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Autore: Linkin Crazy    16/07/2010    2 recensioni
Quarto Anno, si avvicina il Ballo del Ceppo. Ron ha finalmente compreso che Hermione è una ragazza, e la invita al Ballo. Hermione rifiuta, e fugge il camera. Cosa avrà pensato dopo quella situazione?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La stupidità di un ragazzo

 

<< Hermione… tu sei una ragazza… >>.

<< Però, sei un fulmine >>.

Aveva cercato di chiudere il discorso il più velocemente possibile, rifugiandosi nel dormitorio femminile dei Grifondoro. Scarlatta in volto, si era buttata sul suo letto, senza sfilarsi le scarpe, affondando la testa nel cuscino – riemergendo poi per respirare liberamente.

Hermione era sempre stata una ragazza irascibile, lo sapeva da sé; ma, quella volta, credeva di aver esagerato, nonostante frammenti dell’ultima conversazione le riaffioravano nella mente, rendendola ancora più incredula del comportamento di Ron.

<< Non posso venire al ballo con te, perché ci vado già con un altro >>.

<< No, non è vero! L’hai detto solo per liberarti di Neville! >>

Hermione non riusciva proprio a capire cosa passasse nella testa di quell’idiota. Ron lo sapeva che lei apparteneva al genere femminile; e allora, perché parlarle in quel modo?

<< Ok, ok, lo sappiamo che sei una ragazza. Va bene? Adesso ci vieni? >>

Quell’ultima frase l’aveva sconvolta, più di tutto il resto. Scoppiò a piangere, abbassando la testa sul suo letto, dentro il cuscino.

Hermione… tu sei una ragazza…

“Certo che sono una ragazza, sciocco di un Weasley!” Il pensiero riecheggiò nella sua mente, creando una sottospecie di eco quasi indistinto.

“Ma perché me la sto prendendo così tanto? È naturale, per Ron, dire cose senza senso” Pensò poi, cercando di risollevarsi di morale.

Ma Hermione, nel profondo del suo cuore, lo sapeva benissimo perché stava reagendo in quel modo. Le era sempre piaciuto Ronald, fin dal loro primo anno: adorava le sue battute, perché la rendevano allegra (sempre che non fossero riferite a lei); apprezzava il suo coraggio, venuto fuori in più di un’occasione; e, soprattutto, trovava buffa la sbadataggine del suo amico, che rendeva anche lui buffo.

La sbadataggine di Ron, però, rendeva Hermione incerta, perché lei non riusciva mai a capire se a lui potesse interessare, anche solo un pochino. Non che Hermione ci sperasse troppo: lo sapeva benissimo che non avrebbe mai conquistato nessuno con il suo aspetto fisico. Eppure…

Il suo cervello le ricordò che con Krum era stato così. Sì, perché era stato proprio lui ad invitarla al Ballo del Ceppo.

<< Herr-mioni… tu fuole fenire con me al Ballo? >> Le aveva domandato, impacciato. La ragazza era rimasta per qualche secondo spiazzata, senza sapere cosa rispondere; poi aveva risposto un “sì, certo”, con un misto di incredulità e contentezza che le era pervaso tutto il corpo. In fin dei conti, anche Krum non era male: aveva il fascino del VIP, e le aveva confessato, poco prima della proposta, che lui entrava in biblioteca solo per guardarla studiare, perché gli piaceva il suo volto concentrato nella lettura dei Tomi assegnati dalla scuola. Come lo sarebbe stata ogni ragazza, era stata contenta nel sentir dire quelle parole, e fu ancora più contenta quando Krum le domandò di accompagnarlo al Ballo.

La felicità di quella proposta, però, era durata poco, giusto il tempo di percorrere la strada che la conducesse alla Sala Comune. La sua piccola bollicina gioiosa era stata deformata da Neville, che si era avvicinato a lei titubante per chiederle di andare insieme al Ballo; poi, era del tutto esplosa, grazie a quel genio di Ron.

Lo sappiamo che sei una ragazza. Adesso ci vieni?

Aveva detto quella frase con il tipico sorrisetto ironico stampato in viso. Hermione sapeva per cosa stava a significare: indicava, infatti, la volontà di Ron di convincere una persona a fare una certa cosa, non nascondendo che quello che stava dicendo lo diceva solo per accaparrarsi il consenso di tale persona. Aveva provato ad usare lo stesso stratagemma con lei, se ne rendeva conto. E non le piaceva per niente come cosa.

“Che cosa squallida… degna proprio di lui!” Pensò rabbiosa, asciugandosi le ultime lacrime che le erano sgorgate con un gesto stizzito della mano.

“Non credevo potessi arrivare a tanto, Ron… Presto te ne pentirai, stanne certo”.

Sorridendo diabolicamente, uscì dalla stanza, dandosi prima una lieve sistemata a quei capelli – per renderli meno indomabili del solito. Ancora non era sicura di quello che avrebbe fatto, ma era certa di una cosa: si sarebbe presentata al Ballo del Ceppo vestita e curata in maniera impeccabile, facendo morire di invidia tutti gli altri. E facendo ingelosire Ron, stando sempre attaccata al suo cavaliere.

 

The end

 

P.s.: Noi sappiamo come è andata a finire. O sbaglio?

 

 

LinkinCrazy

  
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