche vocabolo che sia particolarmente denso di significato; stranamente, è come se il mero linguaggio umano non fosse sufficiente a fornirgli i mezzi per decantare l’irritante splendore del giovane lì accanto.
(Altro che specie superiore, uhn.)
Comunque, dev’essere a causa di una rara congiunzione astrale. O della suggestione. Colpa della gente che non fa altro che parlarne, ecco.
Il ragazzo ammattisce nel tentativo di terminare la sua cerca; poi un dardo sfreccia nell’aria verso la sfortunata preda di turno, ed è come se quella punta acuminata gli si conficcasse nella testa, illuminando zone sino ad oggi misconosciute o solamente bistrattate.
“... Bello!” Sbotta, gonfiando le guance come un bambino.
“Che cosa?” Il caso vuole che Galahad sia proprio ad un passo da lui, avvinto dal fogliame, e che Lancillotto abbia un figlio più curioso di quanto entrambi possano permettersi.
“Non lo so.” Bofonchia lui in risposta, e le guance tornano giù con un leggero pop! . “Mi è solo venuto in mente.”













*


Note.

(Titolo da Can’t stand it, Never shout never, che recita: The more I think about, the more I want to let you know that everything you do is super duper cute, and I can’t stand that.)

Sì, beh, anche a me “m’è solo venuta in mente”. E dire che pensavo di dare la priorità ad altre storie! XD
Comunque sia, mi accorgo io stessa che la caratterizzazione si sta facendo sempre più random, di fanfiction in fanfiction, ma il fatto è che - nella mia testa - questi due somiglino sempre di più a due ragazzini in fase pre-adolescenziale, più che alla nemesi dell’incestuoso re/padre e al giovanotto Graal-catcher.
Forse è perché mi sono stancata dell’angst e voglio scrivere solo sciocchezze e roba fluff. D’altra parte, fino ad un’oretta fa ero lì che mi riguardavo l’anime di Host Club! *-* Comprendetemi, ‘via.
In ogni caso, boh! Vi voglio bene. <3
Cioè, intendo – vi ringrazio per la lettura. ^^




  
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