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Autore: SissiCuddles    22/07/2010    3 recensioni
Raccolta di One-Shot. Huddy/Hilson/OT3. Il rating potrebbe cambiare.
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, James Wilson, Lisa Cuddy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“The Seven Deadly sins”

Raccolta di 7 one-sot sui 7 vizi capitali al Princeton Plainsboro Teaching Hospital. Eccovi la lista del pairing dei personaggi per ogni one-shot:

Superbia: Huddy

Avarizia: Hilson

Lussuria: Huddy

Invidia: OT3

Gola: Huddy

Ira: Huddy

Accidia: Huddy


1 - “Superbia”

House spiò nell’ufficio del primario. Aprì la porta lentamente e scivolò all’interno senza fare il minimo rumore. Rimase ad osservare l’abbigliamento del capo, che lasciava poco lavoro ala fantasia dell’audace diagnosta. Se ne stava in piedi davanti alla sua scrivania, dando le spalle a chi era appena entrato.

“Buongiorno capo, belle scarpe”

Cuddy sobbalzò spaventata all’improvvisa esclamazione dell’uomo. Si voltò lentamente, cercando di percepire con la sua visione periferica se quella era stata solo una sua allucinazione o se lui era veramente entrato nel suo ufficio. Come se si fosse risvegliata da un incubo, Cuddy si girò verso di lui sconcertata.

“Buongiorno House, ti sembra il caso di entrare in questo modo nel mio ufficio?”

Si fece seria di nuovo. Fece qualche passo e si sedette appoggiando le gambe sulla scrivania.

“Preferivi che io entrassi e ti saltassi addosso? Perché se vuoi posso sempre uscire e rifare la scena…”

House sorrise speranzoso, mentre Cuddy fece spazio sul suo viso ad un sorriso divertito.

“No grazie House, non è necessario”

House si avvicinò a lei e si sedette sulla sedia di fronte. Prese il bastone e cominciò a farlo roteare lentamente tra le sue dita.

“Vuol dire che posso solo baciarti adesso?”

Cuddy lo osservò divertita. Le piaceva discutere con lui, era l’unica cosa che rendeva la sua giornata un po’ sopportabile. Le faceva accumulare stress con le sue richieste e i suoi mediti poco ortodossi, ma poi riusciva a liberare quella tensione grazie ai loro discorsi inutili, che li portavano a condividere qualche momento di intimità.

“No, non intendevo questo.”

“Peccato, oggi mi sentivo magnanimo”

Cuddy chiuse gli occhi e scosse la testa. Quando li riaprì trovo House a pochi centimetri dalle sue gambe. Lo guardò un po’ sorpresa, ma continuò come se non fosse successo niente.

“Allora, come mai sei qui?”

“Foreman vuole sotterrare il mio potere con un colpo di stato. Sta tramando alle mie spalle”

Lo sguardo da cane bastonato di House la fece sorridere ancora una volta.

“House, nessuno trama contro di te. Foreman è un ottimo medico, ma non sarà mai il capo del tuo reparto. Puoi starne certo.”

House si avvicinò sempre più a lei, tanto che ormai le gambe scoperte della donna sfioravano quelle del diagnosta, ormai seduto all’angolo della scrivania.

“Adoro quando fai finta di essere il capo.”

“House, io sono il capo.”

“Beh, teoricamente lo sei. IO, sono il vero capo.”

“Ehi, Mr. Superbia vedi di scendere dalle nuvole. Sono io quella che firma il tuo stipendio.”

House smise di giocherellare con il bastone, che ancora teneva in mano. Passò una mano sul polpaccio di Cuddy, lasciando un segno leggero, ma non inefficace. Cuddy si irrigidì di colpa, mentre un brivido le percorreva il corpo. Ma lei non disse nulla, rimase a fissarlo e continuarono la loro conversazione, che si stata facendo sempre più interessante.

“E’ vero, sei anche quella che con le sue doti femminili accaparra i fondi per questo ospedale. Ma tu fai tutto questo per me.”

“Stai scherzando vero?”

Cuddy si raddrizzò nella sedia, trascinando insieme alle sue gambe alcuni documenti, che caddero disordinatamente sul pavimento.

“Per niente.”

La voce tranquilla di House accompagnò i gesti della donna, che si piegò a raccogliere i fogli.

“Tu lavori qui, perché io ti ho assunto.”

“Questo è ovvio, ma la vera causa per la quale tu mi hai assunto non è relativa alla medicina. Beh, forse a qualche funzione fisiologica e riproduttiva, ma…”

Nel rialzarsi, Cuddy si ritrovò sempre più vicina a lui. Gli lanciò uno sguardo divertito e continuò a sistemare i fogli sulla sua scrivania.

“ House, tu sei un ottimo medico, un po’ troppo superbo, ma sei il medico migliore del mio ospedale…”

“Sì, lo so. Sono il migliore non c’è bisogno che me lo ricordi.”

Cuddy sorrise di nuovo divertita. Dopo aver sistemato i fogli nel portadocumenti, rimise le gambe sulla scrivania, vicino ad House.

“ Lo sai che la superbia è il primo tra i sette vizi capitali?”

“ Non vedo come questo sia rilevante”


“Sai? Tutti siamo un po’ superbi. Ci crediamo superiori e spesso ci ritroviamo ad evitare la gente come noi.”


“Io non evito le altre persone, sono le altre che evitano me. Io sono troppo intelligente per loro”

“Certo House…”

Si avvicinò al viso di lui, facendogli strabuzzare gli occhi.

“Continua a pensarla così…”

Detto questo Cuddy uscì dal suo ufficio, abbandonandolo a quel finto momento tanto aspettato da entrambi. House rimasto solo, si voltò per vederla allontanarsi.

E’ vero, tutti siamo superbi in fondo.

   
 
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