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Autore: valehina    15/07/2010    2 recensioni
Lei fissò lui. Lui fissò lei.
Il momento era magico. Nessuno sapeva che cosa sarebbe successo, però entrambi avrebbero desiderato che quell’istante, in cui i loro occhi si erano congiunti, durasse in eterno.
A quanto pare, però, l’impaziente cliente appoggiato al bancone non era dello stesso parere.
[NaruHina, accenno al SasuSaku] [DA &Quotes inspiration]
Questa storia partecipa alla Love Challenge - Do you love me? indetta da Mayumi_san.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'I love you. Randomly, but I love you.'
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Forse fu il Caso – Ne avevano il diritto.

 Autore (su EFP e sul forum, se differenti); ValeHina

 Titolo della fanfiction; Forse fu il Caso – Ne avevano il diritto.

 Pairing; NaruHina; accenni al SasuSaku

 Rating; verde

 Genere; Introspettivo, Romantico, Sentimentale, un po’ Fluff

Avvertimenti; AU, OneShot

Introduzione (obbligatoria);

Lei fissò lui. Lui fissò lei.
Il momento era magico. Nessuno sapeva che cosa sarebbe successo, però entrambi avrebbero desiderato che quell’istante, in cui i loro occhi si erano congiunti, durasse in eterno.
A quanto pare, però, l’impaziente cliente appoggiato al bancone non era dello stesso parere.

Note dell'autore (obbligatorie). In fondo :D

 

 

Forse fu il Caso – Ne avevano il diritto.

 

You don’t have to die in order to make a living.
Lynn Johnston

 

I loro sguardi si incrociarono di scatto, come mai prima avevano fatto. Sebbene intorno a loro ci fosse il più rumoroso – e imbarazzante, avrebbe detto lei in seguito- macello di tutti i tempi, cadde un silenzio incantato, quasi religioso.

Lui non era mai stato in un locale del genere, mai. Era solo colpa di quei disgraziati dei suoi amici, e di un addio al celibato, che si trovava in un pub pieno di gente, di suoni, di alcol. 
E di spogliarelliste.

Lei praticamente viveva in quel bar, anche se avrebbe preferito farne a meno. Dopo l’università, questo era l’unico impiego con un compenso abbastanza redditizio da permetterle di pagare l’affitto del suo appartamento – c’era anche da dire che sua sorella non l’aiutava per niente. Ma che poteva farci? Stava affrontando l’ultimo anno di liceo, perciò andava lasciata in pace.                                                                                
Perlomeno l’avevano messa al bancone e non sul palco dello strip-tease. Ringraziava ogni santo giorno il Signore per questo.

Lui era depresso. Parecchio. Effettivamente chiunque lo sarebbe stato: la ragazza di cui era cotto da anni stava per sposarsi con il suo migliore amico.     
Diciamo che era stato un po’ un colpo basso, per lui. Avrebbe voluto spaccare la faccia al carissimo Sasuke, ma non aveva tenuto conto del corso di autodifesa di Sakura. Conclusione: una notte in ospedale per lui.                                                                                                                 
Certo, ora che erano passati sei mesi lui aveva digerito la cosa, tanto da poter fare il testimone dello sposo. Gran bella responsabilità, si diceva lui. E poi ricordava parecchi film nei quali la sposa abbandonava lo sposo sull’altare e scappava con il testimone di nozze.                               
Ci sperava in questo? Un po’ sì e un po’ no. Perché finalmente aveva capito che forse Sakura non era la ragazza adatta a lui. Anzi, non lo era per niente.
Lui aveva bisogno di trovare, quando tornava nel suo appartamento, una ragazza che lo amava con tutto il cuore, che gli aveva preparato la cena e un bagno caldo.
Certo, forse era una visione un po’ maschilistica. Però i sogni sono sogni.  
Dopo aver sofferto per un amore impossibile, lui sentiva di meritarsi una cosa simile. Ne aveva il diritto.

Lei era una ragazza semplice. Aveva frequentato l’università per il puro piacere di imparare – cosa sempre più rara ai giorni nostri, e una volta ottenuta la laurea si era presa un periodo di riposo. Scappando di casa con la sorella.
La situazione familiare era ormai insostenibile: suo padre aveva sempre richiesto il massimo da lei, facendole frequentare scuole private costantemente odiate, poichè si ritrovava costretta a frequentare gente snob e materialista.                                                                                               
E poi c’era quel senso di inadeguatezza e di inferiorità che era semplicemente impossibile tollerare. Lei era sempre un disastro, un danno, uno scarto della società, un nulla.          
Ogni cosa però ha la propria fine. E così se ne erano andate, lasciandolo solo nel suo mondo egocentrico e perfetto. Non ne sentivano la mancanza, anzi: finalmente erano libere di compiere le loro esperienze. Erano libere di sbagliare e di ridere sui loro errori.                                                                                        
Certo, lei non si aspettava di ritrovarsi in un club di spogliarelliste a servire dei cocktail. Però sentiva che ci sarebbe stato un punto di svolta. 
Un qualcosa – o un qualcuno- che le avrebbe illuminato la giornata, che l’avrebbe fatta sentire felice anche nei giorni di pioggia, che non l’avrebbe mai costretta ad essere qualcuno che non era.                                                                               
Ne aveva senza dubbio il diritto.

 

Lei fissò lui. Lui fissò lei.                                                                                                                   
Il momento era magico. Nessuno sapeva che cosa sarebbe successo, però entrambi avrebbero desiderato che quell’istante, in cui i loro occhi si erano congiunti, durasse in eterno.                     
A quanto pare, però, l’impaziente cliente appoggiato al bancone non era dello stesso parere.         

“E allora, questo drink?! Ci vuole così tanto tempo?”

Lei si riscosse, come svegliandosi da un lungo sonno ristoratore. Abbassò un istante lo sguardo mentre si scusava con l’uomo e prendeva un bicchiere, e, quando lo rialzò, gli splendidi occhi celesti di prima erano scomparsi.                                                                                                     
Se fosse stata Hanabi, avrebbe tirato un ceffone al cliente e sarebbe corsa per il locale a cercare il proprietario del meraviglioso sguardo incantatore. Ma lei non era sua sorella.
Preparò il drink più velocemente possibile e lo porse al cliente.

In quel momento -mentre la sua mano era sospesa in aria e reggeva il bicchiere freddo e scivoloso, proprio in quel momento quegli occhi bellissimi riapparvero proprio davanti a lei.                          
A circa dieci centimetri dai suoi.

 

“Ops! Cavolo, ma chi è che spinge?! Scusami, io volevo solo…”  
Sentì solo questo, perché poi entrò in azione il Fato.

Forse fu il Caso che le fece appoggiare la mano libera sul bancone.
Forse fu il Caso che il bancone fosse bagnato.
Forse fu il Caso che lei scivolò in avanti con tutto il peso del corpo.                                                          
Forse fu il Caso a farle sbattere la testa contro la spalla di lui.                                                                  
Forse fu il Caso che il cocktail che aveva in mano si rovesciasse addosso ad entrambi.                                                                                            
Forse fu il Caso che, visti da lontano, sembrassero due giovani innamorati abbracciati e bagnati come pulcini.                         
Forse fu il Caso che, dopo che lei si fu rialzata, tremendamente imbarazzata e sull’orlo delle lacrime, lui scoppiasse a ridere.                                                                                                           
E forse fu sempre il Caso a far ridere anche lei, soprattutto dopo quello che lui le disse.

 
“Ehi, non devi ammazzarti per guadagnarti da vivere!”

 

Lì forse capirono di aver trovato quello che cercavano.                                                                   
Lei aveva trovato il suo punto di svolta.                                                                                          
Lui aveva trovato la realizzazione del suo sogno.                                                                                     
Ed entrambi avevano capito una volta per tutti che avevano avuto il diritto di trovarsi. Di trovarsi per sempre.

 Fine.

 

NdA:

Oh. Finalmente riesco a scrivere una NaruHina, dopo chissà quanto tempo.
E forse questa è decente. Yuppi. :D

Allora, intanto diciamo che stavo per prendermi un infarto perché, proprio mentre stavo scrivendo le NdA, è saltata la corrente. Il colpo che mi sono presa è stato micidiale.                                     Grazie al cielo avevo già salvato. xD

Dunque, da dove nasce questa storia?                                                                                               
Eh, magari fosse una storia vera. ;_;

Ho deciso che d’ora in poi aiuterò così la mia ispirazione: scegliendo un’immagine da DeviantArt e una citazione. Tutto ovviamente arrandom (ossia a caso -_-).
Credo che ci costruirò sopra una serie, perché no? Devo solo trovare un nome adeguato ç_ç
In ogni caso, la citazione che ho utilizzato è quella all’inizio, che poi ho tradotto facendola dire a Naruto. Sì, il termine ‘ammazzare’ è molto più quotidiano di ‘uccidere’. u_u
L’immagine è ‘drink up002’ di EmilyLilac.

drink up002 

Passiamo alla storia. Ok, mi rendo pienamente conto di non essere originale per niente, anzi. -_-
Ehi, mi è uscita così, di botto. E sono felice di essere tornata a scrivere così, di botto. *o*9

La storia della famiglia Hyuga: ho fatto abbandonare Hiashi il Bastardo, buahahahah >:D
Ovviamente quello che ha passato Hinata è lo stesso di Hanabi. Le sorelle Hyuga condividono lo stesso destino *annuisce*

Sakura e Sasuke - in particolare Sakura- sono dei veri e propri bastardi xD
Però la SasuSaku dev'essere così. <3

Vediamo…non mi sembra di dover aggiungere altro.
Spero che la storia piaccia, e ringrazio vivamente coloro che leggeranno, commenteranno, etc etc.

Un bacio a tutti :3

Vale

 

(p.s. il banner di partecipazione alla Love Challenge di Mayumi <3)

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