Dreamer
Si trovava alquanto
stralunata…
Per quanto quel luogo e
quella situazione le concedesse…
Era in ginocchioni su un
lussuoso tessuto di un rosso porpora con trame a fili dorati…
Un forte odore di spezie e
aromi circondava l’ aria, creando una sorta di
dimensione del piacere. Accanto a lei, adagiati in ogni dove, altre stoffe,
sete e cuscini attorniavano quell’ ambiente
alquanto strano…
Vorticavano con enorme
maestria e voluttuosità, ballerine del ventre, facce conosciute o anche
solo incrociate e tutte, nessuna esclusa, andavano in direzione della figura davanti
a se, comodamente seduta e con un espressione poco affabile in volto.
Un ghigno ad essere
più precisi, un ghigno di puro sadismo o derisione anche…
Inarcò un
sopracciglio con fare quasi autonomo, forse ingannata dalla vista, stentando a
credere ai propri occhi.
-Zoro?-Pronunciò quel nome con un tono di ironia
e al contempo confusione. Era uno scherzo? Che cosa poteva mai farci lui li, in
quell’ ambiente così estraneo alla loro
Sunny?
Un sogno? Che fosse solo
uno stupido e illusorio sogno?
Sollevando appena il
braccio destro, mentre il sinistro, appoggiato al bracciolo di quel regale
trono che sosteneva il suo mento; muovendo un dito, le fece cenno di alzarsi e
di avvicinarsi.
Non se lo fece ripetere
due volte Nami ed evitando quelle donne dall’ aria
così familiare, si avvicinò a pochi centimetri da lui.
-Che sta succedendo
qua?-Ebbe il coraggio di chiedere-Dove sono…-Fissò un attimo l’ amico-Cioè, dove
siamo!?- Si lasciò sfuggire un lungo e sensuale sospiro Zoro, chiudendo
poi gli occhi e piegando maggiormente la testa.
-Quante domande…-Il suo tono di voce, si ritrovò a pensare Nami,
ricordava qualcosa di estremamente morbido, come i tessuti che poco prima,
aveva avuto il piacere di toccare.
-Sono domande che dovresti
porti anche tu!-Si indispettì lei tornando a guardarsi intorno.-Come ci
siamo finiti qua…e dove sono gli altri?- Questa volta, toccò a lui
sollevare in alto un sopracciglio continuandola però a fissare con
enorme interesse.
-Gli altri chi?-Per poco
non sollevò in alto un braccio per abbassarsi a picchiarlo.
-I nostri compagni!-Urlò quasi mettendosi
però, le mani sui fianchi.-Ti dicono nulla?-Lo vide con uno sguardo
indagatore e ammaliatore. I suoi vestiti erano differenti, sul suo corpo
aleggiavano e si attorcigliavano morbide sete dal colore nero e verde.
Sicuramente… in quel
momento, i nomi dei suoi compagni non gli dicevano che il vuoto più
totale.
-Perché non ti
rilassi?-Domandò scostandosi da quella posizione presa, per allungare
nuovamente un braccio e posarla sulla sua vita.-Magari così trovi una
soluzione…-
-Zoro!-Lo chiamò vedendo che con la mano, faceva
pressione. Una pressione al quale si abbandonò
e che venne ricompensata di un abbraccio. Si ritrovò quindi a cavalcioni sui bordi di quel trono e con la mano di Zoro
che pian piano, si sollevava fino ai suoi capelli rossi intrecciandoli tra le
sue dure dita.
-Si può sapere che
diavolo stai facendo scimmia che non sei altro!?-Cercò
di formulare una domanda Nami alquanto scossa da quel contatto e da quei
brividi che la mano di lui le aveva procurato.
-Ti sto semplicemente
assaggiando.-Si slanciò verso il suo collo e odorò il suo
profumo.
-Stupido!-Si
puntellò sul suo petto con entrambe le mani in modo da allontanarsi, ma
nulla valsero anche le proteste. La mano di lui teneva ancora imprigionati i
suoi crini rossastri e con sguardo desideroso e bramoso, la fissava come una
tigre.-S..smettila di giocare!-Si irritò
fissandolo adirata.-Voglio andarmene da qua!-Cercò di scendere da quella
postazione, ma venne fermata dall’ altra grande
e calda mano di lui.
-Non puoi
andartene…-Sul suo volto, ricomparve quel ghigno seducente.-Non
ora… non adesso…- Storse il naso lei a sentirlo così sicuro.
-E perché dovrei
restare!?-Lo sentì scuotere le spalle ed
elargirgli un sorriso.
-Perché ormai ho
deciso…-Deciso che…?
-Deciso
cosa!?-Una risata passò
roca per la gola di lui, facendo passare in modo dannatamente sensuale, una
mano sotto al suo mento.
-Ho deciso-Si
avvicinò ancor di più alle sue labbra-Che tu sarai mia…- Sbattè varie volte gli occhi Nami per quella frase,
per poi scendere con lo sguardo e urlare di terrore.
Nuda! Era Nuda! Come era
possibile!?
Liberò le mani dal
suo petto per coprirsi ma queste, vennero leste prese da Zoro che lento, si passava
la lingua per le labbra, quasi non vedesse l’ ora
di assaporarla.
La prese sordo alle sue
proteste, in braccio e con enorme eleganza, sviò per vari corridoi fino
ad arrivare in una stanza, molto più comoda e più lussuosa.
-Non voglio!-Gridò
Nami dopo essere stata posata su quella bambagia, mentre il corpo di lui
schiacciava il suo con ardore e con la sua bocca, esplorava le delizie del suo
petto.-No…-
Dormiva beato Zoro…
Troppo beato, quasi in
simbiosi con le tavole del ponte, quando un pugno calò ferocemente sulla
sua testa svegliandolo di soprassalto.
-Stupida!-Alzò lo
sguardo in alto per incontrare quello castano e feroce della navigatrice.-Che
diavolo ti prende!?- Era con le gote rosse e quasi
tremava dal nervoso…
-Mi prende che ne ho
abbastanza!-Gli urlò abbassandosi con la schiena in avanti.-è gia la settima volta!- Inarcò dubbioso il
sopracciglio destro Zoro a sentirla parlare a vanvera.
-Di che diamine stai
parlando?- Arrossì ancor di più Nami vedendolo confuso…e
innocente…perché dopotutto lui, mica centrava sul serio.
-Sei uno stupido!-Gli
girò le spalle per tornare nella sua camera.-Smettila!-
-Smettila!?- ripeté non capendo seriamente che diavolo stava
blaterando-Smettila cosa!?-
-Smettila…- Ribadì…-Smettila
di assillarmi!-Sgranò gli occhi Zoro per quanto sentito… O era
fuori di testa o era semplicemente slerotica per quel
problema femminile che ogni mese, si affacciava e le alterava ancor di
più il suo umore.
-Ma sei scema o cosa!?-Urlò alzandosi e andandole dietro-Io stavo qua a
dormire per i fatti miei…-
-Oh!-Sollevò in
alto le mani e scosse la testa.-Basta falla finita!!!-
-Ma sei ai
cominciato tu razza di deficiente !-Un altro pugno quella sera, venne riscagliato contro la sua testa.-Ma perché!?-Domandò mentre era a terra dolorante e fissava la
ragazza tornare nella sua stanza.
Sospirò quando
tornò sotto le coperte, lasciando ed evitando accuratamente di non dare
spago a Robin che all’ altro lato della stanza,
rideva.
Ma che doveva fare!?
Ormai era gia da sette giorni che sognava quello stupido spadaccino.
Uno stupido spadaccino che nei suoi sogni non sembrava tale, ma un vero e
proprio uomo da sogno!
Il primo sogno era stato
in veste di fuorilegge di una vecchia cittadina western…lei faceva la
danzatrice in un saloon, e dopo una bella razione di birra, sotto le sue
proteste, era finita nell’ andare in
camera…
Il secondo invece, lei era
una bella ragazza da una graziosa mantellina rossa, che portava la merenda alla
nonna … e lui, era un lupo… un lupo che replicò la fine del
sogno del giorno prima…
Nei sogni a seguire aveva
preso le sembianze di un poliziotto, di un indiano, di un meccanico, di uno
studente e adesso, un seducente Marajà…
Sbuffò Nami,
chiudendo gli occhi e tornando a rannicchiarsi tra le coperte.
Chissà adesso che
cosa avrebbe sognato…?
-.-.-.-.-
Per la piccola Hime che finalmente ha avuto l’ illuminazione
divina nel ritornare a scrivere…* alza il braccio* Evvai!
PS: Tsuki…
ben tornata
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