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Autore: R e d_V a m p i r e     22/07/2010    5 recensioni
Sasuke ha avuto un graduale passaggio, nel corso degli anni, dal semplice ‘detestare’ al più incisivo ‘odiare’ i compleanni.
{Alla Nessy con aMMore}
{Auguri Sas'ke, in anticipo xD e ... si, SasuSaku, of course }
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Dopo la serie
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{ A Martina.
Perché lei tifa il SasuSaku e mi costringe a scrivere su di loro anche se non voglio.
Sei una perfida ricattatrice, e ti amo, lo sai? *lovelove*.
Otanjoubi Omedetou Onee-sama, diciott’anni non si compiono mica tutti i giorni (per fortuna) ♥




Otanjoubi Omedetou
(Buon Compleanno)




6 Anni

Sasuke detesta i compleanni.
Trova che nel giorno ricorrente la sua nascita essere spupazzato, pizzicottato, sbaciucchiato e chi più ne ha più ne metta, da parenti e affini, sia solo una spiacevole e imbarazzante perdita di tempo.
Questo però non vuol dire che non ci tenga che gli altri si ricordino di quel giorno speciale.
Per questo, appena le prime luci dell’alba fanno capolino dalla finestra lasciata appositamente aperta per esser svegliato prima, tira giù le coperte del suo tatami appoggiando con foga i piedini sul freddo legno del pavimento, attento a non inciampare su giocattoli e kunai sparsi per la stanza.
Infila velocemente una maglietta dal capino scompigliato, incurante che sia al contrario, il simbolo degli Uchiha sul petto invece che sulla schiena, affrettandosi ad aprire la porta di carta di riso della sua stanza per andarsi a fiondare, trepidante, in cucina.
Sa bene che giù la sua kaa-san sta preparando il suo dolce preferito, gli hanabiramochi. Ne sente già l’odore zuccherino dalle scale, mentre si affretta a scendere giù, rischiando di ruzzolare per terra.
Nella fretta, infatti, mette il piedino destro in fallo, e chiude gli occhi, pronto a una bella caduta di due piani.
Ma qualcosa l’ha afferrato per la collottola, impedendogli un incontro ravvicinato con le assi di legno del pavimento.
Apre gli occhi, trovandosi di fronte il viso serio e impassibile di Itachi, che lo osserva con un sopracciglio inarcato, unico segno del suo scetticismo.
<< Otouto stavi andando da qualche parte? >>
Domanda, candido.
Il bambino mette il broncio, scalciando per essere rimesso a terra. Detesta il suo fratellone quando lo tratta così!
E poi non gli ha nemmeno fatto gli auguri!
<< Nh, Onii-san, lasciami! >>
Sbuffa, ottenendo solo di girare su se stesso, i pugnetti all’aria. Per un istante può giurare di aver visto un muscolo guizzare sulla guancia pallida del fratello, ma la risata, se davvero c’è, viene soffocata sul nascere e le labbra rimangono una sottile linea diritta.
Itachi lo guarda per qualche istante, silenzioso, scuotendo il capo e trascinandoselo dietro, senza dare ascolto alle sue proteste.
Quando il piccolo Sasuke si rende conto di aver oramai già superato la cucina, mette da parte l’orgoglio, e il visetto si sgonfia, perdendo il broncio che aveva tenuto su fino a quel momento.
<< I-itachi, dove stiamo … >>
Esita, confuso. Possibile che si sia davvero dimenticato del suo compleanno?
Il maggiore degli Uchiha sbuffa qualcosa, chiudendosi pacatamente la porta di casa dietro, attento a non farsi sentire da chi sta all’interno della casa, per poi mettersi il fratellino in spalla, e spiccare un unico balzo perfetto lungo il muro che recensisce la Villa padronale.
<< Nh. A casa ci sono gli zii e i cugini, pensavo avresti voluto evitarli >>
Esordisce infine il ragazzo, mentre saetta per le vie del villaggio.
Il fratellino sgrana appena gli occhi neri, per poi accoccolarsi sulle spalle del fratello, con un sorriso.
Non se ne è dimenticato.
<< Arigatou Onii-san >>
Itachi sorride, non visto, stringendo di più la presa sulle gambette del bambino. Vorrebbe vederlo essere felice sempre a quel modo.
<< Otanjoubi Omedetou, Sasuke >>


12 anni

Sasuke ha avuto un graduale passaggio, nel corso degli anni, dal semplice ‘detestare’ al più incisivo ‘odiare’ i compleanni.
In generale il suo. In particolare dallo sterminio del suo Clan.
Quindi quando l’alba del 23 luglio si affaccia pigramente alla sua finestra, le uniche scelte che ha sono due:
-Rimanere a casa e trincerarsi all’interno nel suo ostinato silenzio pensando al passato;
-Far finta che quello sia un giorno normale, e svolgerlo in modo assolutamente normale , aspettando che finisca e che nasca un nuovo giorno.
Siccome sa bene che gli è impossibile attuare il piano A, visto e considerato che, nonostante tutto, è pur sempre un ninja e non può decidere di sparire così da un momento all’altro, quel giorno si allena come sempre nel campo d’addestramento riservato al team 7.
A dire la verità ci mette un po’ più foga del solito, mentre colpisce con calci e pugni precisi la corteccia dell’albero, chiedendosi come mai i suoi compagni ancora non si siano fatti vedere.
Passi per il maestro Kakashi che ha perso la bussola da tempo, ma Naruto, e specialmente Sakura, in ritardo, non è certo una cosa da tutti i giorni.
Rimane immobile, fissando lo squarcio nel legno provocato dai suoi colpi.
Sembra accigliato, mentre ricaccia indietro, nello stomaco, la dolorosa sensazione che possa essere successo qualcosa a quel dobe e alla noiosa.
Insomma, avrebbero già dovuto essere lì da un ora buona.
<< Bah, che facciano ciò che vogliono. A me non interessa >>
Borbotta, deciso, nascondendo perfettamente anche a se stesso la frustrazione di quel ritardo. Ci pensa su, mentre si asciuga la fronte dal sudore.
Forse ora potrebbe tornare a casa e rinchiudersi dentro come aveva sperato quella mattina. Dopotutto i suoi noiosi compagni di squadra gli hanno dato buca.
Questa gliela pagano.
<< Sasuke-kun! >>
<< Ehi, teme! >>
Si volta, sorpreso, sentendosi richiamare.
Naruto avanza - sarebbe meglio dire, corre rocambolescamente – verso di lui, agitando come un forsennato le braccia.
L’Uchiha ha il tempo di vedere un indistinta macchia di colore arancione, prima che il fluorescente colore della tuta dell’Uzumaki gli copra completamente la visuale, atterrandolo.
Kakashi sospira, una mano dietro il capo, mentre osserva i due allievi cercare di districarsi dall’abbraccio confuso di braccia e gambe.
Naruto è la solita testa quadra.
Sakura sorride, divertita, nascondendo le labbra dietro il pacchetto nero con il ricamo del simbolo degli Uchiha – un po’ sghembo, a dire il vero, ma i cerotti sulle dita dimostrano la pazienza e la dedizione che ci ha messo nel ricamarlo - mentre Sasuke sbalza via il baka biondo concedendogli un occhiata assassina.
Si inginocchia vicino a lui, prima che possa compiere un omicidio, porgendogli il suo bento fatto a mano senza dire una parola.
Sasuke lo afferra, un po’ confuso, un po’ sospettoso, slegando i nodini e sorridendo appena al ventaglio rosso e bianco che vi spicca sopra, aprendo poi il coperchio del contenitore.
I suoi occhi brillano un po’, la giovane Haruno potrebbe giurarlo, mentre solleva un sakuramochi , con le labbra piegate leggermente verso l’alto.
Arrossisce, quando incontra il suo sguardo, torturando un filo d’erba.
<< Ecco … Otanjoubi Omedetou Sasuke-kun! >>
<< Arigatou, Sakura >>


16 anni

Nel covo di Orochimaru non c’è tempo, ne spazio, per pensare a cose personali come i compleanni.
Sasuke sembra sempre un po’ più scorbutico del solito, quando si avvicina il 23 luglio.
Il Sennin Leggendario l’ha notato, e dopo aver capito il perché di quel suo mutismo selettivo e il consequenziale sbarramento nella propria stanza proprio in quel giorno, ha sorriso di quel suo sorriso viscido e infernale.
<< Ssssasuke-kun >>
Il giovane Uchiha alza lo sguardo, trovando il suo sensei appoggiato al muro davanti alla porta della sua stanza.
Lo squadra truce, invitandolo a parlare o, altrimenti, a sparire dalla sua vista.
Il ninja dai capelli neri sogghigna, placidamente, avvicinandosi al viso del giovane, gli occhi dorati sgranati.
<< Otanj- >>
<< Non ci provare >>
La lama della Kusanagi dell’ex shinobi della Foglia brilla alla luce fioca delle candele del covo, mentre un rivolo di sangue impalpabile come un ombra ne bagna il filo, premuto contro la gola del Sennin.
Orochimaru sorride più ampiamente, guardando Sasuke chiudersi con un botto sordo la porta alle spalle.
Oramai ce l’ha in pugno.


21 anni

<< Sasuke >>
Lo shinobi del Ventaglio si volta, pigramente, arcuando leggermente le sottili sopracciglia. Non si è ancora del tutto abituato alla mancanza del “-kun” dopo il suo nome, e della facilità con cui ora la kuinochi si rivolge a lui.
Ovviamente la preferisce com’è ora, determinata e combattiva, e non più la bambina piagnucolona che era costretto a difendere ad ogni minimo scontro.
<< Ahia! Ma dico, sei uscita fuori di testa?! >>
Esclama, sorpreso e furioso, portando le mani alla guancia destra in fiamme.
La medic-ninja sorride, angelicamente, ritirando il pugno con cui l’ha appena colpito. Non è certo volato via come quando a ricevere i suoi colpi sono Naruto o Sai, ma scommette che il segno gli rimarrà un bel po’.
Assottiglia lo sguardo di giada, compiaciuta, sfidando lo sguardo d’onice dell’orgoglioso Uchiha.
<< Così impari a tradirci e farmi penare tanto >>
Esordisce lei, tranquillamente. E’ da quando è tornato a Konoha, dopo aver ucciso Madara, che aveva voglia di prendersi la sua piccola rivincita su di lui.
Anche perché sghignazza ancora, quando qualcuno al Villaggio rievoca il suo tentativo di ucciderlo con un misero kunai.
Lei ha la sua dignità, da difendere.
Sasuke la guarda allarmato, per qualche istante, cercando di decidere se è solo pazza o ha davvero istinti suicidi. Perché è chiaro che dopo questo affronto non rimarrà impunita.
<< Sakura … >>
Inizia, greve, pronto a colpirla a sua volta.
Ma l’Haruno lo stupisce ancora, tappandogli la bocca con un bacio. Si irrigidisce, sentendo quella labbra morbide sulle sue, ma poi, vinta ogni reticenza – insomma è pur sempre un uomo! – avvolge le braccia attorno alla sottile vita della kuinochi, stringendola con impeto a se e ricambiando il bacio con durezza.
Sakura si scosta, le labbra gonfie e lo sguardo lucido, accarezzandogli il viso contratto in una smorfia amareggiata per essere stato interrotto.
<< Credevi me ne fossi dimenticata? Otanjoubi Omedetou Sasuke-kun >>


35 anni

Sakura sospira, osservando con aria critica la scena.
Il salone di casa Uchiha è completamente d e v a s t a t o , tutte le decorazioni sono state distrutte, e il tavolo ricoperto di cibarie, con la torta, è oramai irrimediabilmente stato mandato all’aria, il dolce spiaccicato tristemente a terra, e un po’ anche sul faccino severo e contrito del piccolo di sei anni, dai capelli corvini, corti, e gli occhi di un incredibile verde smeraldo, che sta all’impiedi al centro della stanza, seguendo con i pugnetti stretti lungo i fianchi la danza di kunai dei due fratelli maggiori che hanno combinato tutto questo casino.
Quando si accorge della presenza della madre sulla porta, si passa una manina sul viso per togliere la glassa dagli occhi, affiancandola con passo calmo e alzando il visetto nella sua direzione, le labbra crucciate in una smorfia.
<< Kaa-san è tutta colpa di … >>
<< Lo so Shisui, lo so. Vieni qui >>
Fa la kuinochi, chinandosi a prendere in braccio il figlio minore, che, infrangendo tutte le promesse del suo nome, si è rivelato essere il più calmo – se non freddo – dei suoi figli.
<< ITACHI >>
Esclama poi la donna, e il ragazzo dai lunghi capelli nero/violacei, legati in un codino, i grandi occhi di un verde scuro, quasi nero, si ferma, voltando il capo nella sua direzione, venendo preso alla sprovvista dal kunai della ragazza del tutto identica a lui, salvo per i sottili occhi neri, che lo ferisce allo zigomo destro.
<< AHIA! Mikoto … >>
Ringhia il tredicenne, facendo per saltare al collo della sorella che gli sorride, angelica.
Ma la madre è più veloce, e si posiziona in mezzo ai due gemelli, che si guardano, dalle sue spalle, astiosi. Quei due sono incredibili, pensa sconsolata Sakura.
Sono perfettamente identici, se non fosse per lo sguardo, e spesso vengono scambiati tra di loro – a dire il vero Mikoto è piuttosto mascolina per essere una ragazza – ma neanche loro hanno mantenuto la promessa dei loro nomi.
Sono due pesti scatenate, pronte a far danni e disastri.
Naruto dall’alto della sua saggezza da Hokage una volta ha dichiarato di saper distinguerli solo perché le azioni di Mikoto sono leggermente più cattive di quelle di Itachi*.
Ma non è questo, ora, l’importante. Stringe il piccolo, che sta ancora cercando di levarsi la torta dai capelli, fra le braccia, scrollandolo.
<< Siete due … due … e ora cosa facciamo?! E’ tutto rovinato … >>
Sbuffa, fra le labbra.
<< Cos’è rovinato? >>
Chiede atono un uomo alto, dai capelli neri,in vesti da Jounin, appena entrato dal portone principale. I due gemelli deglutiscono, stringendosi in un abbraccio quasi simbiotico, che li fa sembrare uno il riflesso allo specchio dell’altra, le mani intrecciate vicino al viso.
<< O-otou-san non è come… >>
Iniziano i due, tremanti.
Sasuke inarca un sopracciglio sul disastro che c’è in casa.
Sospira, per poi sciogliersi in quanto di più simile a un sorriso può permettersi, prendendo dalle braccia di un accigliata Sakura il piccolo Shisui e togliendogli uno sbaffo di panna dal naso, portando il dito poi alle labbra.
<< Nh … niente male >>
Itachi e Mikoto che trattenevano il respiro si sciolgono, andando a fiondarsi fra le braccia del padre, incuranti della sua occhiata minacciosa e del sorriso esasperato sul volto della madre.
Sasuke alza lo sguardo, osservando con un sorrisetto beffardo la donna dai capelli rosa.
<< Non hai niente da dirmi? >>
Quella sospira, esasperata, scuotendo il capo e andando ad abbracciarlo come stanno facendo il loro figli, sfiorandogli le labbra in un bacio leggero, ignorando il ‘bleaaaah!’ di protesta dei tre pargoli.
<< Otanjoubi Omedetou Sas’ke >>
Il Capo Clan degli Uchiha sorride, stringendo la moglie per la vita.
Infondo questo caos famigliare non gli dispiace.
E poi …
… è il più bel regalo che ha ricevuto negli ultimi diciotto anni.



Angolino di R e d_V a m p i r e

Mh. Avrei potuto fare di meglio, lo so.
Ma siccome domani è il compleanno dello Scoiattolo, ho pensato di prendere due piccioni con una fava. U-u
Fict regalo per Nessy, e tributo di compleanno in anticipo anche all’ultimo Uchiha xD. Che schifezza .____.
Gli hanabiramochi sono mochi rossi e bianchi ricopertidi anko e una striscia di gobo candita, mentre i sakuramochi sono mochi riempiti di anko e avvolti in una foglia di ciliegio (informazioni prese da www.giappone-italia.com )
La frase con l’asterisco è stata presa e riformata da me da Host Club (era riferita ai gemelli Kaoru e Hikaru xD e infatti Itachi e Mikoto gli assomigliano parecchio ò-ò)
Che dire?
Spero che alla sister questa SasuSaku a lieto fine dolcioso piaccia. A me ha fatto venire leggermente il diabete u___u
A voi l’ardua sentenza, comunque. xD Ciaossu!
   
 
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