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Autore: Any Ikisy    17/07/2010    2 recensioni
"La verità è che ho deciso di essere egoista in un altro modo.
Per qualcun altro.
Itachi era un fratello maggiore, anche se spesso lo dimenticava nelle missioni.
" [ Cit. ]
Genere: Guerra, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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POSSO ESSERE EGOISTA?

 

Itachi sapeva che stava facendo la cosa giusta, mentre infilzava sua zia con lo stesso kunai che aveva sgozzato suo marito.

Tutte quelle aspettative che scivolavano dalle sue spalle… che sensazione strana.

Nonostante la sua giovane età, Itachi aveva portato a termine con successo innumerevoli missione di alto livello. Suo padre era orgoglioso di lui… e questo era tutto ciò che importava.

Ma negli ultimi anni non gli bastava più l’ammirazione di suo padre: aveva dato la vita all’addestramento solo per poter dare soddisfazione all’uomo che aveva permesso il suo concepimento, e ora semplicemente aveva raggiunto il suo scopo.

Per questo, quando gli era stato imposto di porre fine al proprio clan, accettò.

E poi… tanto sangue.

“La tua famiglia rappresenta una minaccia per Konoha.”

Sangue ovunque…

 “Se fai questo per noi, ti verrà risparmiata la vita.”

Rosso vermiglio e terra bruciata…

“Grazie per la tua collaborazione.”

Lui per primo aveva permesso tutto quello.

Davanti a quello scempio però le sue mani tremavano.

Il kunai cadde a terra, alcune gocce di sporco scivolarono lungo la lama insanguinata.

Suo zio Madara lo aveva accompagnato e assistito durante quel massacro; il suo aiuto era stato indispensabile, come prevedeva. Per questo glielo aveva chiesto.

Itachi tremava inespressivo, quando suo zio sogghignava con mano ferma e precisa.

La differenza era netta.

Solo che nessuno avrebbe potuto raccontarlo.

“Zio, si salverà qualcuno?”

“No.”

Madara pose una mano sulla sua spalla. La guardò: era grande, sulla sua giuntura piccola e candida… grande e ruvida.

Chissà quante morti ha causato questa mano.

Itachi elencò alcuni nomi per lui significativi.

Tou-chan…

Kaa-san…

“Zio”

Qualche Uchiha lottava col proprio respiro per riuscire ad inspirare, mentre altri trattenevano il fiato per non farsi scoprire nel nascondiglio che aveva scelto.

Madara lo guardò, disattivando lo Sharingan lasciando perdere le sue vittime.

“Posso… essere egoista?”

“Mh?”

 

 

“Corri Itachi! Svelto!”

Madara rimirava il proprio clan distrutto mentre l’ultimo dei suoi discendenti abbandonava il campo. Le abitazioni collassavano l’una sull’altra, mentre Itachi balzava fuori dalle mura per unirsi a lui in una corsa contro il tempo e contro Konoha.

Aveva uno sguardo strano, ma lo conosceva troppo poco per saper interpretare il suo volto apparentemente inespressivo.

“Itachi-” una curiosità ancora lo assaliva “-cosa intendevi con egoista?”

Suo nipote attese alcuni secondi prima di rispondere; soppesò le parole, stando attendo a quali usare e quali invece tenere per sé.

“Mio padre. Volevo ucciderlo per ultimo.”

Abbassò lo sguardo per cercare il ramo su cui aggrapparsi.

“Quell’uomo mi ha tolto la vita e l’ha bevuta come fosse linfa. Volevo fargliela pagare.”

“E dimmi, com’è stato ucciderlo?”

L’interesse nel tono di suo zio era sempre mancato, ma improvvisamente percepì una vena di trasporto nella sua voce.

“Mia madre si è messa in mezzo e ho finito per smorzare il colpo. Credevo di averla assassinata definitivamente, tuttavia la sorpresa di vederla muoversi ancora mi ha-”

“Oh, mi dispiace… la vendetta ti è scivolata dalle dita. Ma non ti preoccupare: avrai modo di rifarti.”

Sorrise macabro, quindi decise di superarlo prima che lo scoprissero mentre il nipote raggiungeva il covo segreto dove lo attendeva il Consiglio di Konoha.

La verità era un’altra. La verità era che non gli importava più niente di Fugaku Uchiha: aveva speso fin troppo del suo tempo per quell’uomo… e troppo poco per suo fratello.

La verità è che ho deciso di essere egoista in un altro modo.

Per qualcun altro.

Itachi era un fratello maggiore, anche se spesso lo dimenticava nelle missioni.

Itachi aveva solo tredici anni, non poteva smettere di essere un fratello maggiore a quell’età.

Sorrise, abbandonando dietro le proprie candide spalle il visino bagnato dalle lacrime di Sasuke.

Sorrise, perché per una volta aveva avuto la possibilità di scegliere; e lo aveva fatto senza incertezza.

E se anche questa sua decisione avrebbe fatto soffrire il suo Otouto per tutta la vita, non gli importava: ce avrebbe pagato le conseguenze; il prezzo del suo egoismo sarebbe stato l’odio incondizionato.

Sbagliare non è mai stato così naturale e piacevole.

 

 

 Itachi

 

Ko, io lo so che mi stai odiando per averti dedicato una storia su Itachi e probabilmente la consideri OOC, ma lasciando perdere le varie giustificazioni di cui parleremo con più tranquillità un’altra volta, sappi che questa storiella è tutta per te <3

Buon compleanno, Otouto ; )

 

 

Quest'immagine non mi appartiene, per inciso. Però è sorprendente bella ed azzeccata... e ce l'ho messa =)
  
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