Ti voglio bene
… Sono solo tre parole che da sole
non hanno nessun valore,
puoi cercarle per ore qualche volta provocano dolore,
ma più spesso tanto amore.
Tre numero perfetto, ma che ha un difetto
che non può esser corretto
perché ormai ci han fatto il detto.
Tre parole insignificanti
che almeno una volta vicini o distanti diciamo tutti quanti
in più di 1000 lingue diverse,
anche quelle perse, in porte chiuse o aperte.
Viste da vicino
le pronuncerebbe anche il bambino
meno carino nel mio giardino,
ma hanno un significato più sentito che parlato
che a volte viene dimenticato.
Va detto ai genitori e agli amici
per renderli più felici, più capiti, più uniti
meno smarriti e feriti…
a persone a cui tieni molto di cui vuoi ricordare il volto
che come amico hai sempre accolto.
Tre semplici destini svelati da tre canti intonati e da tre catene legati
senza poterli staccare,
ma che bisogna saperli ascoltare
e conservare nel profondo del mare.
Tante volte pronunciata
alla mia mamma adorata,
alla mia amica stimata, alla persona amata
e alla gente che più vicina mi è stata.
Tante volte nascosta nel cuore con tanto calore
per non svelare un amore.
Forse c’è stato un minuto che è stato perfino muto
a cui mi sarebbe piaciuto
dirlo apertamente senza dar ascolto alla mente
standogli indifferente!
Tu che leggi nelle mie rime hai già capito il mio fine
hai già compreso di che parlo,
ma forse è meglio svelarlo
questo segreto celato
in questo proverbio parlato di ciò che per me è stato
e per la frase che non ho inventato…
Questa è questa è il mio perché
e la dedico a te
che stai in mezzo alla folla
questa frase che non mi molla
te la mando dentro una bolla attaccata con la colla: