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Autore: Diana924    23/07/2010    0 recensioni
Margherita di valois, un tempo regina di Navarra e di Francia, ora solo duchessa di valois, ripensa alla sua vita, ora che LUI è re di Francia, e l'altra regina è madre...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Regine ed amanti-Francia'
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lieve accenno d'incesto in questa parte

Ero una regina. Come se si potesse smettete di essere una regina? E invece io, sì, ero una regina e oggi sono solo una duchessa; Margherita di Valois, un tempo regina di Navarra, oggi duchessa di Valois.

Valois, un nome un tempo potente, ora quasi dimenticato.

Eppure la mia vita è stata senza pari, così ho deciso di scriverla, e mentre la scrivo ricordo il mio passato, i miei amori, la mia famiglia, lui.

Lui ora è re di Francia, ora ha un figlio dalla sua ultima puttana, Henriette d’Entrangues, e si dice che lei sia incinta di nuovo. Io invece, la legittima regina di Francia e Navarra, sono qui, a Usson, relegata qui da dieci anni da mio fratello Enrico III di Valois, morto tredici anni fa alle porte di Parigi. Lui, mio marito, mio cugino, Enrico di Navarra, ora Enrico IV. Ha abiurato per la sesta volta, dicono che abbia detto che Parigi val bene una messa. E non solo, ma c’è un'altra regina, un’altra Regina di Francia e Navarra mentre io sono ancora in vita. La Regina è una ragazzina di cui io potrei essere la madre. Si chiama Maria de’Medici, quindi è mia parente. E’ una donna grassa, che ha avuto un figlio e una figlia. I figli che io non avrei mai potuto dare a Enrico, perché sono sterile, l’ho capito solo adesso.

Ma andiamo con ordine, perché la mia vita e lunga e rischio di dimenticare qualcosa. Sono nata a Saint-Germain-en-Laye, cinquant’anni fa. Mia madre era la regina Caterina de’Medici; mio padre il re Enrico II di Valois.

Avevo quattro fratelli e due sorelle, e tutti, tranne uno, erano più grandi di me. Non ho molti ricordi della mia infanzia, tranne una cosa. E vorrei non ricordarla. Era il primo luglio, mi dissero, il giorno in cui la felicità della Francia e della mia famiglia cessarono.

Mio padre fu mortalmente ferito all’occhio e dieci giorni dopo morì, fra atroci sofferenze.

E re divenne il mio fratello, Francesco II. Regina era Maria Stuart, già regina di Scozia.

Ma dopo un anno il mio povero fratello morì, e dopo un po’ il duca Francesco di Guisa lo seguì, ucciso a tradimento. Ero cresciuta con le mie sorelle, Elisabetta e Claudia, ma quando loro si sposarono fui lasciata sola, così raggiunsi i miei fratelli Enrico ed Ercole. Ogni tanto raggiungevamo la corte, quando era necessario.

Poi mia madre decise di far intraprendere a mio fratello e a tutta la corte un lungo viaggio per tutta la Francia. Partecipai con entusiasmo a questo viaggio che durò due lunghi anni. Visitammo tutta la Francia, e facemmo una tappa in Navarra, dove regnava Jeanne d’Albret, mia zia e mia futura suocera.

Ma nonostante tutte le ovazioni, tutti gli applausi il viaggio fu un insuccesso, nessuno degli eretici cambiò partito o Fede.

Poi tornai ad Amboise, con i miei fratelli, Enrico e Francesco. Quanto li ho amati, quanto gli ho voluto bene. A entrambi. Enrico era il più bello, il più elegante, il più raffinato. Si professava ugonotto, e mi vietava di leggere i testi scari, dicendo che altrimenti nostra madre mi avrebbe fatto frustare. Io rispondevo che non m’importava, non avrei cambiato Fede.

Per un po’…. Noi due … lui mi mise il piede sulla staffa Poi, a sedici anni raggiunsi i miei fratelli Carlo ed Enrico a corte. Enrico era un capo militare bravissimo, che aveva vinto tante battaglie, nostra madre lo adorava. Io invece adoravo Carlo.

E poi conobbi lui. Enrico di Guisa, il figlio del duca Francesco, il nipote del cardinale Giovanni. Era così bello, così biondo, un dio. E io l’ho amato, lo amo ancora. Dimenticai tutto, comprese le cavalcate con Enrico. 

Ma lui non aveva dimenticato, e giurò vendetta nei miei confronti e nei confronti dei Guisa, che ha odiato per tutta la vita.

personalmente non credoall'accusa d'incesto, ma non si sa mai, l'espressione " piede sulla staffa" è di Margherita, che la sua nei suoi Memoirs, di cuiho eltto nelle biografie che inserirò come al solito alla fine

   
 
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