A
Maria piaceva ballare.
A
volte, dopo aver vinto una battaglia, quando le fiamme dei rovi erano
così alte
da sfiorare il cielo, nell’eccitazione generale, capitava che
qualcuno tirasse
fuori una chitarra. Allora, mentre le corde cominciavano a vibrare e le
note si
diffondevano nell’aria, lei si avvicinava al fuoco, attirata
da quell’incalzante
melodia.
Il
suo corpo, morbido e sinuoso, si muoveva languido seguendo la musica e
i suoi
occhi, sempre gelidi e spietati, si accendevano di una luce nuova e
rara. Era in
quel momento che Maria perdeva se stessa.
All’improvviso
ogni cosa cambiava, il demone scompariva e di lei non rimaneva altro
che quella
fragile umanità che tanto si era impegnata a nascondere.
Era
una donna, nient’altro che una donna. Non il mostro, non la
cacciatrice, non la
vampira bramosa di potere.
Solo una donna. Selvaggia e perfetta.
Note:
Niente da
dire… solo
che ringrazio, come sempre, le persone che ogni tanto mi leggono e
lasciano un
piccolo commentino, nonché chi inserisce le mie storie tra i
preferiti, le
seguite o tra quelle da ricordare… è
soddisfacente rendersi conto che a
qualcuno piace ciò che scrivi!!!
Un
altro grazie va a
Dragana: grazie sul serio, sono contentissima che la mia Maria ti
piaccia!
E
grazie anche
Giulia_Cullen per aver commentato l’ultima storia.
Alla
prossima raga!