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Autore: DangerousMinds    14/07/2010    1 recensioni
Dangerous Minds è il titolo di una fanfiction attualmente in via di sviluppo, che si ispira alla Twilight saga, ed ha l'intenzione di esserne una continuazione! Scrissi i primi capitoli un anno fa. Per questo considero gli ultimi i migliori. La storia è narrata in prima persona da Nessie (Renesmee Cullen) figlia di Edward e Bella. Nei capitoli sono narrate le sue vicende da giovane adolesciente. Spero vi piaccia. Buona Lettura.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era tutto così buio. Credevo di aver raggiunto la fine della mia felice vita. Ma non era possibile, in fondo, il mio gene immortale mi teneva legata alla vita come una catena. Non me ne sarei andata così facilmente. Il buio si attenuò e prese una sfumatura grigia molto più chiara, finalmente riuscivo a vederci. Una bianca figura danzava lontana, e avvicinandomi, non avetti più dubbi: era un vampiro.
Chi altro avrebbe potuto aver tanta grazia e bellezza? Ma non stava propio danzando.
Mi stava correndo incontro. All'inizio pensavo fosse la zia Alice, ma poi mi accorsi che non era affatto lei. Il suo volto aveva una strana bellezza maschile. Lunghi capelli neri scendevano lungo le sue spalle.
I suoi occhi erano irradiati da un rosso acceso poco confortante.
Non sapevo da chi scappavo, ma una cosa era sicura, non aveva buone intenzioni.
In fondo, dovevo aspettarmelo. Nel mio corpo infatti, diversamente dai miei genitori e da i miei parenti scorreva il sangue e il mio cuore batteva. Lo spazio sembrava infinito e vuoto.
Sapevo che mi avrebbe raggiunto. I vampiri sanno essere molto veloci e forti quando serve.
Ogni speranza si era ormai spenta, e stavo per voltarmi per arrendermi alla folle fuga quando lo vidi. Come al solito la t-shirt l'aveva lasciata a casa, esibendo il suo fisico perfetto.
Gli stavo correndo in contro quando uno strano suono cominciò a echeggiare nei dintorni.
Il suono era talmente forte ed impossibile da ignorare che venni catapultata fuori dal mio incubo, propio nel momento in cui l'avventura stava prendendo una bella piega.
Disinnescai la sveglia e mi alzai dal letto, pronta per un altro giorno di scuola.
Quella mattina lui non c'era. E come spesso accadeva feci una magra colazione, sola.
Salutai mamma e papà e uscii di casa per andare a scuola. La Junior High School non distava molto.
Si trovava vicino alla vecchia Forks High School, dove mamma e papà si erano conosciuti.
La mia era una vita semplice, come quella di una qualsiasi quattordicenne.
L'anno prossimo avrei dovuto scegliere la scuola superiore da frequentare, e molto probabilmente
avrei scelto la Forks High School. Forks mi piaceva. Era una pacifica cittadina dove ognuno si faceva gli affari propi e si faceva poche domande. Il nonno per esempio avrebbe dovuto dimostrare 31 anni in più, ma per fortuna in ospedale la gente faceva poche domande.
Durante la lezione di inglese, ripensai allo strano sogno di quella notte. Ripensandoci
quel vampiro mi era familiare.La sera, quando tornavo a casa stavo pensando propio a quello, e dal salotto venne la voce di mio padre. "Nessie, vieni qui perfavore, ti devo parlare".
Mi diressi da lui, e notai la sua aria preoccupata. "C'è qualche problema papà?" all'inizio non rispose. "Allora?" sapevo che insitendo sarei riuscita a farlo parlare.
"Ehm... Cosa ci fà Aro Volturi nei tuo sogni?". Un brivido mi attraversò.
Era tutto chiaro. Il vampiro che avevo sognato la notte precedente era Aro.
L'avevo conosciuto quando ero molto piccola e mamma e papà erano in grande pericolo a causa mia. "Non ne ho idea!" Risposi velocemente. "Piccola, non devi aver paura di lui, non riuscirà mai a farti del male! E se ne avesse l'intento, la zia Alice lo prevederebbe, e noi saremmo pronti ad affrontarlo." Ma perchè avevo tanta paura di lui? Forse perchè voleva intensamente che mamma ,
papà e la zia Alice si unissero al suo clan, dati i loro fantastici doni.
"Non preoccuparti, non ti abbandoneremo mai piccola ". Anche sta volta aveva letto nella mia mente e scoperto ciò che temevo, per poi rassicurarmi e coccolarmi dolcemente. "Ehm.. papà?" gli chiesi "Stasera posso uscire con Jake?" lui annuì ormai rassegnato, io e Jacob ci appartenevamo.

 

 

Era tutto così buio. Credevo di aver raggiunto la fine della mia felice vita. Ma non era possibile, in fondo, il mio gene immortale mi teneva legata alla vita come una catena. Non me ne sarei andata così facilmente. Il buio si attenuò e prese una sfumatura grigia molto più chiara, finalmente riuscivo a vederci. Una bianca figura danzava lontana, e avvicinandomi, non avetti più dubbi: era un vampiro. Chi altro avrebbe potuto aver tanta grazia e bellezza? Ma non stava propio danzando.Mi stava correndo incontro. All'inizio pensavo fosse la zia Alice, ma poi mi accorsi che non era affatto lei. Il suo volto aveva una strana bellezza maschile. Lunghi capelli neri scendevano lungo le sue spalle.I suoi occhi erano irradiati da un rosso acceso poco confortante.Non sapevo da chi scappavo, ma una cosa era sicura, non aveva buone intenzioni.In fondo, dovevo aspettarmelo. Nel mio corpo infatti, diversamente dai miei genitori e da i miei parenti scorreva il sangue e il mio cuore batteva. Lo spazio sembrava infinito e vuoto.Sapevo che mi avrebbe raggiunto. I vampiri sanno essere molto veloci e forti quando serve.Ogni speranza si era ormai spenta, e stavo per voltarmi per arrendermi alla folle fuga quando lo vidi. Come al solito la t-shirt l'aveva lasciata a casa, esibendo il suo fisico perfetto.Gli stavo correndo in contro quando uno strano suono cominciò a echeggiare nei dintorni.Il suono era talmente forte ed impossibile da ignorare che venni catapultata fuori dal mio incubo, propio nel momento in cui l'avventura stava prendendo una bella piega.Disinnescai la sveglia e mi alzai dal letto, pronta per un altro giorno di scuola.Quella mattina lui non c'era. E come spesso accadeva feci una magra colazione, sola.Salutai mamma e papà e uscii di casa per andare a scuola. La Junior High School non distava molto.Si trovava vicino alla vecchia Forks High School, dove mamma e papà si erano conosciuti.La mia era una vita semplice, come quella di una qualsiasi quattordicenne.L'anno prossimo avrei dovuto scegliere la scuola superiore da frequentare, e molto probabilmenteavrei scelto la Forks High School. Forks mi piaceva. Era una pacifica cittadina dove ognuno si faceva gli affari propi e si faceva poche domande. Il nonno per esempio avrebbe dovuto dimostrare 31 anni in più, ma per fortuna in ospedale la gente faceva poche domande.

Durante la lezione di inglese, ripensai allo strano sogno di quella notte. Ripensandociquel vampiro mi era familiare.La sera, quando tornavo a casa stavo pensando propio a quello, e dal salotto venne la voce di mio padre. "Nessie, vieni qui perfavore, ti devo parlare".Mi diressi da lui, e notai la sua aria preoccupata. "C'è qualche problema papà?" all'inizio non rispose. "Allora?" sapevo che insitendo sarei riuscita a farlo parlare."Ehm... Cosa ci fà Aro Volturi nei tuo sogni?". Un brivido mi attraversò.Era tutto chiaro. Il vampiro che avevo sognato la notte precedente era Aro.L'avevo conosciuto quando ero molto piccola e mamma e papà erano in grande pericolo a causa mia. "Non ne ho idea!" Risposi velocemente. "Piccola, non devi aver paura di lui, non riuscirà mai a farti del male! E se ne avesse l'intento, la zia Alice lo prevederebbe, e noi saremmo pronti ad affrontarlo." Ma perchè avevo tanta paura di lui? Forse perchè voleva intensamente che mamma ,papà e la zia Alice si unissero al suo clan, dati i loro fantastici doni."Non preoccuparti, non ti abbandoneremo mai piccola". Anche sta volta aveva letto nella mia mente e scoperto ciò che temevo, per poi rassicurarmi e coccolarmi dolcemente. "Ehm.. papà?" gli chiesi "Stasera posso uscire con Jake?" lui annuì ormai rassegnato, io e Jacob ci appartenevamo.

Quella sera uscii con Jacob. Mi portò a la Push, e ci sedemmo sugli scogli a guardare le stelle. "Belle vero?" mi chiese lui,
non avendo argomenti più interessanti da raccontare. "Si, splendide! Ma.. Jake, che fai tutto il giorno? Ormai hai 30 anni
(anche se ti consideri sedicenne), e non credo alla storia che tu sia a scuola...". Notai subito la sua insicurezza.
"Bhè... io sono il capo branco ora, l'alfa. Senza di me il branco non esiste. Chi credi che possa proteggerti dai succhiasangue cattivi,
se passo tutto il mio tempo con te?" Le sue parole mi fecero sorridere. "Si hai ragione. Ma sento moltissimo la tua assenza
quando non sei con me." Parlammo di molte cose quella sera. Jacob mi raccontò tutto ciò che sapeva di Aro, quello che gli aveva raccontato
la mamma, e anche lui mi rassicurò come aveva fatto mio padre. Poi mi riaccompagnò a casa, mi diede un grande abbraccio caloroso e mi accompagno
a letto. Poi mi diede la buonanotte e scomparì, saltando fuori dalla finestra. Pensavo che l'avrei rivisto solo dopo alcuni giorni,
ma la mattina dopo invece, era lì che mi aspettava. Era domenica, e per fortuna, avrei potuto trascorrere il mio tempo con lui visto
che non c'era scuola. "Ciao tesoro. Facciamo colazione insieme?" Stupita da quella domanda annuì.
"Ho i miraggi o stai indossando una camicia Jake?" era la prima volta che vedevo Jackob Black così elegante.
"Nessie, tuo padre mi ha parlato di un incubo..." papà era troppo preoccupato, il mio era solo uno stupido sogno!
In fondo, poteva essere preoccupante se lo avesse sognato Alice, ma le mie erano semplice immagini passate,
rievocate probabilmente dalla solitudine che provavo. "Siete tutti troppo preoccupati! Comunque se ti interessa...
ti accontento subito!" Porsi la mia mano sulla sua calda guancia e pensai al sogno. La mia abilità
infatti mi permetteva di trasmettere tutte le immagini che pensavo nella mente di qualunque persona
io toccassi, con un semplice contatto. Dopo pochi secondi lasciai la sua guancia e continuai a mangiare.
Il suo sguardo era perso, come se quello che avesse visto lo avesse sconcertato. "Jake?" la voce di mia mamma riportò
Jacob allo stato cosciente. Anche lei era stupita di vederlo in casa."Ciao Bella! Da quanto..."
Parlammo di scuola, di Jacob e me insieme, e mamma ci raccontò di quando lei,
appena trasformata in vampira dopo la mia nascita, si era arrbbiata con Jacob per aver avuto il suo imprintig su me.
Jacob sembrava ricordarlo bene quel momento di 14 anni fa, ma a me nessuno ne aveva mai parlato.
Anche a mia madre sembrava strano l'insolito look di Jacob. Lei lo ricordava molto diverso.
Lo pensava con la sua divisa da meccanico, con normali t-shirt oppure a petto nudo, ma mai con una camicia.
Insospettita dalla faccenda gli chiesi: "Allora Jake, come mai questo nuovo look?" lui indulgiò qualche secondo
poi mi rispose "Oggi è un giorno speciale! Non ricordi Nessie?" Ancora più insospettita pensai...12 novembre?
Lui e mia madre mi augurarono all'unisono "Buon compleanno Nessie!" e Jake mi strinse in un forte abbraccio.
Poi mi consegnò un pacchetto, avvolto da una carta dorata, e fissato con un grande fiocco rosa.
Scartai il regalo. All'interno della complicata confezione, si trovava un piccolo anello d'oro giallo.
"Oh jake, è un regalo meraviglioso". Diversamente da mia madre infatti, io amavo le feste e i regali,
sarà stata la mia giovinezza insieme alla creativa zia Alice?
"Sono felice che ti piaccia, ho speso tutti i miei risparmi per regalartelo..."
Era in quei momenti speciali, che scoprivo quanto era fantastico quel ragazzo.
Poco più tardi rientrò a casa mio padre seguito da il resto della famiglia (Alice,Rosalie, Emmet e Jasper)
e anche lui si era ricordato del mio compleanno, l'unica a non ricordarselo ero stata io? Anche lui aveva un regalo in mano da parte sua. Scartai anche il suo regalo. All'interno della piccola confezione c'era uno smeraldo gigantesco, una pietra del genere se le sarebbero potuta permettere solo i cullen!
La zia Alice invece mi aveva organizzato un mega festa di compleanno, a cui aveva invitato
tutti i licantropi e i miei compagni di classe ( come aveva fatto a convincerli? ) naturalmente nella grande casa cullen!

Poco più tardi eravamo lì, e la festa era iniziata. Tutti gli invitati avevano un regalo!
Il risultato? Una montagna di regali! Ricevetti un computer portatile, un cellulare nuovo,un vestito molto carino
(merito della zia Rosalie), e tanti altri accessori. Durante tutta la durata della festa il papà suonava al piano
le migliori canzoni del suo repertorio. E mentre lui suonava, io e jacob ci siamo lanciati al centro della stanza abbiamo
danzato sulle note di quelle fantastiche melodie, mentre tutti gli invitati cercavano un partner per imitarci.

 

  
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