Film > Cenerentola
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Autore: koala_mary    23/07/2010    5 recensioni
“ E vissero felici e contenti...”
E' così che finisce la fiaba che tutti conosciamo della bella Cenerentola che riusci a conquistare il cuore di tutte noi bambine che sognavamo un amore come il suo. Ma nessuno sa cosa successe dopo: la nostra storia vede come protagonista una Cenerentola alquanto diversa, in cerchio insieme ad altre persone ad una seduta degli Alcolisti Anonimi, intenta a raccontare ciò che la vita le riservò dopo il fantastico matrimonio con il suo principe azzurro, che la portò a finire le sue giornate in compagnia dei suoi migliori amici... Ok, sappiamo che state pensando ai suoi tenerissimi topini, ma in realtà... Si tratta di Vodka e Rum.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“ La sera del matrimonio credevo di aver trovato la felicità, ma purtroppo non fu così. Inizialmente la vita a palazzo era meravigliosa. Balli, feste, vestiti eleganti creati dai miei stilisti personali, come Dolce & Gabbana e Valentino. Ogni giorno andavo a fare shopping, acquistavo di tutto sia per arredare la mia suite imperiale che dividevo con il mio amatissimo e perfetto principe, sia per decorare al meglio il giardino reale che riempivo ogni giorno di nuove statue scolpite dai maggiori scultori del mondo come per esempio Michelangelo, riportati in vita dalla mia fedele Fata Madrina... Fedele, tsk, quella voleva fregarmi i topolini! Ma per adesso non voglio anticiparvi nulla. Dicevo... Spendevo a destra e a manca, e così mio marito. Ma a mano a mano che andavamo avanti, i soldi iniziarono a scarseggiare, e non potevamo più permetterci tutti quei deliziosi servitori che ci viziavano da mattina a sera. Ah, bei tempi... Bastava un schiocco di dita per avere tutto ciò che desideravamo, ricordo quelle sere in cui al casinò reale, intenta a giocare a poker avevo il mio valletto personale che reggeva su un vassoio d'oro le mie fiches ordinate per colore e grandezza. Ora che ci penso, forse mi hanno rovinato anche tutti i debiti del gioco... Chi l'avrebbe mai detto che a capo di quel giro si trovavano le mie sorellastre Anastasia e Genoveffa??? Ebbene sì, erano diventate delle spietate boss della mafia del regno.
Comunque, torniamo al mio racconto. Una sera, dopo una cavalcata, tornai nella suite e trovai il granduca che posava una stupenda rosa rossa sul letto. Inizialmente me ne stupii, ma poi ricollegai vari episodi del genere. Come il delizioso portachiavi a forma di cuore che trovai nel mio cassetto, oppure quando scorsi fra la tendina della doccia una cimice con videocamera integrata, pensando ad un gioco erotico di mio marito... Ma poi, riflettendoci bene, ho concluso che non poteva essere sua dato che certi giochetti non sono di suo gradimento. Peccato.
Il principe ormai mi trascurava, e sentendomi così corteggiata dal GranDuca finii per innamorarmi di lui. Non lo credevo possibile, e da quel momento inziai a farmi moltissime domande. Come era potuto accadere??? Avevo lottato tanto per il mio sogno, diventare la regina incontrastata del regno e fottere quella strega della mia matrigna e quelle galline senza cervello di Anastasia e Genoveffa. Potevo mandare a rotoli il mio piano diabolico per una stupida sbandata, per di più per un vecchio rimbambito che passava le sue giornate ad annunciare l'arrivo di rompipalle a palazzo? No, non potevo, era inconcepibile, dunque continuai a passare le mie giornate cercando di non pensarci.
Una mattina, passando davanti alla camera di mio suocero, ascoltai una strana conversazione che ebbe al telefono con non so chi.

“ Ho bisogno di tempo, vi prego, vi ho dato tutto ciò che potevo.”

Sembrava davvero agitato, e da uno spiraglio potei notare infatti che sudava copiosamente anche se era pieno inverno.

“No, no, ve lo giuro, sto escogitando un piano infallibile per rendervi ciò che vi devo.”

Alzai un sopracciglio, cosa doveva a chi???
“ Mi serve solo più tempo.”

Vidi che si apprestava a chiudere la comunicazione così in tutta fretta me ne andai per non essere scoperta. Ma continuai a chiedermi per tutto il giorno di cosa diavolo stesse parlando. Dopo il pranzo mi avviai verso la suite perchè volevo chiedere a mio marito se ne sapesse qualcosa, ma ciò che vidi mi cancellò dalla mente tutto ciò che era successo prima. Entrai in camera e SHOCK!!
“Mio Principe!!!!” esclamai portandomi una mano al petto “ Cosa state facendo????”

Lui si girò spalacando gli occhi, fece un saltello ed emise un gridolino stridulo
“Ce..Ce...Cenerentola mia adorata!!!!!!”
“ Stai per caso indossando un reggiseno???”
Si guardò intorno allarmato in cerca di qualche scusa “N..No, amore mio! Ero qui con Valentino, però tu non c'eri, le misure... il regalo... Oh mio Dio, ti stai rovinando la sorpresa!!! Esci immediamente dalla camera!!!”
dicendo questo si avvicinò per spingermi fuori dalla porta, e fu allora che lo notai.
“ La sorpresa comprende anche provare i miei rossetti???”
si copre la bocca con una mano ed esclama “ No! Ma che dici, cosa, quale rossetto!!” e senza aggiungere altro mi sbattè la porta in faccia.
Inorridita cominciai a camminare senza badare a dove andavo, e mi ritrovai a rotolare giù per le scale. Tutta dolorante imprecai come un scaricatore di porto, ma alzando gli occhi vidi davanti a me una scena forse più raccapricciante di quella precedente. La matrigna aveva le labbra incollate al ritratto più grande di MIO marito, ed ai suoi piedi una mia (bellissima direi) foto selvaggiamente distrutta come se fosse stata il bersaglio di molte freccette abbandonate li accanto.
“COSA DIAVOLO CI FAI TU QUI????????????” mi alzai goffamente puntandole un dito contro.
La matrigna presa alla sprovvista allargò la sua gonna per coprire la mia foto per terra.
“E' inutile che provi a nasconderla, ho visto che cosa gli hai fatto!!!” corsi a riprendere la foto e indignatissima cercai di sistemarla. Come si è permessa quella bastarda a ridurre così il mio preziosissimo ritratto. E non l'avevo ancora autografato!!!
“ Smettila di fare la bambina, ne hai a miliardi, volevo solo divertirmi un po'” rispose lei altezzosa. Fece un inchino sprezzante e se ne andò.
Io scoppiai a piangere come una disperata schioccando le dita a più non posso, ricordandomi solo dopo mezz'ora del fatto che la mia damigella era già stata licenziata da una settimana.
Con uno sguardo da pazza, cominciai a dirigermi verso la cucina urlando“ Che giornata, ma che è oggi, tutte a me devono capitare !! Mi è venuto pure il mal di testa, meglio prendere un'aspirina.”
  
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