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Autore: Daydreamer    16/07/2010    11 recensioni
Sono passati tre anni dall'avventura nel Labirinto. Ora Sarah frequenta un collegio prestigioso e vive serena la sua vita di normale adolescente con i suoi amici. Finchè un giorno strani incubi cominciano a turbare il suo sonno.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno a tutti

Buongiorno a tutti, incoraggiata dal fatto che qui su EFP c’è una sezione di Labyrinth, ho finalmente ho deciso di postare questa vecchissima fan fiction che giaceva da anni nel mio cassetto. E’ ancora incompleta ma spero che postarla qui mi faccia venire l’ispirazione per concluderla. La storia ce l’ho tutta in testa, è solo che non vuole uscire dalla penna! ;-P

Buona lettura!
Daydreamer

As the world falls down
Prologo


“Buon compleanno Sarah!” I ragazzi mi festeggiano, brindiamo con dei bicchieri di plastica, accoccolati nelle vecchie poltrone del Pensatoio, una saletta in disuso adiacente alla biblioteca dell’istituto in cui studiamo di cui nessuno sembra conoscere l’esistenza. Doveva essere lo studio del bibliotecario un tempo, o forse una saletta di lettura provata, quello non l’avevamo mai capito.
Ci si entra da una porta nascosta tra gli scaffali della biblioteca, chiusa per tutti tranne che per noi, dopo che i gemelli Prescott ne avevano recuperato la chiave chissà dove. Così era diventata il nostro rifugio, dei ‘Topi di Biblioteca’, cinque ragazzi della Prescott Boarding School con il pallino dei libri, dei racconti e di tutto ciò che è fuori dal comune.
Mi porto un bicchiere alle labbra, questo non è uno spumante da quattro soldi. Subito lancio un’occhiata a Natalie.
“Questo spumante è davvero ottimo! Come avete fatto a procurarvelo?”
“Oh, non ti preoccupare per questo! Diciotto anni si compiono una volta sola nella vita!” mi risponde suo fratello Charlie allegramente.
“Che volete dire con questo?”
Divento sospettosa, Natalie e Charlie sono delle vere pesti quando ci si mettono. I due ghignano di soddisfazione, due diavoletti biondi e praticamente identici.
“Non mi dite che l’avete rubato??” esclama Amy intimorita.
“Non direi proprio rubato…direi piuttosto che si tratta di un prelievo dalla cantina di nostro nonno. Siamo sicuri che capirà quando…”
“Vuoi dire se…” puntualizza il fratello.
“…se glielo diremo!” conclude Natalie allargando il sorriso.
Amy si batte una mano sulla fronte e anche io sono esterrefatta, ma anche commossa. I quattro davanti a me sono i migliori amici che io abbia mai avuto (almeno in questo mondo). Quando mi sono trasferita alla Prescott non avrei mai pensato di trovarmi così bene.
La mia matrigna Karen lo aveva proposto qualche mese dopo la mia avventura nel Labirinto. All’inizio non volevo assolutamente accettare, ma poi avevo riflettuto: la situazione in casa era migliorata, non vedevo più il rapporto con Karen come una lotta, e poi su una cosa aveva ragione, dovevo smettere di stare da sola, dovevo crescere ed aprirmi al mondo e allontanarmi dal mio vecchio modo di vivere mi avrebbe aiutata.
“Sarah, tutto bene?” Nat mi tocca la spalla.
“Oh scusa, ero soprappensiero,” dico, e mi reinserisco nel discorso.
La serata trascorre piacevole, non ci annoiamo mai noi cinque insieme.
“Accidenti!” esclama Danny all’improvviso, “è mezzanotte passata! Dobbiamo tornare nelle nostre camere!”
Annuisco, per quanto abili possiamo essere a non farci beccare mentre gironzoliamo per la scuola, non possiamo rischiare in questo caso. All’una sarebbe passato il custode a chiudere a chiave la biblioteca e, se non stavamo attenti, saremmo rimasti chiusi dentro.
Mettiamo a posto sommariamente e poi usciamo dal Pensatoio. Ci ritroviamo in un’ampia sala illuminata solo dalla luce della luna. La vecchia biblioteca è un posto molto suggestivo con le sue alte volte di pietra e gli scaffali di quercia scura.
Arrivati all’atrio ci separiamo per raggiungere i rispettivi dormitori.Torno alla mia stanza con gli occhi che brillano e la testa che gira, forse è la stanchezza, ma è più probabile che io abbia esagerato con lo spumante. Entro nella stanza e mi preparo per andare a dormire senza neanche accendere la luce.
“Buon compleanno Sarah…”
Sento una voce nell’aria, è poco più che un sussurro ma mi immobilizzo e il mio sguardo va immediatamente al cassetto del comodino. Li c’è lui, il libro. L’ho portato con me, non ne ho potuto fare a meno. Spesso mi ritrovo a prenderlo in mano, ad accarezzarne la copertina, ma non ho mai più avuto il coraggi di aprirlo.
Ciononostante, appena sento quella voce, la riconosco subito. Un nodo alla bocca dello stomaco si forma all’improvviso, ma non è del tutto spiacevole. Mi infilo sotto le coperte con il cuore che mi batte forte.So benissimo cosa accadrà, lui apparirà e mi farà danzare per tutta la notte.
Ma questa volta è diverso. Mi trovo immersa nella nebbia, una grigia e soffocante cortina di umidità. Rabbrividisco.
Mani invisibili sfiorano la pelle nuda delle mie braccia, tocchi delicati e seducenti, il loro calore mi scalda e io mi abbandono fiduciosa ad essi, sorridendo. Ben presto però i tocchi si fanno più forti, più insistenti, lascivi. Mi toccano i seni, poi risalgono sulle cosce, sollevandomi la leggera veste che indosso. Mi spingono a terra senza gentilezza.
Sono terrorizzata, ho le lacrime agli occhi. Riesco a pensare a un’unica cosa, un’unica persona. Colui che può aiutarmi. Senza nemmeno che me ne renda conto dalle mie labbra esce un sussurro.
“Jareth, aiutami!”
La nebbia è squarciata da una luce dorata che si diffonde dappertutto.
Mi sveglio di soprassalto e mi ritrovo a fissare il soffitto. Ormai è l’alba, mi raggomitolo nel letto con gli occhi sbarrati, aspettando che la sveglia suoni.

  
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