annika
Lo sentiva, poteva percepire la sua
presenza anche nel buio della stanza e sapeva che la stava cercando.
Nel suo piccolo nascondiglio Annika si
strinse ancora di più verso il muro appena vide un'ombra entrare. I
passi risuonavano lenti e pesanti tra le pareti e i piedi si
fermarono di colpo di fronte alla grata d'areazione inutilizzata dove
Annika si era riparata.
La ragazza strinse le ginocchia al
petto e si premette le mani sulle labbra per non farsi scoprire.
“Annika dove sei? Tanto so che sei in
questa stanza” disse una profonda voce maschile
Dopo aver guardato sotto il letto
l'uomo si concentrò sull'armadio che aprì velocemente ma, non
trovandovi nessuno, sbuffò impaziente
“Mi sto annoiando Ann... cercarti non
è più divertente. Finiamola ora!”
Annika si mosse scomoda e fece
scricchiolare il piccolo tunnel dove era rinchiusa mentre l'ombra
attenta si girò immediatamente verso la sua direzione.
Colpita da un crescente terrore iniziò
a respirare affannosamente. Ormai L'uomo era di fronte a lei, solo
una piccola griglia li divideva. Annika presa da un'improvvisa forza
si girò e iniziò a gattonare lungo il canale d'areazione non
curandosi più del rumore che faceva ma cercando disperatamente un
posto da raggiungere.
Si era appena girata quando sentì che
l'uomo stava forzando la piccola grata, dopo un paio di metri si gelò
sentendo un forte rumore metallico. La grata aveva ceduto. Ancora più
freneticamente, come un animale che pur sapendo di non avere speranze
di fronte al fucile continua a correre e ringhiare, Annika aumentò
l'andatura ma dopo aver appoggiato il ginocchio al freddo e duro
metallo del tunnel una mano le afferrò la caviglia e la trascinò
fuori. La ragazza tentò di liberarsi dalla morsa con l'altra gamba
ma con nessun risultato poiché l'uomo era troppo forte.
Venne trascinata fuori dal suo
nascondiglio e tirò una gomitata alle costole dell'uomo che però
non si mosse e anzi la cinse alla vita bloccandole le mani dietro la
schiena e impedendole così ogni possibile movimento.
L'uomo scoppiò quindi a ridere
“Annika, è inutile che ti arrabbi,
te l'avevo detto che non eri buona per giocare a nascondino!”
Note dell'Autrice:
Ecco qui, una piccola delirante storia nata tra i banchi di scuola!