dama2
Non vedo Oscar
da ieri, appena arrivata a casa si è chiusa in camera sua, non
ha voluto cenare, aveva mal di testa, ha detto mia nonna. E anche
stamattina, è andata a Versailles senza di me, proprio adesso
che la nuova missione mi riguarda così da vicino... E' strana,
dalla sera del ballo non mi sembra più lei. Ormai
sono sicuro che sia successo qualcosa di spiacevole quella sera, e mi
pento di non aver dato retta al mio istinto che mi diceva di seguirla!
Però, cosa può essere mai successo? Che Fersen non
l'abbia notata? O peggio, che l'abbia notata ma che abbia cercato di
sedurla? Dio, non ci posso pensare o impazzisco di gelosia! Oscar, la
mia Oscar, tra le braccia di Fersen? No, non deve essere, non
dovrà mai essere!
Spero che torni
a casa presto, almeno con la scusa di sapere se ci sono novità
sulla prossima missione avrò l'occasione di parlarle, e anche
della battuta infelice di ieri...non volevo offenderla, volevo solo
cercare di scherzare...
Ma cosa sta succedendo? Una
congiunzione astrale così negativa dubito che si sia mai
verificata nella storia dell'umanità! Prima Saverne, Jeanne e
tutto il resto, io che chiamo nella mia testa André e lui che
non si sa bene perché arriva, neanche mi avesse sentito. Poi il
ritorno di Fersen dall'America, lui che prima mi dice di aver
dimenticato la Regina, accendendo in me la speranza, poi ritratta,
facendomi desiderare di fargliela dimenticare con quell'assurda
pantomima alla quale mi sono abbassata. E mica finisce qui! No, una
nuova missione in cui dobbiamo dare la caccia ad una ladra cortigiana
che si infila nei letti dei nobili, André che deve prestarsi a
questo assurdo gioco e va bene, dico io, siamo a servizio di sua
Maestà e quindi facciamolo. Ma questo è troppo! Dobbiamo
trasferirci alla Reggia finché la missione non sarà
conclusa, io sarò sollevata dall'incarico a favore di Girodelle
durante questo periodo, ma la cosa assurda è che io e
André agiremo in incognito! André dovrà farsi
passare per il Duca Etienne de Bassompierre, mi viene da ridere solo a
pensarlo, e io sarà la Contessa Françoise de Mont-Fleury,
lontana parente di Girodelle, con tanto di stanze alla reggia e
guardaroba in tema!
Avevo giurato che mai più avrei
indossato abiti femminili e ora non solo sono costretta per il ruolo
che ricopro, ma rischio pure di incontrare Fersen e quindi farmi
riconoscere. Se sono riuscita a rimettere piede alla reggia è
solo perché lui non mi ha riconosciuta quella sera, ma adesso,
adesso....
Preferisco non pensarci per ora. E'
meglio che aggiorni André sugli sviluppi e su quello che so di
questa ladra, prima cominciamo, meglio è.
“André, André! Dove sei?”
“Eccomi, Oscar. Ti stavo aspettando in cucina con mia nonna. Cosa succede?”
“Vieni nella mia camera. Ho delle novità riguardo alla missione.”
Come sempre André ubbidisce
senza battere ciglio. André, ti vedrò mai reagire al mio
sgarbo? Perché sopporti i miei malumori con così tanta
docilità? Lo so che con te sono davvero indisponente in questi
giorni, ma non posso farci nulla, sei l'unica persona con la quale io
mi sento libera, con la quale non fingo. Ti prometto che appena mi
passerà ti chiederò scusa, amico mio.
Secondo me,
questa missione è assurda e folle. Oscar è qui di fronte
a me e mi racconta tutto ciò di cui ha parlato con la Regina e
con Girodelle. Abbiamo una mappa di Versailles, stiamo analizzando le
stanze nelle quali la ladra ha “colpito”, stiamo
ipotizzando le possibili mosse e i possibili moventi, ma stiamo
brancolando nel buio. Poi improvvisamente realizzo ciò che Oscar
mi sta dicendo.
“Queste saranno le nostre stanze, André”.
Mi dice indicando due stanze vicine.
“E sono comunicanti.”
“Comunicanti?”
“Si,
potremo entrare e uscire liberamente da queste stanze. Non dimenticarti
che devo tenerti d'occhio e quindi è ovvio che io possa piombare
nella tua camera in qualsiasi momento!”
Mi dice con una
banalità che mi fa sentire davvero stupido. Ma immagino anche la
possibile scena, lei che entra in stanza mentre sono in altre faccende
affaccendato, e scoppio a ridere.
“Cosa c'è di così divertente, André?”
Stavolta non voglio farla arrabbiare, cercherò di essere diplomatico.
“Nulla, e
che pensavo che forse è il caso di stabilire un codice...sai,
potrei o meglio, secondo gli ordini dei Sovrani, dovrei essere
spesso...impegnato...in quella stanza.”
Oscar arrossisce, ma questa volta non inveisce, per fortuna.
“Si, forse hai ragione...potrebbe essere imbarazzante...”
Già,
molto imbarazzante. Anche perché vorrei che fossi tu quella
impegnata con me in tali attività, non vorrei mai che tu mi
vedessi con un'altra, mai. Inoltre, non so neanche se sarò in
grado di compiere una tale missione. Come faccio ad infilarmi nel letto
con qualcuna che non sia tu?
Non ti sfugge il fatto che io sia con la mente altrove.
“André?”
Mi chiami, ma non hai il solito tono da comandante, hai un tono dolce, da bimba. Conosco quel tono, vuoi parlare.
“Si?”
“André, senti...ma tu cosa ne pensi di questa storia?”
“Cosa
vuoi che ti dica? Tu sei il Comandante delle Guardie Reali e quindi sei
tenuta ad ubbidire ai Sovrani, io sono io tuo attendente e quindi devo
seguire i tuoi ordini. Fine della storia”
“Si, è vero, però, non ti senti...a disagio?”
Se mi sento a
disagio? Vorrei morire solo al pensiero di quello che dovrò
fare, altro che disagio! Ma non posso dirtelo, in questo momento hai
bisogno che io mi dimostri forte per entrambi.
“No, perché?”
Alzi un sopracciglio, mi accorgo di aver dato la risposta sbagliata...
“Certo,
che sciocca! Sei un uomo, ti viene data la possibilità di,
com'è che hai detto la volta scorsa? Ah, si, di compiere una
missione divertente,
perché mai dovresti sentirti a disagio? Non devi neanche fare lo
sforzo di cercare di conquistare una donna, devi stare lì buono
buono e aspettare che conquistino te! Hai ragione, deve essere
divertente vedere le donne che ti strisciano ai piedi e poter scegliere
con quale di loro sfogare i tuoi istinti!”
Il tono della
tua voce è man mano aumentato, insieme al rossore del tuo viso.
Sei furiosa, ma non sono io la causa della tua rabbia, sono solo la tua
valvola di sfogo. Ma questa volta non ci sto! Provo a parlare, ma tu
continui il tuo monologo.
“E
inoltre non pensi ai rischi che corri? Forse ti è sfuggito cosa
fa questa ladra, e non mi riferisco alla parte divertente, quello penso
che tu lo sappia anche meglio di me, mi riferisco al piccolo
insignificante dettaglio che al mattino dopo le vittime non ricordano
nulla! Secondo te come fa? Te lo sei chiesto? Io si, e temo che questa
donna sappia usare qualche artificio, qualcosa che abbia a che fare con
la magia nera o cose del genere, ma tanto a te cosa importa,
vero?”
“Oscar?
Di chi diavolo stai parlando? Perché è evidente che non
stai parlando di me, o almeno lo spero. Ma in caso contrario, cara la
mia Oscar, sappi che non mi serve una missione così solo per
potermi sfogare! ”
Mi avvicino e ti guardo dritta negli occhi. Attenzione, Oscar, ora ti disarmo.
“E per
tua informazione, si, mi sono chiesto come fa e sono giunto alla tua
stessa conclusione. Prima ho pensato a dei sonniferi, ma poi ho capito
che non può essere, perché il sonnifero non ti altera la
memoria. Allora ho pensato anche io a qualche trucco che possa
manipolare la mente, e credimi, ne sono più spaventato di te,
visto che probabilmente dovrò subirlo, ti pare? E un ultima
cosa...sono ancora in grado di scegliere da solo le donne con le quali
mi voglio sfogare, non ho bisogno della copertura del Re! Allora, te lo
richiedo. Di chi diavolo stai parlando?”
Ti avessi tirato addosso una secchiata di acqua gelata, saresti stata meglio. Ti ho messa a nudo, non te l'aspettavi.
“Io? No...nulla...scusa, mi sono lasciata trasportare...”
“Dal rancore. L'ho capito. Ma perchè, o meglio per chi?”
Temo di sapere la risposta, e non so se voglio sentirla, ma ormai il vaso è stato scoperchiato.
Non posso continuare a nascondermi,
non con te. Ho provato a starti lontana per qualche giorno, ma è
inutile, solo a te posso confidare il mio dolore, solo a te posso fare
vedere la mia debolezza. E così ti racconto tutto, tutto quello
che è successo quella sera, tutto quello che ho fatto quando
sono tornata a casa e alla fine del discorso non ho il coraggio di
guardarti in faccia.
E invece tu ti avvicini, mi sollevi il
viso e mi guardi, regalandomi uno di quei bellissimi sorrisi che sono
solo per me, che mi fanno tornare indietro alla nostra infanzia, a
quando già allora mi aiutavi a rialzarmi quando cadevo.
“Oscar, ma perché non sei venuta a raccontarmelo subito?”
Perché? Ma perché mi vergognavo e mi sentivo stupida, ma questo proprio non posso dirtelo.
“Senti, Oscar. La mia opinione
su Fersen la conosci. So che ti da fastidio perché per te lui
è un eroe invincibile, ma secondo me è solo un codardo e
anche un po' ottuso. Come abbia fatto a non riconoscerti io non lo so,
per me è impossibile. Eri talmente bella da togliere il
fiato.”
“Si, come no! Me lo dici solo per farmi stare meglio!”
“No, no, Oscar, te lo dico
perché lo penso! Lo sai che non dico bugie solo per indorarti la
pillola! Non biasimarti per quanto è successo. Ora hai capito
che Fersen non fa per te. Lui ama la Regina e sarà così
per sempre, devi fartene una ragione. Hai commesso una debolezza, una
debolezza tipicamente femminile, permettimi di dirlo. Ora mia cara,
devi affrontare la conseguenze. Andremo a Versailles e faremo cosa ci
è stato ordinato, e se Fersen ti riconoscerà, dovrai
affrontarlo, una volta per tutte”.
E sia, farò come dici tu.
Sarò Françoise e tu
sarai Etienne, e succeda quel che deve succedere. Di una cosa devo
darti merito, però, sei molto razionale, André. Non ti
avevo ancora detto nulla e già avevi tracciato un panorama della
situazione, sei incredibile.
Sarò Françoise,
imparerò ad essere Françoise. Spero solo essere in grado
di proteggerti, temo che questa Dama di Picche sarà un
avversario molto duro.
Carissime! Non mi aspettavo
così tante recensioni!! Grazie, grazie e ancora grazie. Allora,
avete già capito che questa storia sarà molto più
leggera della precedente, e soprattutto navigheremo in altre acque...Io
mi sto divertendo a scriverla e ad immaginarla, spero che vi
divertirete anche voi nel seguirmi.
Grazie per gli apprezzamenti ricevuti,
mi avete commossa! Questa volta non vi rispondo singolarmente
perché non ho avuto molto tempo, ma lo farò, promesso.
Ancora grazie, grazie, grazie.