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Autore: Ice_DP    22/07/2010    5 recensioni
"Dai Scorpius, mi leggi una favola?"
"E va bene..."
Due bambini che, dieci anni dopo non lo sono più.
[2^ classificata al "Contest a squadre HP" indetto da BS. su EFP Forum]
Questa storia ha partecipato assieme alle fanfiction di vogue91 e Only_me.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla luce del fuoco



L'odore delle fiamme del falò entrò con prepotenza nelle narici di Rose Weasley, che stava tranquillamente seduta sulla spiaggia a contemplare il mare calmo e nero.

La sola luce del fuoco che viveva grazie a sterpaglie e legna raccolta ai margini della spiaggia, ne illuminava una porzione, rendendo i colori e l'atmosfera quasi innaturale.

Ma meravigliosa.

Rose, che aveva appena sette anni, si era rifugiata in quel luogo per scampare ad un litigio tra sua madre e suo padre, che stavano rimproverando suo fratello Hugo per aver combinato una delle sue marachelle.

Questa volta di trattava della manomissione della tenda della famiglia Malfoy, i loro vicini trovati per caso in quel campeggio estivo. Gli acerrimi nemici al tempo della scuola dei suoi genitori. Almeno, il signor Malfoy. E per lo più di suo padre. Sua madre si era limitata a tirargli un sonoro e ben assestato pugno in faccia.

Suo fratello aveva preso tutto da suo padre. Anche la stupidità nell'agire e nel pensare, se di pensare si poteva parlare.

Nessuno si era ancora accorto della sua assenza, e nessuno lo avrebbe fatto per un bel po'.

Aveva portato con sé un libro di favole che Ronald, suo padre, avrebbe dovuto leggerle quella sera.

Ma sapeva che non l'avrebbe fatto.

Tutta colpa di suo fratello.

Stringeva a sé il libro rilegato con cura, un regalo di sua nonna Molly che aveva sempre adorato.

Rose, invece, aveva preso da sua madre, e da lei aveva ereditato la passione per i libri e per lo studio, e di questo Hermione andava orgogliosa.

Continuò a fissare il mare nero dritto davanti a sé, con l'odore e la luce pungente del fuoco accanto che scoppiettava allegro e pieno di vita.

Il vento le muoveva i lunghi e ricci capelli rossi, dandole un'aria spettinata e un po' trascurata.

Improvvisamente, proprio dietro di lei, una voce la fece sobbalzare. Si girò di scatto tenendo sempre il suo libro stretto al petto.

Che cosa vuoi?” disse leggermente acida, capendo subito di chi si trattava.

I miei genitori stanno litigando con i tuoi e con tuo fratello. Sono scappato in cerca di un po' di tranquillità, proprio come te.” disse Scorpius Malfoy, figlio di Draco Malfoy e loro vicino di tenda.

Purtroppo. O per fortuna.

Erano in vacanza anche se i bambini non frequentavano ancora la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Posso?” chiese lui, indicando lo spazio vuoto alla destra di Rose.

Lei lo guardò interrogativa per un attimo.

Certo.”.

Si avvicinò e si sedette accanto a lei, fissando incuriosito il suo libro rilegato.

È un libro di favole. Me l'ha regalato mia nonna.” si affrettò a dire la bimba, avendo intuito la domanda che voleva porle il ragazzino seduto di fianco a lei.

Lui annuii.

Lo guardò negli occhi desiderosa, come se volesse fargli capire una cosa senza parlare.

Cosa c'è?” chiese, però, lui.

Uomini. Non capiscono mai nulla.

Mi leggi una favola?” chiese la bimba con occhi dolci e supplicanti.





Dai mi leggi una favola, Scorpius?” incalzava la ragazza dai lunghi capelli color del rame. “Ti prego, ti prego, ti prego!” implorava, guardando il ragazzo dai corti e biondissimi capelli con occhi desiderosi.

Rose, hai diciassette anni! Per l'amor del cielo!” sbuffò lui, alla richiesta infantile della ragazza.

Ma dai! Il lato da bambino non muore mai!” si difese lei.

Lui la scrutò con i suoi occhi di ghiaccio per un istante.

Tu non diventerai mai un'adulta. Rimarrai perennemente un poppante.” disse ridacchiando ma guardandola con tenerezza.

In fondo non voleva affatto che cambiasse quel suo lato infantile. La rendeva dolce e speciale, diversa dalle altre, proprio come quando era bambina.

Lei mise il broncio, come sempre. Come quando era bambina.

E tu non avrai mai un minimo di tatto!” si offese, incrociando le braccia e girandosi dall'altra parte.

Scorpius sbuffò divertito.

Si alzò per sedersi nuovamente accanto a lei, le mani in grembo.

Sai, sembra di tornare a quella sera, alla luce del falò.”. Una frase piazzata lì che sembrava solamente detta per riempire il silenzio che si era creato. Ma non era affatto così.

Il ragazzo guardava lontano, perdendosi nei suoi stessi ricordi che condivideva con la ragazza alla sua sinistra.

Rose si girò lentamente verso di lui, guardandolo con attenzione e aspettando le sue parole.

Era tutto come allora. Come quando era bambina.

Non era cambiato nulla. Loro erano cresciuti, ma il loro falò non si era mai spento.

Tu mi chiedesti di leggerti una favola. E io lo feci. Era quella che i babbani chiamano 'Cenerentola'. Mi piaceva quella storia, e so che piaceva tanto anche a te. Per questo te la leggevo sempre, appena mi chiedevi una favola. So che non ti stufavi mai di sentirtela raccontare.” sorrise.

E anche Rose al suo stesso ricordo di loro due bambini, sorrise di riflesso.

Ma oggi quella bimba è cresciuta. Ed è diventata una ragazza. Una ragazza diversa dalle altre che si è guadagnata il mio...” sostò un secondo, indeciso o no se dichiarare quello che aveva sempre pensato.

Rose attese impaziente, ma non mosse un solo muscolo.

Completo e incondizionato amore.”. Le sputò fuori, quelle parole, felice di averle finalmente dette dopo tanto tempo. Erano state troppo a lungo nascoste, ma aveva sempre pensato che Rose lo avesse capito anche se lui cercava di mascherare i suoi sentimenti in tutti i modi. Ma non era bravo quanto suo padre.

È una storia bellissima. La mia preferita, in verità.” disse solamente lei, alzando lo sguardo. “Ci vuole coraggio per amare una come me.” e sorrise guardando il cielo terso e azzurro sopra la sua testa.

Il vento le mosse i capelli spettinandola e dandole un'aria un po' trasandata.

Scorpius la osservava attento, temendo un rifiuto che non avrebbe potuto sopportare.

Eppure, pur sapendo che avrebbe avuto la metà delle possibilità di fallire, non riusciva a toglierle lo sguardo di dosso e continuava a sperare.

La vita è un gioco, lo dico sempre.” continuò Rose.

Lui la guardò interrogativo mentre si voltava verso di lui.

E tu?” chiese. “Giochi o non giochi?”

Scorpius rimase spiazzato per un secondo.

Non lo aveva rifiutato, lo aveva...

Ci fu un secondo di silenzio, carico di tensione.

Poi, il verdetto finale. Finalmente.

Gioco!”


E vissero tutti felici e contenti.” Scorpius chiuse il libro, una volta terminata la storia.

Ma nella vita succede sempre così?” chiese la bimba, che credeva ancora nelle favole.

Il bambino sorrise, capendo che lei aveva ancora tanto da imparare. Lui per la sua età, aveva già capito fin troppo e troppo bene la vita.

Avrebbe tanto voluto essere come lei. In un certo senso la invidiava.

Per quelli fortunati sì.” rispose, non credendoci completamente nemmeno lui.

E noi due lo saremo?” chiese Rose ingenuamente, senza pensare né alludere ad un qualcosa di molto intimo in futuro.

Lui la guardò con inaspettata tenerezza.

Chissà.”



itachi_love (Alla luce del fuoco)
Lessico e Grammatica: 16/20
Originalità della storia: 18/20
Rispetto delle regole: 10/10
Giudizio personale: 6/10
TOTALE: 50/60

COMMENTO:
La storia mi piace, il lessico è scorrevole e l’idea è molto carina, peccato solo per qualche errore di distrazione e qualche ripetizione di troppo.
Mi piace il modo in cui hai parlato del passato, poi del presente e in fine di nuovo del passato intrecciando le due cose.
Tutto sommato la storia non è affatto male anche se non ha nulla che mi colpisce particolarmente.






   
 
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