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Autore: Mikela_esme_cullen    14/07/2010    5 recensioni
La vita è strana... un giorno sei la persona più calma del mondo e un giorno dopo impazzisci per amore! sì è vero... l'amore è il sentimento più bello... però a volte può essere anche il più britto!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ragazzi! Sono nuova, quindi vorrei invitarvi a leggere la mia storia. Lo so benissimo che non è molto bella… però in futuro potrei fare molto meglio.

Vorrei darvi alcune anticipazioni:

La vita è strana... un giorno sei la persona più calma del mondo e un giorno dopo impazzisci per amore! sì è vero... l'amore è il sentimento più bello... però a volte può essere anche il più britto!

Buona lettura! 

 

                                                                                                                                 

Andrea, questo è il mio nome. Sono una quattordicenne che abita in un paesino in provincia di Cremona.

Ho vari amici, ma una a cui tengo in particolare, un’amica del cuore: si chiama Sophia, anche lei abita qui… Pensate che fortuna: abitiamo nella stessa via, è dall’asilo che siamo in classe insieme, pratichiamo pallavolo insieme e i nostri genitori sono amici per la pelle. Infatti, dall’asilo, come noi che sono stati in classe insieme, a parte alle superiori, dove ognuno a preso una strada diversa, però sono sempre stati in contatto, ogni volta che uscivano di scuola massaggiavano fino a sera. Fino a quando tra i miei e i suoi scoccò la scintilla.

Così noi due non potevamo non essere amiche!

Ricordo come fosse ieri il giorno che l’ho conosciuta: avevamo 3 anni, lei vestita con gonna rosa e maglietta azzurra, un cappellino blu che si abbinava benissimo agli stivaletti. Lei impeccabile come del resto sempre sino ad oggi, con un fiocchetto che le sorreggeva il ciuffo biondo… e poi gli occhiali da sole, dei ray-ban neri con bordo oro. A volte portava una tracolla di jeans, ma non sempre dipende dalle occasioni. Oltre alla descrizione, dove si può capire che la famiglia è benestante, basta guardare la villa, lungo il viale alberato. È immensa, con tre rampe si scale; con delle camere bellissime e grandissime; con un giardino immenso, infatti la prima volta che ho giocato a nascondino non la trovavo più!; e pensate che hanno anche una cameriera che prepara i pasti e pulisce quell’immensa casa. Era fatta di mattoni e sul tetto si potevano notare i pannelli solari. In giardino si notava l’erba tagliata sempre bassa e sempre di quel verde acceso che salta agli occhi.

Invece io ho uno stile completamente diverso: infatti portavo una maglietta nera (il mio colore preferito), e un paio di jeans con la salopette (bretelle). Indossavo scarpe nere. Però io,al contrario di lei, portavo un marsupio rosso. Io non ero ricca come lei, ma mi potevo permettere vestiti firmati e una bella casa. Infatti ho una villetta, sempre lungo il viale alberato in legno, che richiama la forma di una baita di montagna, soltanto più grossa.

Parevamo modelle che da lì a poco dovevano fare una sfilata di moda, invece era soltanto un giorno festivo, e provate a immaginare il giorno di Natale o Pasqua come ci saremmo vestite!

Va be’, in quegli anni sì che si stava bene!!!

 

Passarono gli anni… e restammo amiche nonostante le piccole discussioni.

Ogni giorno dopo scuola ci alternavamo per andare a casa dell’ altra a fare i compiti o a giocare; d’estate facevamo le vacanze insieme: la più significativa è stata la crociera, dove lei ha conosciuto un ragazzo. Sembrava che le piacesse perché continuava a parlarmene. Mi diceva che aveva due anni più di noi e abitava in un paese vicino al nostro, aveva la moto e, secondo lei, a lui piaceva. Quando me lo disse scoppiai a ridere.

Dopo la mia risata ci restò molto molto male perché forse da me nn se la aspettava! O forse sperava che le dicessi: “tesoro, chi potrebbe resistere al tuo fascino!”. Mah, resta il fatto che qualche sera dopo la scoprii a piangere nella sua cabina, tutta sola. In quel moment capii quanto lei tenesse a questo “Luca”, e capii che stupida che ero stata a ferire i suoi sentimenti ridendo. Cercai di consolarla, scusandomi. Lei mi disse che non era ferita tanto da me, ma da lui che non le rivolgeva parola e non la “cagava” di uno sguardo.

Parlammo per più di un’ora fino quando le chiesi di conoscerlo. Decisi che gli avrei parlato perché non sopportavo che Sophia soffrisse per colpa di un ragazzo!

Soprattutto uno che non aveva mai visto prima, come si permetteva di entrare nella vita di Sophia e sconvolgerla!?!?

No, non lo potevo sopportare, per questo decisi di parlargli, anche se non lo conoscevo dovevo fare qualche cosa!

 

 

Eccoci alla fine del capitolo, vi prego di lasciare recensioni sia positive che negative così nel prossimo capitolo potrei migliorarmi. Sarò felice di rispondervi.   

  
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