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Autore: ChelseaH    17/07/2010    8 recensioni
Maxxie l’aveva rifiutato.
Non una, non due ma ben tre volte.

(Maxxie/Tony, 1x06)
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anthony Stonem, Maxxie Oliver
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: Skins e i suoi personaggi non mi appartengono, sono proprietà della BBC e degli aventi diritto.


NOTE.

Flashfic scritta per il prompt Skins, Maxxie/Tony, Bacio del Fanon Fest di FW.

E' un missing moment post 1x06.


Can’t get it.

[Missing Moment 1x06]


Era la prima volta che qualcuno lo rifiutava.

La prima volta che offriva il suo corpo a qualcuno e veniva rifiutato.

Peggio, la prima volta che qualcuno gli diceva che non era bravo in qualcosa.

E lo rifiutava, voltandogli le spalle e sparendo oltre la porta di una squallida stanzetta.

Tony aveva passato tutta la notte a rimuginarci sopra, incurante di Michelle che era crollata sul suo letto dopo una sbornia epica e già dimentico delle avventure di Anwar che li aveva quasi fatti ammazzare da un marito eccessivamente geloso.

Maxxie l’aveva rifiutato.

Non una, non due ma ben tre volte.

La prima quando l’aveva baciato.

La seconda quando gli aveva chiesto di fargli un ritratto.

La terza poco prima, quando gli aveva detto che finalmente aveva trovato qualcosa in cui lui non fosse bravo.

E lui era dannatamente bravo, questo era sicuro.

Così come era sicuro il fatto che Maxxie fosse dannatamente gay e lui dannatamente figo.

Ci stava ancora riflettendo perfino sull’aereo, mentre tornavano a casa e Michelle pretendeva che lui le dicesse qualcosa che evidentemente a lui sfuggiva.

Così come gli sfuggiva la ragione del rifiuto di Maxxie.

E lui non sopportava quando le cose gli sfuggivano, perché lui era Tony Stonem e questo doveva pure significare qualcosa.

Fu così che si ritrovò a bussare a casa Oliver quella sera stessa.

“Cosa vuoi?” gli chiese Maxxie vedendolo entrare nella propria stanza, dopo che sua madre gli aveva aperto.

“Capire.” gli disse accomodandosi sul suo letto, di fianco a lui.

“Cosa?” Maxxie si alzò.

“Dai Max, guardami!” esclamò allargando le braccia.

“Non sei niente di eccezionale.” replicò il biondo, capendo dove l’altro volesse andare a parare.

Ma non lo pensava, Tony glielo lesse negli occhi che non lo pensava sul serio.

Si alzò e lo raggiunse, sbattendolo al muro ancor prima che Maxxie potesse anche solo pensare di reagire.

“Smettila! – gli urlò contro spingendolo via con forza – Che cazzo di problema hai Tony?!”

“Potrei farti la stessa domanda visto che pensi l’esatto opposto di quello che dici, tu mi desideri.” così dicendo lo sbatté di nuovo contro al muro e tentò di baciarlo. L’altro si divincolò, allontanandosi il più possibile.

“Non mi faccio i miei amici per sfizio, non sono una puttanella Tony.”

“E Chris? Sid? Perfino Anwar.” il suo tono era beffardo.

“Non me li sono fatti, li ho disegnati. Sono due cose ben diverse e ora vattene.” gli disse Maxxie, secco.

“Potremmo divertirci insieme.” lo provocò allora Tony, col suo miglior sorriso stampato in volto.

“Per cosa? Per far soffrire Michelle? Per aggiungere una tacca alla tua lista già infinita di conquiste? O per dimostrare al mondo che nessuno può resistere a Tony Stonem?”

“L’ultima probabilmente.” fece spallucce Tony, avvicinandosi di nuovo a lui.

“Vattene Tony, ero ubriaco e triste, niente di quello che è successo in Russia è mai realmente accaduto.”

“Ma invece è successo.” gli fece notare.

“No... e ora vattene.”

Vedendo che l’amico era irremovibile, Tony lo lasciò solo.

Eppure, ancora non capiva.

   
 
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