DISPETTUCCI
E PUFFOLE
PIGMEE
- Tu
e le tue idee così aperte, Arthur! Ora chi la toglie
quest’idea dalla testa di
tua figlia?!- esclamò Molly Weasley con voce acuta
- Ma
Molly cara, è un’ottima occasione per favorire i
rapporti amichevoli con i
Babbani, sarà un’esperienza magnifica per Ginny!-
- Per
lei o per te, Arthur?-
- Va
bene, lo ammetto, anche per me. Ma andiamo, tesoro! Io devo dare il
buon
esempio al Ministero!-
- Molto
bene, fai come credi, ma sappi che io non voglio sapere niente di
questa
storia, la responsabilità è solo tua!-
Il
motivo del litigio dei signori Weasley era l’idea di Arthur
di mandare Ginny in
una scuola elementare babbana.
La piccola ne era entusiasta
e non vedeva
l’ora di cominciare. Ovviamente aveva ricevuto un sacco di
raccomandazioni dai
genitori: “Non parlare di magia”, “non
dire che hai dei VERI gnomi da
giardino”, “per l’amor del cielo, non
fare assolutamente magie in mezzo ai
Babbani!”.
Ginny
aveva rassicurato i suoi genitori: si sarebbe comportata benissimo!
Infatti nei
due anni che seguirono seguì le istruzioni dei genitori
quasi alla lettera.
Certo aveva evitato di
parlare di quando aveva
fatto scoppiare la palla di gomma perché Laurence
l’aveva fatta cadere durante
la lezione di ginnastica, oppure di quando aveva trasformato la gomma
di
Katrina in una grossa lumaca bavosa perché lei
l’aveva presa in giro.
Ma questi episodi non
vennero mai menzionati
dagli insegnanti, perché nessuno si era spiegato le strane
vicende, quindi i
signori Weasley non ne sarebbero mai venuti a conoscenza!
Per questo motivo Molly si
era gradualmente
abituata all’idea della scuola Babbana e doveva ammettere che
la sua bambina le
dava delle belle soddisfazioni, ottenendo ottimi voti in tutte le
materie.
Un
giorno, quando Ginny era alla fine del terzo anno, portò a
casa una notizia
incredibile. Mentre erano tutti a tavola esordì in tono
disinvolto:
- La
nostra scuola vuole fare uno scambio con una scuola italiana: hanno
sorteggiato
dei bambini che passeranno l’estate in Italia-
-
Ginny – iniziò Arthur in tono ragionevole
– Sai che non possiamo permetterci
di… -
- Non
hanno sorteggiato me, papà. Semplicemente mi chiedevo se
possiamo ospitare noi
uno dei bambini italiani che verranno qui-
- Ma
Ginny… -
- Arthur!
– intervenne Molly con voce tagliente – Non
rifiuteremo questo scambio
culturale. Ospiteremo uno di quei bambini e niente
“Ma”! Sei stato tu a volere
che Ginny frequentasse quella scuola-
- È
diverso, Molly, ospitare un Babbano in una casa di maghi! –
- Non
lascerò che mia figlia perda questa opportunità e
si ritrovi con le orecchie
accartocciate, come è successo a Bill!-
Tutti
intorno al tavolo ridacchiarono, Bill compreso. Ginny era raggiante.