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Autore: KaDuckCharmed    20/07/2010    1 recensioni
Ci troviamo ad Hogwarts, un anno dopo la morte di Voldemort e l'epica battaglia che si tenne nelle mura di questo castello.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Scusa di che colore doveva essere?-, chiesi silenziosamente alla mia compagna di corso.

-Verde smeraldo. Anche se la mia è verde scuro-, aggiunse lei con un grugnito.

-Almeno il colore è quello! La mia è nera.-, confessai abbattuta, e quando Marzia con faccia disgustata si sporse sul mio calderone per controllare, scoppiai a ridere.

-Cosa ci trova di così divertente, signorina Burnyboom?-, tuonò una voce profonda e maschile.

-Oh, niente professoressa-, risposi seria.

La professoressa Loopop era una donna alta quasi 2 metri, dalla corporatura simile ad un armadio, e dal viso assurdamente maschile. I capelli bianchi erano cortissimi, quasi rasati a zero, e gli occhiali da sole (che portava anche in pieno inverno) la rendevano assai inquietante.

-Bene. Ora, vedremo se avete seguito attentamente le mie istruzioni-.

“Cavolo, ti prego non me, non me, non me...” pensai supplichevole rivolgendo lo sguardo al cielo sperando in qualche salvataggio divino.

-Allora... Vediamo, le signorine Burnyboom e Weasley-, affermò con aria serie e decisa.

Presi un contagocce, lo immersi nel liquido, premetti la pompetta, e poche gocce del liquido nero furono intrappolate in una misera provetta. Fatto ciò, mi diressi verso la cattedra, seguita da Ginny.

Fortunatamente, non ero stata chiamata con un serpeverde, stranamente tutti portati per Pozioni.

Ginny si diresse verso la cattedra con aria incerta, consapevole che la sua pozione non era riuscita al meglio.

Portava i capelli color arancio sciolti lungo la schiena, e gli occhi castani esprimevano sempre eleganza ed educazione. Oramai era diventata molto popolare nella scuola, specie perché la relazione con colui che ha ucciso Voldemort era molto gradita agli occhi degli sconosciuti. Conoscendo Ginny, anche per quel poco che potevo permettermi, sapevo certamente che tutti quegli occhi puntati addosso le davano fastidio. Insomma, era solo una diciassettenne al suo ultimo anno scolastico. Perché le davano così importanza?

-Bene, Weasley la sua pozione dovrebbe far erodere qualsiasi tipo di superficie. Vediamo-, esordì la professoressa. Ginny premette la pompetta e delle gocce di liquido viola caddero sul pavimento di pietra. Nel punto dove cadde la goccia, il pavimento divenne di legno.

-Oh beh, sono sicura che la professoressa McGranitt sarebbe orgogliosa di te. Peccato che non ci troviamo a trasfigurazione. T-, enunciò il voto con tale crudeltà che rimasi a bocca aperta.

Poi, si limitò a farmi cenno di procedere allo stesso modo. Gettai due gocce sul pavimento, le quali appena toccarono terra divennero magicamente una piccola pozza d’acqua nera. Immediatamente, la chiazza nera scomparve, facendo scomparire anche il pavimento.

La professoressa mise un piede sopra al punto dove il pavimento era scomparso.

-Come sospettavo. Erodere Burnyboom, non far diventare invisibile. Una T anche per te. Potete andare. La lezione è terminata. Per la prossima volta voglio una relazione di almeno due rotoli di pergamena su questa lezione. Arrivederci!-, aggiunse cordiale, evidentemente solo per farci innervosire ulteriolmente.

-Lo fai per diventare Auror Ginny, tranquilla-, disse a se stessa la grifondoro respirando a fondo e calmando i nervi turbati dalla professoressa.

-Beh, io sto ripensando alla mia futura carriera di guaritrice-, dissi ridendo, cercando di consolarla.

Accennò ad un semplice sorriso, per poi chiedermi –Cosa fai per natale allora?-

-Mah, pensavo di tornare in Irlanda dai miei zii. E tu?-, chiesi anche se sapevo già la risposta.

-Torno a casa-, rispose sorridente e raggiante.

-Beh, allora salutami Hermione se la vedi-, le dissi.

Cosa dire di Hermione Granger? Quando ero al primo anno, poco dopo essere stata smistata, mi sentivo delusa da me stessa. Speravo con tutta me stessa di capitare nei Grifondoro, ma il capello decise che io avrei albergato nella torre dei Corvonero durante i miei sette anni di studio. Ero assai giù di morale, come se avessi tradito qualcuno. Hermione se ne accorse, e mi disse che ogni casata ha la propria particolarità, e che dovevo essere orgogliosa di me stessa.

-Allora ci si vede, Dem!-, salutò lei prendendo la sua borsa e ripiegando il suo kit di pozioni.

La imitai, e mi diressi verso la Sala Grande.

  
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