Fanfic su attori > Coppia Farrell/Leto
Ricorda la storia  |      
Autore: meggie681    20/07/2010    4 recensioni
Ancora loro, sempre loro, Jared e Colin il 20 luglio 2010
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CHATTYMANN
Spin off – 20 luglio

Il blackberry di Jared si illuminó, sul comodino accanto al letto.
Il letto, sí, meno male che c’era quel letto, ad ammortizzare la sua caduta, a peso morto, quando rispose.
Un numero che non conosceva affatto.
“Sí, pronto..?”
Un respiro, una breve esitazione, poi qualcuno disse un ciao.
“Ciao Jared.. Sono Colin, disturbo..?”
C’era ancora dell’aria in quella stanza? No, si era esaurita, di colpo, cosí pensó Jared, cercando un po’ di ossigeno e di forza per dire qualcosa.
“Colin..?”
“Sí, Farrell..”
“Certo.. Cole.. ciao..”
“Ciao. Come stai?”
“Stavo facendo la valigia, torno a Londra..”
“Questa sera?”
“No.. no domani mattina, molto presto..”
“Capisco. Scusa per l’ora, ma oggi pomeriggio ho visto lo show di Carr e… Insomma, nemmeno nominare il nome del nostro film..”
Jared sorrise – “E dopo sei mesi mi telefoni per dirmi che chatty man non ha ricordato il nostro.. il nostro film..?”
“Ci sono rimasto male.. A dire il vero capisco, peró..”
“L’ho chiesto io, alla redazione.. quindi prenditela con me, semmai ti importa davvero di.. di questa cosa..”
“Se noi due.. se noi due la smettessimo con questa guerra fredda Jay..”
“Guerra.. fredda..” – rise nervosamente – “Chiamala come vuoi, ma senti.. Parliamo un attimo, hai tempo..? Posso salire?”
“Salire?”
“Sí sono qui sotto, vai sempre nello stesso albergo in cittá..”
“No.. non salire, scendo io..”
“Va bene, andiamo a bere qualcosa..”
“A bere qualcosa Colin..?”
“Cosa ci trovi di tanto strano..?”
“No, no senti, parliamo in auto.. ora scendo, dove ti trovo?”
“Affacciati.. la berlina scura davanti alla cabina telefonica.. ci sono due palme, mi vedi? Accendo i fanali..”
“Sí.. sí ti ho visto, arrivo..”

“Spostiamoci da qui, andiamo in spiaggia.. Ti dispiace Jared?”
“No.. vai pure.”
Era salito, senza alcun gesto particolare, chiudendo lo sportello ed allacciandosi subito la cintura.
Colin partí.
Jared lo scrutava, nel buio dell’abitacolo, illuminato a singhiozzo dai lampioni, sempre piú radi verso il lungomare.
Una piazzola, una ringhiera, la notte e l’oceano, adesso, a fare da spettatori al loro incontro, in cui Jared non credeva e sperava piú.


“Eccoci qui.. di cosa..?”
“Di cosa dobbiamo parlare Jay..? Un mare di cose..”
“Un mare di cose.. ok. Hai un paio di anni?”
“No, ho tutta la notte, peró..”
“Fantastico..” – mormoró Jared.
Il palmare di Colin suonó.
“Perché non rispondi?”
“È la mia.. è Alicja.”
“Rispondile, se no pensa che sei con qualche squillo.. come succedeva quando ti chiamavo io.”
Colin spense direttamente il cellulare – “Cominciamo bene Jared..”
“Se vuoi la finiamo anche subito qui.” – si passó le mani sul volto, strofinando gli occhi sempre bellissimi.
“Continui a dimagrire Jared..”
“Oddio.. ti preoccupi ancora di queste cose Cole..?”
“Tra un po’ sparisci se..”
“Sparire, guarda che sarebbe un’ottima idea in certi momenti.”
“Come al Telethon di gennaio?”
“Sei diventato un uomo potente, non me ne ero accorto oppure sei il protetto di qualcuno molto in alto.. Nessuno che ha fatto domande indiscrete, nessuno che ci ha chiesto una foto insieme.. Certo non ti sono corso appresso, sai che.. che umiliazione se mi avessi respinto o peggio.. del resto una piú, una meno…”
“Non l’avrei mai fatto. Tu manipoli Carr ed io.. io non volevo problemi con qualche stronzo, tu potevi fare ció che volevi con me quella sera Jared, credimi.”
“Ho perso una vita a crederti..”
“Una vita.. sei capitato nel momento peggiore di questa vita.. che anch’io ho sprecato, facendo solo casini e.. poi ti ho perso.”
“Ero.. ero il male oscuro, dal quale non ti potevi liberare.. Mi ha detto cosí la tua.. la tua simpatica sorellina, Claudine..”
“Non sono responsabile di quello che dice..”
“Figurati, il paladino di Jared lo lasciamo fare a qualcuno di piú..”
“Piú cosa?” – chiese girandosi finalmente sul fianco, come stava Jared dall’inizio di quella conversazione, a tratti penosa.
“Qualcuno che.. mi vuole bene..”
“Come Shannon? Mi ha picchiato direttamente il tuo.. simpatico fratellino.”
“Un pugno, uno solo, nel nostro gruppo il picchiatore sei sempre stato solo tu Colin..”
“Ecco vedi, eravamo arrivati al limite..”
“Il limite.. sempre al limite, non sbagli..”
“Perché ti sei fatto cosí biondo..?” – sorrise, sfiorandogli i capelli, senza la cresta, aveva fatto una doccia e si era pettinato tirandoli semplicemente indietro.
“Per farmelo chiedere un giorno da te.. ero dal mio.. insomma gli dico, voglio diventare biondissimo.. poi mi immagino che tu avresti riso e cosí stavo per ripensarci..” – raccontó questa cosa senza guardare piú Colin dritto negli occhi, visto che i propri ormai erano sull’orlo del baratro.
“Scusa Colin, devo.. devo scendere..”
“Jared..”
Scese, dirigendosi nel punto piú lontano dall’auto. Vomitó.

Colin cercó di aiutarlo, ma Jared lo respinse, accovacciandosi poi sul selciato ancora caldo.
“Hai.. dell’acqua, per favore Colin..”
“Credo di sí.. ora guardo..”
Una bottiglietta di Evian, ancora fresca, Colin non ricordava neppure di avere un minifrigo su quell’auto costosa.
“Accidenti.. come sei elegante Cole.. quel foulard poi.. da quando ti vesti cosí?”
“Sono uscito a cena con Briscol.. Il produttore, lo ricordi?”
“Grazie per l’acqua.. sí..”
“Vuoi alzarti?”
“No.. non ancora..”
“Allora ti tengo compagnia..”
“Cosa voleva Briscol..?”
“Le solite cose, mi diceva di te.. voleva farci fare un film insieme.”
“Non ti credo..” – tossí, levandosi il giubbino di jeans.
“Jared, ti accompagno in albergo, non possiamo stare qui se non ti senti bene..”
“È passata. Non voglio averti nella mia camera.. non questa notte.”
“Ok.. non avrei..”
“Non avresti approfittato della situazione? Quante volte è successo? Litigavamo come cani e poi.. poi come cani facevamo pace, a pensarci bene..”
“Non dire assurditá Jared, sei cosí incazzato che..”
“Sí sono incazzato! E poi senti, non approfitteresti di sicuro di me, ora sei il compagno dell’anno, il padre del secolo e poi.. poi che cosa..?” – si rialzó tenendosi alla balaustra in ferro, andando oltre Colin, che fece lo stesso un istante dopo.
“Jared.. aspetta un attimo.”
“Ma cosa, cosa cazzo ci faccio qui?!?”
“Ci fai la stessa cosa che ci sto facendo io, miseria schifosa!!”
“E sarebbe?”
“Recuperiamo la nostra amicizia.. almeno questo!”
“Amicizia.. amicizia.. ahahhah..” – ricominció a piangere, andando verso la macchina – “Voglio andarmene, voglio andare via..!”
Colin lo raggiunse, prendendolo per le spalle e girandolo a sé.
“Guardami!”
“Servisse a qualcosa Colin.. solo.. anche ad una minima cosa.. Mi hai ucciso cosí tante volte, mortificandomi in tanti modi, sempre diversi, che talento..”
“Talento.. buffo, lo sai che giorno è oggi?”
“Oggi.. venti luglio.. perché..” – poi riflettendo, si ricordó.
“Alessandro il grande.. è il suo compleanno..”
“Giusto.. e a proposito del talento, pensavo che ci avrebbero premiato per le nostre interpretazioni..”
“Premiato..? Un bel sogno..”
“Un vero disastro, quel film, per me.. Ma senza, non ci saremmo potuti..”
“Innamorare.. lo so.. ce lo siamo detti milioni di volte Colin..”
“Ma non è servito a nulla..”
“L’amore..? Siamo.. siamo stati anche felici.. per poco, troppo poco tempo..”
Colin lo abbracció, ma Jared lasció le proprie braccia distese lungo il corpo tremante.
“Anche ora.. Cole.. non serve a niente.. perdonami..” – scivoló via, andando ad appoggiarsi alla ringhiera.
Colin seguí i suoi passi incerti.
“Hai un altro Jared..?”
“Un altro..? No.. nessuno..”
“E non ti manca..?”
“Cosa?” – si giró repentino – “Scopare? Il sesso..? Ne abbiamo fatto cosí tanto insieme tu ed io, che posso vivere di rendita.. per sempre..” – piegó la testa all’indietro, incrociando le braccia.
“Non voglio che.. che qualcuno mi tocchi.. Non lo sopporterei.”
“Preferisci stare da solo?”
“Sí.. sí. Sono sempre stato abbandonato, ho anche.. ho anche fatto delle sedute di analisi, mi hanno detto che è probabile che io crei le situazioni, che portano chi mi ama a.. a lasciarmi, come mio padre.. verosimile..”
“Ma è una stronzata Jared..”
“Fermati lí. Non ho bisogno dei tuoi abbracci Farrell..”
“E di cosa hai bisogno allora, Leto?”
“Di.. di una pistola forse.. per farla finita o.. o per cancellarti dal pianeta, cosí poi avrei anche io una ragione per morire..”
“Sempre insieme?” – chiese allargando le braccia, sorridendo malinconico.
“Giá, come una vera maledizione.. Ora mi porti a casa?”
“Certo. Andiamo. Ti senti meglio?”
“No, non proprio.. dai andiamo, devo alzarmi all’alba domani.”

Il viale alberato non era quello che portava all’hotel di Jared.
“Dove stai andando Colin..?”
“Devo fare una cosa.. poi ti accompagno subito, me la sono ricordata solo adesso.”
“Ok.. ok, possiamo sentire un po’ di musica?” – mentre lo diceva, allungó la mano sinistra verso il pulsante ON dell’impianto, cosí fece Colin istintivamente con la destra.
Le loro dita si sfiorarono. Jared l’accese, mentre Colin accarezzó il dorso asciutto, ma morbido, stringendola piano.
Jared non glielo impedí.
Arrivarono in quel modo sino alla destinazione di cui Farrell aveva parlato.
Gli lasció la mano, prendendo qualcosa nel cassetto davanti alle gambe di Jared, che non si mosse.
“Cosa devi fare..?”
“Ho dimenticato dei documenti importanti.. Devo prenderli..”
“Ma é.. è tutto spento qui..”
“È mia, la casa intendo..”
“Ah capisco..”
“Mi accompagni Jared?”
“Sí, prendo un po’ d’aria..”
Era una villa, con un grande giardino tutto intorno.
“Faccio strada..” – con un telecomando aprí un cancelletto ed accese tutte le luci esterne.
Colin aprí la grande porta a vetri blindati, di colore rosso.
“Prego, accomodati..”
“Bel posto.. Hai venduto l’altra Cole?”
“No, ci abito.. con.. tu sai con chi.”
“Ovviamente.. ok, non prendi i tuoi preziosi documenti?” – sorrise.
Colin non disse nulla, tornando davanti a lui.
Gli accarezzó il volto, che aveva ripreso un po’ di colore.
“Vorrei.. solo un abbraccio Jared.. per favore..”
Anche Jared non disse nulla, gli prese le mani e poi si strinse a lui.
Sentiva tutta l’emozione di Colin, un leggero fremito lungo le loro schiene.
Duró un’eternitá.
Quante parole puó contenere l’eternitá?
Forse soltanto due.
Si staccó da lui, tornando a fissarlo, con quegli occhi da cane bastonato, come diceva spesso Jared, che non aveva smesso di piangere piano, quasi vergognandosene.
“Tieni.. sono per te..”
Farrell gli allungó il mazzo di chiavi, con cui aveva aperto.
“Non capisco Cole.. cosa sono?” – domandó stupito, facendo un piccolo passo indietro.
“È per te.. questa casa. Aspettami qui, tutte le volte che vuoi.. oppure mai. Sappi, peró che.. che quando tu sarai qui, faró qualsiasi cosa.. qualsiasi cosa, pur di tornare da te.”
E se ne andó.
Richiuse la porta rossa.
Jared sentí l’auto ripartire.
Respiró forte, prendendo il proprio telefono, aprendo gli sms.



E N D

Ti prego, rispondi...
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Coppia Farrell/Leto / Vai alla pagina dell'autore: meggie681