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Autore: Swindle    13/07/2010    3 recensioni
House non è andato al lavoro quel giorno. Perciò Cuddy va a casa sua, giornale a seguito.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Autore/data: Swindle
Beta-reader:
no
Tipologia:
one-shot
Rating:
verde
Genere:
introspettivo, romantico, generale
Personaggi:
Gregory House, Lisa Cuddy
Pairing:
Huddy
Epoca: 
//
Avvertimenti:
no
Riassunto:
House non è andato a lavoro quel giorno. Perciò Cuddy va a casa sua, giornale a seguito.

 

 

 

 

.:THE NEWSPAPER:.

-uno scherzo di cattivo/buon gusto-

 

 

 

Appena aprì la porta, si immerse nel buio.

Le luci erano tutte spente, le tende tirate.

Una dolce melodia vagava nell’aria.

La donna accese all’improvviso la luce del salotto.

La musica si fermò.

Cuddy trovò House davanti al suo pianoforte, una mano sopra i tasti d’alabastro, l’altra a coprire gli occhi provati dalla luce inaspettata.

Lentamente alzò lo sguardo verso Cuddy, ancora vicino alla soglia.

Si guardarono.

House gli rivolse un’occhiata interrogativa, Cuddy come risposta alzò la mano: fra le dita teneva una forcina. Ecco com’era entrata, visto che non aveva le chiavi di casa sua.

House sorrise: « Wow. Non pensavo che avessi delle potenzialità anche nelle mani, oltre che nel tuo immenso didietro. »

Cuddy gli rispose con una smorfia: « Ciao anche a te! »

« Cosa sei venuta a fare? » sbottò lui a mo’ di saluto infastidito, ma si sentiva che un po’ era curioso.

« Sai che ore sono? » chiese, evitando di rispondergli.

« Sai che è maleducazione rispondere a una domanda con un’altra domanda? » ironizzò lui.

« Infatti tu lo fai sempre. » commentò subito lei.

Colpito e affondato. House grugnì e Cuddy fece un mezzo sorriso di vittoria.

« Allora, ripeto la domanda, sai che ore sono? »

« Mmm… Non so, le 2 di notte? Oh, sei venuta a farmi una visitina sexy? » disse ammiccando.

« Un po’ tardi, visto che sono le 4 di pomeriggio. »

« Ah, peccato. » affermò lui con una smorfia nel volto schioccando le dita teatralmente. Poi tornò a rivolgersi verso il pianoforte, appoggiando le dita sui tasti e chiudendo gli occhi. Iniziò di nuovo a suonare, deciso ad ignorarla.

Cuddy gli si avvicinò di soppiatto, fino ad arrivargli alle spalle.

« Ahi! » si lamentò House quando lei gli tirò in testa una cartella clinica.

« Hai un nuovo caso… » proferì Cuddy.

« Ma sei ancora qui?! » la interruppe lui indignato, massaggiandosi la testa.

« Certo. Oggi non ti sei fatto vedere a lavoro. »

« Davvero?! Mi sono dimenticato di uscire di casa. »

« Non rispondevi al telefono, né al cellulare, né al cercapersone… »

« Oh, ma come sei noiosa. Si direbbe quasi che tu sia il mio capo! »

« … pensavo stessi male. »

« … »

« Ma poi ho visto questo e ho capito. » gli aprì davanti una pagina di giornale.

« Uh, guarda guarda! » disse indicando i risultati sportivi « Gli Yankees hanno perso ieri… non vedi come mi sono ridotto per la tristezza? » la guardò sbeffeggiandola con gli occhi.

« No, House. L’altra pagina. » disse seria indicandogliela. Non sarebbe stata al suo gioco.

House guardò.  

Una grande fotografia mostrava una Cuddy con qualche taglia di reggiseno più del normale, e un House ammiccante dietro che la indicava.

« Urca! Non sapevo fossi così brava con i ritocchi fotografici… e il sottoscritto lì dietro è proprio un tocco di classe! »

Cuddy sospirò e chiuse per un secondo gli occhi, cercando di calmarsi e non perdere immediatamente la pazienza. Con lui era sempre così: un gioco a chi resisteva di più.

« Guarda meglio! » ordinò quindi lei puntando il dito sopra la foto.

A lettere cubitali era scritto: “Gregory House e Lisa Cuddy annunciano il lieto evento: le nozze a breve!”

« Ehi! » esclamò lui con finta sorpresa « Ci stiamo per sposare? » la guardò spalancando gli occhi sbalordito « Non me l’avevi detto! »

Cuddy vedendo la sua faccia non riuscì a trattenere un accenno di sorriso, doveva proprio ammetterlo: era un bravissimo attore.

Ma appena vide il volto di lui illuminarsi nella consapevolezza di averla fregata, tutta la rabbia e la frustrazione le si ripresentò in un batter d’occhio.

« Come hai potuto?! » iniziò a sbraitargli contro « Io mi preoccupavo per te, e tu eri qua tranquillo a farti beffe di me, mentre tutto l’ospedale rideva alle mie spalle per la tua ennesima bravata! »

Cuddy aveva un’espressione arrabbiatissima dipinta sul viso. House scoppiò a ridere.

« Be', certo… » le disse fra un risolino e l’altro « In effetti affrontare i chiacchiericci di tutte quelle infermiere pettegole dev’essere un’impresa degna di Hercules! »

« Tu! » rispose puntandogli un dito sul petto, tanto infuriata che House smise all’istante di ridacchiare « Tu sei un bastardo, misantropo e miserabile manipolatore! »

House continuò a sbeffeggiarla: « Non c’è un sinonimo di “bastardo” che incominci per “m”? così avresti fatto l’en-plein…»

Cuddy alzò le braccia e sbuffò, esasperata. Cosa doveva fare con lui? « Sei davvero impossibile! No, con la “m” non me ne vengono in mente, però ne avrei un bel po’ con altre lettere, ad esempio con la “s”…»

« Sarò anche come dici tu… » la interruppe House, sorrise « Però ti piaccio! »

Cuddy digrignò i denti e strinse i pugni, si voltò, e percorse a grandi passi l’ingresso, senza più rivolgergli lo sguardo. Non lo avrebbe sopportato un minuto di più.

House le zoppicò dietro.

Arrivati davanti alla porta di casa, House la bloccò, stringendole una mano intorno al polso.

« E dai. » disse  « Proprio perché sono un bastardo, misantropo e miserabile manipolatore dovevo mantenere la mia originalità… » continuò girandola « … per farti la proposta, no?! »

Cuddy spalancò gli occhi per la sorpresa, ma non ebbe tempo di proferire parola, perché House avvicinò le labbra alle sue, cominciando a baciarla.

Cuddy si sentì sciogliere, si lasciò andare e rispose al bacio, che si fece sempre più appassionato, intenso e profondo.

Si staccarono solo nel momento in cui mancò loro l’aria.

Cuddy abbassò il viso e sussurrò: « Io… non posso, mi spiace, la mia risposta è no. »

Si guardarono.

Sul volto di House si dipinse un sorrisetto beffardo: « Ma io scherzavo! »

Cuddy si voltò, aprendo la porta: « Be'… » disse uscendo con lo stesso sorriso di lui « Io no! »

 

 

FINE

 

 

 

 

 

 


N.B.:  Qui di seguito risponderò a tutte le recensioni che mi verranno fatte, aggiornerò di volta in volta. Rika ^^

@veleno23: sono contenta che ti sia piaciuta, e soprattutto che ti piaccia il mio modo di scrivere! Purtroppo però devo deluderti: questa storia è nata per essere una shot, corta così... quindi mi dispiace, ma non ci sarà un seguito! Grazie! =)

@huddy4e: Felice che apprezzi l'originalità! Ne ho scritte parecchie su questo genere... se guardi il mio profilo ne troverai! Grazie! xD

  
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