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Autore: Giude    12/07/2010    1 recensioni
La luce era perfetta. Creava delle ombre sul corpo, meraviglioso in ogni dettaglio. La posizione rendeva le curve sinuose e poetiche. Quella creatura, così liscia e chiara, era meravigliosa da riprodurre sulla tela. Il pennello sembrava danzare, percorrendo le linee dei muscoli uniti alla carne soda.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passione su tela.

                                                                  Passione su tela.







La luce era perfetta.

Creava delle ombre sul corpo, meraviglioso in ogni dettaglio.

La posizione rendeva le curve sinuose e poetiche.


Quella creatura, così liscia e chiara, era meravigliosa da riprodurre sulla tela.

Il pennello sembrava danzare, percorrendo le linee dei muscoli uniti alla carne soda.


Avrebbe voluto riprodurla tutta, davanti e dietro, pezzo per pezzo, esplorando quella meraviglia che si era trovato davanti, e di cui non conosceva nemmeno il nome.



-signor Octave..-

-si?-


La creatura parlava di spalle, rimanendo immobile nella posizione che le era stata imposta.


-mi pagherete, dopo?-

-ma certo, ragazza, ti ho presa in affitto.-

-e l'affitto quando termina?-

-quando io vorrò che termini.-

-ah, capisco..-

-ora non parlare, mi deconcentri.-

-scusatemi-


Octave sbuffò, asciugandosi la fronte.


-cosa vuoi sapere, realmente?-

-niente, signore, scusatemi.-



L'uomo intinse il pennello in un recipiente colmo di tinta nera.

Si avvicinò alla fanciulla e, dopo aver delicatamente poggiato la punta sulla bianca schiena, tracciò una curva, e altre ancora, fino a completare uno splendido fiore.


-sei meravigliosa, ragazza-


la fanciulla si girò, coprendosi i seni con le braccia.


-avete terminato il vostro dipinto?-


c'era una nota di tremore nella sua voce.


-no.-


Octave continuava ad ammirarla. La bocca piegata in un mezzo sorriso.



-e allora perché non tornate alla vostra tela?-

-mi sto prendendo una pausa-

-non mi sembra-


Octave la guardò in volto. Le tremavano le labbra rosee. Vi ci poggiò un dito, come a calmarle.


-ti ricordo che ti ho presa in affitto-

-mi avete affittata per il vostro quadro, che vendendolo vi porterà un mucchio di soldi. Più di quanti ne guadagnerò io una volta accontentati i vostri capricci-


Octave alzò una mano, per schiaffeggiarla, ma si fermò, carezzandole la morbida pelle del viso.


-quanti anni hai?-

-16..-

-non hai mai avuto un uomo, immagino-

-no. E se mi prendete voi adesso, non ne avrò nessun altro-

-beh, non ne avri comunque. Perchè la signora che ti ha portata qui si aspetta questo, e anche se non dovesse accadere nulla, lei è convinta che io ti prenderò sotto di me. Sei segnata lo stesso.-


la ragazza chiuse gli occhi, rimandando giù qualche lacrima.


-prendetemi, allora. Non posso fermarvi-


fece scivolare giù il lenzuolo rosso che la copriva dal basso ventre in giù.


-credi che sarà un'esperienza spiacevole?-

-beh, non siete voi l'uomo che amo.-

-e senza amore pensi che sia una brutta cosa?-

-non sono una di quelle donne della strada.-

-allora fai finta di amarmi, fanciulla. Io ti amerò, per questo breve tempo che ci rimane.-


avrebbe voluto rispondere, la ragazza. Ma le parole le morirono in gola, quando Octave poggiò una mano sui suoi seni, carezzandoli dolcemente.


La fece sdraiare sul materasso, rosso anch'esso.


-mi ami?-


le sussurrò in un orecchio, dopo averlo assaporato.


-vi amo.-


rispose lei, rilassando i muscoli sotto quelli forti dell'altro.



Le sue dita scivolarono su tutto il corpo bianco e morbido.

La bocca assaggiò quelle carni, arrivando alla fessura calda nascosta tra le cosce.


Fu un'esplosione di piacere, per entrambi.

Quando lui penetrò quell'apertura umida, le scappò un gridolino di dolore.


-allora è vero che sei vergine. Non temermi.-


si lasciò andare, aprendo le porte a quel corpo estraneo.


Gemiti di piacere uscivano dalla bocca di entrambi.


Sembravano non esserne mai sazi.


La passione li avvolse completamente.


Spinte violente, morsi, unghia conficcate nella carne bollente.



E quella stessa passione, venne riprodotta sulla tela, rendendola pulsante.



-ti amo, fanciulla-

-vi amo, signor Octave.-









   
 
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