Storia scritta in un momento di follia con la speranza di portare un sorriso ad una amica. Chissa, magari quando erano piccoli Jared e Shannon erano davvero così :P
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Titolo: The Little Brothers Leto
Autrice: Micky6277
Disclaimer: Non scrivo a scopo di lucro e non possiedo i diritti sui
personaggi. La storia che ho scritto è di pura fantasia.. ed è stata
ispirata da un momento di follia per portare un po’ di sorriso ad una
amica malata. Giulia, ti voglio bene!!
“dì le tue ultime parole perché tra un attimo ti farò fuori!”
“mi spiace Shan, ma non hai scampo.. io ti ucciderò!” rispose Jared con
gli occhi duri e spietati di chi ha visto cose che gli altri esseri
umani nemmeno immaginano.
“lo vedremo” rispose Shannon mettendosi in posizione d’attacco. Poi i
due iniziarono a combattere, picchiandosi a suon di pugni e calci
volanti. Shannon finì per terra e Jared esultò. “te lo avevo detto che
ti avrei ucciso!” Shannon fulminò con gli occhi il fratello.
Rimettendosi in piedi a fatica e concentrandosi al massimo, lanciò il
suo ultimo attacco. Jared provò a schivarlo ma era una super mossa che
conosceva fin troppo bene e che non era mai stato in grado di deviare e
con gli occhi pieni di tristezza e delusione per essere stato sconfitto
ancora una volta, crollò a terra esausto dando la vittoria al fratello
maggiore. “siiiiiiiiiiii… te lo avevo detto che non avresti mai potuto
battermi… puoi provarci quante volte vuoi, ma io sarò sempre più forte
di te!” urlò Shannon alzandosi in piedi e sbeffeggiando il fratellino.
Jared iniziò ad urlare che non era giusto e che voleva la rivincita, ma
Shannon non gliela concesse e Jared corse tra le braccia di Emma che si
era appena affacciata alla porta. “che succede piccolino?” chiese Emma
a Jared mentre lo abbracciava per tranquillizzarlo e dargli un po’
d’affetto. Lui si staccò un attimo da lei per guardarla dritta negli
occhi e tirando su con il naso per cercare di non piangere disse:
“lui.. lui.. mi ha picchiatooooooooooooooo..” e in quel istante iniziò
a piangere disperatamente tra le braccia di Emma che nel frattempo
iniziò a coccolarlo. “Shannon! Hai picchiato tuo fratello? Come hai
potuto farlo? Sei il più grande e devi proteggerlo, non picchiarlo!”
disse Emma con un tono che non ammetteva repliche. Shannon si mise le
mani nelle tasche dei jeans, abbassò lo sguardo e fingendo di dare un
calcio ad un pallone invisibile cercò di spiegare ad Emma la
situazione: “ma io non ho fatto nulla di male.. se lui continua a
prendere Jin, io continuo a prendere Heihachi. Heihachi sarà pure un
vecchietto, ma è più forte di Jin.. infondo è suo nonno e Jin gli deve
tutto.. non è colpa mia se lui muore e io vinco.”” Emma non ci stava
capendo più nulla.. chi era questo Jin? E chi era questo sadico
Heihachi che maltrattava e picchiava a morte questo tizio di nome Jin?
Ma soprattutto di che diavolo stavano parlando quei due?
“io.. non capisco. Avete di nuovo guardato film horror? Lo sapete che
non dovete vederli.. siete ancora troppo piccoli e se i vostri genitori
lo sapessero, mi licenzierebbero al istante!”
“cosa??” entrambi i fratellini sembravano essere realmente sconvolti
per quello che Emma aveva appena detto loro. Lei fece un bel respiro
profondo, poi si inginocchiò davanti ai bambini per guardarli negli
occhi, mettendo le mani sopra le loro spalle per cercare di
tranquillizzarli, mentre gli spiegava per l’ennesima volta qual’era la
situazione.
“ve lo ho già detto. Se volete che continui a farvi da babysitter,
dovete ascoltarmi e smetterla di guardare certi film appena mi
allontano un attimo da voi.
“ma noi non li stavamo guardando.. te lo giuro.” Disse Shannon con uno
sguardo solenne in volto. Guardò il fratello che annuì a sua volta.
“è vero.. non stavamo guardando film con mostri brutti, brutti,
brutti.. stavamo solo giocando!”
“giocando? GIOCANDO??.. con cosa? Di nuovo con la playstation??”
“beh..” Jared abbassò un attimo lo sguardo per evitare di incrociare
gli occhi severi di lei. “forse..”
“solo un pochino..” aggiunse Shan, facendo la linguaccia ad Emma e
mettendosi a ridere divertito.
“hai anche il coraggio di ridermi in faccia?? Lo sai cosa posso fare
io??”lo sguardo di Shan divenne più serio mentre la sua faccia fissava
intensamente quella di Emma. “io posso…”
“NO.. non dirlo ti prego!!”
“e invece si… io posso prendere la tua batteria della Chicco e la posso
nascondere in un posto in cui tu non la troverai mai perché è
sorvegliato dal Gollum del signore degli anelli!”
“NO! Il gollum noooooooo !!” rispose lui piagnucolando come il bambino
che era e tirando sul col naso, per evitare di far uscire dagli occhi
una valle di lacrime.
“bene.. allora, smettila di comportarti male con tuo fratello.”
“va bene..” rispose lui, sempre piangendo. Emma lo strinse forte a se e
gli sussurrò che per il momento al gollum non serviva la sua batteria.
Quando Shannon si allontanò un po’ da loro per andare a prendersi un
gingerino in frigo, Emma si concentrò sul fratello minore che stava
ridendo come un pazzo.
“e tu che hai da ridere? Credi forse di non meritare una punizione? Beh
ti sbagli, perché se non farai come ti dico, io..” Jared con l’indice
iniziò a fare segno di no ad Emma e lei lo guardò perplessa.
“questo trucco con me non attacca! Sarò anche il più piccolino dei due
ma sono senza dubbio il più intelligente e so che stai bleffando perché
non puoi portarci via i giochi.. solo la mamma può!” Emma rimase per un
momento impietrita alla vista di quel piccolo bambino già così
presuntuoso ed arrogante da farle desiderare di non aver mai figli, ma
alla fine le giunse un lampo di genio.
“ah davvero? E cosa credi che direbbe mamma Costance se sapesse che di
nascosto le rubi i trucchi e gli smalti per tingerti le unghie e gli
occhi di nero??” Lui aprì la bocca sbalordito, non aspettandosi quel
ricatto dalla donna che con lui era sempre stata tanto buona da
sottostare ad ogni suo minimo capriccio.
“tu non lo faresti mai..”
“ne sei proprio sicuro?” Emma tirò fuori dalla tasca il suo cellulare e
dopo aver premuto il pulsante di accensione, finse di comporre il
numero della madre di Jay.
“aaaaaah!!!.. NO! Ti prego non lo fare.. prometto che non toccherò mai
più i suoi trucchi, ma per favore non chiamarla.. farò tutto quello che
vuoi..” Emma chiuse il cellulare e sghignazzando felice disse a Jared
di andare a prenderle una lattina di coca cola dal frigo e di iniziare
a pulire la sua camera se non voleva che lei chiamasse per davvero
mamma Costance. Lui obbedì al istante e mentre sorseggiava la sua coca
cola, riuscì a far pulire la cameretta anche a Shan.
Dopo due ore di pulizie, Emma vide la casa finalmente pulita e pronta
per il rientro della signora Leto. Era serena e tranquilla perché
sapeva che questa volta, quella donna non avrebbe davvero potuto
rimproverarle nulla, visto che la casa era più pulita di quando la
signora era uscita per lavorare e finalmente i bambini erano calmi e
tranquilli.. probabilmente per la stanchezza di aver dovuto pulire un
po’ tutta la casa. Si, nulla sembrava essere fuori posto e nulla
sembrava potesse metterle i piedi fra le ruote. Si sedette su una
poltrona e stendendosi bene chiuse gli occhi un istante per riposare un
po’ .
Un urlo proveniente dalla stanza accanto la fece scattare di nuovo in
piedi e spaventata per l’incolumità dei bambini, corse subito a vedere
che cosa fosse successo. La scena che le si presentò davanti la fece
infuriare come non mai. I due piccoli Leto stavano litigando per un
“piccolo incidente” .. si erano messi a giocare in casa con due go kart
e si erano scontrati tra di loro distruggendo il tavolino da the
preferito della madre e il vaso antico regalatogli dalla nonna. Ad Emma
sembrò di trovarsi in un cartone animato quando sentì del fumo uscirle
dal naso, e diventare sempre più grande rispetto ai bambini che nel
frattempo vedendo lo sguardo arrabbiato della donna si strinsero tra le
braccia l’uno del altro per farsi forza.
“allora.. chi dei due ha combinato questo disastro?” chiese lei con
degli occhi indemoniati che avrebbero spaventato persino un serial
killer. I fratelli Leto si guardarono negli occhi, si staccarono in un
secondo dal abbraccio e dopo essersi indicati l’un l’altro, urlano a
l’unisono “è stato lui!”
- ma perché invece di fare la baby sitter di due piccole canaglie non
sono diventata la segretaria di qualche attore o cantante famoso? Di
sicuro avrei avuto mento problemi e conversazioni più mature.. – pensò
subito la donna, non sapendo che in un universo parallelo stava
rivivendo le stesse cose con i fratelli Leto “più maturi” e famosi.