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Autore: Illunis    21/07/2010    3 recensioni
Vi era un’altra certezza nel cuore del guardiano, un sentimento che era la causa maggiore per cui si trovava ai piedi del suo letto, un motivo ben più forte e pressante del mero desiderio di divorare l’oggetto della propria lussuria. Gli si lacerava il petto al solo pensiero che l’altro soffrisse.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kaname Kuran, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Non vi è nulla di più dolce
Personaggi/Pairing: Kaname/Zero e qualche accenno leggero e quasi invisibile di un altra coppia.
Warnings: a parte l'enorme quantita di melassa e forse qualche residuo di Occ (che ho cercato in ogni modo d'eliminare)? Nessuno. A meno che vuoi non sappiate delle parantele di Yuki.
Genere: Introspettivo, Romantico (sprazzi di fluff e qualche goccia di comicità, almeno nella seconda parte).
Disclaimer: Ogni cosa su questo fandom appartiene a Matsuri Hino, ma sto complottando per portagli via almeno Zero (me lo maltratta in continuazione) nonché quel povero scricciolo di Aido, ovviamente come al solito non ci guadagno niente se non la soddisfazione di vederli almeno un po' felici (almeno nel mio mondo, poveri amori miei sono quasi sfortunati quanto Sam e Dean).

Nota (1): Per quanto riguarda, diciamo, il rapporto vampiro/sangue mi sono basata su quello che afferma la nostra benamata (non sempre) Wikipedia, dato che ho letto fino al quinto volume (mal sopporto Yuki); comunque sia tengo conto degli avvenimenti dell’ultimo episodio dell’anime, senza contare gli ultimi cinque minuti. (ps. -.-)

Nota (2): L'ho sognato. La storia intendo. Non tutta la trama a dire la verità, ma solamente la parte più bizzarra e che odora dannatamente da fiaba disney. Dopo aver letto il primo capitolo mi chiederete il motivo per cui l'ho lasciata. Sappiate che è stato il sogno più roseo e divertente che abbia mai fatto. Nella norma non ricordo nulla o semplicemente corro a destra e a manca per cercare di fermare o di non farmi uccidere dal psicopatico/serial killer/alieno/mostro di turno. Capirete che ho voluto premiare quel sprazzo di pace e fluffusità che ha voluto concedermi la mia tormentata mente.

Nota(3): Nel testo quando cito il colore “indico” mi riverisco a quella gradazione che tale colore ha nello spettro della luce, nell’insieme di colori che formano la luce stessa che dividendola si mostra ai nostri occhi nei suoi sette colori che la formano (i colori dell’arcobaleno, che poi ho scoperto che scientificamente sono sei, eliminando dai “classici” l’indaco che Newton aveva aggiunto in errore), fra cui l’indaco è il “viola”. Quindi non considerate l’indaco pigmenta-colorante (che denota una chiara colorazione tendente al blu zaffiro, usato fin dall’antichità come colorante per tessuti e pigmento nell’arte) ma al colore dell’arcobaleno, dell’ametista. Spiegazione d’obbligo dopo il diverbio che ho avuto con la mia betuccia sulla tonalità dell’indaco.

Bene. Dopo avervi annoiato a morte (presumo) vi lascio alla primo atto di questa sdolcinata (secondo i miei standard, poi ditemi vuoi❣) vicenda.
Che si alzi il sipario!

 

 

Non vi è nulla di più dolce

 

•Per cortesia gli daresti una goccia del tuo sangue?

« Quindi l’unico modo per risanare da questo malessere è bere il sangue della persona amata. » Staccò gli occhi dall’ennesimo tomo che in quel lungo e trafelato pomeriggio aveva consultato, in tempo per poter scorgere per un breve istante, l’ombra che aveva oscurato il pallido e asciutto viso del vampiro rilegato a letto, sfinito.
« Ichijo, l’unica persona a cui sono affezionato, a tal punto d'adorarla, è la mia amata Yuki. » strinse maggiormente la mano che aveva affettuosamente intrecciato con la sua, addolcendo i tratti in un lieve sorriso verso l’amata sorella.
« Allora prendi il mio sangue! » si protrasse verso di lui, il viso angosciato.
« Non credo che possa funzionare. » le baciò la mano.
« Ovvio che non potrebbe funzionare! L’unica person– » una violenta gomitata raggiunse le costole di Aidou troncando sul nascere la frase che avrebbe guastato l’atmosfera.
« Credo che sia giunta l’ora di lasciare in pace Kaname-sama. » intervenne il pacato Kain spingendo leggermente Aidou e Ichijo verso l’uscio.
« Riguardatevi, Kaname-sama. » esclamò dolcemente Ruka, i capelli sciolti ad incorniciare il viso, leggeri e soffici caddero come una cascata sui candidi lenzuoli, mentre premurosamente ritoccava la già perfetta piega della seta. Si rizzò, scoccando un indecifrabile sguardo alla più giovane dei Kuran, mentre dietro di lei un imperscrutabile Kain aprì il pregiato legno di noce mostrando agli stanchi occhi di Kaname le dritte spalle di Zero Kiryu, il bellissimo angelo custode della sua amata sorella.
In lunghe ed interminabili istanti, così parvero al nobile vampiro, il viso del guardiano si girò scrutando con le iridi violacee gli specchi vermigli di Kaname Kuran. Un battito di ciglia lungo un eternità.
Da quante lune non si specchiava in quel cielo color indaco?
« Yuki, credo che sia meglio che esca anche te, così Kaname-sama potrà riposare. »
La voce di Ruka riportò al presente i due Kuran, la più piccola intenta ad osservare quel particolare sguardo che da un po’ di tempo il fratello dedicava all’altro vampiro.
« Oh si, certo. » condusse delicatamente la mano del fratello stretta nella sua sulla vellutata seta che ne copriva il petto, lasciandola con un sorriso delle fresche labbra rosee.
« Se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, non farti problemi chiamami, va bene? »
« Non rammaricarti per me, Yuki. » amorevolmente riportò all’ordine un paio di ciocche dietro al suo orecchio. « In qualche modo me la caverò. »
Sospirò la giovane Kuran, vinta dall’impenetrabile corazza del fratello, per poi sciogliersi in un ultimo dolce increspare di labbra prima di lasciare la camera, seguita da un taciturno Zero.

« Secondo voi lo farà? » il cucchiaio di Aidoh tintinnò contro la fine porcellana della tazzina.
« Credo di sì. » rispose Ichijo accomodandosi sul morbido sofà al fianco di Shiki intento a scegliere una delle coloratissime zollette di zucchero, un dono da parte di un suo stimatore. « Non è certe il tipo da starsene fermo e zitto per tutto il tempo, » finalmente l’elegante modello si decise a prenderne una, di un bellissimo blu mare « e nel caso non lo facesse basterà obbligarlo. »
« E come pensi di farlo? » le agili mani di Rina iniziarono a mescolare le carte « Facciamo un’altra partita? »
« D’accordo. » il delicato aroma dell’Earl Grey ristorò la gola secca di Shiki, da poco guarito dallo stesso malessere di Kaname, una banale febbre.
« Potremmo convincere Ruka ad usare le sue abilità per soggiogarlo! » propose Aidou.
« E con quale scusa? » commentò Kain riemergendo dalle pagine de “L’importanza di chiamarsi Ernesto”.
« Che Kaname-sama deve assolutamente bere il sangue di un cacciatore! »
« Si certo, e perché non quello di un alligatore? » gli fece eco sarcasticamente Ichijo.
« Secondo te Ruka è un’idiota? » intervenne Kain.
« Dopo che gli abbiamo detto della storiella del vero amore, o quello che era » iniziò Ichijo per poi fermarsi per assaporare un sorso del suo scuro Prince of Wales, « non crederà certo ad un altra fandonia! »
« Siete stati veramente fortunati per il fatto che il nobile Kaname e gli altri vi abbiano creduto » criticò Rima « e solamente grazie alla faccia imperscrutabile di Ichijo, nonché alla cieca fiducia che ripone in lui. »
« Senza contare che Kaname-sama stranamente in vita sua non ha mai avuto la febbre. » osservò Shiki.
« Potevate dirlo se avevate un piano migliore! » sbottò Aidou l’artefice del sotterfugio.
« No »
« No cosa? » si accigliò, infastidito, il vampiro del ghiaccio.
« Non avevamo nessuna idea. » rispose per entrambi Rima, per poi gustare un lungo sorso del suo adorato Lady Gray, come a voler concludere la conversazione.
« Non serve che vi punzecchiate a vicenda. » intervenne Ichijo « Comunque sia, come avete poi risolto il problema di Ruka?»
Ridacchiando Aidou spiegò che non era stata poi così complesso allontanarla dal capezzale del suo amato e nobilissimo Kaname: come aveva suggerito astutamente Shiki, era bastato far intendere che, ahimè, non vi era nessuno di cui ci si poteva fidare, e che potesse lasciare la Cross Academy per procurare le importantissime, indispensabili e preziose medicine per il nobile Kaname. Alla perplessa domanda di che fine avevano fatto gli altri per essere talmente indisposti, l’accorto Kain era intervenuto spiegando, afflitto dalla preoccupazione, che Shiki e la bella Rima erano impossibilitati ad intervenire a causa del loro estenuante impiego; che l’allegro Ichijo si era procurato una dolorosissima ed insopportabile emicrania nonché, come aveva ricordato Aidou, una terribile storta al piede sinistro; e in aggiunta, finì di spiegare Aidou, Kain aveva ricevuto l’ordine di controllare la Night Class al posto del nobile vampiro dagli occhi vermigli, e per quanto gli riguardava lui era stato chiamato, guarda caso, pochi minuti prima dal preside.
Così con ardente passione Ruka era corsa alla volta della città.
Chissà se avrebbe trovato una farmacia aperta a quell’ora.

Quella notte l’argenteo ricamo del manto celeste brillava più intensamente che mai. Codeste, afflitte dalla mancanza della loro antica compagna, cercavano di ricompensare l’assenza della sua tenue e romantica luce con il loro fine e lontano chiarore per poter accompagnare i passi e il cuore di una solitaria anima afflitta dai tormenti tanto cari a Venere.

Continua...

 

 

Ps. Non temete ormai la fic l'ho conlusa! Il prossimo capitolo a breve; mi raccomando ditemi cosa ne pensate!

 

 

   
 
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